Cravenroad7

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#32/S - Nel nome del figlio
Insufficiente (1-4) 13%  13%  [ 6 ]
Mediocre (5) 13%  13%  [ 6 ]
Accettabile (6) 7%  7%  [ 3 ]
Buono (7-8) 27%  27%  [ 12 ]
Ottimo (9-10) 40%  40%  [ 18 ]
Voti totali : 45
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: mer ott 03, 2018 9:59 am 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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Aleksandr ha scritto:
Ilnomeutenteinserito ha scritto:
l'apprezzamento è nel respirare le atmosfere di sclaviana memoria


Innegabile e innegabilmente una bella pubblicazione che mi fa molto piacere leggere. Però io ho preferito altri rispetto agli ultimi due, dove la trama procedeva e Dylan era maggiormente protagonista.


invece io ho proprio apprezzato il fatto che pur non essendo Dylan il protagonista degli ultimi due albi, siano degli albi assolutamente dylandoghiani, lo vedo come un doppio merito... poi ovviamente sono gusti e capisco chi invece voglia più sviluppo di trama e più presenza di Dylan

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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: mer ott 03, 2018 10:31 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Aleksandr ha scritto:
... una bella pubblicazione che mi fa molto piacere leggere. Però io ho preferito altri rispetto agli ultimi due, dove la trama procedeva e Dylan era maggiormente protagonista


Concordo. Inalare a pieni polmoni le atmosfere sclaviane può andar anche bene fino ad un certo punto. Se manca la storia, o peggio, la storia si basa solo su un simil-remake di alcuni albi cardine, il fiato diventa corto, fino a soffocarsi nell'auto-citazionismo, mentre il gradimento ci rimette. Mi dà più che altro l'idea che l'ego di Bilotta finalmente s'è tolto la soddisfazione di confrontarsi con #25 ed il #43 manu propria, volendo dire l'ari-sua in merito, nel suo mondo parallelo, di ben altre potenzialità.
Lo ripeto, per questo me Speciale non andrà mai sotto il 7 perché comunque è scritto bene e sa un po' ipnotizzarti, ma non vale i precedenti, a tende a farsi esercizio di stile conclamato, se non sterile. Senza contare che per raggiungere questo gioca sporchissimo sul lettore, capovolgendo il finale del numero scorso, con la scusa che il morto s'è inventato tutto perché non ricorda chi veramente è stato ucciso dalla Bodeo nell'androne. E poi sinceramente dopo un po' i drammoni familiari intra-dylaniati intossicano la mia sopportazione, con Godwin che mi risulta un personaggio parecchio vuoto a perder(-ci tempo) :| .

Aleksandr ha scritto:
. In attesa del Color di Ambrosini per quest'anno questa pubblicazione la piazzerei al secondo posto della mia personale classifica. Al primo la storia di Enna sul Maxi, decisamente dylaniata anch'essa e senza citare sempre i soliti albi storici (uno ovviamente sì ma non così abusato mi pare).


:D A dire il vero Enna citava in quella storia sia La Dama in Nero che Lontano dalla Luce, ma erano solo dei camei tra le righe. Non ricalcava nulla per leziosismo da rivisitazione. Per il resto anche qui concordo: senza dubbio quella di Enna sul Maxi è per adesso la migliore storia dell'anno, in attesa del Conte. Sul podio provvisorio la Contu-essa di Io ti salverò (nonostante il finale trash-inante) e questo Bilotta apprendista Sclavone. Da notare tutte storie non-regular; questo per intendere il martirio disorganico e cialtrone a cui è costretto l'inedito per seguire finalità peggio che discutibili. L'unica storia sul 7 da quelle parti per me è stata quella di Piani (feat. Argento), ed è tutto dire... :roll:

NON DICO ALOHA, CHE E' MEGLIO...

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Io no capito, io no capito

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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: mer ott 03, 2018 10:56 am 
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Iscritto il: mer ago 16, 2006 3:07 pm
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Bilotta omaggia gli stilemi sclaviani ma rimane comunque Bilotta. In Godwin ho rivisto qualcosa di Valter Buio. Intrigante pure che sia la sua pubblicazione dilaniata sia il Mercurio Loi mensile giochino sulla confusione tra immaginazione psicotica e realtà.

Spassoso Dellamore Dellamorte (“certe volte mi porto avanti col lavoro”) in salsa Amzon.

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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: mer ott 03, 2018 11:10 am 
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Zarathustra ha scritto:
Bilotta omaggia gli stilemi sclaviani ma rimane comunque Bilotta. In Godwin ho rivisto qualcosa di Valter Buio. Intrigante pure che sia la sua pubblicazione dilaniata sia il Mercurio Loi mensile giochino sulla confusione tra immaginazione psicotica e realtà.

Spassoso Dellamore Dellamorte (“certe volte mi porto avanti col lavoro”) in salsa Amzon.


Giusto: la catena di distribuzione tipo magazzino-Amazon di Piacenza combina gli stilemi di Dellamorte a certe altre tracce tipiche bilottiane (v. La Macchina Umana).

Per il resto non conosco Valter Buio, se non per un pajo di letture in tempi arcaici, ma Godwin rispetto alle premesse mi sembra un personaggio abbastanza dimenticabile e scontato. Pallido emulo di Nessuno che gironzola tra ricordi sovrapposti e allucinazioni parallele, prima di (non)capire in quali circostanze il vero sé sia crepato. L'aggiunta dell'elemento "sono tuo figlio", come epigono di Dylan, serve solo a rincarare l'elemento dei paralleli deviati/traviati, calcando sul pathos degli affetti mancati per assenza di punti di contatto, con le ombre di sé proiettate in ogni dove (potrei citare quei 3/4 passaggi in cui la cosa è insistita). Non mi stupirei se tra qualche numero venisse fuori - per le quote LGBT tanto care ai redattori, dopo quelle etniche - che desidera inconsciamente cambiar sesso, e quindi esploderà fuori dalla bara con una quarta abbondante dicendo "sono tua figlia!" :o

ALOHA
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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: mer ott 03, 2018 11:12 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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wolkoff ha scritto:
gioca sporchissimo sul lettore, capovolgendo il finale del numero scorso
Quello mi ha fatto sentire davvero come lei

Immagine

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: mer ott 03, 2018 3:32 pm 
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wolkoff ha scritto:
:D A dire il vero Enna citava in quella storia sia La Dama in Nero che Lontano dalla Luce, ma erano solo dei camei tra le righe. Non ricalcava nulla per leziosismo da rivisitazione. Per il resto anche qui concordo: senza dubbio quella di Enna sul Maxi è per adesso la migliore storia dell'anno, in attesa del Conte. Sul podio provvisorio la Contu-essa di Io ti salverò (nonostante il finale trash-inante) e questo Bilotta apprendista Sclavone. Da notare tutte storie non-regular; questo per intendere il martirio disorganico e cialtrone a cui è costretto l'inedito per seguire finalità peggio che discutibili. L'unica storia sul 7 da quelle parti per me è stata quella di Piani (feat. Argento), ed è tutto dire... :roll:


Avevo in mente la semplice citazione iconografica
Spoiler!
dei vampiri dylaniati

Assolutamente nessun ricalco e storia, quella di Enna, che si regge bene sulle proprie gambe.
Con quel finale la Contu da me si è beccata un'insufficienza. Per il terzo posto, molto provvisorio, metterei Dormire, forse sognare di Simeoni, una volta tanto che riesce ad alzare la sua media (subito demolita con l'albo dello scorso mese).

Riguardo Godwin, come già detto, per me è un personaggio freddo, che mi lascia poco a livello di emozioni, forse avrebbe avuto bisogno di un'introduzione più ampia, magari in qualche albo precedente, non so.
Totalmente diverso Valter Buio, personaggio tenebroso e sfaccettato (ma già dal primo albo).


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: gio ott 04, 2018 8:25 pm 
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Ottima storia. Sgangherata, grottesca, malinconica e poetica come i migliori classici di Dylan.
Sì, la continuity gira un po' a vuoto, ma chissenefrega?
Quello di Bilotta è un bellissimo cazzeggio, un adorabile tributo allo Sclavi più anarchico.

La vedo anch'io così:

Ilnomeutenteinserito ha scritto:
ogni volta che chiudo un albo dopo la lettura (uno qualsiasi, acquisto tutte le testate di DD), faccio sempre la stessa riflessione: non è il Dylan Dog che mi aveva affascinato da ragazzino, quello che amavo, quello che mi aveva convinto a recuperare tutta la serie, quello che mi faceva emozionare... insomma il discorso l'avrete capito visto che è stato già fatto anche da altri millemila volte... poi però mi dico: ma non è che oltre a cambiare lui sono cambiato anche io? magari se leggessi oggi storie come quelle "di una volta" non ne rimarrei così affascinato come un tempo.
Poi però una volta l'anno arriva questa saga del pianeta dei morti e ritrovo tutte quelle sensazioni e quelle emozioni che provavo da ragazzino e allora capisco che si, forse sono cambiato anche io, ma che qualcuno ancora capace di farmi ritrovare il Dylan Dog che voglio io ancora c'è.
Il bellissimo paradosso è quindi di trovare il vero Dylan in una serie ambientata in una linea temporale diversa, trovare il vero Dylan in un futuro alternativo (o forse no) in cui non è il Dylan creato nell'86 da Sclavi, eppure lo è.

E allora posso solamente ringraziare Bilotta, per aver creato un nuovo Dylan che in realtà è quello vecchio, quello vero. E tutto questo raccontando storie in cui, tra le altre, il protagonista è il padre (l'anno scorso), e il figlio (quest'anno). Doppiamente bravo.
Grazie, grazie e ancora grazie.


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: sab ott 06, 2018 11:35 am 
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Bilotta è sempre un piacere leggerlo, anche quando c'è poco da dire in 160 pagine.
Spero però, che tutto questo mondo distopico venga "presto" al sodo. Non vorrei 20 pubblicazioni per arrivare alla fine.


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: sab ott 06, 2018 2:09 pm 
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harveyburton ha scritto:
Wow!!! Bilotta ha sfornato un altro ottimo albo! Per tre quarti della storia è difficile seguire l'andamento cronologico della vicenda: tra un Godwin morto/vivo/zombie, una rivisitazione dell'inizio de "L'alba dei morti viventi", Sybil in versione Morgana e un Dylan alternativamente in piedi/allettato il lettore può solo raccogliere indizi, osservare i pezzi del puzzle che poi vanno a posto (quasi del tutto, ma c'è qualcosa in sospeso) nella parte conclusiva. Conclusione che riserva anche un bel colpo di scena
Spoiler!
Xabaras non è stato veramente ucciso come ci veniva mostrato nella parte finale dello speciale precedente

Ottimi anche i disegni di Casertano e la copertina "live after death" di Mastrazzo.
Bilotta batte la regolare su tutti i fronti: in questi speciali il mondo di Dylan è stravolto ma il personaggio non viene snaturato (alla faccia dei cambiamenti epocali a suon di smartphone della regolare). Action e "delicatezza" sono dosati sapientemente, le atmosfere cupe.
Voto ottimo.


sono d'accordo, mi piace questa saga, ma questo numero è il peggiore uscito...abbastanza inutile e in effetti 5,80 euro buttati


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: gio ott 25, 2018 1:04 am 
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Il ciclo di Alessandro Bilotta sta mostrando i primi segni di stanchezza. "Nel nome del figlio" è una sorta di "Storia di Nessuno" inserita nel contesto futuro del Pianeta dei Morti. La scena in cui Godwin parla allo psichiatra parla da sé. E non serve nessuno spoiler per capire di chi si tratti.

L'idea è ottima e finora ben sfruttata. Con questo surrealismo o metafisica del fumetto però non so dove si può andare. O meglio, si possono scrivere albi all'infinito, tanto chi muore torna, chi sembrava dimenticato viene rispolverato e, al limite, sta fermo un albo.

Giampiero Casertano ci fa riscoprire l'horror anni '80 e '90, e questo è un bene, come la splendida copertina di Marco Mastrazzo. L'omaggio a Stano e al numero uno con Sybil che fugge dagli zombi è un piccolo capolavoro. I disegni sono ok, è la storia che non mi convince, per quanto lo sceneggiatore sappia gestire i dialoghi al meglio.

La saga inizia a mostrare un fiato corto, quindi forse sarebbe meglio rimetterla in carreggiata verso una sua inevitabile conclusione. Perché parliamo sempre di uno Speciale annuale. Vedremo. Sia chiaro, non è una storia brutta, ma difficile. I personaggi sono congeniali, a partire dai disillusi DUE Dylan. Ma al termine della lettura si denota stanchezza e spaesatezza. Chissà dove ci porterà Bilotta.


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MessaggioInviato: gio ott 25, 2018 8:06 am 
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Iscritto il: dom apr 23, 2017 5:36 pm
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Se ci pensate però, ai tempi dell'uscita, la trama Dylan-Xabaras procedeva a ritmi ancora più lenti... "Storia di nessuno" che hai citato era il terzo episodio, uscito a quasi quattro anni dal primo, e a livello di trama non porta avanti nulla (ed è comunque un capolavoro). Secondo me non bisogna avere fretta, il rischio "minestra allungata" c'è, ma sono fiducioso


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: lun nov 26, 2018 11:38 pm 
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Iscritto il: mer ott 31, 2018 3:45 pm
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Abbiamo aspettato tutto questo tempo per cosa? Non succede praticamente nulla rispetto a dove eravamo rimasti. Non basta inserire qualche citazione colta per scrivere una storia che lasci il segno. Quasi sei euro per una storiella inutile. Per me Bilotta è troppo sopravvalutato. Mi era piaciuto solo il primo della saga. Il prossimo aspetterò di leggere i commenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: lun ott 12, 2020 9:50 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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nel nome del figlio
e anche a questo meno di ottimo non si può dare, forse appena un gradino sotto i precedenti, ma la qualità è indiscutibile, sia nei testi che nei disegni
sembra davvero una storia di sclavi: i vecchietti... le scene con gli zombi sono perfette, il primo attacco, l'ospedale, lo zombi fetish, la cliente dellamortiana...
bilotta si rifà alle classiche storie con incubi e dimensioni che si sovrappongono, con un finale beffardo qui forse insospettabile data la drammaticità del tutto
come del resto è beffardo il ribaltamento del controfinale dell'albo precedente e del controverso ventennale che sembrava la pietra tombale di questo filone...
dylan sempre più vecchio e malandato, ma non scherza neanche osmond... e che bella coppia con la sergente jenkins... altro che rania e carpenter...
un'altra splendida copertina, mastrazzo riesce a farmi piacere anche gli iron maiden :D
CLASSICO

voto 8+


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