Cravenroad7

ragazzi
posto anche la mia (video) recensione sullo speciale 14 di Brendon
https://www.youtube.com/watch?v=UZmoKSc2fXY&t=12s

il ritorno di Brendon è buono, è bello ritrovare un personaggio che nelle prime annate è stato proprio grande e coinvolgente.
Comunque oggi ho conosciuto Chiaverotti, una persona simpatica e umile, davvero fissato con i film! Gli ho detto "la leggo da venticinque anni", ed è proprior così!

Ma il nuovo speciale Brendon che sarà di 64 pagine????

Ma la bonelli è impazzita, uno speciale annuale me lo fai di 64 pagine???!!!!

lo speciale è diviso in 2 parti.
anche il secondo albo ha 64 pagine a colori(in edicola ad agosto)

Peggio mi sento...cambia anche il formato quindi. Bha.

Bizzarra scelta davvero, questa di dividere lo speciale in due uscite, per una serie come Brendon che va avanti da 20 anni, si poteva evitare (anche se come dimensioni, a giudicare dalle proporzioni della copertina, sembrerebbero quelle di un normale bonelliano, e non "alla Morgan Lost").
Comunque da lettore storico, sono contento di questa "rinascita" per Brendon, è stata una gradita sorpresa questa cosa degli speciali annuali.

La caricatura e l'insulto (non tanto verso il personaggio) quanto verso i suoi lettori, continuano.
Ho chiuso col n° 100 pubblicato in bianco e nero, e ho fatto bene dato che la serie speciale è stata stravolta.

Ma perché proporre una nuova storia, seppure in due parti anziché una, dovrebbe essere un insulto ai lettori? Non sarebbe più insultante se il personaggio venisse abbandonato del tutto? Tantopiù che a scriverlo sarà sempre il Chiave.

Lo Speciale Brendon originale contava 160 pagine e conteneva una storia completa.
Ora la storia è in due parti per complessive 128 pagine... Cioè non la dividevano in due quando era lunga, lo fanno ora che è più breve? Non c'è mai stata la necessità di dividere una storia di 128 pagine in due parti, e non solo per quanto riguarda Brendon, che io ricordi.
E' un'altra squallida strategia commerciale, come proporre quattro copertine per l'incontro tra Dylan Dog e Dampyr, organizzate nel modo che sappiamo, quando si poteva fare qualcosa di più onesto (verso il lettore), tipo un'unica copertina grande da comporre acquistando le due parti della storia e mettendo gli albi accanto.

Poi, i soldi sono vostri e li spendete come vi pare, eh?

é ovvio che è una decisione puramente economica,così come lo è il nuovo formato a 3,50 ma con 34 pagine in meno....ma vabè quello è un mensile, per lo speciale Brendon che è annuale se lo potevano proprio risparmiare dai...

Bisogna anche essere realisti e rendersi conto che Brendon non è Tex, ha pochi lettori e se si vuole leggere qualche sua nuova storia bisogna accettare delle condizioni un minimo più sfavorevoli rispetto ad altre testate bonelliane (ma anche no, visto che ormai il formato 64 pagine per 3,50 euro è lo standard o quasi). State tranquilli che la Bonelli non farà i soldi grazie ai due Speciali di Brendon, anzi, presumo che andrà poco più che in pareggio.

P.S. Poi magari verrà fuori che l'idea di spezzare in due la storia è stata proprio di Chiaverotti.

Di certo non andrà in pareggio grazie a me: non si modifica così una collana editoriale! Brendon non sarà Tex, ma non lo era nemmeno Jonathan Steele, che è stato chiuso senza dare un finale a varie sottotrame secondarie.

Se l'idea di spezzare in due la storia fosse di Chiaverotti, beh... è un autore che apprezzo e stimo più di altri in circolazione , ma non per questo è un dio da venerare qualunque cosa decida.

Stessa cosa che è successa con Morgan Lost, che se non ricordo male tu hai mollato, mentre io continuo a seguire con un certo piacere. Comunque gli Speciali hanno cambiato formato più volte: prima 130 pagine con libretto, cellofanati, poi (perché evidentemente il vecchio formato con conveniva più) 160 pagine. Alla fine sono sempre le esigenze di mercato che dettano formato e numero di pagine... Il formato attuale di Tex, per fare un notissimo esempio, non era altro che quello della ristampa "Gigante", visto che in origine gli albetti uscivano come strisce. Ma si potrebbero fare molti altri esempi del genere.

Morgan Lost non l'ho mai seguito, non mi interessa il genere. E' Mercurio Loi che ho mollato dopo il debutto ne Le Storie, perché l'avrei voluto occasionale in quella collana.

Dai, non prendiamoci in giro: il cambio di formato da 132 pagine + libretto a 160 pagine senza è ben diverso da 160 pagine a 64 con pagine più grandi e a colori, è un vero e proprio stravolgimento, in sostanza è un'altra testata editoriale. Infatti Morgan Lost ha, giustamente, ricominciato la numerazione degli albi.
Poi non mi risulta che uno Speciale Bonelli abbia mai contenuto storie parziali.

Stranamente queste esigenze di mercato (leggi: più serie tutte a colori, standard editoriale con meno pagine e più grandi, target editoriale più giovane) non c'erano prima della gestione Davide Bonelli. Non sono un economista, ma il mercato non aspetta certo un cambio di timoniere per cambiare. Piuttosto è il timoniere a volere cambiare rotta, e stravolgere le consuete rotte battute per decenni.

Più che di Davide Bonelli credo sia corretto parlare di Simone Airoldi, che secondo me è il vero responsabile della "marvelizzazione" della Bonelli. Poi è vero che prima d'ora non si erano mai visti Speciali in più parti, ma è anche vero che in questi tempi si stano vedendo molte cose nuove in Bonelli (pensa solo agli spillati per lettori "young adult")... Bisogna rassegnarsi, la Bonelli di oggi è un'altra cosa rispetto alla Bonelli di uno o due decenni fa, e più in generale è il mondo del fumetto a essere cambiato molto. Che poi uno possa non gradire ci sta, neanch'io sono entusiasta di diverse cosette. Ma per un motivo o per l'altro continuo a leggere Bonelli, e credo che non smetterò mai.