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 Oggetto del messaggio: La fine della ragione
MessaggioInviato: dom feb 11, 2018 1:33 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Ciao a tutti,

apro questo nuovo argomento dedicato all'ultima fatica di Recchioni. L'ho comprato appena uscito in quanto avevo una forte voglia di leggerlo. E l'ho fatto. Scriverò quindi un pò le mie impressioni così a caldo.

In generale non l'ho apprezzato moltissimo, devo ammetterlo. Ecco cosa non ho apprezzato.

In generale è una lettura da 20/30 minuti. E per il prezzo di copertina mi sembrano troppi. Ora è vero che non è il tempo di lettura a rendere più o meno interessante il fumetto ma io penso che un fumetto o una opera di narrativa debba essere tanto più corta tanto più riesce a non dire lasciando al lettore qualcosa di altro oltre alla brevità alla storia. Una storia lunga può giocare sulla trama, sui colpi di scena, sulla caratterizzazione dei personaggi e su tanto altro. Una storia corta ha meno possibilità di stupire per tuttoe le parti dette sopra e quindi deve essere il più possibile originale o comunque riuscire a sviluppare un punto di vista in maniera differente.

La storia è divisa in 7 capitoli e si nota indubbiamente la mano di Recchioni e la sua tipica scrittura oltre che i suoi tipici temi, trattati anche su Dylan Dog.

Parlo dei singoli capitoli qui nello spoiler.

Spoiler!
Il capitolo 1 è per me il migliore del lotto. Inquadra molto bene la figura di una madre che farebbe di tutto per salvare la vita della figlia. Molto belle e intense le parole scelte per presentarla. Una madre ribelle contro questa nuova società che con la scusa della mancata libertà ha fatto di tutto per diminuire la libertà degli altri individui una volta che si è organizzata. La figura della madre, nelle parole e nei fatti mi ricorda molto la figura di Morgana da lui scritta in Mater Dolorosa.

Capitolo 2: Questo è il capitolo più politico e più attuale. Forse un pò esagerato ma non si può mai dire con i tempi che corrono oggi. Qui la scrittura è lucida, spietata. Forse l'unico difetto è che è per l'appunto, scritta e non disegnata. Il disegno è funzionale alla didascalia nel senso che esprime sotto forma di un disegno quel che dice la didascalia. Non c'è un tentativo, o almeno non lo avverto, di effettuare una sintesi usando solo le immagini e un pò meno le parole. Mentre ho apprezzato il voler sottolineare nelle ultime due pagine di questo capitolo che la madre non ha avuto alcun ruolo nella creazione di questa nuova società. Questo, a mio parere, indurebbe a fare una riflessione sul fatto che così come oggi coloro che sono "contro" la scienza, i negazionisti o quant'altro sono coloro che non hanno vissuto i momenti di cui si parla, anche la madre è una che non ha vissuto i primi embrionali passi di questa nuova società. Come a dire che in ogni società esiste un momento in cui i VALORI FONDANTI sono troppo indietro nel tempo che alcuni individui tendono a dimenticarli e non a rispettarli. Quindi questa madre è semplicemente come un NOVAX di oggi (per la maggioranza della società). Questo tema non è trattato molto e forse non era l'obiettivo dell'autore.

Capitolo 3: Questo capitolo ci presenta il valore fondante della nuova società e una prima idea degli scienziati che si sono opposti a questa società e che quindi sono gli emarginati.

Capitolo 4: L'autore ci dice che non gli interessa la storia. Il cammino della madre è semplice. Nessuno la può fermare proprio perchè in questa nuova società l'ordine è così grande che non c'è nessuno in giro per le strade. Ecco questa parte non mi è piaciuta. Mi sarei aspettato un maggior controllo da parte della società verso questi scienziati. La consegna della medicina è troppo semplice e senza pericoli. Qui mi sembra che l'autore abbia voluto semplificare troppo il concetto. Dare troppa importanza al messaggio (che condivido - ma è espresso senza tenere conto delle sfumature) senza darne alla storia. La storia diventa solo un veicolo per narrare le idee. E' troppo diretto per i miei gusti.

Capitolo 5: Questo è l'incontro tra la coppia. Il marito, che già aveva dato segni in precedenza di voler aiutare la moglie, qui diventa colui che la riporta a casa e la aiuta a guarire la figlia. Niente da dire. Un bel pezzo ma tendenzialmente un riempitivo

Capitolo 6: Questo capitolo è quello più incongruente e che mi è piaciuto poco. Capisco l'attacco alla religione, che peraltro posso anche condividere ma in un' opera dove tu autore attacchi i "sempliciotti", ovvero coloro che hanno delle opinioni su temi molto complicati appunto semplificandoli, non puoi esprimere anche tu un'idea tanto "semplice" come un Dio nato semplicemente per dare una risposta semplice ai problemi complessi. Non è un problema di idea, attenzione. E' un problema di semplicità dell'idea. Io stesso che sono agnostico e non ho un buon rapporto con la divinità riconosco che l'idea di Dio

Capitolo 7: Tutto questo è narrato, ricordiamolo, da un narratore onniscente che è venuto a sapre di tutto questo dai genitori delal bimba prima di essere presi e uccisi. Il libro quindi si chiude con una speranza. Il messaggio verrà portato avanti dall'autore stesso. E in quel "stringimi la mano che ho paura" c'è tantissim dietro. E infatti oltre al primo capitolo il capitolo 7 è quello che mi è piaciuto di più.
non nasce solo per semplificare la risposta a domande complesse. Ecco questo è la grande contraddizione di questo fumetto.


In generale quindi è un fumetto con un bell'inizio e una bella fine ma con uno svolgimento che mi ha lasciato più dubbi e in parte deluso.

La parte grafica è molto interessante e per me, tendenzialmente lettore di Bonelli e poco altro, è anche piuttosto originale. Certe tavole poi sono veramento molto intense e toccanti.

Non saprei se consigliarne l'acquisto, in realtà. E' un prodotto che vale la pena di essere letto, sicuramente, nonostante qualcosa non mi torni nel complesso. Certo non è un prodotto per il quale sborserei 16 euro. A 5-10 euro mi sarei ritenuto soddisfatto. A 16 Euro no. Però questa è solo la mia opinione.

Voi lo avete letto? Cosa ne pensate? Avete intenzione di acquistarlo?

_________________
Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: La fine della ragione
MessaggioInviato: sab feb 17, 2018 9:35 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2493
alemans123 ha scritto:
In generale è una lettura da 20/30 minuti. (...) Ora è vero che non è il tempo di lettura a rendere più o meno interessante il fumetto ma io penso che un fumetto o una opera di narrativa debba essere tanto più corta tanto più riesce a non dire lasciando al lettore qualcosa di altro oltre alla brevità alla storia. Una storia lunga può giocare sulla trama, sui colpi di scena, sulla caratterizzazione dei personaggi e su tanto altro.
(...)
Spoiler!
Capisco l'attacco alla religione, che peraltro posso anche condividere ma in un' opera dove tu autore attacchi i "sempliciotti", ovvero coloro che hanno delle opinioni su temi molto complicati appunto semplificandoli, non puoi esprimere anche tu un'idea tanto "semplice" come un Dio nato semplicemente per dare una risposta semplice ai problemi complessi. Non è un problema di idea, attenzione. E' un problema di semplicità dell'idea. Io stesso che sono agnostico e non ho un buon rapporto con la divinità riconosco che l'idea di Dio



Sono d'accordo soprattutto con i due passaggi quotati.
La rapidità di lettura in generale non è un difetto, ma lo diventa quanto, come in questo caso, impedisce alla storia di ingranare e ai personaggi di acquisire il dovuto spessore. La scelta di alternare splash page a pagine di solo testo non aiuta, perché rende la narrazione singhiozzante e talvolta troppo didascalica.

Concordo anche con chi ha scritto che quest'opera è e vuole essere un sano schiaffone contro i no vax. RRobe sembra, in effetti, interessato più a mostrare le conseguenze delle attuali derive antiscientifiche che a indagare sulle loro cause e sulle possibili contromisure da adottare.

Il messaggio politico di RRobe è ovviamente condivisibile, ma il brutale manicheismo con il quale è espresso rischia di essere controproducente.
Chiunque abbia un minimo di buon senso non ha bisogno di dimostrazioni pratiche per capire che le teorie antivacciniste, complottiste e decrescitiste sono campate in aria e pericolose.
Viceversa, gli sprovveduti che si lasciano sedurre da quelle teorie difficilmente cambieranno idea dopo aver letto opere come questa (sempre che sappiano leggere), anzi, si irriteranno e radicalizzeranno ancora di più.
Dal '94 e per più di vent'anni gli intellettuali di centrosinistra, ossessionati da Berlusconi, hanno ridicolizzato con spocchia i suoi elettori senza sforzarsi di capire le loro ragioni. Il risultato è che oggi Berlusconi è ancora lì a dare le carte.
L'odierna classe intellettuale a mio avviso sta commettendo lo stesso errore con gli elettori grillini: insultarli e deriderli temo non sia la strada giusta per sgonfiare i consensi dei 5 Stelle.

La fine della ragione è, comunque, un'opera interessante e attualissima. Nel linguaggio, mi pare sia fra i fumetti più "autoriali" e meno bonelliani di RRobe.
Consiglio la lettura non solo ai fan di Recchioni, ma anche ai tanti che, pur trovandosi spesso in disaccordo con lui, non riescono a fare a meno di seguire quotidianamente i suoi post su Facebook.


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 Oggetto del messaggio: Re: La fine della ragione
MessaggioInviato: dom set 09, 2018 10:01 pm 
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Iscritto il: gio set 06, 2018 12:49 pm
Messaggi: 51
https://www.lafeltrinelli.it/libri/robe ... ck-reviews

sul sito della feltrinelli ne parlano malissimo :o io non lo leggerei neanche gratis :roll:

Questo libro mi è stato regalato da un amico che conosce la mia passione per il grande fumetto d'autore. Non conoscevo i lavori di Recchioni, nonostante nel risvolto di copertina venga definito un "maestro del fumetto italiano" ma attirato dal riassunto ho iniziato la lettura armato delle migliori intenzioni. Fin dalle prime pagine, però, ammetto di essermi sentito davanti a uno scherzo. Disegno amatoriale, italiano stentato, totale assenza di drammaturgia nel racconto (il libro viene presentato come il viaggio di una madre... ma non ce n'è traccia), stampa grossolana, per di più al servizio di una storia che si legge in non più di cinque minuti. Se questi sono i nuovi maestri del fumetto italiano, io mi tengo i miei Battaglia, Toppi, Liberatore, Bonelli, Pazienza, Manara, Berardi e Milazzo.


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 Oggetto del messaggio: Re: La fine della ragione
MessaggioInviato: lun set 10, 2018 7:52 am 
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Iscritto il: gio mag 22, 2014 11:07 am
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gilberto ha scritto:
Questo libro mi è stato regalato da un amico


Secondo me l'hai letto in piedi tra le scansie nelle librerie coop.
Le coop rosse !!!


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 Oggetto del messaggio: Re: La fine della ragione
MessaggioInviato: lun set 10, 2018 3:23 pm 
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Iscritto il: gio set 06, 2018 12:49 pm
Messaggi: 51
io non lo leggerei neanche gratis

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