Cravenroad7

Bah, a me non ispira molto a dir il vero... anche se non lo compro da Giugno, quindi un pensierino si potrebbe pure fare. Questo mese chiudo il secondo stint di Deadwood Dick che non fa per me, non per la scrittura simil-Lansdale ma perché, come sospettavo, in qualsiasi salsa il western non è roba mia. Fumetti compresi .

ALOHUG

Dovrebbe uscire anche il quarto del Commissario Ricciardi (o è il mese dopo?), che andrebbe a sostituirsi, per me, al team up Dylan-Martin.
In ogni caso, hai ragione, meglio risparmiare a ottobre

Ammetto che nemmeno a me ispirano poi tantissimo sia il team up Dylan-Martin, che l'albo de Le storie di novembre, che mi parrebbe l'ennesima rivisitazione dell' Isola del dottor Moreau di Wells, però il primo lo prenderò sulla scia diciamo nostalgica, pure per semplice curiosità di rivedere i due in coppia, sul secondo sono indeciso.

A me il western piacicchia, con moderazione, anche Tex non lo compro regolarmente, ma con tutte queste uscite a effetto tra ritorni e celebrativi non riesco a limitarmi (penso di preferirgli l'avventuroso zibaldone, in cui c'è anche del western, zagoriano), ma nemmeno a me Deadwood Dick ha detto molto, anzi. Ho letto i primi due e subito mollato, magari a leggerne i racconti mi avrebbe anche divertito, come alcune cose che ho letto di Lansdale. Il fumetto no e l'audacia espressa mi sembra lasci il tempo che trovi e se dovesse aumentare in altri numeri e uscite della collana (più turpiloquio e sessualità ad esempio) m'interesserebbe ancor meno.

A vedere le tavole del team up in anteprima (c'è Titan) e la copertina per la variant, ma niente niente ci sarà Dylan & Martin vs Hellingen?

Io in realtà, vista la copertina, mi aspetto un bel "Team-up" Angie-Dylan! Oè, l'ex Old Boy non tromba più nella serie regolare, fatelo sfogà almeno nei one-shot!

Contando che Dylan e Martin viaggeranno per la maggior parte degli universi Bonelliani, penso che non sia scontato l'apparizione di qualche "boss" di altre serie

A questo punto dateci Tiziano Sclavi e fatene il seguito di "Incubi"!

Qualcuno (a partire da Aleks) ha letto la storia del pifferajo magico in edicola?
E' da un po' che non compro un MM e m'incuriosiva, mentre del prossimo made in Mignacco non me ne impiffero a prescindere

ALOHA TOPE IN FILA

A mio parere niente di imperdibile, anzi voterei 5,5. Buono lo spunto e ma ci sono continui cali di ritmo e d'interesse. Si preannuncia poi un finale apocalittico e invece

Per un caso di sincronicità che sarebbe piaciuto al BVZM, ho letto "I Ragazzi Venuti Da Hamelin" proprio oggi, 16 dicembre (data fatidica in questa storia): prime 60/70 pagine piuttosto buone: l'incipit è ben pensato, con le sue troupe cinematografiche e la fuga del bimbo, e con i due militari a fare la fine dei topi in trappola ; poi l'alternarsi dei piani temporali tiene acceso l'interesse, così come alcune buone idee di sincretismo mysterioso (K.H. incrociato con Hamelin).

Purtroppo poi riemergono problemi di "pacing" che regolarmente riaffiorano su MM bimestrale, e così abbiamo tutto il viaggio alla base in Russia che aggiunge poco o nulla alla trama, e le pagine occupate da questa parte e dal finale (che regala qualche attimo di suspance con richiedono che altre parti comprese le ultime pagine, sappiano di tirato via (il russo deus-exKGB-machina grazie al quale MM e Java volano - nel vero senso della parola - al punto narrativo successivo). anche il rapporto tra Karl e la moglie è secondo me gestito male, specie alla luce della scelta finale dell'uomo.

E devo dire che quando ho visto il nome Mignacco sotto l'anteprima del prossimo numero ero quasi entusiasta: dopo mesi di Castelli e soprattutto Lotti, ci voleva uno stacco, e Mignacco mi è meno indigesto che a Wolk. L'unico dubbio è che la storia è un sequel di un vecchio numero, ma già la citazione "shadowiana" e pulp della storia mi sembra di buon auspicio: forse per un numero l'intreccio non verterà sul BVZM che viaggia in varie località per risolvere una situazione mysteriosa (classico intreccio di MM, ma fra le storie più belle della collana ce ne sono molte che da questa gabbia si allontanano, e ultimamente questo canovaccio mi sembra mostri parecchio la corda, in assenza di idee brillanti per rinvigorirlo).

"Sewer Gator": seconda storia completamente di ambientazione statunitense dopo "L'ombra Ritorna" di Mignacco. Perniola mi è sempre piaciuto poco su Nathan Never e mi è piaciucchiato su Zagor; qui mi è sembrato a suo agio, quindi spero abbia altre storie in cantiere. Prima parte molto buona con classiche disquisizioni mysteriane attorno alla leggenda urbana dei coccodrilli nelle fogne (nessun segreto visto la copertina, ed un bravo a Perniola per non aver sprecato metà storia costruendo la suspance su un nemico già chiarissimo fin dalla preview: il primo balloon "Coccodrilli nelle fogne di New York?" è programmatico in tal senso). Tutto fila benissimo fino a pagina 78 quindo il disvelamento del villain/alleato toglie un pò di tiro alla storia, che prosegue più che discreta comunque... diciamo che le motivazioni della banda alla fine non sono abbastanza potenti per far chiudere in bellezza il racconto. Java più protagonista di MM, che mi è parso un pò passivo per tutta la durata del racconto. Almeno il neanderthaliano ha l'occasione di menare un paio di coccodrilli!
Resta secondo me una storia da 7, dopo una storia dicreta di Mignacco che però si ingarbugliava un pò troppo nel finale... Prossima storia di Arturi quindi Castelli/Lotti ancora scongiurati. Buon periodo per la testata, sperando di rivedere Beretta e un po' i sangue nuovo alle sceneggiature.

Ho letto Il cervello quantico. Buono, 7. Lo spunto fantascientifico mi ha rapito fin da subito e pur con qualche calo (spiegazioni e flashback) mantiene un discreto ritmo. Nel finale si esagera un po' con le capacità della ragazza, ma alcune sequenze sono davvero ben rese.

Anche a me è piaciuto questo "Cervello Quantico": l'alternarsi di autori diversi dalla coppia Castelli/Lotti sta facendo bene alla testata, pur essendo queste tutte storie comunque già in magazino da tempo (un cartello alla partita di basket con scritto "Fire Isiah" dovrebbe datare la storia al 2008 addirittura!).

In pratica lo dichiara Castelli stesso nell'editoriale, con la metafora del colpo marziale di Dim Wak.
La testata vive di avanzi ed è a scadenza programmata. Quando finiranno le scorte di magazzino - tra diversi mesi, forse anni - si chiude baracca, e poi si cambierà probabilmente cadenza, formato, progetto, etc. Nel frattempo ci stanno riprovando di nuovo sul colore 64pp per il ccciovane Martin, dopo il fiasco della miniserie precedente, ma qui Castelli avrà solo una parte marginale.
Ci sarebbero anche notizie più precise scottanti perché bollono diverse (altre) cose in pentola, ma certe news/affermazioni trapelate dalla cena degli autori stessi con i soci AMYS sono state censurate su alcuni forum perché si finiva sul personale (con possibili retroscena aziendali poco gradevoli) .


[...]


Nel frattempo qualche riga sull'ultimo numero uscito... ormai da due mesi.
Non compravo Martin da quasi un annetto e questo Il cervello quantico (#364) mi è piaciuto, dopo diverse delusioni scalcagnate.

Certo, è molto semplice e senza particolari pretese storico-erudite, ma nell'insieme la lettura è scivolata piacevolmente ed il ritmo tiene bene. In pratica è un albo di indagini (v. visita alle suore, al fricchettone, al veggente, etc) con svariati inseguimenti di contorno per sfuggire alla CIA. Il mystero (in sé) non è nulla di particolarmente originale, ma potrebbe avere delle conseguenze colossali per il futuro... visto il megapotere di cui dispone Lisa Simmons - eccessivo, ma allo stesso tempo problematico, come fardello.
Ci sono dei siparietti divertenti, tipo Diana finta-oca o i rinco-vecchietti, e in più un bonus continuity messo in coda per Java. Disegni abbastanza scadenti, soprattutto nella fase action (l'incidente col camion sembra disegnato da un principiante, per esempio).
Alla fine il titolo mi sembra una mezza paraculata, perché la bio-fisica quantistica del cervello c'entra quasi una mazza, a parte le analogie buttate lì da Martin, ma questo non compromette la storia. Senza dubbio Ambrosini al confronto sembra molto più ferrato in materia, al limite del Nobel.

Anche la prossima mi stuzzica, per cui appena possibile commentate please , così mi faccio un'idea.
Ma non a quasi due mesi dall'uscita come ho fatto io stavolta, dilatando lo spazio quantico

MEGLIO UN ALOHA TARDI CHE MAI