Cravenroad7

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#32/S - Nel nome del figlio
Insufficiente (1-4) 13%  13%  [ 6 ]
Mediocre (5) 13%  13%  [ 6 ]
Accettabile (6) 7%  7%  [ 3 ]
Buono (7-8) 27%  27%  [ 12 ]
Ottimo (9-10) 40%  40%  [ 18 ]
Voti totali : 45
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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: ven set 28, 2018 8:42 am 
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Iscritto il: mer lug 08, 2015 1:49 am
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Mi sono accorto che spesso il voto che assegno a una storia nel sondaggio è leggermente più alto o più basso di quello che è il suo valore.
Quest'uscita non fa eccezione. È un ottimo albo, e sicuramente degna parte del miglior prodotto Dylaniano in corso.
Voto "Buono" perché, come altri, avrei preferito rinunciare a qualche suggestione per avere uno sviluppo maggiore della trama, nonché per il fatto che un albo in continuity così forte non possa che perdere forza se la sua cadenza è annuale.

Super apprezzato l'omaggio a Buzzati: uno scrittore che sarebbe stato un meraviglioso autore per Dylan Dog, uno del quale sarebbe bene leggere ogni riga mai scritta.
Consiglio di partire dai racconti, magari da un'antologia di facile reperibilità come "Sessanta Racconti".


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: ven set 28, 2018 12:24 pm 
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Iscritto il: gio dic 03, 2015 9:07 am
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Dark Star ha scritto:
..fastidioso anche il fatto che faccia dire (più volte) ai personaggi quanto sia difficile distinguere tra realtà e immaginazione..


Ecco questo per me e' il punto cruciale. Dopo l'ennesima sequenza che si trasforma da sogno a realta' e viceversa ho perso la pazienza. Mi piace parecchio l'ambientazione, ma perche' trasformare tutto necessariamente in un viaggio onirico sempre sul filo dell'incertezza? Alla lunga stanca e pure parecchio, avrei preferito (gusto personale) una narrazione un po' piu' asciutta. Alla fine di ogni albo faccio fatica a ricordarmi a che punto sia la storia, a che punto siano i personaggi, di quale comunita' facciano parte etc etc. Immagino sia una precisa scelta narrativa ma non riesco a considerare questa saga cosi' positivamente come fanno altri.

Cio' detto si legge comunque bene, Bilotta e' un signor sceneggiatore (ML lo dimostra ampiamente), e sicuramente vorro' vedere dove va a parare.


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: ven set 28, 2018 8:47 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Non mi ha convinto molto, una mezza delusione ad esser sincero :| .

Ho votato 7 perché comunque il talento e l'onesto lavoro (iconico più che altro, back in Undead) di Bilotta traspare in ogni poro, ma mi sembra un passo indietro rispetto ai precedenti. Buono Casertano nei volti dei protagonisti, meno per gli sfondi. Manca del pathos minimalista del numero scorso, o del fanta-apocalismo denso di motivi e prospettive degli altri 3, a partire dal Tramonto dei vivi morenti.
Manca di sostanza in pratica, mi dà la sensazione di vuoto telefonato che ricama su se stesso e mette su qualche tassello - ora trasognato, ora depistante - all'interno di una saga familiare abbastanza indesiderata ai più, dopo che si era ampiamente dimostrato come Xabaras nel numero scorso non fosse il padre di Dylan :o

Non è che se incidi a caratteri cubitali - e lo ripeti come un ritornello - che la logica della memoria e dell'onirismo, specie se ci sono i defunti di mezzo, è saltata... ogni cosa ti è concessa in senso narrativo. Intrecciando/accavallando step e contro-step atemporali o sognati in modo spiazzante, solo per arrivare più tardi (all'assenza del-)la verità compiuta. Questo mi è sembrato un esercizio di stile più che altro, un lezioso confrontarsi di riflesso per specchi contro specchi, sempre più deformanti, dove il narcisismo di chi ci si specchiava prevaleva sul resto.

E sinceramente anche tutto il continuo remaking sul set di Undead alla lunga mi sa di cane che si morde la coda perché non gradisce altra carne da metter sotto i denti, a livello di spunti narrativi o luoghi da inserire a memoria futura, preferendo iconizzare quanto rimasto ai più. Quando il deja vu dei ricordi dei morti si trasforma in un deja vu della tua memoria dylaniata che stenta a crepare dopo oltre vent'anni di letture: per questo dopo un po' Sybil che s'improvvisa rediviva Morgana di meta-allucinazioni zombesche o Godwin che si ritrova novello Nessuno sulla poltrona freudizzata da Xabaras per reinventarsi ulteriori mondi paralleli post-infanzia felice... li ho trovati alquanto fini a se stessi, se non stucchevoli, come il Dylan afflitto e rassegnato al grilletto facile à la film di Clint Eastwood che imperversa qua e là :| .

Non per altro perché un po' si gioca sporco sulle (s)palle del lettore - v. Dylan ancora rinchiuso in ospedale, che probabilmente, a differenza di quello carabina in mano, è solo una fantasia retroattiva di Sybil... o peggio, Xabaras che nella chiusura del numero scorso veniva freddato da Godwin, mentre qui in realtà le parti si sono invertite sul pianerottolo - un po' perché per soffermarsi su questo si sono tralasciate ancora una volta tutte le tracce rimaste in sospeso nei numeri precedenti...
...e in questo credo purtroppo Bilotta si stia adeguando alla fanfaronaggine di massima nei sistemi narrativi pseudo-continuityosi del resto della testata... dove si butta lo spunto nel mucchio, alludendo a chissacosa, e poi lo si lascia marcire lì per un imprecisato tempo, nella non-attesa che qualcuno in un altroquando ci metta mano. Mi riferisco a lacune che mi avevano già allarmato nel numero scorso, e che ormai prendono dimensione di voragine obliosa rispetto alla macro-trama in (supposto) fieri per:

un anno fa ha scritto:
... non sapere quasi nulla ed esser depistato, come Bilotta continua a fare con tutti gli altri cardini della testata, confondendo le carte, o lasciando i mazzi in sospeso (Jenkins Sr, l'incidente in Germania, Werner, Osmond, Wickedford, l'attentato di Chelsea, Lynwood&sosia, gli spifferatori random, l'intelligenza media degli zombie - qui si vedono alcuni sorridere ad una battuta, etc.)


L'unica ricucitura su cui fare riferimento è rappresentata soltanto dalla setta dei "flagellanti" ed i loro deliri (v. padre adottivo Robert), che sinceramente di tutto l'inventario comparso nei numeri scorsi per questa dimensione parallela rappresenta il pezzo meno interessante e "stanco/fiacco", a livello d'inventiva. Positivo il focus su Osmond - personaggio forse più sclaviano dell'insieme, anche per le fattezze - e per la piccola storianellastoria della cliente di Godwin, che riprende il suo rapporto col marito... a partire della carne.

L'anno prossimo aspettiamo una re-union di ulteriore parentame in braceria. Cannibale :tc:


NEL NOME DELLA SUOCERA, ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: sab set 29, 2018 12:40 pm 
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wolkoff ha scritto:
dopo che si era ampiamente dimostrato come Xabaras nel numero scorso non fosse il padre di Dylan


Ma quando si capisce questa cosa? Ho letto quello speciale due o tre volte e non avevo avuto questa impressione.

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Il grooming è un concetto difficile da spiegare in USA, complicatissimo da recepire nella cultura italica


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: sab set 29, 2018 4:34 pm 
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Forse pure tu ricordi in maniera distorta, a livello di dimensioni parallele sovrapposte o sognate da qualcun altro. Ad un certo punto, quando l'infermiera sbaglia pigiama (p.37-38), Xabaras dichiara di non aver mai avuto figli. Se poi vogliamo escludere che provenga dal '600, basta citare il fatto che più avanti parla di giocattoli di latta nella sua infanzia, cose che in quel periodo non esistevano. Quindi non c'entra molto con lo Xabaras del quadrato magico #1-25-43-100 sulla serie base.
Senza contare che durante lo scontro finale contro Dylan, avrebbe sicuramente tirato fuori qualche allusione alla paternità per alzare i toni del pathos, nel caso fra i due ci fosse davvero qualche legame di sangue.

Ciò non toglie che Bilotta possa in futuro barare mischiando nuovamente le carte, come ha già fatto in questo numero rispetto alla chiusura del precedente... con la scusa delle para-visioni alternative, le memorie distorte dei morti picchiatelli, il loto nebulizzato, etc... :roll:

ALOHA DA COLLEGNO

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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: sab set 29, 2018 5:51 pm 
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Iscritto il: ven ott 10, 2014 1:54 pm
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Di tutta la saga del pianeta dei morti,questo e' il capitolo piu' intimista e riflessivo.Bilotta ferma per un attimo la giostra,e lo scorrere degli eventi,e si concentra su aspetti piu' psicologici e personali che coinvolgono Dylan Dog.In apparenza,potrebbe sembrare un numero statico,senza continuita'.Pur tuttavia,per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi,gli aspetti piu' profondamente dolorosi e drammatici che coinvolgono sia l'universo tutto,che il personaggio in particolare,ci lasciano alla fine con il consueto senso di vuoto e di amarezza.Dylan,Godwin,Sybil...un triangolo che gioca con il tempo alla maniera di Christopher Nolan.In continua oscillazione tra fantasia e realta'.Ci sono molte domande da porsi,non tutto sembrerebbe chiaro alla prima lettura.
Ma Bilotta e' abile,costruisce il suo meccanismo in maniera precisa.Tutto torna.E le citazioni,le strizzatine d'occhio,non sono mai fini a se stesse.
Il ribaltamento della prospettiva nel finale,vero motore scatenante degli eventi,scuote e mette di nuovo tutto in gioco e in discussione.
Appassionato e appassionante.
Un gran lettura,ancora una volta.


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: dom set 30, 2018 10:33 pm 
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Iscritto il: mar ago 20, 2013 2:40 pm
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Località: Pianeta Terra
Ho un rimpianto: non aver letto nessuno degli albi legati a questa saga. Prima o poi devo recuperarli, a leggervi è una delle poche cose da salvare del nostro amato...

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...M...


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: lun ott 01, 2018 12:06 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6993
Località: Inverary 2.0
Invece di tirare avanti con questo drammone inter-familiare, o aggiungerne nuovi rami (il figlio geniale della Jenkins, la sorella gemella di Sybil, il cuggggino hippy di Xabaras, l'assistente molestatore-che-non-si-vede di Godwin, etc) chissà che Bilotta non prenda spunto per i prossimi numeri da qualche evoluzione dello zombismo... :tc:

http://www.repubblica.it/spettacoli/cin ... 14-S1.4-T1


ALOHA UN TUTTE LA SALE, DA NOVEMBRE

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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: lun ott 01, 2018 12:22 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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Pagiu ha scritto:
Ho un rimpianto: non aver letto nessuno degli albi legati a questa saga. Prima o poi devo recuperarli, a leggervi è una delle poche cose da salvare del nostro amato...


volendo è una saga che recuperi facile...

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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: lun ott 01, 2018 12:58 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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Bello, eh... però per una collana a cadenza annuale avrei preferito un po' più di sviluppo arrostito e meno fumoso esercizio di stile.
Comprendo anche la necessità di tirare questa saga il più per le lunghe possibile. Occhio però che la noia è dietro l'angolo.

Il giornalaio non riusciva a trovarlo nell'espositore. D'altronde non credo sia mai esistita una pubblicazione con titoli in copertina più illeggibili di questi.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: lun ott 01, 2018 1:20 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6993
Località: Inverary 2.0
Dear Boy ha scritto:
Comprendo anche la necessità di tirare questa saga il più per le lunghe possibile... la noia è dietro l'angolo.


E' una cosa congenita in fondo, il tirarla per le lunghe, se esce una volta all'anno :dito:

La cosa che non gradisco molto, e a maggior ragione vista la sporadicità delle uscite, è che tra il 2016 ed il 2019 non succede praticamente nulla, a livello di macro-trama. Come se a Bilotta non gliene importasse ormai nulla di certi blocchi narrativi - v. mia citazione poco sopra, dal topic dello scorso Speciale - e preferisse focalizzarsi sui retroscena, o sul rimestare nella mente dei coinvolti. Nel 2017 il focus era sulle ragioni dell'involuzione di Xabaras, con un bio-pic in parte retrospettivo sulla sua vita disgraziata; nel 2018 si è passati all'esistenza nonpoitantointeressante (e comunque terminata) del figliol prodigo di allucinazioni smemoranti Godwin, mentre Sybil-Morgana svalvola e s'immagina chissacosa. Lo ripeto, per me questo costituisce in parte una delusione, un divagare dalle precedenti priorità, per un autore che non sembra più di tanto interessarsi ormai alla sua dimensione parallela, ma sfruttarla come espediente per concedersi delle leziosi rivisitazioni sul tema dei capisaldi di oltre vent'anni fa... come questo Speciale che per costruzione/struttura è in pratica un remake semi-ruffianeggiante di Morgana+Storia di Nessuno, con accorpato un ennesimo ritorno ad Undead.

Non so in futuro cosa succederà, ma sono dispiaciuto perché il potenziale fanta-apoliticalittico visto nel 2015 e nel 2016, oltre al Tramonto sul Gigante, era davvero strepitoso ed intrigante, mentre qui pare trascurato in favore di esistenzialismi ristagnanti o patinati di meta-amarcord, mentre il drammone da familiare fermenta da sé. Non vorrei che il resto divenisse lettera morta, perché poi non c'è siero che tenga... :cry:

QUESTO ALOHA DOVE LO HO GIA' VISTO?

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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: lun ott 01, 2018 3:31 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
Messaggi: 3409
Località: Valsesia
Il più "ruffiano" della saga finora, ma Bilotta è sempre un piacere da leggere comunque. Buono, ma non ottimo come gli altri.

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https://lastoriadidylandog.blogspot.com


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: mar ott 02, 2018 4:08 am 
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Iscritto il: mar giu 30, 2015 5:10 pm
Messaggi: 23
Località: Venezia
Capisco poco l'apprezzamento per questa storia.
La saga rimane affascinante e la curiosità di leggere i prossimi capitoli è al suo posto. In questo particolare numero, però, Bilotta attorciglia la trama e finisce per incartarsi davvero per niente. Alla fine, ci sorbiamo una sequela di citazioni casuali, che lasciano il tempo che trovano. Anche quella di "Storia di Nessuno" (che è la mia storia preferita in assoluto) è buttata lì senza un vero motivo (se non il voler essere ruffiani) e mi ha lasciato freddo. Arrivi alla fine che sei di nuovo al punto di partenza, con Godwin che se ne va, inutile com'era arrivato e Sybil che (grande colpo di scena :roll: ) si tramuta nella Morgana di turno. A questo aggiungo che, contrariamente a quanto leggo in giro, Casertano qui non mi sembra aver raggiunto chissà quale picco artistico.
Un bel 5, quindi. E non scendo solo perché ci spero ancora nell'avvenire della saga.

_________________
Ma alla fine cosa rimane? Solo il banale orrore di due persone che si trovano per caso, si piacciono, si amano. Magari pensano perfino che l’amore sia qualcosa di eterno, finché una delle due abbandona l’altra... e scompare.


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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: mar ott 02, 2018 3:40 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
Messaggi: 2149
l'apprezzamento è nel respirare le atmosfere di sclaviana memoria, indipendentemente dal quanto poco avanzi la storia... almeno questo è quello che ha dato a me quest'albo

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 Oggetto del messaggio: Re: #32/S - Nel nome del figlio
MessaggioInviato: mer ott 03, 2018 9:37 am 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
Messaggi: 2544
Località: Noland
Ilnomeutenteinserito ha scritto:
l'apprezzamento è nel respirare le atmosfere di sclaviana memoria


Innegabile e innegabilmente una bella pubblicazione che mi fa molto piacere leggere. Però io ho preferito altri rispetto agli ultimi due, dove la trama procedeva e Dylan era maggiormente protagonista.
In attesa del Color di Ambrosini per quest'anno questa pubblicazione la piazzerei al secondo posto della mia personale classifica.
Al primo la storia di Enna sul Maxi, decisamente dylaniata anch'essa e senza citare sempre i soliti albi storici (uno ovviamente sì ma non così abusato mi pare).


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