Cravenroad7

Inferiore alla quasi totalità dei precedenti e finanche prevedibile da un certo punto, Il circolo degli intelligentissimi vuole divertire e sa divertire. Lettura piacevole, quindi. Gerasi, certamente imbeccato da Bilotta, esagera però nelle espressioni caricaturali fino a diventare stucchevole.

Per me è un altro numero ottimo se non eccellente, perfettamente in linea con quelli che l'hanno preceduto. A partire dalla prima pagina (con la presentazione di Bilotta) fino all'ultima. Probabilmente, oggi come oggi Mercurio è il mio fumetto preferito in assoluto.

Nel mio piccolissimo non posso fare altro che consigliarlo a chiunque. Dategli una chance, o anche un'altra se gliel'avevate già data.
È veramente una cosa meravigliosa.

Lo so che ogni numero mi limito a dire solo questo, ma non sono in grado nemmeno di provare a spegarmi, è un qualcosa di veramente ENORME questo Mercurio Loi.

Gli albi dal 3 all'8 mi sono sembrati di un livello ben superiore. Per non parlare di quelli di Napoleone

No, be', io preferisco di brutto Mercurio, ma è proprio il modo di scrivere di Bilotta che mi incanta. Mi sento in perfetto sintonia con il suo stile (come probabilmente ti senti tu con Ambrosini).

Come dice Granger, Mercurio Loi è una cosa meravogliosa.
Quest'albo (#11) non mi ha entusiasmato fino alle concitate pagine finali, dove la qualità narrativa di Bilotta esce allo scoperto.

Vedendo le anteprime per il prossimo numero (disegnato da Catacchio) e vedendo casualmente che a giugno la Cosmo ristampa Phonx... vorrei tanto vedere Bacilieri che disegna un albo di Mercurio. Chissà se prima o poi...

sottoscrivo

Anche questo mese Mercurio Loi intrattiene, stupisce e fa riflettere.
Dopo 11 numeri di qualità altissima possiamo dirlo: Bilotta è un fuoriclasse e ML è il fumetto Bonelli più coraggioso e innovativo degli ultimi, toh, 20 anni.

Come non quotarvi .

Un Mercurio Loi disegnato da Bacilieri sarebbe clamoroso!

Una settimana come tante, uscito in ritardo, è un altro gran bell'albo. Il mio voto, che è un 8 pieno, avrebbe potuto essere più alto con dei disegni migliori. Poetico, lievemente surreale, riesce a far percepire al lettore dilazioni e contrazioni temporali. Il colonnello Belforte si dimostra un quasi co-protagonista di livello (e probabilmente lo sarà anche di più nell'albo successivo), migliore di Ottone (lasciamolo pure in pace coi suoi tormenti e languori) e strambo quanto Mercurio.

Non consiglierei questa storia però a chi volesse iniziare la lettura di questa serie, è una di quelle che si apprezzano maggiormente se già ci si trova dentro.

Alla luce dell'ultimo albo letto, mi preme dire una cosa molto importante.
Leggendo su altri lidi, Mercurio Loi viene etichettato come un fumetto "complesso" e "intellettuale".
Che è (in parte) vero se pensiamo ad albi come La somiglianza con una scimmia e Il colore giallo.

In realtà Mercurio Loi è un fumetto semplice. Non bisogna essere per forza dei laureati ad Harvard per poter apprezzare un albo. Io leggo quasi di tutto: dai supereroi ai manga, dal fumetto Bonelli ai romanzi grafici. Letture spensierate e altre più impegnative, quindi sono avvezzo a tutto.
Mercurio Loi tratta temi complessi, in modo innovativo e originale ma incarna perfettamente quello che è lo spirito del fumetto popolare (indagini, cattivi da incastrare, storie d'amore etc etc). L'unica differenza con altri fumetti è il modo di comunicare questi argomenti. Grazie alle scelte narrative sicuramente atipiche di Bilotta, vuoi per i disegnatori coinvolti, vuoi per la caratterizzazione del personaggio principale e i suoi comprimari, questo fumetto è unico nel suo non-genere.

Il problema è che siamo abituati ad un determinato tipo di fumetto dove l'azione regna sovrana, dove l'epilogo è il fulcro della riuscita di un albo, dove la sceneggiatura deve essere lineare e classica.
Il mondo va sempre più veloce. Bilotta, ogni due mesi, ti dice: <<Fermati, non correre, leggi e pensa>>.
E' introspezione, è un pensiero, è un filtro per codificare il mondo di oggi.

Mercurio si è ritagliato il suo spazio nella mia libreria.

E spero davvero tanto che continui ad occuparmene tanto ancora e per tanto tempo.

L'unica pecca della serie per quanto mi riguarda sono i disegni (registro stilistico troppo diverso da quello narrativo, con l'eccezione di Gerasi che con questa mano più istintiva e rilassata mi piace molto).
Non capisco neanche io chi etichetta la serie come eccessivamente intellettualoide e cerebrale, mi sembra che parli molto più per simboli che per logica, e la trovo una cosa estremamente incisiva, in antitesi con le dichiarazioni del personaggio principale ma in sintonia con il suo comportamento e quanto c'è di non-detto.

Numero 12 ottimo, sicuramente uno dei migliori della serie. Anche quando sembra che non accada nulla "gli eventi non mancano mai. È un'illusione. Succede sempre qualcosa". In questa era frenetica del tutto e subito, Mercurio Loi ci ricorda che ogni momento della nostra vita può essere importante, se lo vogliamo.

Secondo me i disegni sono perfetti per la serie. Solo Catacchio e Cattani non mi hanno convinto del tutto, finora.

Finalmente sono riuscito a leggere questo numero 12.
Bello come solo una cosa bella e semplice può essere. Come un piatto di spaghetti al pomodoro.

Ragazzi posso leggere un numero a caso oppure è una serie con una continuity importante?