Sì infatti, col cambio sul dollaro di Nea Heliopolis in discesa ricomprarlo in sterline porta dei vantaggi. Mapperpiacere...
Certe giravolte concettuali, di sofisma in sofisma, possono solo mascherare (con un tatuaggio altezza occhi?) dietro paramenti di dietrologia arieggiata
ad vanveram l'evidenza che è invece sotto le pupille di tutti... pupilli o meno della SBE.
Morgan Lost ha lo stesso prezzo di prima.
Morgan Lost ha ridotto le pagine di un 30% ed aumentato il formato.
Punto, due punti, e punto e virgola, massììì... perché abbondiamo di malafemmene pettegolanti
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Il perché o il percome può anche essere messo a tacere dai piani alti per motivi diplomatico-editorial-promozional ma anche quello è sotto gli occhi di tutti. Non c'è molto da congetturare, otturandosi in naso.
Morgan Lost vendeva poco, e come mensile costava troppo alla SBE. Quindi per tenerlo in vita (artificialmente? per accanimento terapeutico?) ridurre i costi di produzione, ridurre la pagine - perché certi autori vengono pagati a singola pagina - e ridurre anche il carico di lavoro del Chiave in fase di sceneggiatura mese per mese. Amen
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Per altre soluzioni dovranno pensarci tra una ventina di numeri. Perché se neanche con questa formula si sbarca il lunario, o si sbaracca, o si provano altre strade per invogliare nonsicapiscechi - il colore? la bimestralità? formato pergamena-poster? contenuti digitali extra sulla fanpage di Claudio? il Cialis in omaggio? etc...
Detto questo, lungi da me recitare il
de profundis di un'opera del Chiave nazionale, ma se le cose stanno come in questo primo numero, possono già pensare ad un altro personaggio da sfornare.
Lo dico perché sinceramente come
n#0 non mi pare in grado di far rialzare le vendite della testata. Né di interessare nuova ccciovane ggggente. E' ancora più spento e vacuo dei primi due della serie base, dove per presentare Morgan ci erano volute quasi 200 pagine, non del tutto riuscite, tra l'altro. Qui si fa ancora peggio con una storiella manco-pilota-che-pilota-ar-sonno, con tutti i cliché del format di questo personaggio liofilizzati in maniera approssimativa+contenuti extra come contentino (v. alcuni retroscena revisionistici & sconosciuti, ficcati come presunte chicche). A parte la questione continuity stretta, unico punto interessante, forse
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L'ambientazione Egitto-fantanoir'50s - che dovrebbe essere uno dei punti di forza più suggestivi di questo "mondo" - viene saltata a piè pari, perché in 60pp non hai modo di dare respiro a certe sfumature, dovendo raccapezzarti su una (sotto)specie di trama... e dovendo giocoforza anche tralasciare quella capacità tipica del Chiave di tessere più storie, ecletticamente digressive, nello scheletro della trama principale. Il formato poi sarà anche più pratico, ma non mi sembra che abbiano sconquassato la gabbia 3x2 più di tanto, e quindi a livello formale come mezzo non giustifica i (presunti) fini.
Dulcis in fundo anche le dichiarazioni di parata sono al limite del tragicomico, col
running title 'dark novels' che vuol dire tutto&menodiniente ed in cui non crede più di tanto neanche lo stesso Claudione, se nell'editoriale fa una certa fatica ad ammettere che le prossime storie saranno "più adulte
"... come se fino ad oggi fossero andate in scena le fatine Disney, mentre si dovranno inseguire lettori dai gusti over30. Autocontraddicendosi con le stesse dichiarazioni di pagina 2, che sostengono invece di aver ridotto le pagine anche per adattarsi ai ritmi di lettura dei regazzetti d'oggi, che notoriamente sono afflitti dalla sindrome del 66, e dopo quel numero di pagine tornano fisiologicamente a smanettare sullo smartphone piuttosto che sorbirsi un fumetto... per quanto possa essere un capolavoro potenziale
.
A
LO
HA