Cravenroad7

Contento tu

Direi che non ci hai preso, e avresti perso la scommessa.

A sentire i detrattori, direi che c'ho azzeccato tutto
Che poi mi frega zero, tanto mica lo compro.

Cosa vuol dire "a sentire i detrattori ho ragione"?
Da quand'è che i detrattori hanno la verità in tasca?
Delirio mistico

Cio´ che conta e ´che vende... E vende tantissimo... E fa gola e invidia a molti...

Da quando scrivono quello che un albo oggettivamente contiene ?
Poi se a te il contenuto piace, è un altro discorso .

Conta per lui e per il suo editore, a me francamente frega zero .
Se una cosa mi piace mi piace anche se a leggerla sono in 2 .
O 100.000.
Non ho mai capito però perché la Bonelli non paghi Zero per risollevarla invece che altra gente il cui nome vende poco e nulla.
Costa troppo ?
La Bao lo tiene al guinzaglio ?
Chissà...

Roba da fantafumetteria, tieni il cash alza il brand...por favor!

Ah, se interessa:http://www.fumettologica.it/2017/12/calendario-zerocalcare-internazionale/

E' fantafumetteria pensare che il più grosso editore di fumetti d' Italia non faccia lavorare per se i in pianta stabile il fumettista attualmente più venduto.
Ma è pur vero che dietro la Bao c'è la USB Italia e quindi qualsiasi proposta faccia la Bonelli, la USB la sparerà più alta.

Ho letto Macerie prime. Sei mesi dopo. Bello e molto amaro. Non mi sono divertito molto a leggerlo, vi si riconosce troppo la realtà quotidiana dei nostri giorni, ma l'ho trovato anche superiore alla prima parte. Vedremo come resterà nel tempo e personalmente come potrei trovarlo dopo una rilettura tra qualche anno, ma questo dittico mi pare tra i migliori lavori di Zerocalcare. Se devo trovare qualche difetto è forse nell'apologo, un po' tirato per le lunghe, un po' (poco eh) sotto le aspettative nel finale.

Letto anch'io, in buona sostanza concordo con Aleksandr. Un bel lavoro, meno divertente rispetto ad altri lavori di Zero ma maturo e consapevole. L'impressione è che qualche pagina in meno avrebbe giovato (alla fine tra capitolo uno e due si sfiorano le 400 pagine, mica poco), ma non si può neanche parlare di lungaggini, visto che il tutto scorre assai bene.

Al di là delle sue innegabili capacità di narratore e affabulatore, rimango un po' deluso – ok, forse "deluso" non è il termine migliore, ma non ne trovo di più indicati – dalla mancata evoluzione grafica (da intendersi come l'aspetto definitivo dei suoi lavori) di Zero: va be' che ormai questo è il suo brand e probabilmente aiuta a vendere più copie, ma sono un po' stufo (e non è nemmeno la prima volta che lo dico) di queste vignette e di questo lettering fatti a mano, approssimativi e veloci, che danno un che di amatoriale ai fumetti: vorrei un aspetto più convenzionale, più classico, più professionale. E magari – ma forse è solo un mio desiderio – vorrei leggere delle storie che si distacchino dal modello Zero-cerchio dell'amicizia-Rebibbia–autoanalisi, che forse è ora di iniziare a battere strade nuove. No? Senza contare che, dal punto di vista del disegno, Zero mi pare rimasto ai tempi della Profezia dell'Armadillo. Anzi, facile che sia pure peggiorato. E sono passati sette anni...

Bello, Sei mesi dopo. Ogni volta parto un po' prevenuto su Zerocalcare, mi dico "dai, questa è la volta buona che toppa". Invece, finora, non ha mai toppato, anzi, in un certo senso ha sempre alzato l'asticella.
Di Zerocalcare-autore mi piacciono molte cose. Mi piace che racconta la sua vita, le sue passioni, le sue ansie in presa diretta. Mi piace che i suoi lavori ruotino intorno a dubbi esistenziali. Soprattutto, mi piace come riesce a narrare tutte queste cose. Mi è estremamente congeniale. Con queste premesse, sembra impossibile che qualcosa di suo possa non piacermi, lo ammetto. Però io parto appunto con l'idea che "questa volta non mi piacerà". E me ne pento ogni volta, andando in pellegrinaggio alla libreria più vicina a comprare l'ultimo lavoro letto a scrocco o in biblioteca (storia vera, successa con Kobane Calling).
Dicevo che ogni volta alza l'asticella. Dal suo passato (Un polpo, ma anche La profezia), alla sua famiglia (Dimentica), a una cosa che gli sta particolarmente a cuore (Kobane), fino ad arrivare a parlare del presente con Macerie prime (che intenderei come opera unitaria). La presa di coscienza di essere adulti, di non poter più vivere solo di idealismi e luoghi comuni. È un periodo confuso dell'esistenza di Zerocalcare, e la narrazione si fa un po' confusa anche lei. È un periodo in cui c'è poco da ridere, e infatti ai ride poco. In questo libro c'è un pezzo di vita di Michele Rech, raccontata in maniera poco edulcorata.

Ricordo la questione disegni evidenziata da rimatt già per opere precedenti. Sarebbe interessante vederlo all'opera su un fumetto impostato in maniera completamente diversa. Credo però che, fino a che parlerà di sé, non lo farà. In un certo senso, sta costruendo una saga di vita vissuta (potrei azzardare "un romanzo a fumetti di formazione" in più saghe), e manterrà questo stile, perché è in questo stile che rivede la sua esperienza di vita vissuta trasportata su carta. Non è tanto fidelizzazione col cliente/lettore, quanto più con se stesso. È come se volesse dirci che la vita prosegue, la gente cresce, le tematiche cambiano, ma alla fine la vita è sempre la stessa.
Libera interpretazione personale

In questo discorso, chiaramente, il mezzo passo falso è Dodici. Spassosissimo ma fine a se stesso, poteva essere un banco di prova per cambiare qualcosa. Magari si darà altre possibilità.

Più che passo falso, Dodici è un corpo estraneo nella produzione di Zero, cosa di cui ci si rende conto praticamente a ogni pagina (c'è un certo senso di straniamento mentre si legge). Ma non è affatto male, in sé: di recente l'ho riletto e l'ho trovato alquanto interessante.

Anche a mio avviso Macerie prime sei mesi dopo è solo la seconda parte di un'unica opera, ma ben vengano 400 pagine di un autore che adoro. Ma la cosa più bella è che, non solo sta sbancando nelle vendite (primo assoluto in libreria considerando anche i libri non di fumetti) ma che sta interessando anche chi i fumetti non li ha mai letti ne li leggerà. Questo era da un bel po che non succedeva con qualcun'altro. Macerie prime mantiene un livello altissimo di qualità e per me ha le giuste dosi di umorismo e riflessioni diciamo adulte. Un mezzo gradino sotto l'armadillo, il polpo e il blog ma molti gradini sopra Tredici e Dimentica. Sono anch'io curioso di sapere come procederà, perchè prima o poi dovrà cambiare registro. Difficile continuare a parlare solo della sua vita, ma intanto che si deve inventare?!? Il problema che il suo personaggio, in questo caso, è lui!!! Dovrebbe fare qualcosa senza zero e company?!? Zerocalcare senza Zerocalcare?!? Boh...

Oddio, Secco è identico

Per carità, il successo va sfruttato e di film se ne fanno a caterve ogni anno, però ho trovato più tamarri questi due minuti di trailer che tutte le pagine che ho letto dell'autore.