Dear Boy ha scritto:
Jones ha scritto:
Purtroppo a rimetterci saranno quelli che rimangono, munti per bene tramite la ventina di uscite all' anno fra maxi, color, ecc. Poi se qualcuno è ancora più masochista può comprarsi cofanetti di Groucho o albi da libreria inediti, come l' ultima di Scavi.
A volte sembra che si stia parlando di tasse o dazi.
Vent'anni fa non è che uscissero molte meno pubblicazioni tra inedito, 5 ristampe, uno speciale, un gigante, un maxi e un almanacco. Ed era un piacere avere tante cose da leggere, mica una violenza (anzi una manna per il giovanissimo me, che veniva dal settimanale Topolino, e che percepiva un mese di attesa come un tempo infinito per una nuova avventura). Mi sembra logico che si cercasse di battere il ferro finché era caldo e lo si faccia ancora di più adesso visto che è solo tiepido questo ferro ormai.
Pure lamentarsi delle edizioni da libreria mi sembra abbia poco senso. Quelli più vecchiotti si sono dimenticati della mole di libroni e raccolte che la Mondadori proponeva a ritmi serratissimi? Adesso almeno c'è anche un po' di lungimiranza in vista del "grande esodo" nelle librerie di varia (bye bye edicole e formati economici).
E lasciate stare la qualità. Quella non solo non garantisce il successo, ma è anche impossibile pianificarla a tavolino.
Esiste forse un successo più casuale di quello di Dylan Dog? Un'alchimia di contenuti e ricettività di fruitori più irripetibile?
Dear, nessun dazio, non parlo da collezionista compulsivo ma semplicemente da lettore affezionato. Vista la mole e la qualità delle ultime uscite ho mollato un po' il colpo ultimamente, se un color o un maxi non mi ispirano o se leggo una valanga di commenti negativi salto volentieri. E questo in maniera implicita mi ha trasformato come tipo di lettore. Un domani probabilmente inizierò a fare lo stesso con la serie regolare.
Quindi nessuna lamentela da parte mia ma solo un opinione su questa bulimica fase 2.0 e sui suoi lustrini.
Discorso qualità: sono d' accordo con te che sul fatto che non possa garantire il successo, vedi Mercurio Loi.
Ma Dylan non ha bisogno di nessun successo, nel senso che ha già 80.000 lettori fidelizzati (che come valore assoluto è comunque un' enormità). Quindi forse le nuove serie avrebbero bisogno delle operazioni di marketing fatte su Dylan e viceversa a Dylan basterebbe un po' della qualità delle nuove serie.
Ovviamente la qualità è impossibile da pianificare ma poter scegliere solo 12 soggetti (o sceneggiature) al posto dei 30 che vengono scelti ogni anno (e avere sceneggiatori più selezionati) porterebbe ad un aumento MEDIO di qualità (cosa abbastanza ovvia, estremizzando è chiaro che se da domani uscisse un albo al giorno la qualità si abbasserebbe).