Cravenroad7

Baraldi, Simeoni, Barbato e via con la morte di Dylan Dog...

Simeoni tutte storie mediocri

Baraldi non ne ha azzeccata 1...

La Barbato 1 su 1000...

Andiamo bene, proprio bene...

dopotutto i voti parlano chiaro...

Ho perso la scena della copula, stavo guardando Derrick.

Sei ingeneroso. Ha scritto ottime storie nel suo primo periodo.

Decisamente. tra 150 e 300 lei e Medda hanno regalato alla serie i suoi picchi qualitativi. Dopo di che l'impressione é che nello scrivere il personaggio ci abbia messo sempre meno trasporto, e sia rimasto solo il mestiere.

Avevo dato mediocre, ma dopo una seconda lettura riesco a percepire qualcosa che va al di là dei bei disegni...ovvio nulla di memorabile, ma come sempre ci facciamo prendere dalla frenesia di dire la nostra in senso assoluto senza magari apprezzare quello che si nasconde dietro alla prima lettura.
Esempio pure io ero rimasto sgomento nell'errore storico di Federico I....ma rileggendolo non pensate che fosse solo voluto quell'errore dalla Baraldi, guardate l'espressione della guardia del museo...non è che brilli di sapienza, anzi mi pare la tipica persona che cerca di apparire acculturata quando invece non lo è...eppoi come poteva una redazione non accorgersi di un errore così evidente quando noi lettori ce ne siamo accorti subito...

Su Facebook Recchioni ha chiesto scusa a nome della redazione per quell'errore, ergo non se n'erano accorti.

su Simeoni e Baraldi sono d'accordo, sulla Barbato no, ha scritto ottime storie...

Non avevo notato delle scuse di Recchioni, ma se è stato così allora ho davvero paura per il futuro della serie...come si fa....???? si fa una citazione storica come se ne parlassimo al bar...le scuse sono ovviamente accettate, ma allora mi rimangono molte perplessità...chissà se a breve qualcuno getterà la spugna

OT:
per fortuna ci sarà il color fest di Ambrosini;
il ritorno di Mana Cercare del grande Chiaverotti ed il tm con ML curanto anche da Chiaverotti.
Io coinvolgerei nuovamente Chiaverotti ai testi di Dylan Dog e darei più spazio ad Ambrosini e Bilotta.

noi, forse...

Anche nel secondo, diciamo, per quanto in fisiologico appannamento.
Il problema di Paola è il terzo, quello in cui ha subordinato la sua inventiva a piazzate aziendaliste, in onore degli elementi dalla "revolutio" termonucleare da inserire in modo piuttosto coatto e sgraziato... nel migliore dei casi. L'ultimo suo inedito davvero significativo e convincente è stato La Seconda Occasione, e stiamo parlando di oltre 7 anni fa. Io qualche altra occasione gliela concederei, ma mi sembra un'autrice ormai con una vena in parte esaurita, perché presa da altro, o perché costretta ad un certo indirizzo imposto dai piani alti alle sue storie.
Aggiungo che nel recente passato, fuori dalla regolare, mi sono piaciute anche Pete Brennan e Baba Yaga, storia dimenticate dalla maggioranza, ma abbastanza divertenti e riuscite.

La Baraldi è di suo un'autrice di libri young-adults vagamente tenebrosi o fantasychic, tra goticismi tatuati di sangue e patinature ammiccanti verso adolescenti ormonalmente instabili. Forse è stata reclutata per attirare quel genere di pubblico. Non avendo letto ancora questo albo, rimango allo stato dell'arte sui precedenti: si vede l'imprinting teen, tra pittrici filosofe panterone, rockettari maledett(amente) debosciati, mocciosi pestiferi, modelle strafatte, etc. I risultati non sempre convincono, ma a me almeno La Ninnananna piacque parecchio, forse anche grazie a Roi. Sul resto sorvolerei.

E per chiudere il discorso delle autrici... visto che qualcuno sembra deviare verso sfumature un po' misogine... direi che per il brillante duo Poretto&Mericone stravedeva il 99% di tutti i noi dopo l'exploit del Lago Nero . Ma anche loro ci hanno deluso nell'ultimo Maxi, montandosi un po' la testa nei giochetti auto-referenziali fine a se stessi, di poverissima sostanza. La Contu dispone di un notevole talento come stile di scrittura, molto disinvolto e personale, ma va un po' contenuto, perché tende a tracimare nel paraculismo aggravato.

ALOHA QUOTE ROSA

sorriso amaro...

Se ricordo bene, Chiaverotti dovrebbe essere ampiamente coinvolto nel Dylan Dog post-meteora. Quello in cui ci saranno mini-cicli scritti dallo stesso autore. Ricordo bene o faccio ancora casino?

Il mio pensiero su Ambro e Bilotta: Ambrosini ha sempre scritto poco per Dylan, complice il fatto che disegna anche le storie e, ipotizzo, che le scriva su ispirazione. Qualunque sia il motivo, comunque, non credo proprio che verrà coinvolto più di così. Per me, comunque, va più che bene la sua presenza sporadica, anche su fuoriserie, se rimane la qualità.
Bilotta lo vedo invece bene in storie di cui gestisce appieno la continuity, come sta accadendo per il pianeta dei morti e Mercurio Loi. Sulla storia singola autoconclusiva, non sempre mi ha convinto.

Baraldi lontanissima dal personaggio e poco capace di usare il medium fumetto (quest'ultima storia non l'ho letta). Simeoni sembra coinvolto in una cosa più grande di lui: ogni tanto tira fuori qualcosa di passabile (ma lo facevano pure Di Gregorio, Ruju e De Nardo, se è per questo), per il resto buio pesto. La Barbato targata nuova gestione non fa impazzire neanche me, pur non riuscendo a capire cosa le manchi. Comunque ha ben più guizzi e potenziale degli altri due.

E' un problema di ignoranza e di incapacità.

L'ignoranza da parte dell'autore è in parte giustificabile, considerato che si tratta di una materia in cui certi dettagli non sono alla portata dei non specialisti. Personalmente, l'unico dettaglio che conoscevo è la rigidità del supporto della Gioconda, le altre me le sono bevute come fossero vere. Tuttavia non riesco ad ipotizzare una fattispecie in cui tu ti avventuri a fornire dati reali su un tema e li sbagli a raffica, un minimo di documentazione attendibile per evitare strafalcioni mi sembra il minimo. A me aveva colpito il modo grossolano in cui è stata presentata la figura di Maria Antonietta, ma avevo attribuito il fatto che venga tratteggiata solo come una vittima, e non nella completezza della sua biografia, ad esigenze di sceneggiatura. Poi, quando mi hanno fatto notare gli altri errori, ho iniziato a pensare che tutta la parte storica del racconto sia poco accurata e basta.

L'incapacità di chi deve controllare invece non è scusabile, ma temo che in Bonelli i tempi dei controlli a più livelli siano finiti da un pezzo. Probabile che in una collana come Martin Mystère non sarebbe successo, su Dylan Dog la cosa non mi stupisce affatto.