Cravenroad7

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#374 - La fine dell'oscurità
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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mer nov 08, 2017 11:49 am 
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Iscritto il: mer set 30, 2015 1:02 pm
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Mino ha scritto:
JMZ ha scritto:
Mino ha scritto:
perciò un conto è condannare la violenza ed è giusto, un altro è offendere chi non la pensa come noi.

che dire? per me puoi anche manifestare pacificamente coi nonni, gli zii e i bambini e col permesso della questura, ma se manifesti affinché persone "differenti" da te non ottengano diritti che a te spettano solo perché la tua religione dice che è giusto così o solo perché hai avuto il culo di nascere in una certa nazione, be', il violento, il bigotto, l'idiota sei tu!


ma guarda JMZ io non manifesto proprio niente e non seguo nessuna religione (non ho neanche la cresima e convivo senza essere sposato) perciò con me caschi male. io credo nella famiglia "classica" se questo è un problema per te non so cosa farci. l'unica cosa che faccio è rimandare al mittente, cioè a te e alla redazione di DYD, le accuse di essere violento, bigotto e idiota.

scusami Mino, magari potevo esprimermi più chiaramente, il mio concetto è: chi manifesta per negare diritti che a sé stesso spettano per nascita o per aderenza a quello che la norma vuole media statistica esercita una violenza, una stortura della libertà che sostiene di amare, una prevaricazione verso soggetti deboli poiché in minoranza e non tutelati da medesimi diritti.
per me tu puoi pensarla in ogni modo, praticare qualsiasi religione e hai il sacrosanto diritti a farti una famiglia come vuoi, ma se ti impegni a impedire che chi è diverso da te possa fare altrettanto, ecco, lì io vedo un problema. tutto qui!


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mer nov 08, 2017 12:13 pm 
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JMZ ha scritto:
e a un certo punto ho creduto non più trascurabili certe velate allusioni che alleghi a supporto della tua verità; e diventano non trascurabili in quanto appannaggio delle tue tesi.
wolkoff ha scritto:
Ma l'obnubilazione e la malafede partizaneggiante possono sempre molto, pare :cry: .

ed ecco che chi non la pensa come te o cela o è in malafede, una malafede di parte a supporto di chi??? palesa il tuo sospetto.
wolkoff ha scritto:
l'unica realtà è che non vi capacitate di quello che altri pensano, dimostrandolo a più riprese, e che dovete assolvere l'indifendibile per presa di posizione ogni mese, sforando sino al revisionismo buffoneggiante, appeso a qualche specchio già crepato di suo.

a parte sminuire l'intelletto dell'individuo aggregandolo a un insieme di persone che non si capacitano dell'altrui pensiero, a parte che prendo (prendiamo???) posizione ogni mese per assolvere l'indifendibile (addirittura criminoso l'operato di Uzzeo?), a parte che sono/siamo buffoni revisionisti (questa è carina), e che ci appendiamo su specchi crepati (di questa un po' ne abusi), ma esattamente: di cosa parli? io credo di capire piuttosto bene il tuo pensiero (leggo i tuoi interventi davvero con attenzione) e, pensa, che lo trovo persino sensato e motivato (ti dilunghi un po' troppo ma vabbé, è roba tua), piccola nota: il fatto che io non lo condivida è per me un bene, la cosa che trovo assurda è che tu creda di aver capito il mio quando ancora non lo ho espresso (ho solo detto che mi è piaciuto molto e che dopo una seconda lettura sarei entrato nel dettaglio), ma tranquillamente per te rientro in quelli che partiggianeggiano in malafede. wow!
wolkoff ha scritto:
Forse perché non conosci la fauna dei fan-boy, o fai finta di non conoscerla :roll: .

bada bene: so che ce ne sono, Facebook ne è piuttosto gremita, ma sostenere che qui dentro proliferino branchi di fan-boy recchioniani è un tantino azzardato, visto che tutto sommato lo si fa a fettine ogni 4 post. detto questo: a me Recchioni rimbalza sufficientemente e l'immagine da social guru che si è creato mi sta pure un po' sulle palle, ma sono ben convinto che abbia dato una sterzata vigorosa a quella che poteva essere l'ultimo passo di DYD verso una lenta sofferenza e la nuova veste della regular mi stimola molto di più rispetto alla ripetitiva ciclicità di qualche anno fa.
mo' basta che ancora me lo devo rileggere l'albo in questione... poi riprendo.


Dopo questa pseudo-paternale stantia puoi candidarti benissimo anche tu a scrivere una storia su Dylan.
Collima col genere attuale, d'altronde 8-)

Sarò sintetico perché finiamo OT e non ho voglia di annojare quei poveretti degli altri forumisti. Eppoi amen, spero.

#1 La malafede è in chi fa finta di non capire. Ed attizza sempre le solite polemiche, onde sostenere una causa per principio. O deviando un discorso da un altro.

#2 Se non ti è chiaro, io parlo di un discorso generale (v. prima pagina di questo topic, con accuse neanche tanto velate dirette a questo forum, in quanto non allineato al consenso tombale) e non ai singoli. Quindi, se ti ritieni tirato in ballo è un problema tuo (v. riferimento ai fan-boy, dove parlavo con Alemans e non con te. Infatti del tuo giudizio "cursorio" sull'albo non ho fatto menzione. Viviamo in un paese quasi libero, dove esiste la libertà di offendersi, deo gratias.)

#1+2=3: il revisionismo difensivo buffoneggiante, come corollario dei due punti precedenti, riguarda il SOLITO PEDESTRE RICORSO SISTEMATICO da parte di certi utenti a tirare in ballo puntualmente le vecchie storie di Sclavi e Chiaverotti, col SOLITO PEDESTRE RICORSO SISTEMATICO al ritornello concettuale in forma di palliativo/alibi "ehhhh, ma lo facevano pure loro ai tempi che furono, dài...", quando parliamo di stili e registri completamente differenti, in un contesto culturale a parte, nella risultanza di un prodotto di tutt'altra fattura, a partire dalle capacità narrativa (leggi: "saper scrivere una storia" cosa non proprio scontata oggidì :( )
Non è un discorso di gradimento personale. Ma un teatrino nauseabondo da sorbirci ogni mese.

Per questo, tornando agli albi, quando parlo di guru non mi riferisco tanto a Recchioni - che infatti scrive pochissimo su Dylan, e quando lo fa non va mai sotto la sufficienza - ma tutta la cricca di tronfi maîtres à penser da fiera del fumetto che si è trascinato dietro negli ultimi mesi, appestando la testata di storie meta- , social, ed altre pipponate senteziose varie, disposte su trame pretestuose :? :? :? .

In pratica da Giugno a Novembre ho letto solo un inedito dylaniato (in coppia col Dampyr, tra l'altro :oops: ) mentre tutto il resto deborda sempre in questa fuffa pretenziosa ed auto-referenziale.
La sostanza è altra.

ALOHA
EST MODUS IN REBUS

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mer nov 08, 2017 5:24 pm 
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Iscritto il: dom nov 06, 2016 1:29 pm
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Il più pretenzioso dei quali è stato scritto da una sceneggiatrice storica come la Barbato tra l'altro, mica da uno sbarbatello qualunque.


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mer nov 08, 2017 5:41 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Mino: Per me il problema non è credere nella famiglia tradizionale o meno. Anche se non capisco cosa vuol dire CREDERVI. E' chiaro che la famiglia tradizionale (intesa come unione tra uomo e donna) è un meccanismo migliore di tramandare la specie rispetto a una unione omosessuale. Come è chiaro che non è il migliore modo per farlo da un punto di visto genetico(dei rapporti non monogami sarebbero molto meglio), ma forse l'unione monogama rappresenta un punto di incontro tra il massimo genetico e le regole imposte nella società moderna. In generale vale per me un concetto che non smetterò mai di ripetere. Essere favorevole alla famiglia tradizionale non significa essere sfarevole alle unioni tra membri dello stesso sesso. Quindi per me se si è a favore della famiglia tradizionale ma non si vieta a nessuno di formarsi una famiglia con la persona che preferisce non vi è nessun problema. Se invece si è a favore della famiglia tradizionale e ci si oppone ad altre tipologie di unioni concordo con JMZ. Il violento è questo tipo di persona. L'essere omosessuali o meno appartiene alla sfera privata e per cui si può applicare una sorte di morale soggettiva (dipendente dal soggetto), ma solo su se stessi. Bisogna essere in grado di capire ciò che si ritiene giusto per se stessi non è necessariamente giusto anche per gli altri.

The Imp: Sul punto 1(le piramidi non furono costruite da schiavi) ok non lo sapevo. Certo non c'era l'etica media del lavoro che c'è oggi (prevenzioni infortuni-straordinari-ferie cose così insomma). Sul punto 2 non sono molto d'accordo. Nel senso che sarebbe costato di più. E non solo come manodopera ma anche come elementi utilizzati. Ed è anche questo un motivo per cui non è che sorgano più chiese belle come il Duomo. Non è l'unico chiaramente. Come grandi opere di oggi mi vengono in mente il Ponte di Brooklyn, i grattacieli che se guardi hanno però tutte una funzione e non sono state costruite per grandezza ma per scopi molto materiali. Stessa cosa per le scoperte scientifiche. Dietro alle scoperte scientifiche c'è più che altro preparazione dei lavoratori che quindi vengono pagati di più ma se guardi anche in passato è stato così. Solo che oggi le scoperte si susseguono a un ritmo molto più veloci e c'è una forte organizzazione della comunità scientifica cosa che nel 1600 o non c'era o se c'era era piuttosto limitata dalla "lentezza" di condivisione delle informazioni.

Per il resto sono d'accordo con te. L'etica sociale è qualcosa che chiaramente cambia con il tempo e in maniera molto lenta.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mer nov 08, 2017 6:39 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
Messaggi: 2148
JMZ ha scritto:
e a un certo punto ho creduto non più trascurabili certe velate allusioni che alleghi a supporto della tua verità; e diventano non trascurabili in quanto appannaggio delle tue tesi.
wolkoff ha scritto:
Ma l'obnubilazione e la malafede partizaneggiante possono sempre molto, pare :cry: .

ed ecco che chi non la pensa come te o cela o è in malafede, una malafede di parte a supporto di chi??? palesa il tuo sospetto.
wolkoff ha scritto:
l'unica realtà è che non vi capacitate di quello che altri pensano, dimostrandolo a più riprese, e che dovete assolvere l'indifendibile per presa di posizione ogni mese, sforando sino al revisionismo buffoneggiante, appeso a qualche specchio già crepato di suo.

a parte sminuire l'intelletto dell'individuo aggregandolo a un insieme di persone che non si capacitano dell'altrui pensiero, a parte che prendo (prendiamo???) posizione ogni mese per assolvere l'indifendibile (addirittura criminoso l'operato di Uzzeo?), a parte che sono/siamo buffoni revisionisti (questa è carina), e che ci appendiamo su specchi crepati (di questa un po' ne abusi), ma esattamente: di cosa parli? io credo di capire piuttosto bene il tuo pensiero (leggo i tuoi interventi davvero con attenzione) e, pensa, che lo trovo persino sensato e motivato (ti dilunghi un po' troppo ma vabbé, è roba tua), piccola nota: il fatto che io non lo condivida è per me un bene, la cosa che trovo assurda è che tu creda di aver capito il mio quando ancora non lo ho espresso (ho solo detto che mi è piaciuto molto e che dopo una seconda lettura sarei entrato nel dettaglio), ma tranquillamente per te rientro in quelli che partiggianeggiano in malafede. wow!
wolkoff ha scritto:
Forse perché non conosci la fauna dei fan-boy, o fai finta di non conoscerla :roll: .

bada bene: so che ce ne sono, Facebook ne è piuttosto gremita, ma sostenere che qui dentro proliferino branchi di fan-boy recchioniani è un tantino azzardato, visto che tutto sommato lo si fa a fettine ogni 4 post. detto questo: a me Recchioni rimbalza sufficientemente e l'immagine da social guru che si è creato mi sta pure un po' sulle palle, ma sono ben convinto che abbia dato una sterzata vigorosa a quella che poteva essere l'ultimo passo di DYD verso una lenta sofferenza e la nuova veste della regular mi stimola molto di più rispetto alla ripetitiva ciclicità di qualche anno fa.
mo' basta che ancora me lo devo rileggere l'albo in questione... poi riprendo.


anche se sulla gestione Recchioni non la vedo come te e quasi ogni mese stronco l'albo della serie regolare, ti dico bravo e ti do un consiglio, lascia perdere che è tempo sprecato... e non sto parlando del rileggere l'albo :wink:

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Regola numero uno: I commenti non rispecchiano l'andamento dei voti.
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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mer nov 08, 2017 10:04 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2017 6:35 pm
Messaggi: 39
alemans123 ha scritto:
Mino: Per me il problema non è credere nella famiglia tradizionale o meno. Anche se non capisco cosa vuol dire CREDERVI. E' chiaro che la famiglia tradizionale (intesa come unione tra uomo e donna) è un meccanismo migliore di tramandare la specie rispetto a una unione omosessuale. Come è chiaro che non è il migliore modo per farlo da un punto di visto genetico(dei rapporti non monogami sarebbero molto meglio), ma forse l'unione monogama rappresenta un punto di incontro tra il massimo genetico e le regole imposte nella società moderna. In generale vale per me un concetto che non smetterò mai di ripetere. Essere favorevole alla famiglia tradizionale non significa essere sfarevole alle unioni tra membri dello stesso sesso. Quindi per me se si è a favore della famiglia tradizionale ma non si vieta a nessuno di formarsi una famiglia con la persona che preferisce non vi è nessun problema. Se invece si è a favore della famiglia tradizionale e ci si oppone ad altre tipologie di unioni concordo con JMZ. Il violento è questo tipo di persona. L'essere omosessuali o meno appartiene alla sfera privata e per cui si può applicare una sorte di morale soggettiva (dipendente dal soggetto), ma solo su se stessi. Bisogna essere in grado di capire ciò che si ritiene giusto per se stessi non è necessariamente giusto anche per gli altri.

The Imp: Sul punto 1(le piramidi non furono costruite da schiavi) ok non lo sapevo. Certo non c'era l'etica media del lavoro che c'è oggi (prevenzioni infortuni-straordinari-ferie cose così insomma). Sul punto 2 non sono molto d'accordo. Nel senso che sarebbe costato di più. E non solo come manodopera ma anche come elementi utilizzati. Ed è anche questo un motivo per cui non è che sorgano più chiese belle come il Duomo. Non è l'unico chiaramente. Come grandi opere di oggi mi vengono in mente il Ponte di Brooklyn, i grattacieli che se guardi hanno però tutte una funzione e non sono state costruite per grandezza ma per scopi molto materiali. Stessa cosa per le scoperte scientifiche. Dietro alle scoperte scientifiche c'è più che altro preparazione dei lavoratori che quindi vengono pagati di più ma se guardi anche in passato è stato così. Solo che oggi le scoperte si susseguono a un ritmo molto più veloci e c'è una forte organizzazione della comunità scientifica cosa che nel 1600 o non c'era o se c'era era piuttosto limitata dalla "lentezza" di condivisione delle informazioni.

Per il resto sono d'accordo con te. L'etica sociale è qualcosa che chiaramente cambia con il tempo e in maniera molto lenta.


ma infatti non sono io che ho dato del violento, idiota e bigotto a chi non la pensa come me e già questo dovrebbe far capire che pur non essendo d'accordo sulle adozioni a coppie omosessuali io non partecipo a nessuna manifestazione che le voglia proibire. JMZ ti eri spiegato benissimo già con il primo discorso, magari la prossima volta prima di giudicare chi non conosci pensaci un po'.


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mer nov 08, 2017 10:38 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Ilnomeutenteinserito ha scritto:
@JMZ

anche se sulla gestione Recchioni non la vedo come te e quasi ogni mese stronco l'albo della serie regolare, ti dico bravo e ti do un consiglio, lascia perdere che è tempo sprecato... e non sto parlando del rileggere l'albo :wink:


Viste tali premesse...
...mi scuso con te in anticipo caro Outcast (senza darti del "bravo", e magari un croccantino a fine post :) ) se ti sto facendo sprecare del tempo, a differenza di altri che invece ben devolvono il loro contributo di digitazioni alla causa dichiarata del "lascia perdere", invece di lasciar perdere per davvero o starsene semplicemente zitti per post che non li riguardano... senza lanciare sassolini di gommapiumata scrittura dalla loro insofferente nicchia di post-verità forumistica inter-casta...


...ma tornando a noi, caro Outcast sconsigliatamente del tuo tempo generoso...

outcast ha scritto:
Il più pretenzioso dei quali è stato scritto da una sceneggiatrice storica come la Barbato tra l'altro, mica da uno sbarbatello qualunque.


Bella consolazione. Segue anche lei l'andazzo. O viene indirizzata verso quel taglio di storie, chillosà... :roll:
Comunque le differenze di gusti tra "il più" ed "il meno" sono relative, alla fine, rispetto al blocco in sé.
Per dire, a me quella ha nuociuto meno, è stata Il terrore, che nonostante tutte le imperfezioni comunque presentava un approccio simpatico e disteso, senza grosse pretese.
Il mese prossimo con Sclavi si riprende fiato, ma quanto durerà?

ALOHA RIMANIAMO "NEL MISTERO"

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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: gio nov 09, 2017 12:41 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
[...]
[...]
[...]

Di buono c'è che grazie a tutti i miei commenti precedenti, posso risparmiarmi un giudizio complessivo su questo (tipo di) albo e passare soltanto ad una rassegna di alcuni suoi passaggi.
Per la cronaca ho votato 5... dato che l'inizio era promettente ed i disegni in alcuni punti sono stati di rilievo... altrove irritanti. Su Cavenago inutile ripetersi, ogni volta un'estasi differente: solo che qui esagera un po' troppo nel nascondere Dylan, assorbito fino ad un certo punto dal bio-ammasso nelle sue volute di carne e trasognanze.



SPOILER
SPOILER
SPOILER




Si parte bene con “quegli strani giorni” e l’Apocalisse che coglie tutti di soppiatto, senza consapevolezza, neanche nel ricordo. Fa bene Dylan a scrivere, anche se facendo leva sul concetto di “indignazione” in pratica per due pagine (6-7) Uzzeo ci riserva uno spottone contro Salvini e Di Majo, tra scie chimiche, 50£ ai rom, vaccini tossici, e panzane complottistiche. Se la cosa non fosse stata chiara, nelle vignette iii-iv di pagina 7 ci presenta in modo puerlimente manicheo il fronte di chi assorbe tali notizie (sassi, molotov ed incappucciamenti da tafferuglio) contro quello degli increduli bbravaggente, madre di famiglia e tizi in bermuda :o .

Le tre scimmie a fine pagina non sono coordinate con il trittico di attività messe in campo (leggere, vedere, sentire), ma tolto ciò, in questa parte iniziale ottimi i disegni di Santucci, pulp ed efferati quanto serve, e la strage nella metropolitana fa davvero impressione. Meno interessante il rito delle Rune del presunto artista, che si dimena un po’ troppo per i miei gusti, ma l’omaggio a Lovecraft nelle sue formule (Z’lyeh, p.13.iv ) lo salva per un capello… cotonato.

E Apocalisse sia :!: Lo shock è garantito nella spettacolare scena dell’esplosione/dissolvenze, con la voce fuori campo che suona come una campana a morto. Con un’intro ad effetto così pensavo ad un albo dirompente…ma le cose sono andate a scatafascio pagina per pagina, e mi si sono rotte solo le acque del travaglio. Acqua se ne vede in quantità biblica anche nel cataclismatico incedere dell’Apocalisse, un po’ banalizzata tra maremoti, esplosioni, e scosse varie (pp. 16-19) …ma l’avvento di Aletheia con le sue manone e l’occhione scrutatore lascia davvero dei brividi, insinuati anche con quei cavi da biodroidi nella cotenna :tc: .

Dylan prova a capirci qualcosa con la Dylangirl del mese – una pallida speranza, Hope, sperare che venga caratterizzata a parte i cameo da Alice in Wonderland una tantum :cry: - ma alla fine il massimo che possono enunciare è il solito meta-aforisma di verità infraDylaniata, che suona come una minaccia al cospetto di molti lettori speranzosi: “Secondo te l’orrore può anche esser bello?/ Soltanto se non ci fai l’abitudine, Hope, altrimenti rischi di non ricordarla più, la bellezza”. A stò punto un asterisco per invogliare a rileggere la storia della Barbato di Settembre non poteva mancare, come ripasso su questa fuffa.
Lasciando perdere queste ricercatezze d’artista, arriva dopo il vero Artista (p.33), e Santucci comincia a perdere il polso della situazione, soffocando sempre più le tavole con chine non dovute o campiture impiastricicose. I suoi deliri sono solo un rimpallo di sentenze da cripto-sfinge che non portano Dylan a nulla – anche perché lui stesso crea più volte confusione tra “fili” e “figli” di Aletheia, muah… - se non fargli venir voglia di metter le mani al collo di questo laconico invasato, sul che posso concordare (p.47) :wink: .

Mentre continua a non succeder assolutamente nulla, Uzzeo preferisce sottolineare il vero focus del suo albo, con altre sparate razziste e qualunquiste ammucchiate a casaccio sulla pelata non-pensante del taxista (pp.43-44) che giustamente spatascia una povera fiammiferaja intenta a chiedere l’elemosina mentre dispone dei soldini per comprarsi una copia di Dylan Dog: a letto senza cena, disgraziata! e se sanguini ancora ti butto la collezione del giovane MartinMystère nel Tamigi; ce ne sono già tante.
Dylan non brilla particolarmente d’acume e ci mette quelle tre/quattro pagine per comprendere come le versioni della verità siano relative (pp. 49-52), decidendosi poi ad un’allegra scampagnata col Rastalethioso in cerca di una soluzione.

Segue scambio a livello di sit-com made in Belpietro con l’elegante in(s)contro coi manifestanti, reso ancora più patetico dal fatto di come un Dylan davvero-in-character-esticazzi sia pronto ad etichettare subito in tono colpevolizzante questi tizi con l’appellativo di “ipocriti e bacchettoni”, mentre poco prima non aveva mosso una sillaba di sdegno al cospetto dell’Artista, che per una causa della minchia aveva confessato lo sterminio di migliaja di innocenti. Ottimo così, la coerenza prima di tutto :| .

Nel frattempo messi in ballo un tot di nomi tantoper (Ted, Sylvia, Stephen, Josh, Marla, p.54) ma ovviamente si tratterà di qualche citazione che per fortuna sinora è sfuggita. Come sono buttate lì le chiavi di distinzione - giusto per evidenziare la cialtronaggine di tutto l'impianto narrativo - tra chi possiede il bio-cavo, chi no, chi lo riceve in un secondo tempo, chi viene assorbito anche senza, etc. :(
Spettacolare il paginone della torre (p.60), ma è l’unica cosa salvabile in questa parte di un albo che inevitabilmente sta per sgonfiarsi su se stesso a causa di carenza atavica di spunti e motivazioni per costruire una trama degna di questo nome.

Eccheabbiamo, a seguire? Dylan che viene nantra vorta respinto da Aletheia – meglio non sapere la verità sulla propria condizione dopotutto… se permettete un po’ di meta- lo faccio pure io, aggratise :D - l’Artista che fa da sparring partner per sentenze da dopolavoro di maestri di yoga, e poi la più inutile e stucchevole sequenza di tutte, quella dell’arrampicata sotto la pioggia (p.67-73), afflitta dalla presenza di nientepopò(&tetté)di meno che Bree Daniels per un imprescindibile contributo di vertiginosi ribaltamenti. Quando si dice, ad ognuno il suo pacchetto di figurine feticcio, da appicciare sul frigo-altarino come ricordo :3 .

Dopo sette pagine (74-80) tanto suggestive graficamente quanto spudoratamente dal valore riempitivo, non sapendo dove andare a parare, l’autore riduce tutto ad un mini spiegoncino insulso (pp.81ss) e riflesso su Dylan da parte dell’Artista, adesso tutto luminoso come l’Uomo Quantico – questa è per gli amici neveriani - che ripete il mantra posticcio di tutto questo carrozzone sulle post-verità.
La realtà, poveraccia, è che si riduce tutto a poco più di un rito insanguinato, con un medium/ESPer potentissimo alla base (il tizio mummificato dei “fili” di Aletheia, che fluttua con l’Artista, pp. 85 e 93) con il Nostro che si risolve a chiudere la faccenda con un semplice schioppo di Bodeo. I Subsonica commenterebbero in coretto "ti farò male con un colpo di pistola/ Ti vedo un po’ a corto di numeri, numeri"... mentre l’autore a corto di qualsiasi trovata, pensa bene di impallettarci con l’ennesima meta-ammissione di ipocrita paraculismoMa è tutta una storia sciocca’/ Si’, c’è un controfinale che ribalta tutto’ (p.93 iv-v) :x:

Manco quello a dire il vero: si strappa soltanto il diario nel finale, ammettendo l’incapacità di registrare una visione della realtà tramite i propri appunti, e tanti saluti. Viviamola così, come degli emo-esistenzialisti da Harmony :* .

"Io adesso vedo te… è solo questo ciò che conta"
Io ho visto una vaccata lunga 94pp… ma forse ho contato male.

IN DI-VINO ALOHA VERITAS EST
Spoiler!
:P PROSIT & BURP :P

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Tutta la scomoda verità sulla variant urlante di Dylan Dog!!! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
https://www.youtube.com/watch?v=4fUg4NiKcx0

La storia mi è piaciuta moltissimo ma la cosa spettacolare di questo numero sono senz'altro i disegni. :)
Do il voto massimo :wink:

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
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Mah, caro wolkoff. Questione di punti di vista; ad esempio il terrore per me è un albo illeggibile. Infatti malgrado l'abbia letto, ne conservo un geloso non-ricordo.
La fiamma invece non era pretenzioso, tutt'altro. Un albo semplice e lineare, una piacevole lettura. So che non la pensi così, ma è solo perché non l'hai capito, quindi ti perdono. Invece questo qui lo è, ma solo perché questo qua ci butta dentro di tutto così, a casaccio, senza mai arrivare al punto. Gli manca proprio il dono della sintesi.
Credo che nel mistero verrà tramandato ai posteri come un capolavoro, o un mero esercizio di stile... Perché non aspettiamo qui ancora un po', e vediamo che succede?


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
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Succede che - Sclavi non so - ma questo albo tra una decina di anni verrà sommerso da tsunami di pernacchie - da quei pochi antiquari che gli si avvinceranno - considerato come nel frattempo si evolveranno i mezzi di comunicazione, e quanto risulterà asfittica questa visione politicizzata della post-verità e dei problemi dell'informazione, una volta de-contestualizzata dal battere il ferro caldo.

Quanto al resto non voglio esser perdonato per alcunché, dal momento che sei tu che vieni a rivendicare con molta modestia come io non abbia capito nulla di una storia come La fiamma ( :lol: ). Ripàssati due o tre pagine di topic un mese fa, se vuoi intavolare una discussione, altrimenti tornatene ad essere un fuori-casta come il tuo nick/pensiero.
Spoiler!
Ahhhhhh, adesso ricordo... :o
Non avevo collegato...
Ti rode ancora perché ho smontato pezzo per pezzo, con l'approvazione di altri forumisti, la tua teoria - neanche tanto male, e non del tutto scorretta - che #407 fosse una projezione SOLO della tipa
https://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=8&t=9634&start=90
Povera stella, non pensavo stessi messo così, a livello di bile arretrata da rinverdire... per fortuna che il fegato è l'unico organo a ricrescere regolarmente nel corpo umano. Pronto per nuove rosicate?


Posso anche sopravvivere senza la tua verità. E qualcuno ti perdoni per certe dichiarazioni.
Non certo io.

ALOHA MAHATMA

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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: ven nov 10, 2017 12:42 am 
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Non c'entra niente ma: il topic per i grouchini?
Chi lo apre? :g: :g: :g:


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: ven nov 10, 2017 12:47 am 
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C'entra qualcosa: c'è il tasto in altro a sx per aprire i nuovi topic :)
Comunque abbiamo accelerato le pratiche...

CLICCA ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: sab nov 11, 2017 9:15 pm 
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Boh, tra tutte le farneticazioni del vecchio, non ho capito se sia a favore della Verità e delle post-verità. Insomma, il dio porta la Verità o la verità a cui vogliamo credere?


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: dom nov 12, 2017 1:32 pm 
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SPOILER-S A MANETTA, OVVIO


castyano ha scritto:
Boh, tra tutte le farneticazioni del vecchio, non ho capito se sia a favore della Verità e delle post-verità. Insomma, il dio porta la Verità o la verità a cui vogliamo credere?


Bisogna dire che in gran parte di questo albo, quanto a struttura e riferimenti interni, si fa passare l'approssimazione paracula ed improvvisata per ambiguità profonderrima. E poi c'è sempre la scusa che "ogni verità" si presta ad esser messa in discussione, figuriamoci quello che può interpretare un singolo lettore. :roll:

Tentando di raccapezzare il raccapezzabile, secondo me... :

Tanto per cominciare bisogna prender con le pinze quello che dice l'Artista nei panni di prigioniero.
Lo dice pure lui stesso, che è una projezione/verità attribuita da Dylan (p.51) in cerca di un motore scatenante della faccenda, auto-fornendosi la spiegazione/risposta dell'artista genialoide che ha contribuito all'evocazione di un dio... Non che ci sia andato molto lontano, infatti, solo che come vedremo più avanti il vero Artista non è giù nella cambusa del galeone, ma sospeso nella luce della torre (p.81). Nella ricongiunzione tra questi due profili, Dylan userà la sua figura pseudo-simbolica come guida (da p.54 a 68) tra le macerie di un mondo senza senso apparente.

Per quanto riguarda la Verità, nella scenetta del ritorno di Hope, convinta di essere ancora in una Londra "normale", l'Artista fa capire che adesso ognuno può confezionarsi una realtà possibile. Lei si risveglia sotto la doccia, Dylan pensa di esser barricato nel galeone, ma le cose si equivalgono, a livello di relativizzazione a catena (pp.50).

Che l'artista non-albino sia una figura simbolica in quello che sentenzia e rappresenta, tipo Virgilio per Dante, lo si capisce anche nello scontro con i "bigotti", che è una scena fuori dal contesto vissuto, una specie di siparietto dimostrativo/allegorico, in una qualche realtà alternativa o parallela: infatti a p.56 Dylan si presenta trasandato e con la barba, una pagina dopo perfettamente sbarbato, alla fine dello sketch ritorna afflitto e logoro (p.59) :?
In questa fase l'Artista (p.58.v) fa capire che a tutti coloro dotati di fili è dato di credere alla propria verità - capirai che novità :roll: - anche quando Aletheia li richiama/accoglie a sé per illuminarli di nonsicapisce cosa... se poi come Hope, nel momento in cui tornano al contesto precedente continuano a pensarla come je pare. La manona occhiuta è un grande utero che accoglie e rilascia in pratica, dando ad ognuno la pappetta rassicurante che preferisce, liberando dai bisogni (e dai conflitti) attraverso il cavo-cordone, "haisempreragionetu" (p.86 e 88)

Tra l'altro tutta la questione delle "distinzioni" è campata in aria piuttosto a vanvera ed in continua autocontraddizione, per cui è meglio non prendere troppo sul serio certe suggestioni svaccate random dall'autore, creando confusione in assenza di struttura. Basti dire che non si capisce in base a quale criterio alcuni sono stati risparmiati dall'Apocalisse iniziale, perché (altra sotto-distinzione) alcuni non presentano il cavo, perché ad altri gli sbuca in corsa come una coda , perché Dylan è definito "sano" se poi possiede pure lui un punto di vista/verità singola a-rigor-di-logica e viene respinto dal Dio-Conoscenza, mentre Groucho "the fool" anche senza un cavo ne viene assorbito - ma qui sospetto il solito cameo concettuale pro-continuity - etc... :g:

Nella parte finale (da p.82) , più che il concetto di "Verità" rientra dalla finestra quello di "ricostruzione", che dovrebbe esser molto importante (v. Dylan col diario in copertina). Come dice l'Artista in modalità-albino, il mondo che c'era prima era quello che Dylan raccontava nel suo diario, come altri scrivevano i loro "diari" sulle bacheche online o altri media, inondando l'etere di panzane, allarmismi, populismi, opinionismi, etc., barricandosi dietro la propria post-verità prima di scatenare conflitti a josa :x: .
La realtà in quanto tale è una cosa per pazzi (v. Groucho) e rende infelici, meglio rifugiarsi dietro una propria ricostruzione, una visione raccontata... come fa Dylan scrivendo sul suo diario, che infatti qui rappresenta il cordone LAN che lo tiene legato al router di Aletheia.
In conclusione, in un finale insulso rattoppato alla menopeggioèuncomplimento, Dylan decide anche di rinunciare "a raccontarsi" una storia/verità, di proseguire dal vivo oltre le pagine bianche, e così strappa il diario. Vivendo una vita per quello che è, per quello che percepisce sul momento, da semplice neo-esistenzialista dell'ultim'ora. Ed in quel momento la prima cosa che vede è Hope, oltre che la "speranza" ormonale di sbaciucchiarla.
Una vita appunto: perché in un'altra, come gli suggerisce la tipa in un orecchio, eccolo di nuovo (p.98) intento a scrivere fatti&fatterelli sul suo diario, prima di una piacevole serata al cinema :* .


SO DI NON SAPERE, ALTRO CHE ALOHA
(visto che si cita pure Socrate, e sorete...nel caso)

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