Cravenroad7

Tre ottimi e tre insufficienti, mi sa che attendo un po' prima di fare l'acquisto

SPOILER SPOILER

A me è piaciuto molto. Quindi è il soprintendente la mente di tutto?
È lui quello nell'ultima vignetta dell 'albo sulla sinistra no? Interessante.
È lui che fa evadere i due dal carcere?
Fara' parte anche questo della continuity in corso? O proseguirà nel ciclo della meteora? Mi intriga il soprintendente che opera dalla parte del male. L'unica cosa che non ho capito e perché il mostro attacca la poliziotta che era in combutta con lei? Probabilmente per riflesso visto il vicolo buio. Bello, con colpo di scena finale . Votato ottimo.
Da notare che l'albo é uscito il giorno della memoria della shoah, e parlando di un mostro dei nazisti calza a pennello.

Non è un problema di romanticismo e nemmeno di innamoramenti seriali e/o superficiali.
Sono proprio frasi mediocri, vacue, stupide e già sentite.
Si può essere romantici ma originali, infatuati, ma non infantili.

una storia "di genere" un po' senza infamia e senza lode, mi è piaciuto ritrovare camagni, reduce di tante storie mitiche tra napoleone e dix, ecco quelli erano fumetti superiori al dylan dog attuale, poi nel club c'è l'anticipazione di una prossima saga di più albi, speriamo bene potrebbe essere una bella novità per dylan...

ma quindi potrebbe essere una sottotrama

Non sapevo cosa aspettarmi da quest’albo e, sinceramente, le ultime prove esibite sul mensile non mi invogliavano certo a correre in edicola; la copertina mi ha invece convinto al 100% rispetto alla bozza girata in rete come anteprima e mi ha invogliato pesantemente all’acquisto: Cavenago viaggia su note splendidamente retrò, a richiamare l’espressionismo tedesco ( così come Stano è stato in grado di fare nei suoi momenti migliori). La storia è fantastica, si aprono sul finale le premesse per un ciclo della meteora deciso a recuperare i canoni del personaggio e a tenerci sulle spine. Io non vedo l’ora, ho amato le connessioni con Doktor Terror, la scena splatter in apertura e la gestione della scena d’azione adrenalinica sul finale. Così si scrive un gran numero di Dylan Dog, io sono entusiasta e mi aspetto la stessa qualità in futuro, anche se è praticamente impossibile/

SPOILER

La lore nazista a sfondo esoterico, pur essendo un’idea abbastanza trita, se ben sfruttata apre le possibilità a una moltitudine di intrecci basati sul fatto che il nemico è invisibile e può trovarsi ovunque. Qua finalmente si può tornare a parlare di orrore claustrofobico e aprire porte narrative sconosciute ma corenti col personaggio. Da applausi.

Alla rinfusa (con possibilità di qualche SPOILER):

- Voto 5. Sarebbe anche più basso, ma qui Carpenter non è la solita macchietta, penso per la prima volta mi sia piaciuto come personaggio e la lettura non è noiosa (al di là della resa qualitativa un pregio spesso riscontrabile nella gestione Recchioni).
Di poco gli ho perfino preferito il Marzano mannaro e senza pretese sull'ultimo Maxi.

- Sui dialoghi più o meno stessa opinione di Bertuccia.

- Sui disegni

Per alcuni napoleonici l'approdo alla regolare di Dylan è un'isola d'Elba.
Camagni sufficiente ma nulla più.

- Ma quindi Doktor Terror è un classico dylaniato preso a modello e che continua ad ispirare.

- E' un bel Soprintendente!

- Speriamo per molti lettori l'annunciato "ciclo della meteora" non si trasformi in un "ciclo del meteorismo"

POSSIBILI SPOILER
Come ho detto nel topic delle anteprime, non sono un grande fan di Marzano, anzi, lo reputo un autore mediocre, e ogni volta che leggo il suo nome sul tamburino mi preparo al peggio; per cui, come immaginerete, le mie aspettative verso questo albo erano molto basse, e invece... Miracolo! Mi è piaciuto, e anche parecchio!
Marzano imbastisce una trama classicissima, solida e avvincente, in cui tutti gli elementi sono ben bilanciati: c'è l'indagine, l'orrore, un po' di sano trash e, udite udite, una massiccia dosa di azione nel finale, come non se ne vedeva da tempo. Ah, e poi Dylan tromba! Mi ha sorpreso in positivo il ritorno – ben contestualizzato – di Ella Rosenthal, la cacciatrice di nazisti di "Doktor Terror", nonostante non ami molto quella storia.
Marzano è stato bravo anche nella gestione dei personaggi ricorrenti (finalmente Carpenter è usato a dovere!) e delle sottotrame, cosa che lo mette una spanna sopra ai vari Simeoni, Barbato e compagni, i quali si sono finora dimostrati poco a loro agio con la continuity. Il controfinale apre interessanti prospettive future che probabilmente saranno approfondite nel'ormai imminente (facciamo gli scongiuri ) ciclo della meteora.
Disegni di Camagni nella media.

Il voto finale è un più che onorevole 7,5 che vale come un 9, considerata la mia naturale avversione per Marzano .

Uno è mio. Nessuna discendenza, ti assicuro.

SPOILER ALERT
Ho apprezzato molto questo albo, non tanto per l'idea di base e nemmeno per lo svolgimento della storia, abbastanza ordinario o "classico", a seconda dei punti di vista, quanto piuttosto per la gestione dei personaggi secondari, in particolare Carpenter, per la prima volta, un personaggio a tutto tondo, con una propria personalità. Anzi, dato l'argomento, credo che il vero avversario del "cattivo" sia proprio l'ispettore con cui l'assassino ha il dialogo di confronto, e non Dylan. Poi c'è tanta azione e soprattutto... rullo di tamburi... NESSUN PIPPONE MORALISTICO, che con il tema in questione sarebbe stato (quasi) d'obbligo.
Comunque Dylan che dice bingo! invece che Right! mai più, per favore.

spoiler a go go

Albo che non mi è dispiaciuto, anche se i motivi di interesse, più che nel soggetto, sono da ricercare negli elementi di continuity e nella gestione di Carpenter, finalmente presentato con ben altro spessore rispetto alla noiosa e irritante figurina che è stato fino ad ora. A proposito della continuity, si spera che i nuovi sviluppi (il coinvolgimento del soprintendente su tutti) non rimangano buttati là, come spesso accaduto, ma si riallaccino a quel che succederà nell'imminente "ciclo".
La storia in sé e classicissima e scorrevole. Strano che Marzano si ricordi della Rozenthal (ritorno gradito tutto sommato) e non del fatto che Dylan abbia già avuto a che fare con nazisti vampiri (L'odio non muore mai che è pure raltivamente recente). Potenzialmente accattivante il personaggio della poliziotta, il cui coinvolgimento però sfuma parecchio nel finale, risolvendosi, in modo un po' deludente, nel classico vassallaggio vampirico.
Camagni non mi ha fatto sognare come al solito, forse non era nemmeno la storia adatta a lui con tutta la massiccia componente action della parte finale. Rimane comunque un bel vedere.
P.S. per la gioia di beone, gatto o come cavolo si chiamava l'ultima volta, la vita sessuale di Dylan pare essere tornata attiva negli ultimi albi.
Accettabile.

Recensione & piccolo sfogo!!!

Ma dov'è andato groucho?

Non la attacca.
Quella scena è il racconto che lei fa agli altri.
Mente.

Non capisco il tuo discorso.
Siamo nell'era degli esordienti su Dylan Dog. E sta scrivendo Marco Nucci, che è la prova vivente di un appassionato che scrive per Dylan Dog.

L'albo non l'ho letto, non so se lo leggerò. Mi dispiace per Marzano, ma sono un po' allergico al suo nome sul tamburino

@RKC: visto che ti piace il wrestling, ti faccio un altro esempio: Jinder Mahal. Jobber preso a spernacchiate per mesi/anni, poi campione del mondo dal nulla. Ergo, se vogliono, Carpenter lo possono rendere ancora protagonista. E io, in fondo, spero pure che accada..

..per un albo o due, poi però che si levi dalle balle e che revochino la pensione a Bloch.

Sul discorso dell'"internet fucina di tutti i mali", non ci ho visto nulla di personale stavolta. Cioè, non mi sembrava rivolto a noi fan rompicocones, criticoni insoddisfatti, ma ai commenti qualunquisti da social network su temi socio/politici, quelli sì spesso agghiaccianti. Io da facebook mi sono cancellato ad esempio. Sarò sbagliato io, ma leggere con quanta facilità si augurano morte, violenze sessuali e menomazioni varie a chiunque, urta la mia sensibilità.