Il fatto che non raccogliesse l'onda lunga degli entusiasmi del lettore classico SBE, distratto dalle sue intoccabili colonne portanti, non implica che la serie fosse meno valida, o che questo lettore classico dovesse adattarsi di/con gusto alla penna di Ambrosini. Il quale di certo non era alla ricerca di nulla di epocale da lasciare ai posteri bonelliani, a differenza dei nomi altisonanti che hai citato.
Non sempre servono mostri sacri, certe volte basta disporre del sacro
daimon di aver qualcosa da esprimere, e con qualità. E in questo
Napoleone non doveva invidiare nulla a nessuno, in quel periodo. Lo diciamo quasi tutti, e qualcosa vorrà dire. Se poi presentava un trend un po' intellettualoide, questo a maggior ragione è un fattore coraggioso di distinzione (&merito) da altri prodotti canonici SBE, spauriti all'idea di scostarsi al di là del(lo studiato) intrattenimento. E se vogliamo dirla tutta, i quadretti esistenzial-allegorici di
Dix sono molto meno dinamici e riusciti, parlando di mood
ennui e sofisticoso, rispetto alle malinconiche astrazioni vagheggiate dal ginevrino, capace di permeare gli animi dei suoi lettori a differenza dell'
everyman-contenitore olandese.
Se nei vent'anni successivi a Napoleone sono usciti in SBE rarissimi fumetti che verranno ricordati con un simile livello di gradimento pluri-riconosciuto, anche questo qualcosa vorrà dire...
E di certo non toglie valore al prodotto in quanto tale, per qualche stramba proprietà intransitiva.
UN ALOHA COME QUESTO TRA VENT'ANNI LO RIMPIANGERETE