Cravenroad7

A me è piaciuta moltissimo. Effettivamente l'indagine di deep learning un po tirata per i capelli.
Daje Marzano daje

Commento generale: pag. 97 seconda vignetta.
Voto 5

La storia e' buona, pero' da' sempre l'impressione che manchi qualcosa per il salto di qualita'. I colpi di scena possono sorprendere ma poi in effetti sembrano restare ingiustificati. A freddo dovrei dare un 6 ma premio il fatto che ci sia un bel killer splatterone, un Dylan che indaga e non e' solo spettatore e una storia che pur con i suoi difetti scorre fluida e non fa rimpiangere l'acquisto, quindi voto buono. Dall'agnol ni, nota negativa la quasi totale assenza di Groucho che secondo me si doveva portare in trasferta con o al posto della vecchia.
Copertina molto bella.

(perdonate l'abuso di apostrofi ma ho la tastiera straniera, senza lettere accentate xD)


Neanch'io lo conoscevo. Com'e'? Merita?

Dai commenti mi aspettavo chissà che...votato insufficiente

Ma lo Stan apparso in questa storia è lo stesso Stan apparso per nel numero 198 (e anche in altri numeri di cui adesso non ricordo il nome)? Perché mi sembra strano che sia cresciuto così tanto

un dylan dog vecchia maniera,già....
una delle peggiori storie del dylan vecchia maniera..
supsence pari a zero,motivazioni del serial killer e della madre pari a zero...
disegni orrendi....
il fiore piantato in testa perche????
la vecchia suora come fa a sapere degli omicidi????
voto minimo. semplicemente orrendo quest albo.

Veramente di questo albo non salvo nulla, poteva essere almeno il modus operandi dell' assassino, così particolare che mi ero illuso potesse essere originale, e invece no, neanche quello
Soggetto di una pochezza incredibile, approfondimento psicologico dei personaggi principali praticamente inesistente, in particolare per quanto riguarda le motivazioni dell' assassino, e poi banale e scontata nello svolgimento. Perchè quelli per me non si possono considerare colpi di scena degni di questo nome

Deludentissimo Dylan per la clamorosa defaillance del suo proverbiale quinto senso e mezzo, anzi si permette pure di fare quella faccia da c.... alla cliente (prima vignetta di pag. 17)
Noiosa la parte poliziesca dell' indagine, e ridicolo il particolare del programma di computer che ci metterebbe 1 o 2 giorni (!!!) a invecchiare l' immagine E che siamo negli anni 40 ?!?

Dall' Agnol (che adoravo negli anni 90) forse ai minimi storici, anche se bisognerebbe sapere quanto c'è dell' altro nome accreditato (Cattani) in quanto dopo aver abbandonato lo stile originale che per me era perfetto, adesso pare avere perso parecchio di quello ultra sperimentale delle ultime prove.
Anche qualche dettaglio poco chiaro dei suoi disegni, ad esempio :

A pag. 18 una vittima sembra proprio indossare una maschera (e invece no, come si vede nella successiva)
Ma soprattutto, Carpenter che inizialmente presenta il suo normale e consueto pizzetto, da pag. 21 in poi ha la barba completa ! Scusate non so se qui ci sia stato un problema legato ai due disegnatori diversi, ma come può passare alla revisione una discrepanza simile ?!?

Beh alla fine una cosa la salvo, ed è il solito capolavoro in copertina di Cavenago. Ma in un certo senso fa ancora più rabbia ...

P.S. La frase, ripetuta due volte, e che conclude anche l' albo la trovo proprio gratuita e stupida, perchè mai non può accadere di indagare o di lavorare in una giornata di sole, mah.


4

Si si, buon manga psicologico, anche se ovviamente deve piacere lo stile a volte quasi estremo, ma appunto sicuramente buon manga a cui dare un'occasione se incuriositi.

Premesso che l'albo a mio modo sarebbe insufficiente, riesco a dargli un accettabile, solo per un passaggio, che compensa rimanenti 97 pagine. Nel caso specifico quando il serial killer uccide il ragazzo che qualche attimo prima aveva recuperato le chiavi ad una ragazza che pareva essere la designata vittima...questo passaggio è magistrale!
Per il resto, non amo molto Dell'Agnol e anche la trama mi pare molto semplice e scontata....inoltre Carpenter e Ranya in questo albo monopolizzano la scena e questo è tutto dire...

i disegni di dall'agnol non mi sono mai piaciuti, e confermo anche qui....la storia molto piatta con un finale bello...troppo poco...gli do 5

Visto che dei deludenti disegni ho già parlato (a parte la copertina: bella concettualmente, meno nell'accostamento dei colori, che comincia a diventare un mantra di quest'impostazione grafica ) passiamo ai testi dell'albo...

SPOILER §§ SPOILER §§ SPOILER

La storia di per sé è davvero misera cosa; idee molto carenti, guizzi vicino alla zero .
Salvabile soltanto la gestione dei dialoghi, dove non scappa qualche perla di vacconaggine aggravata, e l'uso in character dei personaggi base, che non provoca irritazione oltre il lecito. Per il resto siamo alla prese col solito spento serial-killer, il giochetto dell' "indovina chi è tra i presenti in sala", ed un twist finale che prova a creare un minimo di pathos... ma senza averne costruito le basi, finendo per risultare ancora più grottesco di un controfinale made-in-Chiave rattoppato last minute.

Mi è sembrato uno spento episodio filler da qualsiasi serie tv, a base di omicidi e relative indagini. C'è chi indaga di qua - Dylan a spasso con Daisy...ehhhm, Hyppolita - chi di là - Rania & co - sovrapponendo le fasi... senza contare che nel lato poliziesco la cosa si divide a sua volta in tre rami, quello d'indagine burocratese di Carpenter, quello della Rakim più informatico, e quello della scientifica del tizio barbuto. Insomma, C.S.I. Kensington je fa er baffo. Sconfortante tutto il tormentone lagnato da sbirri&co sul meteo avverso e le condizioni poco idilliache di lavoro: evidentemente provano una certa invidia strisciante per i Colleghi di C.S.I Ibiza

Per il resto la storia non vive di nulla. Gli omicidi sono copincollati miseramente, l'assassino non fa verbo né prova a personalizzare le sue manie/motivazioni, e tutto il motivo floreale - che era un buono spunto potenziale, vedi linguaggio dei fiori, etc - viene ad appassire per carenza di appigli pregnanti: solo scenografia alla fine .
La parte di Dylan assistente-socio-indagatore per anziani non mi ha urtato più di tanto, ma dopo un po' tutta quella boyscoutaggine, passando da pizza&cinema, l'ho trovata fuori luogo se non stucchevole. Come non mi è sembrato il massimo il solito rimestare nei luoghi comuni sul catto-fanatismo religioso in Irlanda, manco fossimo nel Medioevo. Mancavano soli i preti pedofili. Alcune recenti fonti storiche possono anche esser esatte in merito, ma per quello che è servita la trasferta a Dublino (leggi: ambientazione zero), bastava un qualsiasi collegio d'orientamento rigorosamente puritano anche sull'albionico suolo.

Infine, proprio tutta la faccenda determinante dell'orientamento religioso, le deviazioni plagianti, i sensi di colpa, il lavaggio mentale, etc... di Hyppolita, per gestire il colpo di scena finale, sono abbozzati malissimo nelle 90 pagine che precedono il suo gesto estremo. Costruzione scarsa del personaggio per privilegiare le sue sagge menate a passeggio con Dylan. Per non parlare di tutta la faccenda dell'intuito post-veggente materno che suona attaccaticcia con lo sputo, senza neanche riservare un lato onirico o quanto meno più suggestivo: in pratica 'io so perché è così e tanto basti'
Ogni scarrafone è mostro a mamma soje, in pratica.

Votato 5 e non chiedo altri ex-voto.

ALOHA PRO NOBIS

Caro Rkc stavolta la febbre ti deve aver attenuato il tuo tasso di criticità, sei stato troppo benevolo nei confronti di un albo realmente scadente...non mi pare sia un albo che deve occupare posto in libreria se non per una ragione collezionistica.

Nonostante certe sbavature, i disegni non al top e la pessima scena Dylan-Groucho mollo un 7 a sto numero, perché Carpenter e Rania han senso desistere, perché anche se l'assassino ha la scritta in fronte "sono io" c'è un'indagine interessante, per le scene degli omicidi e per la stupenda copertina alla Thole! Viva Marzano e i "filler" di questo tipo.

Spoiler senza fine.

Avrei dato "buono" a questo albo, ma il finale mi fa scendere a "sufficiente". Io capisco bene l'importanza dello shock value, ma un twist di questo tipo deve avere un qualche tipo di costruzione che lo renda credibile.
Frozen è un grande classico Disney, al livello dei loro migliori film, ma c'è una scena imperdonabile, ossia quando Non ha senso.

Allo stesso modo, Hyppolita viene caratterizzata come donna forte, indipendente e perfettamente lucida, che ha lasciato appena ha potuto il collegio (anche se lei entra a 16 anni e lascia "una volta divenuta maggiorenne", ma evidentemente più tardi, visto che il figlio avrà almeno 5 o 6 anni quando si separano) e che non è disposta a perdonare chi le ha fatto scontare colpe che non erano sue.
Poi invece è un'invasata religiosa, e da quello che dice sembra il suo omicidio non sia nemmeno strettamente legato agli omicidi, ma alla mera esistenza "peccaminosa" di Colin. Meh.

Sono d'accordo con chi dice che l'indagine della polizia poteva essere trascurata, anche perché è piuttosto banale (sono tutti orfani ---> solo lui può avere avuto accesso a quei dati), troppo lunga per le poche deduzioni e infarcita di cose inutili, come i colloqui con le persone che hanno normalmente accesso a quei dati.
Chissà poi cosa gli avrebbero chiesto, forse il classico distico "Ti piacciono i fiori? / Faresti il fiorista?" del femigerato test della leva militare.
La polizia di fatto è solo un deus ex machina. Meglio l'indagine di Dylan.
Poi boh, secondo me far apparire per forza il colpevole in un giallo ha senso solo se c'è più di un possibile indiziato, o se ci sono altri elementi (a parte la sua esistenza) per indovinarlo prima.

Quindi un buon soggetto poco sviluppato. Sarebbero servite maggiori suggestioni, scegliendo quale via percorrere per arrivare al finale shock. E lo spazio potenzialmente c'era.