Cravenroad7

Alura, l'ho letto. E sono combattuto. Lascio qualche impressione.

In primis, avere tra le mani una sottiletta come questo albo è avvilente. Le copertine si piegano, la carta ondeggia, bisogna trattarlo come un oracolo per non sciuparlo. E vabbè.
Nel complesso è un buon prodotto, con un'ampia introduzione e una sorta di intervista a Lansdale.

La storia è tratta da un racconto di Lansdale (quindi Masiero c'entra poco o niente, poraccio ). Però, diavolo d'un cane, si vede benissimo che è tratta da un racconto! Verbosissima, in gran parte narrata tramite didascalie/riquadri. 64 pagine che NON scorrono minimamente. E come lo giudichi un fumetto così? Positivamente o negativamente? Certo, è una buona storia, avvincente e con ottimi tempi scenici. Ma secondo me c'è poco lavoro di fumettizzazione e tanto copia-incolla dei dialoghi.
Belli i disegni di Mastantuono, rendono benissimo le atmosfere dell'autore americano e sono abbastanza liberi dalla griglia bonelliana.
Finalmente torna il lettering fatto a mano dalla Sanfelice, con uno stile diverso e più adatto. Bello.
Però ancora errori sparsi qua e là, tra cui atroce nella prima riga dell'intervista, in cui una doppia T è diventata tripla. Ma Word non ve li segnala questi errori?!

Nel complesso è un buon prodotto, ma le aspettative erano ben più alte.

quindi, tirando le somme, si sono giocati il racconto di Lansdale con un prodotto che non è male ma un po' approssimativo?

Mmh, non direi "approssimativo", perché alla fine, fumettisticamente, dialoghi e soprattutto disegni sono di buona qualità.
Io ci ho percepito troppo il racconto che sta dietro. Ma, non conoscendo il racconto, forse era inevitabile.

Secondo me, in ogni caso, una lettura di prova se la merita.
Se non altro per il linguaggio sboccatissimo molto poco bonelliano

Comunque, apprendo dall'ultimo numero di Preview, che, dei 6 albi complessivi, ci saranno 3 storie da due albi. Quindi, alla peggio, uno abbandona dopo due albi e ha comunque letto una storia autoconclusiva. Sennò può attendere l'edizione da libreria e farsi spennare

Concordo con leonearmato, la narrazione è eccessivamente rallentata dalle didascalie, tanto che in alcuni punti sembra di leggere un romanzo illustrato. Inoltre l'utilizzo a tutti i costi del turpiloquio, certamente divertente, alla lunga può risultare un po' forzato (dopo l'ennesimo "cazzo" o "merda" o "figlio di puttana" sembra di leggere una parodia dello CSIB ). A parte questo la storia è avvincente, il protagonista sta subito simpatico e i dialoghi intrattengono a dovere ("mai sodomizzato cavalli, signore" ). Lo stile di Mastantuono è perfetto per la storia.

Il secondo numero lo prendo di sicuro, poi si starà a vedere.

Ok, probabilmente questo sarà il formato di tutte le nuove serie o miniserie Bonelli. Per quanto valorizzi maggiormente i disegni, vedi in questo caso certe tavole di Mastantuono (che mi piace su Tex, così così su Topolino, ma non è tra i miei preferiti), prediligo senza alcun dubbio il vecchio formato e ancor più il consueto numero di pagine, anche se il prezzo dovesse essere maggiore.

La storia discreta, ma non vale i migliori Tex del periodo (e sì, sto parlando di , un albo come Le schiave del Messico, sarà un parere solo mio, supera questo senza problemi).
L'etichetta contenuti espliciti è qui riferita a
- linguaggio scurrile, prevedibile visto che è tratto da un testo di Lansdale,
- qualche scena di sesso piuttosto spinta, ma più o meno come in certi Dylan Dog. Forse si farà più esplicito ancora successivamente o quasi sicuramente con Lo Sconosciuto ripreso (che non seguirò),
- un tizio che defeca.

A me è piaciuto molto e continuerò a prenderlo fino alla fine. Mplto interessante l'etichetta audace che era proprio quello che cercavo oggi da un fumetto. Proverò anche altre serie se mi intrigano.

Secondo me Masiero (che è tutto tranne una "cima") ha fatto il possibile, e con una certa scaltrezza, per rendere al massimo l'anima del racconto. Non tutto è semplice da trasporre in fumetto. Se la maggior parte della narrazione originaria è in prima persona tra memorie e battutacce, è normale che poi messo su sceneggiatura c/o SBE le nuvolette scarseggino e abbondino le didascalie. Altrimenti avrebbe snaturato troppo la base del racconto per inventarsi altro, adattandolo in modalità dialogo.

A me Lansdale in generale piace molto - meno tradotto - ma non ho un grande feeling col western, per quanto questo sia fuori scala. Certa ironia grottesca e turpiloquio fanno parte del suo stile e qui sono sono stati rispettati. Anche se dopo un po' tornare sempre sul fattore del colore della pelle o della fine dello schiavismo stufa... ma anche qui dipende dall'originale, e da un certo storicismo di posa di cui gli 'mmericani faticano a sbarazzarsi, anche rivedendolo sotto altre ottiche

Nel complesso come numero pilota quindi mi ha abbastanza convinto, e spero abbia invogliato qualcuno a leggere i libri dell'autore. Da Mastantuono mi aspetterei di più .

ALOHA NOTTI AL DRIVE-IN

Anche nel numero 4 hanno rovinato i disegni di Frisenda...la Bonelli sta veramente andando a rotoli.

In che senso?

Anyway, numeri 3-4 spasso assicurato. Parolacce, azione, pistolettate, insulti, scopate nel miglior stile Lansdale. Ottimo lavoro di trasposizione di Colombo, bei disegni di Frisenda (anche se, personalmente, ho preferito il DD di Mastantuono).
Volete una lettura su cui non dovete riflettere? Questa storia (3+4) fa al caso vostro.

la stampa della storia di Frisenda non è venuta bene, è quindi i disegni sono in parte rovinati o meglio resi peggio di quanto dovrebbero, la cosa è venuta fuori perché se fai il confronto con le anteprime online e poi la resa della versione cartacea noti un calo qualitativo della resa dei disegni.

Non avevo visto le anteprime online ma mi ero accorto che la stampa non era ottimale.
Capito, grazie

Nel numero 4 hanno chiesto scusa per questa cosa, non sbaglio. C'é stato un errore in fase di stampa.

Ho recuperato la seconda storia, quella divisa negli albi #3 e #4 e disegnata da Frisenda.
Nonostante i problemi di stampa (v. sopra) al limite dello stile macchiajolo, la parte grafica è comunque notevole, specialmente per come è ritratto il West più fatiscente, polveroso e balordo. Forse Frisenda ha solo qualche problema nel ritrarre i lineamenti delle donne orientali, ma finché non gli concedono una saga sulle geishe o le kunoichi si può capire.

La storia in sé mi è piaciuta parecchio, più della prima che soffriva di un impianto troppo orientato sulla questione dello schiavismo e della guerra di secessione. Qui invece sono proiettili e bastardate che sgorgano senza un dio, rappresentando la parte più lercia del West che non si può metter in scena su Tex o Magico Vento, turpiloquio incluso. Forse si esagera con le spacconate di Dick-giustiziere nella seconda metà, che mette in atto una strage beccando sì e no una pallottola alla spalla, ma tutto sommato che la cosa venga ingigantita ci può anche stare, considerando che è tutto un ri-racconto, magari da sbronzo.
Bene quindi Boselli, che supera come c'era da aspettarsi Masiero.

Detto questo rimane un genere fuori dalla mie corde come interesse, per cui credo proprio mi fermerò qui

ALOHA Y SUERTE

Il secondi dittico di storie è di Maurizio Colombo, mentre Boselli ha scritto la storia attualmente in edicola che è l'ultima e composta di 3 numeri.

Grazie per la correzione, signor supervisore dei forum per conto terzi.
Magari fossero così accorti i veri supervisori in redazione, come quando lasciano passare cialtronate come la Gioconda commissionata da Federico I.

OCHO, CHE ALOHA VIGILA SU TUTTO