Cravenroad7

A me è piaciuto molto. Soggetto ben strutturato, sceneggiatura che punta molto a creare l atmosfera mistica-ecclesiastica ma anche con un tocco di grottesco. Freghieri fa il suo lavoro magnificamente, vero in bianco e nero poteva essere benissimo collocata sulla regolare e risultare migliore delle ultime metafumettate, ma il colore rende molto e dà qualche punto in più a questo albuo. Io do un 8 pieno.

Confermo anch'io la perplessità su titolo (Il Convento del vuoto? Errore di stampa? Si spera!) e sulla copertina di Grzegorz Rosinski, che può essere un gran artista, ma giudicando dal lavoro che ha fatto qui si vede che non si adatta a tutto.
Il disegno poi lo trovo assolutamente e completamente fuori tema, anche a livello concettuale!

La colorazione con base giallo/marrone per tutta la durata del fumetto non l'ho gradita, sarà stato una scelta stilistica, ma io l'ho trovata fuori contesto. Per un'ambientazione come può essere un convento avrei visto più adatto colori freddi e cupi. E soprattutto preferisco l'uso di una gamma più ampia rispetto alle basi usate che poi influenzano tutte le tavole e tutte i soggetti/oggetti illustrati nelle tavole.

Racconto piacevole, a volte forse troppo veloce, ma che comunque si lascia leggere e in alcuni punti coinvolge. Il cosiddetto twist non è poi una novità così coinvolgente perché si era vista una cosa simile in
La parte didascalica finale non mi ha dato fastidio più di tanto poiché vi si dice una cosa vera, che può essere condivisa.

Nulla di esaltante, ma comunque una lettura piacevole.

Tutti a criticare Rosinski, ma la copertina del Color Fest 21 di Giulio Rincione, per quanto in tema, stravolgeva molto più il personaggio Dylan. La copertina è assolutamente fuori tema, ma così scandalosa non l'ho trovata. Molto peggio il titolo, con l'aggravante dell'aver confuso un'abbazia (o monastero) con un convento (adibito alle suore).
La storia di Giovanni Barbieri è piena di incongruenze, come già citato da molti. La prima grossa come una casa

Le tavole di Freghieri sono più che buone, con una perfetta colorazione. Fa un po' Dylan d'altri tempi. Tutto sommato, nonostante errori e colpi di scena telefonati, ho letto "Il Convento del Vuoto" con piacere. Come una storia di routine che poteva essere lavorata meglio.

Se si vuole rendere eccezionali i Color Fest, non sarebbe il caso di ridurne la produzione? Tipo un paio all'anno e non di più? Recchioni che dice?

la decisione di passare da semetrale a trimestrale è stata sua (o comunque sotto la sua gestione) ed è stata presa recentemente (l'anno scorso), quindi dubito che decida di fare un passo indietro, almeno non nel breve termine...

In questo sbagli. I conventi possono ospitare suore o frati. Cito da wikipedia:
"Il convento è [...] una struttura successiva rispetto alle antiche abbazie medievali: generalmente è di dimensioni più modeste, meno complessa sul piano architettonico, ed ha funzioni quasi esclusivamente residenziali. Il convento, infatti, non rappresenta da solo l'intero mondo in cui i religiosi vivono: i frati o le suore di un convento sono membri di Ordini regolari (cioè sono dei religiosi, poiché hanno una propria regola), ma non conducono la vita prevalentemente contemplativa dei monaci, e anzi sono spesso dediti alla vita attiva nel mondo, dove assumono ruoli e funzioni principalmente nei servizi religiosi (predicazione, cura pastorale) e sociali (assistenza sociale e sanitaria, scuola)."

La Wiki dà un'accezione generica da vaticanisti, in quanto definita secondo norma canonica/ecclesiastica.
L'uso comune ormai è ben altro. Ma forse non siamo abbastanza comuni-sti, per coglierlo...

ALOHA TOGHE IMPORPORATE

Se non ti va bene wikipedia, fai una ricerca su Google con "convento frati cappuccini".
La maggior parte dei conventi sono femminili, per suore, ma qualche convento di Frati esiste ancora attualmente in Italia. Se poi ne esistano in Inghilterra, non lo so.

Nel Regno Unito (escludendo quindi l'Eire) i conventi conosciuti come tali sono ad appannaggio femminile, e spesso fungono anche da scuole private d'orientamento cattolico, dopo uno sdoganamento post-Vittoriano.
http://www.assumptionreligious.org/about-us.html
http://www.saintmarysconventchiswick.or ... re-we.html
http://cjmlc.co.uk/welcome

Non hanno funzione "monasteriale" maschile perché quel tipo di ordine religioso è stato abolito dalla chiesa anglicana da quasi 5 secoli. E se esistono ancora sono adibiti solo a siti storico-turistici, se non in rovina.

FRATE ALOHA, SORA LELLA

Questo però è legato al mondo cattolico, non anglicano inglese. Indipendentemente dalla fiducia che si può dare a wikipedia. Magari poi i pazzi-monaci erano ispirati al cattolicesimo, ma sarebbero masturbazioni mentali su una storia a fumetti.

Il problema non si pone, visto che il "convento" non è un vero convento e i "frati" non sono veri frati. E può darsi benissimo che degli internati in un manicomio non sappiano che in Inghilterra i conventi siano appannaggio femminile

Allora aspettiamoci anche una storia in cui Dylan - visto che non va tanto per il sottile sulle definizioni da bersi - venga sodomizzato da delle finte "suore" nell'abbazia Nossa Senhora da Conceição Aparecida, che in realtà si riveleranno dei monaci trans brasileiri. Così sfatiamo anche i rapporti inter-gender...

ALOHA NON SO PIU' CHE VOTI PRENDERE

Perché la regolare è la testata che vende di più e quindi bisogna far lavorare le rockstar del fumetto che garbano al curatore.
Questa storia è palesemente pensata per la regolare ( pure il numero di pagine è lo stesso) e dirottata nel color per i motivi sopra.
Storia dall' idea carina ma dallo sviluppo loffio.
Poi ci sono ingenuità assurde: come Dylan che , siccome vede sulla metro dove è salita la sua amica, un tizio un pò brutto, automaticamente deduca che esso sia un killer con tendenze cannibali che vuole farla fuori .
Mii .... e se vedeva Salvatore Baccaro che faceva?
Lo freddava per strada appena ne incrociava lo sguardo ?
Per non parlare che, pugnalato allo stomaco, si trascina per chilometri tra la neve fino a raggiungere un convento.
E ce ne sarebbero altre....

Per quanto ci siano molte ingenuità, è una storia che "funziona" ed ha il sapore del vero Dylan .
A differenza dell'inedito, che ormai è divenuto un ricettacolo di ospitate insulse e pretenziose, che non ci provano neanche per sbaglio a scrivere una storia "dylaniata" secondo tutti i crismi. O quando lo fanno, come Sclavi questo mese - con una media voti inferiore a questo CF - debordano nel compitino compilativo senza nulla da dire, se non aggiungere un rimestamento sui propri motivetti ventennali; la storia un optional.

ALOHA STAMO MESSI BENE

Buona storia, da 7, che ricorda un po' I peccatori di Hellborn, un po' Necropolis, un po' altre svariate cose.
Nel complesso, ben sceneggiata e gradevole alla lettura. Un Dylan Dog sostanzialmente classico, che fa piacere leggere di quando in quando.
Freghieri non mi è parso al meglio. Ma con alcune scelte stilistiche (complice la colorazione) raggiunge sicuramente la sufficienza.

il convento del vuoto
questo color fest si è rivelato una piacevole sorpresa, lettura scorrevole e allo stesso tempo intensa, finale forse un pò sbrigativo ma va bene lo stesso
mi è piaciuto tutto, l'inizio in medias res, l'ambientazione, la violenza, gli aspetti "psichedelici", la riflessione finale sulla follia vuota e fredda
aspetto quest'ultimo che si rispecchia nel titolo, nell'ambientazione e nel personaggio del "frate" psicopatico che s'avventa sulla giugulare del prossimo...
sarà anche vuota e fredda, e quindi da compatire come in ogni dylan dog che si rispetti, ma io ci ho visto anche la "cattiveria" (involontaria?) dei tempi migliori
sono tutti aspetti di cui va dato merito a barbieri, ma anche a un freghieri abbastanza ispirato e soprattutto al lavoro raffinato di algozzino
molto personale il dylan di rosinski, però anch'io avrei gradito che la copertina fosse attinente al contenuto dell'albo

voto 7+