Cravenroad7

Per non vedere il riempitivo qui, non bisogna essere Berardofili, ma Berardi stesso!
Rimatt getta la maschera!

Non ho detto che non lo vedo, ma che è gestito bene. A una serie così ben scritta si potrà pur perdonare qualche pagina che gira a vuoto, no? Che poi non è certo una novità che Julia racconti la quotidianità, e la quotidianità è anche questa.

Piangerei. La Seven è di gran lunga la cosa migliore di questo albo. È persino carina. Il resto è la fiera della depressione

"Verso il futuro" è davvero brutto, neanche rimatt lo può salvare!

Ahimè, sì, non posso smentirti: storia davvero fiacchetta. Sritta bene, ma qui c'è poca sostanza: l'ho letta a inizio mese e l'ho già dimenticata, a differenza di quel che mi accade con la stragrande maggioranza degli albi di questa serie.

Però va detto che può esser scritto bene anche un manuale sull'accoppiamento delle cicale, solo che a nessuno verrebbe in mente né di scriverlo né di metterlo in vendita.
In questo caso la storia semplicemente non c'è. Una serie di flebili, assurde motivazioni per scatenare un parapiglia attorno alla Seven.

Web star è un ottimo thriller a forti tinte. Il difetto principale sta
A parte questo indagine interessante con più personaggi sospettati, bei disegni, riempitivi ridotti (la solita lezioncina all'università e un incubo tutto sommato sopportabile). Voto: Buono.

Web star aveva i presupposti per essere davvero un bell'albo, forte e disturbante.

SPOILER
all'inizio ho provato un enorme disagio, paura. Disegni ed eventi erano incredibilmente reali. Poi si è spezzato il ritmo e dissolta l'atmosfera, fra torte di zucca, sit com che non ricordo nemmeno avendole saltate a piè pari: sogni, università, liti con Webb che proprio restavano attaccate alla storia con due mollette, penzolanti. Poco più avanti si riacciuffa un pochino il mordente, per poi dissiparlo con dialoghi simil giovani, Luther è insopportabile e soprattutto il colpo di scena della madre, dopo aver scomodato deep web e dark web. Un buon albo con qualche pecca; quelle virate che ogni tanto ci devono ricordare che è un personaggio che si muove in una scacchiera toccando pedissequamente tutte le caselle.

Ma quanto è scontato il fatto che

Poi vabè, gente che gira gli snuff movies e mostra i tatuaggi con i numeri di matricola....se ciao...

Berardi è in fase di stanca da un bel pezzo, ha esaurito la verve.

Ho apprezzato e conserverò Milano calibro 7.65 per l'ambientazione. La storia è un po' tirata per i capelli e non va oltre la sufficienza. Presenza di cammei come in altre trasferte italiche.

Carini i Camei.
Un po' improbabile la storia.
Secondo me, dovrebbero assumere qualcuno che si occupi solo di svecchiare i dialoghi; loro scrivono e completano l'albo, poi passo io, ad esempio, e sbianchetto tutti i "dobbiamo smammare", "covo" e tutte le altre espressioni del 1973.
Sembrano mia mamma, quando vuol fare la moderna e usa parole uscite dallo slang giovanile da almeno trent'anni.
È un albo che, bontà sua, non contiene siparietti, solo un breve e fugace accenno alla nonna, ma ci risparmia sogni, risate in classe e quant'altro.

Ma magari svecchiassero un po' i dialoghi. E meno male l'assenza di siparietti, altrimenti di Milano avrebbero fatto vedere solo una cartolina del duomo e stop

Il ladro derubato sa incuriosire all'inizio, ma poi finisce col rivelarsi una storia priva di mordente, perfino fiacca. E il movente della vicenda è molto forzato. Mancano quasi del tutto i soliti riempitivi, ma ce ne sono di altri, ad esempio le 7 pagine con nonno e nipote. Voto: 4,5.

Ma come, le cicale ... avevi fatto proprio l' esempio sbagliato !!!

Delle cicale
ci cale, ci cale, ci cale !

E' la formica che invece, ecc. ecc.

7,5 per me. Come (quasi) sempre ho trovato l'albo godibilissimo, sceneggiato con la solita fluidità che fa sì che le pagine scorrano rapide e mi portino alla conclusione in un (quello che mi pare un) attimo. La vicenda incuriosisce quel tanto che basta da tenere desta l'attenzione, anche se l'impalcatura poliziesca non è esattamente impeccabile (ma ci si fa caso solo a posteriori, non durante la lettura). Insomma, per me un altro bel numero.