Molto stupito del generale apprezzamento di questo albo, anche se sono abituato a trovarmi spesso controcorrente ... comunque quando c'è da stroncare non mi faccio problemi.
Allora ... negli episodi precedenti questa saga aveva avuto un suo fascino, e si era indiscutibilmente elevata dall' andazzo sulla serie regolare. Però avevo avuto anche la sensazione che non offrisse tante possibilità di sviluppo, e un albo come questo me lo ha
tragicamente confermato.
Bilotta qui si incarta paurosamente su se stesso, per una storia assolutamente inutile e inconcludente ... fastidioso anche il fatto che faccia dire (più volte) ai personaggi quanto sia difficile distinguere tra realtà e immaginazione, come se fosse una giustificazione nei confronti del lettore (o una presa per i fondelli, mi sovviene il dubbio) ... Perchè quanti DD abbiamo letto dove tutto ciò era presente, ma non può essere l' UNICO elemento di una storia. In questo modo tutto diventa uno sterile esercizio di stile secondo me. A prescindere dal fatto se i passaggi di trama si incastrino bene oppure no, io comunque mi sono perso molto presto, sarò poco sveglio, non so.
Eccezionale invece il lavoro di Casertano, tornato quasi agli antichi splendori, dopo anni in cui aveva "imbruttito" il suo tratto. E dà vita a un personaggio come Doris ... davvero adorabile.
Che salva da un votaccio anche peggiore.
4