Cravenroad7

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#384 - La macchina che non voleva morire
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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: dom set 02, 2018 10:06 am 
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ho votato BUONO anche se non mi ricordo tutti i collegamenti


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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: dom set 02, 2018 2:46 pm 
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Derrik a parte secondo me la caratterizzazione di questi personaggi\comparse paga molto il fatto di essere stati presentati e "costruiti" nel giro di tre ani all interno di una testata mensile.
Mi spiego: in una serie completamente centrata sulla continuity in cui magari ti guardi le puntate una settimana dopo l'altra a 2 a 2 ci possono stare questi meccanismi.
In un fumetto come Dylan, e non avendo voluto iniziare il "nuovo corso" dei nuovi personaggi con una mini in continuity per presentarli a doveri la sensazione è che per tre anni abbiamo avuto delle figurine di carta bidimensionali senza nessuna caratterizzazione e senza nessun interesse


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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: dom set 02, 2018 5:26 pm 
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ma che c’entra , Bloch ci son voluti 5 numeri che era un buon personaggio, con lord wells è bastato un numero per capire che era un buon personaggio, qui adesso quanto ci vuole ?
han fatto una cosa fatta male .


Ultima modifica di Goblin il lun set 03, 2018 10:35 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: dom set 02, 2018 5:37 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Albo a tal punto ignobile da farmi rivalutare la castronata dello stesso Simeoni sull'ultimo Maxi - quella sui diorami di Londra tanto per intenderci.

Lì almeno la prima metà aveva un vago appeal prima di trascendere in un puerile polpettone di scosse elettriche e altre cialtronate buttate lì. Qui invece la storia prova gattopardescamente a taroccare un altro dei punti fondativi del personaggio, per poi lasciare le cose in realtà immutate, con un chiaro sentore di presa per i fondelli di fondo. Nel mentre 94 pagine di siparietti ed indagini a metà strada tra serie tv americanoide - per cui tanto gli autori attuali sbavano :P - e cartoni per infanti, come nella miglior tradizione dei “piccoli brividi” made in Gigione. Sime che anche qui non si smentisce come autore negato alle vere storie di horror dylaniato, mentre molto portato alle sit-com per regazzetti petulanti, quando non è preso dai suoi socio-proclami da comizio domenicale. Ma d’altronde, se uno non ha i mezzi… di trasporto, meglio che rimanga appiedato dice il buonsenso, piuttosto che dargli chiavinmano la patente di autore di punta per portare avanti questa serie in fase di revisione :dito: .

Voto 4 ½ . E per il tagliando parcheggiare l’albo in un luogo molto remoto.

Copertina forse ai minimi storici nella curva di Cavenago. I tentacoli non sono il suo forte.
Disegni appiattiti e senza guizzi; un diesel infreddolito. Gerasi non è tra i miei preferiti del nuovo corso, ma nelle prove precedenti mi aveva convinto di più. Dylan ciuffettone dandy sempre depresso non mi piace, e contrasta con Groucho molto più realistico. Incubi fatti in modo dozzinale (p.12 e 18). Molto carina la tizia lentigginosa a p.34. Probabilmente compare un omaggio allo stesso Simeoni, ritratto nella prima vignetta di p.73 :wink: .


SPOILER ~ SPOILER ~
SPOILER ~ SPOILER ~
SPOILER ~ SPOILER ~



La storia alla fine è composta da tre tronconi, senza variabili tangenziali a darle gas naturale.

Mettiamoci in moto: nella prima fase ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio del filone tormentonico a senso unico, in gran voga nell’ultimo lustro: “Dylan alle prese col problema comunissimo X, fino ad incasinarsi”. Questo mese è toccato alla revisione dell’auto. Non mi stupirei se nei mesi prossimi non si cacciasse in qualche cataclisma per colpa di un sacchetto sbagliato nella differenziata, o non scopra che la sua licenza media presentava un errore di forma e dovrà ridare gli esami in una scuola per disadattati redivivi :) .

Poi si passa in seconda ad un'altra fase ormai stucchevolmente notoria: qualche entità che non ha una straminchia da fare, impiega il proprio tempo libero per far incastrare Dylan, il colpevole per eccellenza. Eggiù di raffronti poliziotteschi da farsa col marmittone Carpenter, scenate poco spint-erogene con la frigida Rania, sospetti di gombloddi arcani per creare frizione, etc. Non basta sinceramente la meta-ironia di Groucho (p.95) sui mostri di un tempo che si accontentavano semplicemente di voler asfaltare Dylan nella tomba, per continuare a tollerare un teatrino accartocciato su se stesso fino ad un patetico vicolo cieco :cry: .

Infine per oliare tutto, si ingrana la terza, con una spruzzata meno che elementare di demoni e rituali alchimistici, messa lì alla meno peggio, e di una insulsaggine tale da far rimpiangere le sorpassate capatine di Winston McCLoud :oops:


****

Qualche dettaglio sparso, per ammortizzare il car-crash delle menate:

Tanto per cominciare si comincia malino con l’ennesima semi-incongruenza rispetto alla gestione della testata nel suo (supposto) continuum temporale… in conflitto coi tempi di lavorazione/pubblicazione degli autori o del loro (non)comunicarsi le vicende a vicenda. Giusto un mese fa Dylan era stato prosciolto da qualsiasi fermo amministrativo (p.23 del numero #383) per la sua auto; ok, tutto liscio, e nessuna revisione necessaria. Mentre qui lo starter di tutto parte proprio da un presupposto contrario! Una coincidenza sibillina? Un antipasto omeopatico? Un refuso sbadato? Un accavallamento imprevisto? Muah… :roll:

Non capisco se certe battute evidenziate abbiano un doppio senso, magari impegnato. “Dobbiamo esser tutti più verdi” (in grassetto, p.8): e gialli no, considerando l’invasione di prodotti cinesi? E gialloverdi nemmeno, considerando l’imbarcamento di sottoprodotti italioti come Salvini e Di Majo :?:
Vergognoso per quanto out of character il bisticcio maleducato e petulante (p.9) di Dylan contro la signora in pelliccia. Ci mancava solo che la prendesse a clacsonate nel cofano ed eravamo al grancompleto. Non tutta l’ironia dei dialoghi svelti della prima parte è da buttare, ma non capisco sinceramente certe frasi teleromanzate con tocchi edotti, tipo: “come per le donne, non riuscirei a separarmene senza sanguinare” oppure “taluni eventi programmati” (p.13). E che roba è, Malgioglio+Daverio? Ma poi per consolarci si passa allo stile Bagaglino col la battuta su Groucho caduto dal seggiolone da piccolo (p.18) :x: .

Qualche meta-riferimento di routine in “dove sono finiti gli amanti del classico?” (p.15) o sul maggiolone nero usato in un certo “filmetto horror” (ben degno quindi della scrittura simeonide) in cui per ragioni di © Groucho non è stato accreditato tra i figuranti (pp.20-21). Ho anche dei sospetti, in prospettiva strada da lastricare per la fase meteorica, sull'inesistente camera degli ospiti su cui insiste Groucho, come sul fatto che Rania dichiari più volte un certo interesse sulle teorie spirituali (p.70) e sull'animismo delle Antiche religioni (p.73) 8-) .

Il semiasse (caruccio) della storia ruota attorno al prezzo simbolico di una circolare sterlina, che in realtà è un obolo da patteggiare col diavolo, che proprio diavolo non è… anche se si parla di pentole (p.15). E comunque Hamlin (p.72) ha ragione sul tradire il valore intimo delle cose dandogli un controvalore pecuniario: per questo non venderò mai a nessuno la mia collezione di ciofeche di Simeoni, anche per paura di ritorsioni poco occulte.

Sconfortante comunque l’idea di ripescare un villain insipido e dimenticabilissimo come il maghetto Van Heller per dare un tono sulfureo alla vicenda… o per ricadere nel solito auto-citazionismo strumentale di certi autori, che suppongono i loro personaggi facciano scuola nell’accademia dylaniata e meritino una rispolverata di auge tra presunti fans dopo 3 anni di boccheggiante oblio dal #344.
Ad ulteriore svantaggio di questi costrutti, nel nostro caso il cattivone di turno viene spiattellato sin da subito (p.29), è dotato di poteri parastatali per semplificare i passaggi di sceneggiatura (v. illusione con tanto di mega villa, a cui abbocca pure Groucho), ed anche lui deve sottomettersi al nuovo trend del tentacolo maligno (Eccher-itorniamo sul pezzo? Certo che sì, non fosse stato chiaro). Tra l’altro spero vivamente di sbagliarmi in retromarica, ma non vorrei che si alluda a chissà cosa del passato plurisecolare di Dylan, quando dice che Van Heller è stato già sconfitto da lui più volte di quante ne ricordi attualmente (p.91) :o

Solita sbavatura di logica da rottamare a fari spenti: prima di chiudere il telefono Dylan intima a Willman di venirsi a prendere il “rottame” (p.26), e invece una pagina dopo si reca al volo da lui per riconsegnare il povero mezzo non-a-norma, mentre a p.28 Willman dice di avergli chiesto la cortesia di venire al posto suo causa contrattempo. Coff, coff… e fa bene a tossire :? .
Per giustamente infierire sul lettore, tutta la parte delle indagini (da p.36) è un barbosissimo sciorinarsi di consulenze su battistrada, vernici, stucchi, cromie, etc. che sinceramente carbura solo sbadigli. Ci si lamenta del tenore dei telefilm Derrick quando cose del genere manco C.S.I. ANAS le metterebbe in pista. Andando a tentoni invece che a Quattroruote si finisce per (s)forare lo stesso. Senza contare la beotata maxima per cui durante il primo sopralluogo sul luogo del duplice investimento (p.36) l’efficientissima polizia di Sua Maestà la Babbiona Tentacoluta non trova la targa DYD 666 nel prato adiacente, mentre ce ne vuole un secondo (p.50) nello stesso posto su indicazione della Rakim per rakkattarla. Ahhh, come vengono spesi i soldi dei reali contribuenti… :(

In tutto questo, mentre si rivanga da mesi sulla modernità dei tempi digitalizzati, ci vogliono far credere che non ci sia stata per strada MANCO UNA TELECAMERA ad aver inquadrato il maggiolone nelle sue scorribande notturne? Meglio svoltare oltre vah, e non pensare a queste sgommate di sceneggiatura da kartodromo per dodicenni.
Mi sfugge poi l’utilità dell’insistito appello continuo coi nomi in lista (anche qui gridati in grassetto) dei vari poliziotti usa&getta da menzionare tipo tale Randy, Danny, Coleman, Storm, Santorini, etc… Hell’s Bells :!: Ecchicacchiosenefrega di questa lista di figurine chi gironzolano attorno a Scotland Yard per la modica cifra narrativa di una manciata di pagine? O pensano di propinarli anche per i prossimi numeri, quindi è meglio che li memorizziamo?

Abbastanza didascalico nel pedante l’incontro/cameo forzoso di Hamlin per introdurre sotto lezioncina ispiratrice il tema dell’anima-spugna negli oggetti. Bastava una fase onirica per illuminare Dylan in questo senso, ma forse i suoi specchietti interiori erano appannati dai battibecchi con Rania - di cui ho già parlato altrove, auto-nauseandomi del personaggio - nel ruolo di ruota di scorta nelle indagini :*

Per la parte conclusiva, svolta alchemica insapore come l’acqua del radiatore per farci un thè; poi accelerata resa dei conti a suon di pallottola a mo’ di cavallo di ritorno, per una storia a 50cv ormai sfiancati dalla banalità di un tracciato narrativo più nojoso di un GP di Montecarlo con 60 giri di safety car.
Per la sicurezza del maggiolone, nonostante le ultime 6 pagine di sconfortante pedaggio pro-riempitivo, bisogna stare attenti alle famigerate dichiarazioni sulle emissioni dei nuovi motori Volkswagen. Stai a vedere che non vengano i nazi-vampiri a sequestrarlo di nuovo per impiantarci qualche diavoleria di impianto a sangue di vergine. Nel caso meglio passare a mezzi alternativi, tipo:

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SCHNELL, ALOHA!

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Ultima modifica di wolkoff il dom set 02, 2018 9:46 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: dom set 02, 2018 8:22 pm 
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wolkoff ha scritto:
Tanto per cominciare si comincia malino con l’ennesima semi-incongruenza rispetto alla gestione della testata nel suo (supposto) continuum temporale… in conflitto coi tempi di lavorazione/pubblicazione degli autori o del loro (non)comunicarsi le vicende a vicenda. Giusto un mese fa Dylan era stato prosciolto da qualsiasi fermo amministrativo (p.23 del numero #383) per la sua auto; ok, tutto liscio, e nessuna revisione necessaria. Mentre qui lo starter di tutto parte proprio da un presupposto contrario! Una coincidenza sibillina? Un antipasto omeopatico? Un refuso sbadato? Un accavallamento imprevisto? Muah… :roll:


Lo avevo anticipato commentando l'albo del mese scorso:
Aleksandr ha scritto:
c'è qualcosa che stona con la pretesa continuity. Qui Dylan dice che il maggiolone ha appena passato la revisione, ma nel prossimo numero... :(


Ma è tutto voluto, tutto studiato e noi è meglio che pensiamo al Bmw di Derrick :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: dom set 02, 2018 9:05 pm 
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Però noi non sappiamo quanto tempo sia effettivamente passato tra il 383 e 384. Non so come funzionino i fermi amministrativi, ma magari il divieto di circolazione per il maggiolone potrebbe essere arrivato il giorno dopo i fatti accaduti in Profondo Nero, per quello che ne sappiamo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: dom set 02, 2018 9:20 pm 
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Seeeh, come no, tra i due albi sono passati settordocimila mesi, mentre Rania continua a tenere il muso acida senza spiegarsi né manifestare una ruga. Oppure proprio il giorno dopo la riconsegna dell'auto, Sua Maestà la Motorizzazione ha messo in vigore un decreto lampo ad personam contro la Volkswagen di Dylan, chemmanco Don Silvio per proteggere i capitali in Svizzera prima dello sgamo.

La nostra suspension of disbelief preferisce credere di tutto cuore all'esistenza di talismani maledetti, tentacoli nei sedili, monete possedute, etc... piuttosto che cercare la dritta via per un imbuto logico simile. D'altronde nel mondo della fiction tutto è possibile, se un cane chiamato Rex viene nominato commissario, mentre un professionista in gamba come Derrick rimane per la polizia un semplice ispettore. O se qualcuno permette ancora a Simeoni di pensarsi autore dylaniato :D

ALOHA IS A FANTASY BY ITSELF

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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: lun set 03, 2018 2:17 am 
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Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
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Sapevo gia che la paventata bombetta sarebbe stata una scureggietta come gia detto da qualcuno qui in precedenza..ma qui addirittura c'è da andar direttamente in bagno. Non lo so...non diro che sono rimasto deluso tanto per essere originale...ma che amarezza...il sapore dell'acqua marcia-parte seconda, si è presentato alla mia porta prussiana fin quassù, facendomi desiderare di non avere più un auto o quel tipo di auto, che qui da queste parti, ha ancora un certo appeal...comunque niente...
SPOILER FORSE...
...di nuovo il solito ritmo da serie tv che annoto sempre, e di cui sempre parlo nei miei interventi qui sugli albi del mese..e ormai mi son stancato anche io di me stesso che li vado elencando sin dai primi numeri del famigerato nuovo ciclo... linguaggi e battute che non riesco a sopportare a volte.
linguaggi, terminologie, slang, ritmo e andatura, che non combaciano con il dylan-mondo o pensiero...risultando troppo carichi, forzati, strabordanti!
come i comportamenti fastidiosi da parte dei soliti noti cartonati ovviamente;
quanto è fastidioso e fuori luogo il carpy che sbotta a pag.55?!? fastidiosissimo e fuori tempo massimo...e poi tutto il suo voler essere dipinto come un duro da mother fucker cosi stereotipato e insopportabile... :roll:
ma mai quanto lei, la cara dolce odiosissima Rania, gatta morta e inacidita de noantri! e tira e molla ..e tira e molla..
e molla e tira... e smollala un attimino bella mia! I dialoghi con dylan sono tremendi e melensi...fastidiosissimi come la suddetta rania appunto. ma perchè?!?! perchè rappresentare un personaggio in questo modo cosi fastidioso e non sense? perchè queste piroette in tutti questi numeri avanti e indietro e descritte per giunta malamente?!? è arrabbiata? non è arrabbiata? innamorata? non innamorata? ci mancherebbe, è una donna, normale che sia cosi volubile e incomprensibile potrebbero rispondermi... ma davvero?!? bhe, non cosi. cosi non va, non funziona cosi descritta a quanto pare...non arriva! perchè imporcela cosi se poi non la si riesce a scrivere un tantinello bene?!? e dire che di tempo e albi ce ne son stati...anche troppi e in abbondanza (haimé). perchè portare, secondo l'umore internettofilo tutto, sia qui dentro che sopratutto fuori (facebook et similia) ad odiare un personaggio del genere?!? comportamenti senza senso o perlomeno, ripeto, descritti e scritti male, che non riescono a trasmetterci il vero pensiero di questo personaggio... vabbè..mi arrendo...spero solo che a questo punto, onde riabilitarla e dargli un senso, venga uccisa malamente in un qualche rito agli antichi durante il periodo meteorico.
Per quanto riguarda la storia, mi è sembrato solo un grande what if fino ad un certo punto, perche poi sbraga nella presa per il naso alquanto fastidiosa...
e la casa prima regalata , e la macchinina poi...magari un upgrade della macchinina va, diciamo cosi. e dire che Simeoni nelle ultime sue due prove non mi era dispiaciuto...ma qui..bho..forse in questa sua sottotrama dell'alchimista, lui stesso non ci si ritrova poi cosi bene, visto che le canna tutte, sia con l'acqua acida del 344, che con l'acqua del radiatore putrido del povero maggiolone rinato e ritornante pure lui da nuovo zombo rettiluccicante...che poi in quante storie del vecchissimo glorioso passato era gia passato a miglior vita?!? in killer addirittura esplodeva..e rammento le giustificazioni divertenti della vecchia horror post di quell'albo, su di presunte agenzie o concessionarie inglesi che ti ridavano la macchina nuova di zecca in casi di distruzione totale (ahhh che nostalgia).
Insomma, casa "nuova", macchina "semi" nuova, cos'altro dopo?!?
La sceneggiatura è spezzata non solo in tre tronconi come suggerito da wolkoff, ma è proprio uno spezzatino oserei dire...a tratti confuso e mezzo rabberciato. ho trovato delle stonature, non solo nei personaggi, ma anche nelle varie dinamiche del racconto.
Chi è questo heller alla fine? dylan dice di averlo sconfitto di nuovo dopo tante volte...si, ma quali? e dove? la buttiamo cosi una battuta del genere?!?
e poi dice di recarsi da un fabbro alle due di notte...ok...ci potrebbe pure stare...ma perche nelle immagini successive sembra giorno? e non per la luce, no, quella potrebbe pure starci nell'interpretazione artistica del disegnatore, ci mancherebbe...no, la cosa strana è quanta diavolo di gente vada in giro a quell'ora!!! :3 e sopratutto c'è chi è sbracciato in maglietta o sembra che stia andando a fare la spesa o a lavoro! :o va bene che londra è una città vitale, ma cosi mi sembra un tantino esagerato...e sopratutto è estate forse?!?
ergo, mi puzza di storia assemblata o rabberciata alla meglio, facendo incastrare malamente tempi e orari all'interno della stessa. Tempi che non tornano come pure per la storia del permesso si e permesso no di circolare del maggiolone! quanto tempo è passato tra l'albo precedente e questo?!? MAH!. è evidente che sia nelle storie singole (alcune, non tutte) che in tutta la pseudo continuity, non ci sia adeguata supervisione. Non ci vorrebbe molto, eppure alla fine, ci si scontra sempre con qualche bella sonora c......a! vabbè...vedremo a questo punto cosa si combinerà con la meteora...quella dovrebbe essere la cartina di tornasole di tutta questa operazione amici dylaniati...vedremo...se cannano pure li, te saluto core! concludo qui il mio sconclusionato e sicuramente raffazzonato commento sull'albo e lascio un bel 5 per pietà e per cavenago. tiè!
p.s. menzione d'onore per l'orrore della scrittura della sequenza metatestuale (di nuovo, ma era un po che mr.Meta mancava :wink: ) a pagina 9, con il forzatissimo siparietto della signora impellicciata ed il nostro poverello dyd...:cry:

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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: lun set 03, 2018 9:35 am 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
Messaggi: 2149
il RRobe ha scritto:
Continuate pure a cercare di parlare di scrittura senza competenze invece di limitarvi a un dignitoso "mi piace", "non mi piace".


quindi su un forum dedicato a Dylan Dog non dovremmo parlare di Dylan Dog ma limitarci a dire "mi piace/non mi piace"... bello...
continuerò a leggere DD, come faccio ormai da più di 20 anni, nonostante il caratteraccio del curatore mi faccia venire ogni volta voglia di smettere...
e visto che su questo forum siamo 4 gatti, anche se stiamo qui a scrivere boiate e non conosciamo manco l'ABC della scrittura, lasciaci perdere nelle nostre inutili e sbagliatissime discussioni... non siamo di certo noi a far danno a DD...

e per la cronaca, dopo aver letto pure io questo albo, mi aggiungo a quelli che sperano che Rania muoia, che personaggio più antipatico di questo penso di non averlo mai visto... e anche se c'è ancora qualcosa dietro che non conosciamo, mi sta sulle balle comunque...
e vedere Carpenter, che doveva essere il nemico numero 2 (visto che il primo è John Ghost), diventare il nuovo Bloch è un'altra roba che non si può guardare... addirittura arriva a prendere le difese di Dylan e dice a Rania di essere più ragionevole nei suoi riguardi... cioè la stessa persona che era arrivata a casa di Dylan con l'esercito a pistole spianate? alla faccia dell'arco narrativo del personaggio...

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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: lun set 03, 2018 10:44 am 
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Iscritto il: mer lug 08, 2015 1:49 am
Messaggi: 140
Ho letto il numero qualche giorno fa, quindi commenterò basandomi sulle sensazioni avute sul momento, che a quanto vedo divergono dalla maggioranza di quelle degli altri. Avrei dato "buono" all'albo, ma voto un "ottimo" di incoraggiamento senza problemi perché presenta alcuni elementi che apprezzo nella storia recente di DD.
Di seguito quello che mi è piaciuto:

- Il migliore utilizzo di Groucho degli ultimi anni.

- Un paio di anni fa ero in motorino sul lungotevere, nel traffico, e mi sono ritrovato dietro a una macchina targata DY666qualcosa. Mi sono pentito a lungo di non aver fatto una foto per poi montare una polemica su Recchioni che vuole stravolgere il personaggio. Questo per dire che mi sarebbe spiaciuto molto se l'albo avesse segnato la fine del maggiolone.

- Nel contempo non mi dispiace il fatto che si sia lavorato su un elemento "storico" caratterizzandolo in maniera particolare, ma tutto sommato assolutamente credibile. Voglio dire: resta un artifizio "facile" per far emergere una storia sulle altre, e prima o poi questo genere di spunti finirà, ma stiamo parlando adesso di questo solo albo.

- LO SAPEVO IO! LO SAPEVO IO! (Più o meno)
Spoiler!
Quello che i lettori avevano già probabilmente intuito trova conferma: al centro di un ambiente malsano e inquietante si trova proprio lui, DYD666, che emana un'aura sinistra. Appare un personaggio informato dei fatti, diciamo Hamlin, che ci spiega cosa sta accadendo: il metallo con cui è stato costruito il maggiolino è quello che si trovava sul galeone del padre di Dylan (catene, armi etc.), e ne ha conservato l'impronta psichica. Quel veicolo può appartenere solamente a Dylan o a un suo erede. (Gennaio 2017)


- Splatter.

- La storia scorre senza problemi.

- Non mi dispiace rivedere personaggi minori del passato, se usati con logica. In generale la mini-continuity post-Spazio Profondo non mi ha mai dato noia. Ma a questo proposito:

Dico la mia anche sul triangolo con Rania e Carpenter.
Per quanto riguarda la prima (al netto del fatto che il personaggio piaccia o no, o che sia sceneggiato bene o meno) ho già scritto in passato che sono convinto ci sia un preciso piano a lungo termine per il suo utilizzo, e quindi non ho alcun problema a credere che sia un disegno più grande a prevedere i suoi comportamenti e a instradarne altri.
Aggiungo una considerazione nata da una cosa che dice Rania in quest'albo, ossia il fatto che Dylan sia "tossico per tutti quelli che gli stanno attorno" (vado a memoria).
Siamo abituati a un Dylan che si innamorerà pure di tutte le sue donne (almeno in passato), ma di fatto ne cambia una al mese. L'amore finisce e le persone non sempre funzionano assieme, ma (ragionando delle vignette tra un albo e l'altro) se Dylan non ha praticamente mai avuto una relazione stabile, un motivo ci sarà. Anche se di carta, i personaggi si suppone abbiano dei sentimenti, e per la prima volta stiamo vedendo gli effetti nel lungo periodo di Dylan su di una persona con la quale c'è una mutua attrazione e un trascorso sentimentale.
Insomma, non è escluso che questa sia "la normalità", per così dire. Ovviamente il tutto va letto alla luce dell'unicità di Rania, del post-Il Cuore degli Uomini e del rapporto con Carpenter.

Per quanto riguarda lui (ma questo l'ho già detto più volte), il suo problema è quello di essere soprattutto un'occasione sprecata. Se il suo compito era mettere i bastoni tra le ruote a Dylan, rimettere in discussione le sue certezze e farlo penare, direi che l'esperimento è fallito. Di fatto al momento ha senso solo come parte del triangolo sentimentale di cui sopra.


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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
MessaggioInviato: lun set 03, 2018 10:57 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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il RRobe ha scritto:
io faccio una cortesia a postare su di un forum e a leggere quello che dite.
E io che pensavo che scrivessi qui perché eri ossessionato dalla percezione...


Comunque si può anche pianificare qualcosa e ottenere un pessimo risultato lo stesso.
Crollano i ponti, figurati se non può crollare l'arco narrativo di un giornalino.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #384 - La macchina che non voleva morire
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6992
Località: Inverary 2.0
Ittosan ha scritto:
SPOILER, SPOILER, SPOILER
Ma l'uomo che compra l'auto, chi è? Si tratta, forse, dell'alchimista de "il sapore dell'acqua"? Non ricordo.
Cos'è quella creatura che viene evocata nell'auto e che ingloba il meccanico?


Dovrebbe essere una (sotto)specie di emanazione/reincarnazione del tuttofare misticheggiante Van Heller, riciclato dal all'albo che citi tu. Capace di manifestarsi a Dylan e Groucho con tanto di villone illusorio a corredo, rispondere al telefono, coniare moneta, collezionare auto da film, etc. Una mezza panzana in pratica. Corredata dal suo metodo di agire ai più oscuro, se non controverso o illogico :roll: .

Infatti mi risulta arduo capire perché rinunci a questa forma di emanazione spiritica (libera ed indipendente) per farsi assorbire sino a sparire completamente in modalità succube dai "pensieri negativi" accumulati dalla DY6 666 in 30 anni di onorato servizio - vale a dire il mostronzo tentacolare, che solo Dylan riesce a gestire, ma in mano ad altri malintenzionati (Hamlin docet) può combinare casini vari.
Per quanto tale Van Heller possa esser masochista, da qui però ce ne passa fino ad arrivare all'annullamento completo, fino a farsi consumare auto-liofilizzandosi (v. deliri che a p.31 ahinoi già rivelano i retroscena della storia, trascinando le restanti 60pp solo per trovarne una soluzione). Senza contare che da questo punto in poi il maghetto non avrà più nessun potere sull'auto o sugli altri, ma per tornare in azione - qualsiasi siano le sue finalità, oltre a far scatenare l'anima malvagia del maggiolone o incastrare Dylan - HA BISOGNO NECESSARIAMENTE che ci entri qualcun altro al volante, per innescare nuovamente il meccanismo, dal momento che l'auto da sé non prende iniziativa. Ed infatti bisognerà aspettare che si mettano sul sedile il meccanico presunto tossico o Groucho in persona per rimettere in moto i tentacoli indemoniati e far ripartire le stragi.
Un piano fallato in origine, perché in caso di rottamazione l'auto sarebbe finita in una bella pressa senza nessuno al volante ettantisaluti :g:

Questo giusto per ricordarci qual'è il portamento (mediamente cialtrone) della creatività del caro Simeoni in materia di horror sovrannaturante :dito: .

FINE SPOLER FINE SPOILER FINE SPOILER


Papercop ha scritto:
Per quanto riguarda [Rania] ... sono convinto ci sia un preciso piano a lungo termine per il suo utilizzo, e quindi non ho alcun problema a credere che sia un disegno più grande a prevedere i suoi comportamenti e a instradarne altri


Se lasci un disegno più grande in mano a Picasso o Bernini, è probabile che ti venga in projezione una facciata di un edificio stabile, ed artisticamente presentabile. Se lo sminuzzi tra decine di autori di secondo piano, non comunicanti tra loro e transitati qui per caso nell'arco di 4 anni, con una programmazione improvvisata quando non scostante tra incongruenze e ripensamenti, siamo ai livello di uno scarabocchio sulla lavagna prima della campanella della 5a ora. Per quanto in futuro possano esserci sviluppi o retroscena a far quadrare il tutto, la qualità e la gestione della preparazione lascia molto a desiderare... a detta di molti lettori, compreso il sottoscritto :cry: .

Papercop ha scritto:
Aggiungo una considerazione nata da una cosa che dice Rania in quest'albo, ossia il fatto che Dylan sia "tossico per tutti quelli che gli stanno attorno"


Il problema che questa "tossicità" rappresenta per Rania, negli ultimi mesi ha preso una piega NON TANTO RIFERIBILE al suo frustrante love-affair non consumato con Dylan, ma alle controindicazioni ed i rischi che la vicinanza di Dylan apportano alla vita (lavorativa e non) di Carpenter. Non per nulla, a parte i patetici bisticci di gelosia verso la cliente di turno pre #380, proprio dopo la storia della Barbato la frigidona col velo ha cominciato a provare un sempre meno latente e sinistro senso di repulsione ed avversione verso Dylan (demonizzandolo), soltanto perché la sua vicinanza ogni volta può mettere a repentaglio la pellaccia e la serenità del suo caro collega gorilla con mogliettina&famiglia, di cui è atavicamente invaghita, con tanto di istinto iper-protettivo a margine :* .

ALOHA, SO' COS' 'E FEMMN

Spoiler!
:wink: E visto che le spariamo grosse tipo il collegamento galeone/maggiolone dal Gennajo 2017, aggiungo la mia storica supposizione che Rania sia la trisnipote di Abdul Alhazred, rincarando con Groucho che si scoprirà cugggggino dell'Arlecchino di Ambrosini :o :o :o

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Io no capito, io no capito

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D'accordo su tutto con Wolkoff! Mi spiace Papercop, ma questi, tornando al tuo galeone, navigano a vista...o decisamente ciechi. beato te che ci vedi un senso.

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Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
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Storia leggibile, ma nulla più.

Non mi aspettavo granché e così è stato. Per la maggior parte del tempo la vicenda si limita a "ciurlare nel manico", con il maggiolino che ora va e ora viene, omicidi alternati a indagini noiose, i soliti sospetti della polizia (in realtà, se non fosse per l'insopportabile Rania i sospetti non sarebbero nemmeno nati: persino Carpenter stavolta crede all'innocenza di Dylan). Finale moscio e prevedibile.

Comunque il problema principale della sceneggiatura è, come ha detto Rimatt, che TUTTI i personaggi (Dylan compreso) sono di un'antipatia unica. :x: Capisco che si tratta di una scelta voluta, ma è ugualmente una scelta che non funziona.
I protagonisti e comprimari antipatici possono andare bene su Orfani, ma su Dylan Dog no. Irritano e basta.

Il prossimo albo non credo lo comprerò. Mi dispiace ma questo "ciclo della meteora" non mi interessa minimamente. Magari faccio passare tre-quattro mesi e poi, in base ai pareri in giro, gli darò un'occhiata.

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Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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Zak ha scritto:
D'accordo su tutto con Wolkoff! Mi spiace Papercop, ma questi, tornando al tuo galeone, navigano a vista...o decisamente ciechi. beato te che ci vedi un senso.

Per rispondere a entrambi, avete trascurato una parte di quello che ho scritto, ossia che mi esprimevo al netto di quanto poi la cosa sia stata fatta con efficacia.
Quello che volevo dire è che (per quanto mi riguarda) emerge abbastanza bene l'idea che Rania avrà un preciso ruolo importante negli sviluppi futuri, e che il suo comportamento attuale ne sia un prodromo. Contestavo quindi le accuse di navigare a vista o di utilizzare gli alterchi solo per riempire buchi qua e là lette su questo thread.
E per quanto sia vero che molto spesso Rania sia stata sminuzzata e ridotta a comparsate più o meno forzate, questo non è che una prova ulteriore di quanto si stia investendo su di lei. Immagino infatti che molto spesso la sua aggiunta (e i riferimenti alla liaison con DD) siano intervenuti in fase di revisione su soggetti perfettamente funzionanti senza di essa. Perché questo? Onestamente stento a credere che sia mero narcisismo (Bloch è il passato. Ho creato Rania che è molto meglio: amatela!), e propendo più verso l'idea che sia un reminder in vista di qualcos'altro (ricordatevi che tra i due c'è tensione, anche sessuale, perché in futuro la questione esploderà).
In fondo è la stessa cosa che si è tentata con John Ghost, solo che Rania è una semplice poliziotta, e quindi è molto più semplice da inserire nella pseudo-continuity.
Questo è stato fatto in modo sgraziato? Forse sì e forse no. Rania è totalmente irrazionale? Secondo me non particolarmente, a parte un paio di episodi di isterismo puro che stonano un po' con la prima caratterizzazione (ma anche lo stesso Dylan è andato plasmandosi a poco a poco).
A me personalmente non dispiace come personaggio, perché aggiunge un'ulteriore linea narrativa orizzontale, e in più credo che possa risultare utile a livello di soluzioni in molti modi. Vedo però che c'è un diffuso fronte di odio. Se questo dovesse in qualche modo valicare i confini di questo forum (attualmente non un campione statistico rilevante), magari il personaggio sarà accantonato, con buona pace mia che la vedevo già accasarsi col nuovo Dylan.

Poi certo, ci si può chiedere quanto abbia senso averla utilizzata così, ossia come mero accompagnamento verso un preciso lungo arco narrativo futuro. Perché la mia idea era quella che con la fase 2 si stesse sconvolgendo il personaggio per fare altri 300 numeri alla luce di una nuova freschezza, ma da questo punto di vista la cosa non è andata in porto, visto che Carpenter è inoffensivo e Rania passa più carte di Bloch.


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