Cravenroad7

Gialletto godibile.
Ben scritto, vagamente intrigante, Freghieri un po' sottotono.
Su Dylan Dog serve anche questo.
Giudizio sintetico: 6

Una buona storia da 6/6 e mezzo. Se non altro, questo nuovo anno è cominciato nel segno della decenza (non era scontato).

ovviamente sono gusti personali, ci mancherebbe... e quando dico che è la prima che azzecca intendo che quelle precedenti non mi sono proprio piaciute, non è una questione di virgole, le ho proprio ritenute storie brutte...

Una spruzzata di morbosità per dare un po' di verve almeno sul finale ad una ghost story abbastanza convenzionale (trova il cadavere e libererai fantasma e sue vittime).
È comunque scritta con una certa misura e garbo al di là di un paio di inciampi marginali. Cosa inedita per il Sime autore di Dylan (ma non inedita in altri ambiti).
Ma se questa è un'ottima storia, La Bambina sclaviana è l'Iliade e la Divina Commedia insieme.
Gli altalenanti disegni monoespressivi di Fregherei non hanno aiutato ad edificare empatia verso i protagonisti.

Questo va riconosciuto .
Ma sono tutte storie intorno alla decenza o poco più. Che è già tanto rispetto alle ciofeche pretenziose dello scorso anno, ma non smuovono più di tanto gli entusiasmi. Per dire, la storia che finora mi ha più colpito - quella della Contu sul Maxi - nonostante parecchi colpi a segno è comunque rivedibile e sciatta su diversi punti, mentre quella coi disegni più stratosferici - L'isola dei morti sul CF - presenta dei testi alla Scooby Doo, parlando di spiritismo non proprio all'altezza.

Anche questo Simeoni, per carità, parecchio in ripresa e più convincente del solito (specie nei personaggi), ma rimane una mogia storiella di fantasmi che parte da uno spunto di cronaca nera... o poco più. Ne deve magnare di scantinati fatiscenti per abbozzare un dramma nero di spettri "di famiglia" alla Medda, tipo Vittime Designate o La terza faccia della medaglia.

ALOHA MEDAGLIA DI LEGNO
...SEMPRE MEGLIO DEL CUCCHIAJO

Sicuramente caro wolkoff, diciamo che per il momento mi godo il trend timidamente positivo in attesa di qualcosa di ancora migliore

Pensavo meglio a giudicare dai commenti, la storia è piuttosto scontata e molti dettagli non si incastrano.

Orribili i retini quadrettati usati da freghieri.

Un ottimo lavoro (finalmente) di Simeoni , uno dei migliori albi della gestione recchioni .

Gli ho dato un 6.Onestamente avevo coltivato aspettative maggiori per questo albo,poichè la storia dello stesso autore (Nel fumo della battaglia),avente come tema comune l'infanzia,mi piacque molto.Ma comunque un titolo accettabile.
Per quanto riguarda la copertina,credo che ciò dovrebbe fare sempre Cavenago,e non quelle cose astratte che spesso ci propone.

Una buona prova di Simeoni,senza dubbio.Albo che propone una storia a suo modo "classica" e senza guizzi particolari,ma si sviluppa in modo abbastanza rigoroso,e con rispetto per il lettore.Con un finale anche tosto e difficile da mandar giu.Nel complesso,una narrazione coerente,equilibrata,con personaggi ben descritti.Da premiare.Bene Freghieri,anche se non e' il suo lavoro migliore...ma nessuno meglio di lui per queste atmosfere.

Simeoni controlla la narrazione con grande professionalità… e ha il polso dei sentimenti e della natura umana.Il suo Dylan ha un profilo simpatico e sobrio, semplice asciutto e profondo ,fuori dal macchiettiamo manierato a cui viene sottoposto abitualmente.Gradevolissima sorpresa per Simeoni lontanissimo da certe sue cose precedenti. Una scoperta , nella sua maturità un autore ritrovato. Niente slogan , surplus di scene madri o artifici pirotecnici un modello per chi lo scrive e ne cura la gestione. bravo , e bravo anche Freghieri a non tradire con stucchevoli virtuosismi il climax della storia. Bravi.

macchiettismo

Non capisco l'entusiasmo che alcuni hanno manifestato per questa storia. E' inutile Simeoni continua a non piacermi su Dylan Dog. Gli ho dato delle possibilità acquistando "Anarchia nel Regno Unito" e "Nel fumo della battaglia": per me questo sceneggiatore non c'entra niente con Dylan Dog. Per me è stato un enorme errore averlo inserito nello staff della serie regolare. Di "Dormire, forse sognare" salvo solo il soggetto, il titolo dell'albo e la copertina di Cavenago; per il resto ho trovato parecchi dialoghi banali e piatti, e Freghieri che alterna tavole decenti ad altre svogliate e sbrigative. Simeoni ha chiuso con me.

Storia: 6
Disegni: 5

dormire, forse sognare
mi aspettavo qualcosa di più da questo dittico di simeoni, con il ricordo ancora fresco dell'ottima "nel fumo della battaglia"
e perchè no, attirato anche dai titoli, secondo me molto belli... ma purtroppo oltre una sufficienza, pur abbondante, non si va...
è una solida ghost story, disegnata da freghieri (e chi se no?), che cattura subito l'attenzione con una vicenda toccante (il blocco della crescita)
ma l'interesse tende a scemare man mano che si va avanti, atmosfera triste di maniera, c'è anche la battuta sul catasto
copertina semplice ma efficace

voto 6