Visto che si era già accennato, prima di parlare della storia, mi porto avanti coi disegni:
Aleksandr ha scritto:
- Sui disegni
wolkoff ha scritto:
... nuovo stile di Camagni che mi sembra in involuzione rispetto ai trascorsi Napoleonici,
Per alcuni napoleonici l'approdo alla regolare di Dylan è un'isola d'Elba.
Camagni sufficiente ma nulla più.
Per me non arriva neanche alla sufficienza, considerando il livello di quando lavorava per
Napoleone .
Dev'essere una specie di Sant'Elena collettiva - in attesa di Waterloo? - la riconversione dei transfughi napoleonici su DylanDog, nel corso del nuovo millennio.
Ornigotti (il meno peggio, infatti se n'è persa traccia) è diventato un pallido emulo di Ambrosini,
Nizzoli procede nella Cossu-morfosi del suo tratto,
Del Vecchio ha trovato di meglio da fare, mentre
Camagni conferma la parabola al ribasso già intuita nello Speciale #30.
Qui nello specifico mi lascia una sensazione d'insipidità impersonalizzata che difficilmente mi sarei aspettato da lui. Un esempio su tutti la morte anemica fino all'impalpabile di Jimbo nella nebbia, per il suo laconico incontro col "non umano".
Positivo qualche primo piano espressivo (specie Carpenter e Tracy), qualche contrazione smascellante (pp. 30 e 58), qualche richiamo alle sfumature di Stano, ed un vago ritorno all'action napoleonizzante (v. sparatoria con carcrash). Ma è poco roba rispetto alla prevalenza di ambienti vuoti ed incolori, come gli uffici di polizia e le stanze d'ospedale in cui traghetta gran parte della storia. Aggiungiamoci pure una certa tendenza al rimpicciolimento arrotondante, sin troppo delicato nel minimalismo di certi tocchi (es. p.60-61), quando non si sfora nel risparmio conclamato (p.93). Ed il "mostro del mese" sinceramente è ritratto in modo troppo goffo e bonario per incutere un qualsiasi appeal, nel bene&male che sia.
Della storia ne parlerò in altra sede, possibilmente prima della campagna di Russia
BONA PARTE DI ALOHA E' PER L'IMPERO