Cravenroad7

Old Boy con luci e ombre, è sicuramente superiore ai suoi precedenti, visti soprattutto i nomi coinvolti, ma non a tal punto da considerarsi come parallelo/alternativo alla serie regolare, non ancora, soprattutto a causa dei nomi coinvolti (!).
Alla fine comunque il mio voto è un 7, a tratti convinto, a tratti no.

Io ti salverò

La Contu a me piace, mi è piaciuto Il Terrore ed ero curioso di vedere cosa avrebbe orchestrato questa volta, in compagnia del "solito" Casertano (a livelli molto buoni, tra l'altro). La storia parte bene e prosegue bene. Dylan si comporta e parla proprio come dovrebbe comportarsi e parlare il Dylan canonico. C'è pure in questa storia una critica alla società odierna, alle sue idiosincrasie e ai suoi paradossi, e la questione è affrontata frontalmente, senza simbolismi o rimandi. Schietto. Il problema che ho avuto con questa storia parte da pagina 84 e per una questione molto semplice: il cambio di registro è talmente repentino e ingiustificato che sono dovuto tornare indietro a rileggere qua e là per vedere se non m'ero perso chissà quale chiave di lettura alternativa o che. Si passa da una "ordinaria" situazione drammatica gestita realistiamente, con elemento "fantascientifico/horror" ad una conclusione incredibilmente grottesca (in senso pure buono eh) e irreale, "alla Cronenberg". Non so, la cosa mi ha abbastanza stupito e un pò raffreddato l'entusiasmo per un'avventura che, secondo me, poteva serenamente essere pubblicata sulla regolare.

Orrore dal profondo

Storia lineare e scorrevole, senza sussulti e senza strappi. Anche il colpo di scena è ormai ordinario. Come si suol dire: senza infamia e senza lode. Sono convinto che Dell'Uomo si sia divertito molto a disegnare sta storia, almeno è quel che m'è parso leggendola.

Libri di Sangue

Dice Don Cristo che è una storia non originale ma scritta bene. Concordo. Ma da Accatino pretendo di più, dai tempi di Il generale inquisitore. Quella storia mi fece capire che con un curatore come il Rrobe, gente come Accatino può, DEVE approfittarne e andare oltre. Non credo però che questa storia lo faccia. Soggetto ormai classico sorretto da una buona scrittura. Nulla più. bello eh, ma nient'altro. Il finale (o meglio, il controfinale) alza il livello. Leggo nel tamburino che le matite sono di Dall'Agnol (sempre ostico e bellissimo) e le chine di Corbetta. Tempi di consegna da rispettare immagino, però m'è parso (e sbaglierò, sicuro) che alcune pagine sia particolarmente Dall'agnoliane mentre altre molto meno, forse la mano di Silvia s'è fatta più pesante qua e là? io ero convinto, leggendo, si fossero divisi pagine intere di sceneggiatura da realizzare in autonomia.

In definitiva, un buon maxi, nettamente sopra la media della collana, ma non ancora abbastanza maturo da competere con la regolare (a parte, per me, la Contu/Casertano, come poi Il lago nero del duo Porretto-Mericone di qualche Maxi fa)

Io ti salverò voto 5,5
Quoto il commento di Andrea Berga riguardo a
Solo che per me l'iniezione della dose di vecchio Cronenberg è stata talmente malriuscita da rovinarmi una lettura che andava tranquillamente verso la sufficienza o più.

Orrore dal profondo voto 6 +
Una storia piacevole da leggere, molto suggestiva nelle parti allucinate, ma un finale (anzi più propriamente la soluzione del mistero) piuttosto telefonato mi fanno abbassare un po' il voto. Forse se nella storia precedente si poteva osare di più nella dimensione realistica, qui non avrebbe stonato una soluzione fantastica.

Libri di sangue voto 8
Forse non originalissima, ma sceneggiata benissimo, con inizio e finale memorabili. Scene e dialoghi molto ben fatti. Un Dylan (e un Bloch) old style al 100% e leggendo una storia del genere, che batte senza fatica l'80% o più di quelle dell'ultima annata della regolare, viene ancora più forte il rammarico per certi cambiamenti.

Bene tutti i disegni, i miei preferiti quelli di Dall'Agnol-Corbetta, anche in virtù dei quali voto buono per l'intero albo.

Sulla soluzione del mistero c'è poco da dire, però il finale-finale è piuttosto riuscito, a me una lacrimuccia l'ha strappata (sarà l'andropausa).

Finalmente una boccata di ossigeno dopo le tante delusioni provate ultimamente con la serie regolare e con il nuovo corso.

Ho votato 8. Accatino come al solito si dimostra per me un fuoriclasse.

Sì, diciamo le ultime due pagine sono toccanti e si dimostra riuscita, per tutta la storia, la figura di Lightning,

La prima storia era quasi bella prima che saltassero fuori gli insettoni, come ex malato di tumore mi ci sono ritrovato, lo stile di casertano è diventato più espressivo e meno grottesco
la seconda non mi è piaciuta molto, e neanche i disegni di Dell'Uomo
la terza è una piacevole variazione sul tema della metà oscura di King, i disegni di Dall'Agnol sono più normali e meno sperimentali delle ultime volte
in generale del maxi se ne può fare anche a meno ma stavolta c'era l'attrattiva dei tre disegnatori storici e non ho resistito, direi che si merita una sufficienza

sarà che gli anni novanta sono tornati di moda!

Due possibilità:

- le storie dell old boy sono ambientate nel "passato" del personaggio;
- accatino ha iniziato a scrivere questa storia negli anni 90 e ha finito il mese scorso.

La seconda ipotesi è proprio inquietante

Riguardo il primo episodio ho notato un collegamento con The Orville. Immagino si tratti di coincidenza, dati i tempi di gestazione di serie tv e fumetti, però mi ha fatto pensare.

secondo me la seconda ipotesi, per quanto possa apparire bizzarra, potrebbe risultare realistica: un vecchio script chiuso in un cassetto dai fine '90 e mai giunto a conclusione trova finalmente sfogo in una sceneggiatura compiuta e Accatino, ingaggiato per la collana Old Boy, sceglie di non aggiornarla per aderenza allo spirito della testata. la scelta non mi sembrerebbe poi tanto discutibile e magari potrebbe anche essere riciclata in chiave "what if": una bella revisione storica con tubi catodici, cabine telefoniche e archivi cartecei mai dematerializzati a scotland yard.

a proposito dello spirito della testata, alla fine è semplicemente un "Bloch non è andato in pensione e tutto quello che ne consegue"... anch'io speravo che oltre a questo avesse un'ambientazione di una Londra anni 80/90, ma già in uno dei primi Old Boy, non ricordo quale, c'era la presenza di smartphone e robe varie...

Non mettere smartphone, internet - o presumere che non esistano - etc, vorrebbe dire decontestualizzare nel vintage le storie e renderle meno credibili ad un primo impatto. Per cui ad ogni tavola starter specificare "Londra, 1994" o cose simili. Mentre di solito, almeno che non serva ai fini dell'albo, non si fa uso di queste etichette proprio per rendere le storie "consumabili" in diverse epoche (v. al contrario Simeoni nell'inedito di queste mese, ma per ragioni interne narrative).

Il taglio o l'imprinting classicheggiante sono delle semi-panzane per darsi un'immagine. L'Old Boy serve più semplicemente per pubblicare storie che risultano avulse dalla pseudo-continuity, come premesse e conseguenze (Rania, Carpenter, J.Ghost, Irma, DemonGroucho, Bloch in pensione, gombloddi vari etc). In cui tutto viaggia nel limbo di un non specificato presente. Inverary fu profetica...

UN ALOHA DA DOMANI AD OGGI

in realtà sarebbe bastato dire "l'old boy è una testata ambientata in quell'epoca" senza doverlo specificare ad ogni storia, così come tutte le altre testate Bonelli non ambientate nel presente reale... o meglio, pensavo io da come l'avevano presentata all'inizio che sarebbe stato così, ma evidentemente ho capito male... poco male, l'importante è che le storie siano buone