Cravenroad7

Non credo che siano così sprovveduti da covare simili utopie.
Fenomeni del genere andavano bene nei '60s o nei '90s. Adesso in Italia il fumetto è una cosa sempre più di nicchia, per lettori piùchepatentati o nerd da fumetteria. Boom del genere si possono ormai auspicare solo in paesi dove permane la cultura diffusa del fumetto, tipo Francia o Giappone, che resiste ad altri media, o meglio si integra con questi. Zerocalcagnesco non si integra con niente, e vale quanto un Saviano dei fumetti, una volta esportato al grande pubblico da Fazio o Mollica

L'unica speranza che hanno non è la massa, ma diversificare. Non la popolarità acclamata, ma il consenso di chi spende parecchio (v. libreria) e si spera faccia girare la voce sui social. 'nzomma, i figli degli hipster con gusti vintage

BABBO, MA COS'ERA QUELL'ALOHA?

Lo sono, fidati.
Altrimenti non si troverebbero in questa situazione.
Hanno bisogno disperato di un successo che salvi la baracca, e quando si è disperati, si fanno solo scelte inconsulte ( e ne hanno fatte , negli ultimi anni ).
Ma qui non si capisce che gente che lavora per 30 anni per l'editore e non ne ha mai fatto sfaceli, perché dovrebbe farlo adesso?
Ci vuole sangue giovane, gente nuova, diversa , se si vuole avere successo.
Se si fossero, ad esempio accorti di Zero C. quando non era nessuno, invece di investire milioni di euro in serie che sono state dei flop pazzeschi ,. ora alla Bonelli si respirerebbe un aria ben diversa

Sono d'accordo con quello con dici, e la non necessità di affidare serie nuove a gente come Mignacco, Manfredi, etc...

Ma credimi, il fenomeno da "botto" su scala nazionale (inteso nelle edicole) è ormai una cosa che in Italia dobbiamo scordarcela. Anche ZeroC., una volta tolto agli hipster da libreria non genera interesse a catena, se serializzato nello stivale. Non vedrai mai decine di raghezzi parlarne sulla metro come può avvenire a Parigi, o scatenare una catena di successi collaterali come games, cartoni, giocattoli, gadgets iperseguiti etc come i manga di culto ancora oggi.

Sono cambiati i tempi, e gli spazi non sono più opportuni quaggiù.

EXPORT ALOHA

Mah,. l'unica cosa che conta è che Zero vende un pacco in libreria e quindi porta soldi.
Se a Bonelli avesse aperto anni fa una sezione libraria per sondare il mercato e pubblicare autori alternativi allo stile dell' editore , ne avrebbe beneficiato.
D'altronde su Zero C. nessuno ci scommetteva una lira quando era agli esordi ; dovette auoprodursi per dimostrare che vendeva !
E invece è diventato il Messia del fumetto italiano ( che poi piaccia o meno è un altro discorso ), capace dia ttirare folle oceaniche di fan degne di una rockstar ( all' Alastor di Milano c'era una fila lunga diversi isolati e non sai quanta gente si fermava ogni 2 minuti chiedendo " ma c'è qualche evento ? Viene qualcuno di importante ?" )
Basterebbero 10 autori col suo successo per risollevare l'editoria italiana.
Ma parlo di gente che vende davvero, mica Sio che non vende nulla ma le edicole sono piene dei suoi fumetti solo perché gli edicolanti non le pagano in anticipo al distributore ( come invece accade con il 99% delle altre testate in edicola ).

"Basterebbero"
Che è come dire che basterebbe vincere 10 volte la lotteria per risolvere i propri problemi.
Considerando poi che il successo analogo più recente risale a 25 anni fa, che ci vuole a tirarne fuori altri 10!

anche qui c'è chi dice che Orfani non ha mai floppato...

Pennacchioli che dice?

Qui si dicono un sacco di cose ........ ma si sa di cosa si parla , almeno ?


Se si darebbe spazio ai giovani prima o poi quello che azzecca la lotteria esce fuori , ciclicamente.
Se fai lavorare sempre i soliti, o gli amici degli amici, sarà molto, molto più difficile, con i risultati che tutti abbiamo sotto gli occhi ( e non solo nei fumetti )

io una storia di samurai la leggerei solo se scritta da un giapponese , che ne sa un italiano di samurai ?

Vabbè... che ne sapeva Sergio Leone di cowboy? E infatti a dovuto copiare i samurai!

si ma per sapere sui samurai a meno che li fai solo combattere, devi sapere la filosofia giapponese, la scrittura giapponese , le tradizioni giapponesi , i cowboy parlavano inglese e sono fondamentalmente europei di origine. lascia stare.

Ti dirò : la prima storia dei Samurai non mi era piaciuta gran chè, la seconda, mooolto di più.
Ichi è un gran personaggio ( ma non l'ha inventato Recchioni, in quanto semi-ricalcato dallo Zatoichi di kan Shimozawa ) e avrebbe meritato di più.

Oppure leggerti i manga di samurai tipo il capolavoro Kazure Okami, come ha fatto Recchioni ( i vari temini nippo, come "meifumado" ecc.. li ha presi da lì)

bravo allora leggo il manga ,
non basta leggere un manuale per dummie per diventare esperto di samurai ,
anche se di questi tempi , leggere la guida per turisti diventi un esperto.

Un par de ciufoli: sarebbe come vincere 10 volte di seguito la lotteria di 25 anni fa con i biglietti del grattino di oggi

Uno come ZeroC. può attirare quanta gente vuole nelle librerie o al parcheggio sotto casa sua, ma alla fine quella è sempre la stessa gente, interessata a lui come fenomeno che ha subodorato in giro, e non ai fumetti in senso lato. E se per caso coltivano la passione per le nuvolette (v. geek o nerd vari) lo erano anche prima di scoprire Zercalcante. E tanti saluti ai 10 fenomeni da edicola che dovrebbero salvare la SBE di questi tempi.
Anche il concetto di edicola sarà destinato a soccombere, tra non molto... tipo certi paesi dove i quotidiani/periodici li danno dai tabaccai (v. Relay) ed il resto... accomodarsi in libreria.

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