wolkoff ha scritto:
Sono d'accordo con quello con dici, e la non necessità di affidare serie nuove a gente come Mignacco, Manfredi, etc...
Ma credimi, il fenomeno da "botto" su scala nazionale (inteso nelle edicole) è ormai una cosa che in Italia dobbiamo scordarcela. Anche ZeroC., una volta tolto agli hipster da libreria non genera interesse a catena, se serializzato nello stivale. Non vedrai mai decine di raghezzi parlarne sulla metro come può avvenire a Parigi, o scatenare una catena di successi collaterali come games, cartoni, giocattoli, gadgets iperseguiti etc come i manga di culto ancora oggi.
Sono cambiati i tempi, e gli spazi non sono più opportuni quaggiù.
EXPORT ALOHA
Mah,. l'unica cosa che conta è che Zero vende un pacco in libreria e quindi porta soldi.
Se a Bonelli avesse aperto anni fa una sezione libraria per sondare il mercato e pubblicare autori alternativi allo stile dell' editore , ne avrebbe beneficiato.
D'altronde su Zero C. nessuno ci scommetteva una lira quando era agli esordi ; dovette auoprodursi per dimostrare che vendeva !
E invece è diventato il Messia del fumetto italiano ( che poi piaccia o meno è un altro discorso ), capace dia ttirare folle oceaniche di fan degne di una rockstar ( all' Alastor di Milano c'era una fila lunga diversi isolati e non sai quanta gente si fermava ogni 2 minuti chiedendo " ma c'è qualche evento ? Viene qualcuno di importante ?" )
Basterebbero 10 autori col suo successo per risollevare l'editoria italiana.
Ma parlo di gente che vende davvero, mica Sio che non vende nulla ma le edicole sono piene dei suoi fumetti solo perché gli edicolanti non le pagano in anticipo al distributore ( come invece accade con il 99% delle altre testate in edicola ).