Tra i nipponici vanno forte anche i manga sul badminton o il curling a momenti!
Altra cultura fumettistica... non c'è paragone, che da noi non attecchirebbe nonostante (quasi) tutti i ventenni di adesso abbiano maneggiato almeno una volta un manga, tankobon o scans che sia. O i trentenni siano appassionati dei nuotatori di Adachi.
Per contro, quello che invece mi preoccupa è la
sfacciata americanizzazione della SBE... e Mercurio Loi, tanto per citare roba selfmade, rappresenta un oasi felice di italica impostazione più classica per quanto fuori dai canoni, come storie/disegni.
Mr
Airoldi (il cervello manageriale di cui è succube Davide Bonelli) proviene dalla Panini e tutta la scuola di pensiero mmericaneggiante.
Per loro le serie a fumetti devono essere a colori, agili sottilette max da 70pp, e divise per stagioni. Senza contare che supereroi&co in patria vendono a stento (rispetto al bacino d'utenza) mentre in Italia boccheggiano peggio di manga, uscite da libreria o classici SBE. Questo trend di mercato che temo condizionerà il futuro si riscontra già in serie come Morgan Lost o altre più recenti, pronte a sbaraccare dopo la stagione XY se le cose vanno male, e poi si vedrà per una riesumazione... quando tira aria migliore.
A me tutto questo oltre che snaturante, sembra anche uno scavarsi la fossa da soli, cercando concettualmente mercati già fallati (quando non falliti) in origine, per un abbaglio editoriale che avrebbe del clamoroso
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