Cravenroad7

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#374 - La fine dell'oscurità
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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: sab nov 04, 2017 7:03 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2017 6:35 pm
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wolkoff ha scritto:
Ti rivolgevi @Mino vero?

Nel dubbio ti direi che se Dylan - Rania permettendo :* - continua così, rischia di vincere le primarie per questo partito, da lui ben rappresentato nelle recenti storie.

ALOHA
[img]http://www.affaritaliani.it/static/upload/logo/logo-forza-gnocca-david-lissoni4.jpg[img]


bella questa Wolkoff, però mi sa che ultimamente DYD sia più il partito delle puttanate che forza gnocca.

edit by imp: non quotate le immagini


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: sab nov 04, 2017 7:53 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Che poi, essere di sinistra è una cosa, far certe prediche perché essere di sinistra fa intellettualoide è un'altra.


Ultima modifica di bertuccia il dom nov 05, 2017 9:56 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: sab nov 04, 2017 9:12 pm 
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Iscritto il: dom ago 09, 2015 7:48 pm
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Località: IL CASTELLO DELLA PAURa-Blendings Castle
bertuccia ha scritto:
Che poi, essere di sinistra è una cosa, far certe prediche perché essere di sinistra fa intelletualoide è un'altra.


Esistono quelli di sinistra, i sinistrosi, i sinistrati e la categoria piu´ repellente aka quella dei sinistrosi radical chic a la Fazio e a la Moretti...


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: sab nov 04, 2017 9:48 pm 
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Iscritto il: sab nov 08, 2003 9:52 pm
Messaggi: 932
Mi fa impressione il fatto che un concetto basilare come "rispettare il prossimo" sia una roba di sinistra. L'albo parla di questo, del fatto che non esistono verità assolute (i paranoici novax e compagnia cantante non sono "di destra", sono fuori di testa e basta, e ne conosco che si definiscono "di sinistra").

Comunque secondo me è una buona storia, un po' troppo urlata in alcuni passaggi, ma ha dei bei momenti di inquietudine. Un po' (pochino) folleggiante nel suo avvitamento finale. Sarebbero servite più sfumature, ecco.

Io mi sono perso il numero scorso, può essere che alcuni giudizi derivino dal fatto di aver letto due storie "simili" (così mi sembra di capire) a breve distanza?

_________________
-Did I fall or was I pushed?-


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: dom nov 05, 2017 6:12 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Località: Corbetta
Ciao a tutti,

devo ammettere di essere stato molto indeciso sul voto da dare a questo albo. Ero indeciso tra il 6, il 7 e l'8. Non voglio dare un voto sotto il sei in quanto l'albo mi ha preso molto almeno fino a pagina 77. Sicurmanete non è un ottimo proprio per quanto accade dalla pagina 77 in poi. Si trattava di capire quanto far pesare questa parte per me molto negativa. Alla fine ho deciso di votare appunto per il 7 anche grazie ai disegni. Ma andiamo con ordine.

COPERTINA: Beh come sempre è un gran bel disegno. Ma a me non entusiasma. La trovo troppo piena, troppo arzigogolata nonostante abbia assolutamente attinenza con la storia contenuta nell'albo. A tal proposito preferisco le copertine più semplici come quella dello scorso numero o del prossimo numero che mi piace un sacco e non vedo l'ora di vederla dal vivo.

DISEGNI: I disegni sono molto belli e "vivi". Sembra quasi che vogliano uscire dalla carta. Sono un bianco e un nero molto netto, senza sfumature, molto tagliente. Su una cosa non si può, in effetti, non concordare. Dall'avvento del Rrobe la qualità dei disegni è sicuramente aumentata.

STORIA: E arriviamo alla storia. Poichè parlerò facendo molti riferimenti all'albo metto tutto in spoiler.


Spoiler!
La prima parte, che chiuderei a pagina 30 è veramente entusiasmante. L'artificio usato, ovvero il racconto del diario di Dylan è assolutamente ben riuscito e il tutto si amalgama straordinariamente con le immagini. Per la modalità effettuata non ho remore ad avvicinarlo al mitico inizio di "Memorie dall'invisibile". Hanno chiaramente intenti e toni diversi ma l'effetto è proprio lo stesso. Tiene incollato il lettore alle pagine. Spettacolare il finale di pagina 20 con la battuta di Groucho (ecco questo è l'uso meraviglioso che dovrebbe essere fatto di Groucho) che da troppo tempo ormai è un semplice dispensatore di battute invece che un "rompitore" di situazioni di tensione. Nota di merito alla pagina 25 con una delle figure più horror e sanguinolente degli ultimi anni. Altra nota di merito alle immagini utilizzate. MAni e occhi che guardano dall'alto sono qualcosa di molto evocativo. Forse l'unica nota dolente è l'esagerazione. Nel senso che forse cominciare un albo con una distruzione totale del mondo è qualcosa di non banale. Sicuramente poco visto ma forse esagerato. Però raccontato bene, va detto. A questo punto mi sono detto: "Cavoli se va avanti così devo dare un 10!!" E infatti poi non è andato così.

La seconda parte che faccio finire a pagina 53 ci porta alla conoscenza di questo grande artista responsabile della venuta sulla Terra della divinità Aletheia. Anche qui il ritmo della narrazione è molto alto. Si narra fortemente per immagini la "fuga" di Hope dando una forte immagine di mistero a ciò che sta accadendo. L'interrogatorio di Dylan verso questo prigioniero è forse un pò out of character. Ci può stare considerando la situazione in cui Dylan è calato e il fatto che questo progioniero è molto, molto criptico.

Mi è piaciuta la parte da pagina 42 a pagina 46. Anzitutto comincia molto bene con una bella doccia 8-) e poi effettivamente è uno spaccato anche abbastanza realistico di alcune categorie di persone presenti ahimè sul nostro pianeta. A tal proposito vorrei raccontarvi di ciò che mi è accaduto qualche mese fa. Dovevo fare uno spettacolo per dei bambini. Lo spettacolo era itinerante per cui mi trovavo con questo nuovo ragazzo attore che non conoscevo. Poichè lo spettacolo era itinerante io e questo ragazzo abbiamo cominciato a parlare. Ha cominciato quindi a raccontarmi della sua esperienza. LA faccio breve. Questo ragazzo comincia a parlarmi del fatto che da piccolo aveva avuto problemi di salute e nonostante tutti i medici non era riuscito a guarire. Aveva cominciato a mangiare vegano e aveva cominciato a stare meglio. Fin qui niente di male. Ha poi cominciato con il dire: "LORO vogliono che noi stiamo male, così possono fare esperimenti su di noi e farci spendere soldi per non guarire mai." E io gli chiedo: "Ma loro chi?" E lui: "Come chi? Loro, le aziende farmaceutiche." Fortunatamente i bambini stavano arrivando e non abbiamo poi più ripreso il discorso. Tutto per dimostrare che sfortunatamente persone che parlano senza sapere ce ne sono. Non sono molte sia chiaro ma esistono.
IN generale anche questa seconda parte tiene alta le tensione ed è molto interessante.

Nota sul fatto che Groucho non sia stato respinto dalla torre. Non è che avrà una attinenza anche con il famoso patto che il buon Groucho ha siglato con John Ghost?

La terza parte invece la faccio finire a pagina 77. Dopo la narrazione del diario di Dylan cominciano le prime avvisaglie di qualcosa che potrebbe non piacermi. Dylan dice "silenziosa e oscena, come un nido di viscere e serpenti" Uff perchè non fate parlare Dylan come mangia invece che come un libro stampato pieno di metafore? Una frase del genere può avere senso sul diario ma detta così no, non mi piace. Invece ho apprezzato la parte dei genitori che difendono la famiglia tradizionale. Successivamente spiegherò il perchè. In generale la salita di Dylan verso la torre è molto bella e toccante. Mentre ho apprezzato moltissimo la parte relativa a Bloch e Bree non ho per nulla apprezzato la pagina 73. In particolare Ghost che dice "Le cose non sono come sembrano". Forse val la pena eliminare tutti questi piccoli inserimenti che nulla aggiungono alla tanto famigerata continuity.

E arriviamo così alla quarta parte che tanto per me ha rovinato una buona tre quarti. Due le cose che non mi sono piaciute. I dialoghi anzitutto. Troppo didascalici.Sembra quasi che Dylan da qualche numero a questa parte sembra risolvere tutto a parole invece che a botte o a pistolettate. Lo chiameremo "Il filosofo dell'incubo". Seconda cosa. La risoluzione è troppo semplice e relegata a poche pagine. Ammetto che avrei preferito un finale diverso. Un Dylan che in una lotta contro l'artista spara al tipo incappucciato. Sembra che Aletehia sia sconfitto, tutto torna alla normalità ma il controfinale è quello di un tizio sul computer che continua a parlare delle sue cavolate novax(o scie chimiche o complotti vari). Dopo tanta epicità avrei preferito un finale più epico con una lotta anche molto cruenta (quanto tempo è che Dylan non viene ferito?? O che non lotta contro un cattivo?). Oltre che forse avrei riservato ben più tavole al finale, sacrificando magari alcune vignette grandi e mute. Un finale del genere mi sembra propro buttato via e fuori contesto.Detto ciò mi ritrovo davanti a una storia ben costruita fino ai tre quarti e poi un pò buttata via nell'ultima parte. In tutto e per tutto quindi un 7 ci sta. PEccato, però. Una occasione mancata e mancava poco.


Vorrei ora rispondere ad alcune domande che nessuno mi ha posto ma che mi sono venute mentre leggevo i vostri commenti.

E' questa una storia da Dylan Dog?
Per me sì. La bellezza di Dylan Dog è proprio il fatto che con Dylan si può raccontare quello che si vuole. Ed è un modo per veicolare le paure e non le idee dell'autore. Il problema sta nel modo in cui lo si fa. E lo metto sotto forma di un esempio. La storia "l'assassino della pota accanto" è una piacevole riflessione sul tema del caso e di come esso possa essere importante nella vita dell'uomo. E' un tema horror? Per me assolutamente sì! Questa storia è una riflessione sulla verità e di come le persone CREDONO alle loro verità. E' un tema horror? Anche in questo caso per me la risposta è positiva. Ed è per me un orrore molto grande di questo secolo. La differenza tra le due narrazioni è però evidente. Nel primo caso il tema è SUGGERITO nel secondo è URLATO. Nel primo caso l'autore costruisce una storia (molto semplice) la quale palesa al lettore il tema senza mai dirlo. Nel secondo caso l'autore ha una idea e racconta una situazione (non una storia - in quanto non c'è un vero plot) estrema proprio per mostrare la sua idea sull'argomento. Al netto del piacere delle due storie si vede la grossa differenza di racconto.


Dovrebbero alcuni genitori arrabbiarsi per l'immagine data ai sostenitori della "famiglia tradizionale"?

Secondo me no. Lasciamo stare il mio pensiero. Dico solo che una famiglia omosessuale non toglie significato o potere alla famiglia tradizionale. L'artista dice qualcosa di molto interessante ed è il motivo per cui quella scena mi è molto piaciuta. Ecco ciò che dice: "Sono persone che credono nelle loro verità, come te, come Hope, come tutti...". Questo è fondamentalmente il relativismo. Non è che quello che dicono questi genitori sia sbagliato. E' una loro verità e come tale va accettata (il gioco di parole mi verrebbe semplice ma lo risparmio :) ) fintantochè si è in democrazia. Accomuna quindi questi genitori a Dylan nel fatto di credere in qualcosa, di avere appunto una propria verità. A tal proposito vi racconto queste riflessioni. Un giorno ero sull'altare della Patria e stavo ragionando a quante cose belle il passato ci ha lasciato. Le piramidi, il colosseo, l'altare della patria e tante tantissime altre cose. Mi sono chiesto per cosa saremo ricordati noi tra cinquecento anni. Cosa lasceremo ai posteri? Lasceremo qualcosa di così imponente? Secondo me no. E sotto sotto credo che la motivazione sia il costo del lavoro. E' innegabile che tanti monumenti, tante costruzioni che oggi ammiriamo sono state costruite dagli schiavi. Da persone che erano private della loro libertà e morivano letteralmente di lavoro. Eppure oggi nonostante siamo praticamente tutti contro la schiavitù non riusciamo a non apprezzare quelle opere. E credo che questo sia un paradosso. Come posso ammirare qualcosa che è stato costruito secondo modalità che oggi non accetterei? Semplicemente ogni momento storico ha le sue VERITA'.

Ma qualche storia di investigazione in più?

Sono d'accordo con chi afferma che non vi sono più storie "semplici" di investigazione. Storie in cui accade qualcosa. Dylan indaga, c'è del soppranaturale (o anche no) e vi è la risoluzione. PErchè non ci sono più storie di questo tipo? Non voglio credere che i sceneggiatori non sappiano scriverle. Semplicemente penso che sia la "politica" del curatore. Non che storie del genere non vanno bene. Però le alternerei a storie più canoniche.

Dylan è sempre stato politico?

Sì lo è sempre stato. E in certi casi anche didascalico. Ricordo "Il marchio Rosso" o "Doktor Terror". Ma in quelle storie accadevano delle cose. C'era una storia, c'erano dei personaggi che evolvevano. Negli ultimi numeri ci sono solo situazioni. E' giusto che Dylan sia veicolo delle idee dell'autore. Chiedo solo che vengano fatte più con delle storie che con delle situazioni estreme come accaduto negli ultimi quattro numeri (togliendo il numero di Dampyr).

Ora la pianto di scrivere. Buona domenica a tutti.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: dom nov 05, 2017 9:01 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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Un paio di paginette stanno suscitando un mini clamore che francamente potevano evitarsi in Bonelli.
Non si può permettere ad un autore di usare la testata come sfacciato sfogatoio personale.
Quello della manifestazione sarebbe potuto essere un passaggio sofisticato se non avesse avuto una precisa connotazione contemporanea.
Tipo una protesta assurda che facesse da metafora e che ogni lettore avrebbe interpretato a modo proprio.
Ma vuoi mettere il gusto di insultare chi non ti piace per voce di Dylan Dog? E quanto fa figo?

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: dom nov 05, 2017 9:20 pm 
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Località: Inverary 2.0
Dear Boy ha scritto:
Ma vuoi mettere il gusto di insultare chi non ti piace per voce di Dylan Dog? E quanto fa figo?
Non si può permettere ad un autore di usare la testata come sfacciato sfogatoio personale.


Guardala dal lato positivo, Dear :g:
Magari questo sfogo ha valore catartico per il dáimōn personale dell'autore, riversato su carta.
E dopo non tornerà a tormentarci con le sue menate personali.
Io nel dubbio gli offrirei un'ospitata in qualche trasmissione di Del Debbio o Belpietro , per placarlo nello sfogo definitivamente, così si mette proprio l'anima in pace nell'arena dei suoi pari, a livello di opinionismo sguajato... e latrato.

ALOHA SESTA COLONNA...
...CROLLATA.

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: dom nov 05, 2017 10:10 pm 
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Ittosan ha scritto:
Questa del mese, ad esempio, mi da proprio l'idea di una storia non pensata inizialmente per Dylan Dog.


per me è proprio l'opposto, mai come in questi ultimi albi è riscontrabile il Recchioni-pensiero...

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Regola numero uno: I commenti non rispecchiano l'andamento dei voti.
Regola numero due: Il 6 è un voto contemporaneamente positivo, negativo e neutro.


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: lun nov 06, 2017 12:55 pm 
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Iscritto il: ven lug 07, 2017 2:48 pm
Messaggi: 104
Dear Boy ha scritto:
Un paio di paginette stanno suscitando un mini clamore che francamente potevano evitarsi in Bonelli.
Non si può permettere ad un autore di usare la testata come sfacciato sfogatoio personale.
Quello della manifestazione sarebbe potuto essere un passaggio sofisticato se non avesse avuto una precisa connotazione contemporanea.
Tipo una protesta assurda che facesse da metafora e che ogni lettore avrebbe interpretato a modo proprio.
Ma vuoi mettere il gusto di insultare chi non ti piace per voce di Dylan Dog? E quanto fa figo?

Purtroppo al momento il nostro amato personaggio è tenuto in ostaggio e obbligato ad interpretare una parte patetica. Ormai sono parecchi gli episodi in cui parla come questi soggetti che, tra una lucidata delle scarpe di pelle inglesi e una posa nel nuovo outfit sartoriale, si ergono a squallidi maestri di vita destituiti di qualsiasi autorevolezza, ma con la tendenza ad additare e stigmatizzare chiunque non la pensi come loro. L'auspicio è che presto o tardi arrivi il giorno in cui Dylan si libererà da questo sequestro, riuscirà a scappare dalle vignette in cui è tenuto prigioniero e tornerà a fare l'indagatore dell'incubo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: lun nov 06, 2017 6:03 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2017 6:35 pm
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Nora ha scritto:
Dear Boy ha scritto:
Un paio di paginette stanno suscitando un mini clamore che francamente potevano evitarsi in Bonelli.
Non si può permettere ad un autore di usare la testata come sfacciato sfogatoio personale.
Quello della manifestazione sarebbe potuto essere un passaggio sofisticato se non avesse avuto una precisa connotazione contemporanea.
Tipo una protesta assurda che facesse da metafora e che ogni lettore avrebbe interpretato a modo proprio.
Ma vuoi mettere il gusto di insultare chi non ti piace per voce di Dylan Dog? E quanto fa figo?

Purtroppo al momento il nostro amato personaggio è tenuto in ostaggio e obbligato ad interpretare una parte patetica. Ormai sono parecchi gli episodi in cui parla come questi soggetti che, tra una lucidata delle scarpe di pelle inglesi e una posa nel nuovo outfit sartoriale, si ergono a squallidi maestri di vita destituiti di qualsiasi autorevolezza, ma con la tendenza ad additare e stigmatizzare chiunque non la pensi come loro. L'auspicio è che presto o tardi arrivi il giorno in cui Dylan si libererà da questo sequestro, riuscirà a scappare dalle vignette in cui è tenuto prigioniero e tornerà a fare l'indagatore dell'incubo.


e aggiungerei anche che da quando ha smesso di trombare si è un po' inacidito. comunque bravi, secondo me questi vostri 2 commenti sintetizzano in maniera perfetta quello che è diventato DYD nelle mani di Recchioni.


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mar nov 07, 2017 11:25 am 
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A me la scena della manifestazione ha fatto soprattutto pensare a come fosse assurdo che la storia relativizzasse l'idea di ragione o di torto, quando è assolutamente evidente quale sia il punto di vista dell'autore.
La "difesa editoriale" potrebbe essere quella che l'idea di una verità univoca venga immediatamente contestata, ma così il numero diventa una sorta di fotografia della post-verità, non la critica che è chiaro ambisca ad essere.


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mar nov 07, 2017 11:39 am 
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L'ho riletto per scrupolo.
E nonostante ci siano voluti, tra splash page e vignettone, pochi minuti, st'albo è fondamentalmente 'na palla.

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Quindi, sgarbato Dear?
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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mar nov 07, 2017 12:45 pm 
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In quella scena non tenete però conto ciò che dice l'artista che pone sullo stesso piano il loro pensiero con il pensiero di Dylan. Quello che per me Uzzeo vuole contestare nell'intero albo non è tanto il fatto di avere alcune idee ma il modo in cui esse vengono espresse (con violenza nel caso di quei manifestanti o senza cognizione di causa nel caso del tipo su Internet che crede ad ogni notizia che appare senza cercare di razionalizzarla o contestualizzarla).

Interessante questa censura che l'autore dovrebbe avere... sinceramente non capisco perchè l'autore non dovrebbe esprimere la sua idea in una sua opera. Non si faceva lo stesso anche nei primi in Vampiri o il Marchio Rosso (c'è un bel pistolotto anche lì) o Memorie dall'invisibile (l'arringa del giudice non era forse molto farsesca nei toni?). E Goblin, La dama in nero? E Bossi in Doktor Terror? E Caccia alle streghe? In alcuni casi erano molto più levigate le idee ma anche lì ogni tanto partivano dei bei pistolottoni.

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Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mar nov 07, 2017 12:59 pm 
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Iscritto il: mer set 30, 2015 1:02 pm
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alemans123 ha scritto:
Interessante questa censura che l'autore dovrebbe avere... sinceramente non capisco perchè l'autore non dovrebbe esprimere la sua idea in una sua opera. Non si faceva lo stesso anche nei primi in Vampiri o il Marchio Rosso (c'è un bel pistolotto anche lì) o Memorie dall'invisibile (l'arringa del giudice non era forse molto farsesca nei toni?). E Goblin, La dama in nero? E Bossi in Doktor Terror? E Caccia alle streghe? In alcuni casi erano molto più levigate le idee ma anche lì ogni tanto partivano dei bei pistolottoni.


ma infatti certe Sclavate o Chiaverottate non mi sembra fossero da meno in quanto a pipponi moralisti e/o sociopolitici


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 Oggetto del messaggio: Re: #374 - La fine dell'oscurità
MessaggioInviato: mar nov 07, 2017 3:04 pm 
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alemans123 ha scritto:
In quella scena non tenete però conto ciò che dice l'artista che pone sullo stesso piano il loro pensiero con il pensiero di Dylan. Quello che per me Uzzeo vuole contestare nell'intero albo non è tanto il fatto di avere alcune idee ma il modo in cui esse vengono espresse (con violenza nel caso di quei manifestanti o senza cognizione di causa nel caso del tipo su Internet che crede ad ogni notizia che appare senza cercare di razionalizzarla o contestualizzarla).

Interessante questa censura che l'autore dovrebbe avere... sinceramente non capisco perchè l'autore non dovrebbe esprimere la sua idea in una sua opera. Non si faceva lo stesso anche nei primi in Vampiri o il Marchio Rosso (c'è un bel pistolotto anche lì) o Memorie dall'invisibile (l'arringa del giudice non era forse molto farsesca nei toni?). E Goblin, La dama in nero? E Bossi in Doktor Terror? E Caccia alle streghe? In alcuni casi erano molto più levigate le idee ma anche lì ogni tanto partivano dei bei pistolottoni.


avresti avuto ragione se Dylan quando gli viene detto che la verità ha tutte le facce del mondo avesse risposto cosa c'entra con questi violenti, allora si l'autore avrebbe condannato l'azione. ma dal momento che risponde cosa c'entra con degli idioti bigotti l'autore non condanna più solo l'azione ma soprattutto l'idea e offende chi in modo pacifico e senza uso di manifestazioni violente non la pensa come lui. questo secondo me non è esprimere una propria idea, ma screditare chi ne ha un'altra e farli passare tutti come violenti e senza cervello, sinceramente mi sembra una cosa un po' triste da mettere su un fumetto popolare come DYD.


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