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 Oggetto del messaggio: Re: Dati di vendita DYD (e altri Bonelli)
MessaggioInviato: gio gen 11, 2018 1:27 am 
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Bugs Bunny ha scritto:
Ma parlo di gente che vende davvero, mica Sio che non vende nulla ma le edicole sono piene dei suoi fumetti solo perché gli edicolanti non le pagano in anticipo al distributore ( come invece accade con il 99% delle altre testate in edicola ).


Mi dispiace dirtelo, ma è un dato profondamente sbagliato... e lo dico da ex edicolante (fino all'aprile 2016): nelle edicole italiane un buon 75% della merce che arriva è in conto deposito (alias come dici tu per i fumetti di Sio che poi fino al 2016 era uno solo: Scottecs, non so se ne hanno pubblicati altri) ed il resto è in conto pagamento (alias pago la merce che mi consegni meno la merce del medesimo tipo che contestualmente ti restituisco).
Nel campo dei fumetti, se nell'arco di un anno e mezzo le cose non sono state stravolte, sono veramente pochi i casi di "conto pagamento": Topolino, i mensili regolari disney, Diabolik e i mensili regolari Bonelli. Tutto il resto è Conto Deposito (che detto fra noi, era una delle cose che noi edicolanti odiavamo maggiormente).
Sempre soffermandoci nel campo dei fumetti, a prima vista sembrano sempre tante le testate in conto pagamento ma se andate in un'edicola ben fornita e vi soffermate al reparto fumetti, vi accorgereste subito che per tipologia e numero di testate sono molto di più quelle in conto deposito piuttosto che l'altra tipologia (che per ovvi motivi di vendita sono in quantità superiore nel numero di copie).

Ovviamente non è il nocciolo della discussione, ma se si porta un esempio per ridimensionare un "presunto" nuovo fenomeno del fumetto italiano (alias Sio) che si usino almeno degli esempi supportati da dati credibili, se no crolla tutta l'impalcatura del concetto finale.

E confermo il pensiero di Wolkoff: ormai l'edicola (e il suo edicolante) è un'attività che va a morire. Le testate finiranno in bar e tabaccai e tutto il resto nelle librerie. Bisogna ben comprendere come la Bonelli gestirà questo delicato passaggio, cioè se riuscirà in qualche modo a reinvertarsi per le librerie (come tipologia di storie, formati, libertà narrative, contenuti espliciti, ecc...) o riuscirà a sopravvivere nei vari tabaccai accanto alla Settimana Enigmistica e qualche testata gossippara a 50 centesimi. Onestamente, credo che mai periodo è stato più difficile di quello attuale per la Bonelli. Da un lato ha la sua tradizione ben riconoscibile e dall'altro dovrebbe rinnovarsi in toto; da un lato ha vendite comunque confortanti per alcune testate che farebbero impallidire pure un editore del mercato americano e dall'altro opera in Italia senza riuscire in alcun modo a internazionalizzarsi (quindi strettamente legata all'andamento economico e sociale del solo Bel Paese); da un lato sperimenta nuove testate, dall'altro non ha il coraggio di sperimentare nuovi autori (anche totalmente sconosciuti o dal curriculum striminzito come avvenne, epr esempio, un bel po' di tempo fa per la Barbato)... insomma: non vorrei essere al posto di Davide Bonelli. O sarà il genio che riuscirà a far continuare la pluridecennale azienda editoriale familiare nonostante ciò che stiamo vivendo oggi (socialmente, tecnolonogicamente, artisticamente, etc...) o sarà l'incapace che riuscirà a far fallire la pluridecennale azienda editoriale familiare che tanto grande rese il padre e (per creatività Texiana) il nonno.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dati di vendita DYD (e altri Bonelli)
MessaggioInviato: gio gen 11, 2018 2:14 pm 
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Lord Blendings ha scritto:
Le testate finiranno in bar e tabaccai e tutto il resto nelle librerie. Bisogna ben comprendere come la Bonelli gestirà questo delicato passaggio, cioè se riuscirà in qualche modo a reinvertarsi per le librerie (come tipologia di storie, formati, libertà narrative, contenuti espliciti, ecc...) o riuscirà a sopravvivere nei vari tabaccai accanto alla Settimana Enigmistica e qualche testata gossippara a 50 centesimi.


Purtroppo (da affezionato alle edicole) me ne accorgo sempre più spesso. Però bar e tabaccai tengono di solito solo quelle due o tre copie delle testate di maggior successo (Tex e Dylan Dog per la Bonelli, il solo, quando c'è, Topolino della Disney). Da non trascurarsi anche i supermercati, molti fumetti ormai si vendono lì, ma anche lì secondo la legge della domanda e dell'offerta (se Tex vende ci saranno tante copie di Tex, se Le Storie vende poco o niente via del tutto).
Quindi canali in cui è difficile se non impossibile lanciare qualcosa di nuovo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dati di vendita DYD (e altri Bonelli)
MessaggioInviato: gio gen 11, 2018 3:58 pm 
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Già... perché vige la legge del non venduto: numero 1 di una testata nuova, tre copie consegnate... numero 2 nuovamente tre copie ma l'edicolante ne restituisce 3. Zero vendute. Il distributore riduce a due copie consegnate per il 3. Ancora zero copie. Si consegna una sola copia. Resa anche quella, si scala a 0. Capite bene che di fatto una nuova serie, se non prende, scompare dalle edicole dopo 6/7 numeri. Se ha una quota fissa di vendita, tipo due copie, ne manderanno sempre due... che l'edicolante mette via al cliente fisso. Per questo consigliavo sempre di non cambiare edicola da un numero all'altro, perché poi si finiva al paradosso che non si trovavano copie né in un'edicola, né nell'altra.
Inoltre hai perfettamente ragione sui lanci: mancando le edicole, sarà sempre più difficile far presa nella massa perché paradossalmente son diminuite le edicole ma aumentati i punti vendita dei giornali (bar, tabacchi, cartolerie, supermercati, etc...) un po' come sotto casa mia che al posto della singola edicola oggi ho due attività che vendono giornali ma per ovvi motivi scarse nell'offerta se non le testate principali (infatti in una faccio rifornimento di dyd, dragonero e morgan lost, mentre nell'altra vado a ratman gigante, julia, le storie e the walking dead... poi ne ho una terza vicino a dove avevo l'edicola che mi fornisce della Don Rosa library che proprio per dar forza al tuo pensiero, là è stata mandata mentre nei bar sotto casa mia, no).
Ovviamente aumentando i punti vendita non necessariamente "edicole", dovrebbero aumentare le copie dei primi numeri per coprire il più capillarmente possibile l'intero territorio nazionale... vi rendete subito conto che sono dei rischi che ad oggi solo pochi editori possono fare... e forse è pure una delle spiegazioni possibili del lasciare la creatività di nuove serie ad autori di vecchia data che comunque un loro zoccolo duro di seguaci ce l'hanno e quindi, seppur in perdita, una serie fallimentare è una perdita economica dimezzata. Questo, ovviamente parlando per Disney o Bonelli, che giocoforza una nuova serie devono renderla accessibile il più possibile in tutta Italia, dato che le novità vengono pubblicizzate nelle serie a grossa tiratura come Topolino, Dylan Dog e tex. Sono leggi del mercato che spesso ai più sfuggono... perché si fanno i conti col portafoglio altrui. Poi, va da se, esistono altri modi per promuoversi, vendere, nonché altre culture con approcci ai fumetti totalmente diversi da quella italiana, sia dal punto di vista dell'editore che da quella del lettore. Ma qui si parla di Bonelli e la Bonelli opera in Italia. Non si possono fare confronti diretti con il Giappone, la Francia o con le trasposizioni cinematografiche dei fumetti americani.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dati di vendita DYD (e altri Bonelli)
MessaggioInviato: gio gen 11, 2018 5:21 pm 
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Da esterno che di queste cose capisce poco. Ma questi "fantomatici" distributori non hanno un po' troppo potere decisionale sulle serie?
Mi affido a Lord Blendings, finché è presente, per approfondire alcuni dubbi, che credo sia il più adatto a risolverli. Ad esempio, a Milano il Mondadori Store di piazza Duomo ha la sezione edicola. Anch'esso passa attraverso un distributore? Lo stesso delle edicole-chiosco?

Un'altra cosa che oramai trovo insensata è dare la prerogativa alle edicole, per i fumetti Bonelli. Anche qui, non so bene come funzionino i termmini dell'accordo generale, ma per fare il bene del fumetto, bisognerebbe dare da gestire il fumetto a chi di fumetto ne capisce. Ossia, con tutto rispetto per i pochi edicolanti che di fumetto ne capiscono, alle fumetterie o alle grandi catene di librerie (Feltrinelli, in primis, ma anche Mondadori). Sarebbe un incentivo a continuare la serie, perché uno comunque se la fa tenere via e non la legge in ritardo.

Terza cosa, mi trovo a essere d'accordo con Recchioni quando dice che le edicole, in linea di massima, oggigiorno, sono gestite da gente incompetente. Anche qua, mi dispiace fare di tutta l'erba un fascio, ma di edicole ne ho girate a decine, tra Legnano e Milano, e di edicolanti competenti ne ho trovati pochi, purtroppo.

Riflessioni random.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dati di vendita DYD (e altri Bonelli)
MessaggioInviato: gio gen 11, 2018 11:14 pm 
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leonearmato ha scritto:

Un'altra cosa che oramai trovo insensata è dare la prerogativa alle edicole, per i fumetti Bonelli [...]e di edicolanti competenti ne ho trovati pochi, purtroppo.


L'edicola è la forma di accesso più capillare, a livello di diffusione. Ed un certo tipo di fumetto, per impostazione, si è sempre basato su quel(-l'ampio) canale come sbocco principale. Vuoi fare un paragone tra il numero di edicole presenti sul territorio italiano e quello delle librerie che possiedono un reparto fumetti ben fornito? Se siamo 30 a 1 è ottimismo puro. E nelle piccole realtà periferiche, fuori dai centri urbani/commerciali, certe cose se le sognano. Senza trascurare il fatto di come l'edicola passi per luogo più "d'intrattenimento" (per chi lo cerca, su carta) rispetto ad una pomposa libreria specializzata dove si va in cerca di qualcosa di preciso o per consultare a scrocco stile biblioteca.

Che poi l'edicolante si debba documentare sul mondo del fumetto aggiornato è un po' fuori dal tempo anche questo. Ormai (e temo LordBlendings confermerà :cry: ) la maggior parte si limita a smerciare roba in serie della qualunque, dai Dvd di Poirot ai braccioli delle Winx. Il passaggio alle ricevitorie e tabaccai è già in atto, anche per i quotidiani, ed il livello di competenza culturale sarà appiattito verso il basso in maniera fisiologica.

ALOHA OPAC NAZIONALE

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 Oggetto del messaggio: Re: Dati di vendita DYD (e altri Bonelli)
MessaggioInviato: gio gen 11, 2018 11:38 pm 
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Non ho detto che devono passare dalle edicole alle fumetterie in toto. Intendevo dire che dovrebbero uscire ovunque in contemporanea ;)

Penso che sia più ottimistico addirittura 300 a 1.

Non ho detto (ma era fraintendibile, è vero) che l'edicolante si debba documentare sulla storia del fumetto mondiale. Basterebbe sapere cosa ti arriva in edicola e cosa non ti arriva, ogni tanto. E capire che un albo Bonelli non è come un quotidiano che la gente legge e butta, quindi bisogna trattarlo meglio. In fumetteria, secondo me, c'è un rapporto diverso. Poi magari sono fortunato io con il mio fumettaro e sfortunato io con tutti gli edicolanti incompetenti della terra, eh!

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 Oggetto del messaggio: Re: Dati di vendita DYD (e altri Bonelli)
MessaggioInviato: ven gen 12, 2018 12:08 am 
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Che il rapporto con la fumetteria sia diverso è ovvio, ci mancherebbe...

Ma ti assicuro che pensare che l'edicolante sappia qualificare cosa si trova sotto mano, compresi i fumetti (non solo Bonelli), diverrà sempre più una chimera coi tempi che passano. E' l'estraniamento verso un prodotto che gli propinano i distributori e lui si trova a disporre uno sull'altro stando attento al bilancio col reso. Chiedergli un consiglio su cosa prendere tra la ristampa di Berserk e lo speciale su Paperoga equivale a metterlo in imbarazzo annojandolo.
Il fumetto è là - se ti va bene - e nel caso te lo prendi da solo :x: .

L'uscita contemporanea con le librerie è fattibile, ma non hai idea di come sia complicato (& fonte di dissidi, pressioni, etc) per un libraio impostare gli spazi/slot a tempo sugli scaffali, specialmente quelli per dare visibilità alle nuove uscite, vetrina compresa. E la permanenza strategica sarebbe difficile da gestire con un ricambio così serrato e variegato come i prodotti da edicola.

Come vedi rimane la fumetteria, e lì 1 ogni 300 è ottimismo post-lisergico... :roll:


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 Oggetto del messaggio: Re: Dati di vendita DYD (e altri Bonelli)
MessaggioInviato: ven gen 12, 2018 1:11 am 
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Premesso che non ho proprio una gran considerazione per i miei ex colleghi per quanto riguarda un certo tipo di professionalità, mi sembra un tantinello assurdo pretendere da un edicolante una conoscenza approfondita per tutte le tipologie di testate che escono. Non so che ha detto Recchioni, ma a me farebbe veramente ridere se pensasse sul serio una castroneria simile. In edicola, senza esagerare, escono più di un migliaio di testate differenti che toccano molteplici argomenti: dal gossip, ai bonsai; dalle armi, al modellismo; dal porno, ai bimbi; dai fotoromanzi alla scienza; dal ricamo, alla pesca; e così via. E ogni tematica non è certo rappresentata da una singola testata, quanto piuttosto da una certa varietà a,sua volta integrata di speciali, supplementi, inserti, ecc... ecc... pure l'edicolante più colto e lettore di questo mondo non puo essere veramente pratico di tutto ciò che gli arriva: diverse letture non interessano. Di conseguenza, noi lettori, cosi come Recchioni o altri autori ed editori, non possiamo lamentarci dell'eventuale ignoranza fumettistica dell'edicolante di turno: probabilmente non legge fumetti. Punto. Io, nei miei due punti vendita in cui mi servo, ho da un lato la tipa che non capisce cos'è un fumetto Bonelli ma divora tutte le riviste scientifiche; nell'altra, invece, la ragazza mi aggiorna pure sugli autori di turno del Dylan Dog e spesso ci soffermiamo a parlare su Dragonero... beh... ovviamente a me fa piacere ma questo non la mette in un piano di maggiore bravura rispetto all'appassionata di scienze. Semplicemente hanno interessi totalmente diversi e non ho la boria di pensare che il mondo giri intorno a me, alla mia professione e alle mie passioni, a tal punto di classificare una come competente e l'altra no. Questo, ovviamente, sulla tematica della conoscenza dell'editoria italiana. Diversa è la questione professionalità. Ma questo è un altro paio di maniche.
Wolkoff già ha scritto un po' delle risposte che avrei dato io. Però una cosa mi preme ribadire: come si può solo pensare che nella fumetteria chi ci lavora è più pratico dell'edicolante? Dico... mi sorprenderei del contrario! È il suo mestiere. È come se uno pretendesse di trovare il top di qualità e varietà di pizze nel reparto rosticceria della Conad... va da sé che è meglio una classica pizzeria!
Per rispondere, invece, alla prima domanda di LeoneArmato. Il distributore ha un solo potere, finché ne ha la possibilità numerica: dare qualche copia in più di una testata che è sicuro di stravendere a qualche edicola amica. Per il resto si regola con le tot copie che gli arrivano dal distributore nazionale con le tot edicole presenti nel territorio (la distribuzione, per ovvi motivi logistici è in regime monopolistico nel territorio con assegnazione a seguito di gare d'appalto). Quindi, se per esempio la Bonelli, tramite il distributore nazionale, fa arrivare a Palermo 3000 Dylan Dog e di questi 300 vengono regolarmente restituiti di mese in mese, dopo tot mesi ne manderanno 2700 di Dylan Dog da distribuire in tutta la città, per tali motivi i distributori locali poi tagliano le forniture. E a sua volta, finché ne hanno la possibilità, se vedono che in una determinata zona 5 Dylan Dog vengono regolarmente restituiti da un'edicola, questi si tenta di ridistribuirli (come entità numerica di fornitura del numero successivo) nelle edicole dove regolarmente i Dylan Dog ogni mese finiscono... quindi aumentando il numero di copie consegnate. Insomma, sono semplici accorgimenti numerici che servono ad evitare una sovrapproduzione di numeri che poi rimarrebbero sul groppone agli editori con conseguenze fallimentari nei loro conti.
La Mondadori, a sua volta, ha l'Edicolè, cioè sezioni di edicole nelle loro librerie o edicole che in qualche modo si affiliano alla Mondadori. Qua non ne sono sicuro al 100% (dato che ero un'edicola indipendente) ma hanno un loro canale di distribuzione parallelo a quelli regolari. Se non ce l'hanno, si affidano alla normalissima distribuzione. Nè più e nè meno delle classiche edicole.
Infine, sul fatto che nelle librerie capiscono di fumetti... mah... non è che ci farei molto affidamento a questo presupposto. Proprio alla Feltrinelli sono andato per chiedergli il volume Anime Nere di Dragonero: mi hanno guardato come se gli avessi chiesto una dose di coca. Hanno cliccato sul pc e mi han detto che potevano ordinarlo. Grazie... niente più che non possa fare un edicolante, un proprietario di fumetteria o io da casa nello Store della Bonelli.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dati di vendita DYD (e altri Bonelli)
MessaggioInviato: ven gen 12, 2018 10:07 am 
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Aiuto! Sono stato frainteso ulteriormente :mrgreen:
NO, né io né Recchioni abbiamo mai detto che l'edicolante debba essere esperto di fumetti né che debba sapere il contenuto delle testate che escono né che debba essere in grado di dare consigli! Giammai! È una cosa che mai mi ha sfiorato, in primis perché mi rendo conto della mole di roba che gli passa per le mani, in secundis perché mai chiederei (personalmente) un consiglio a un edicolante, come mai lo chiedo al mio fumettaro. So quello che voglio prendere prima di entrare in negozio, alla peggio poi ne discutiamo insieme.
E pure sulle librerie, il punto non è "capire" i fumetti. Probabilmente sulle librerie ho una visione falsata dai punti vendita di Milano, dove c'è più gente alla Feltrinelli che all'edicola in stazione.

E comunque il punto non era questo :)

Capisco la questione della distribuzione, Lord.

-> Il mio vero quesito era se un giorno sarà possibile, viste le logiche di distribuzione e gli accordi tra distributori e case editrici, far uscire in contemporanea i Bonelli (e i Cosmo e via dicendo) in qualsiasi punto vendita. Oggi, correggetemi se sbaglio, so che le fumetterie hanno 10 giorni di attesa per i Bonelli

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Scusa, ma forse c'è qualche cortocircuito nella dialettica e nei termini che usi.

Sei stato tu ad introdurre il concetto di "competenza", rimarcando come sia difficile trovarla negli edicolanti. E ti è stato risposto da più parti - compresi gli addetti al settore - che non è una cosa che gli attiene parlando di fumetti. In questo senso, per semplificare, abbiamo inscenato il siparietto del "chiedere un consiglio" al suddetto edicolante. Perché se uno è competente - alla pari di un fumettaro - si suppone non sia improbabile dialogare amichevolmente con lui e tra le altre cose, tra intenditori del settore, farsi dare qualche dritta, qualche news, qualche commento tra le righe, un ripasso storico, un consiglio su quale serie cominciare per capire l'autore XY, etc. O perlomeno distinguere il materiale che si ritrova sotto il naso.
Quello che appunto manca fisiologicamente in edicola, senza colpa ferire, ed invece sarebbe nella natura delle cose presso una persona competente, perché la sua professionalità/cultura ispiratrice dovrà pur servire a qualcosa per l'utente onde venirgli incontro (v. tizio brufoloso dell'ultimo inedito)... altrimenti rimaniamo al solipsismo nerd che non porta granché avanti la baracca :(

Per le librerie delle grandi catene - e non quella dell'avido lettore che la apre a sue spese, rimettendoci $$$ - il discorso è simile, anche se puoi esser fortunato a capare l'unico addetto che ci capisce qualcosa dei fumetti esposti. Ma la gran parte di quelli che ci lavorano svolgono funzioni pari a coloro che devono smistare il materiale nei capannoni di Amazon. E infatti se non sanno di cosa parli, vanno a vedere l'archivio e te lo ordinano online :3 .


QUESTO ALOHA VERRA' RECAPITATO PRIMA DEL PROSSIMO POST

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Non ho mai specificato competente "in cosa". Credo sia il massimo imputabile al mio post.
Se poi è stato frainteso perché poco chiaro, credo di essermi già chiarito a sufficienza.
Io intendevo "competente in gestione delle edicole", come ho specificato. Se poi vogliamo parlare della "competenza in ambito fumettistico", possiamo pure procedere :)
Se invece "competente" significa automaticamente "esperto di fumetti", il cortocircuito è da qualche altra parte.

Stavo parlando di gestione delle edicole/delle fumetterie. Che possono essere gestite benissimo anche da qualcuno che con i fumetti, a casa sua, ci accende il camino. Perché chiedere a uno che lo fa di mestiere quando esce Dylan Dog non significa indagare circa le sue competenze in ambito fumettistico.

A me interessava il punto sui fumetti "da edicola" che bisogna aspettare dieci giorni per trovare in fumetteri.

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MessaggioInviato: ven gen 12, 2018 2:10 pm 
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Mi sembra un discorso canemagnacauda. Che gira a vuoto

Ti è stato risposto anche in termini di gestione, per quello che riguarda l'edicolante, che si limita a depennare liste di venduti e resi in base ai responsi che darà al distributore, che agirà di conseguenza. Questo determina cosa/quanto si ritrova nel choischetto. E' un meccanismo oliato. E la competenza riveste un ruolo relativo, perché si tratta di processi rodati alla base, dove il singolo decide poco (a suo discapito?) nonostante un'ipotizzabile competenza.

ALOHA NEXT ISSUE

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MessaggioInviato: ven gen 12, 2018 2:23 pm 
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Va' che metto d'accordo tutti in un attimo :o
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Scrivendo "tette gif" su google, la prima che esce c'ha scritto ALOHA sulle bocce. Coincidenze? :P

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MessaggioInviato: ven gen 12, 2018 8:34 pm 
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Mi dispiace dirtelo, ma è un dato profondamente sbagliato... e lo dico da ex edicolante (fino all'aprile 2016): nelle edicole italiane un buon 75% della merce che arriva è in conto deposito (alias come dici tu per i fumetti di Sio che poi fino al 2016 era uno solo: Scottecs, non so se ne hanno pubblicati altri) ed il resto è in conto pagamento (alias pago la merce che mi consegni meno la merce del medesimo tipo che contestualmente ti restituisco).
Nel campo dei fumetti, se nell'arco di un anno e mezzo le cose non sono state stravolte, sono veramente pochi i casi di "conto pagamento": Topolino, i mensili regolari disney, Diabolik e i mensili regolari Bonelli. Tutto il resto è Conto Deposito (che detto fra noi, era una delle cose che noi edicolanti odiavamo maggiormente).

mI spiace, ma hai sbagliato tu.
Come ho detto , la maggior parte dei giornali da edicola sono in conto pagamento ( ovvero , paghi in anticipo gli albi che esponi e solo quando vengono ritirati si ridanno i soldi sulla copie invendute ) e solo una piccola parte , ovvero le testate con periodicità superiore a un mese, vanno in conto deposito ( ma è una legge un pò elastica : ci sono testate mensili vendute in conto deposito, così come trimestrali in conto pagamento, tipo One Punch Man della Panini )


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leonearmato ha scritto:
Va' che metto d'accordo tutti in un attimo :o
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Scrivendo "tette gif" su google, la prima che esce c'ha scritto ALOHA sulle bocce. Coincidenze? :P


Nessuna coincidenza. Quando la materia si fa abbondante scatta la mia, di competenza :P
Chiudo di conseguenza, perché nella vita non contano solo le tette...

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