Mino ha scritto:
La storia in se per se non mi è neanche dispiaciuta, infatti votata 6, l'unica cosa che non capisco e che vorrei chiedere alla redazione di DYD è perché quelli che non la pensano come voi li disegnate sempre brutti, cattivi e stupidi. Perché chi crede in una famiglia formata da uomo, donna e bambini debba essere etichettato come idiota e bigotto. Siccome io credo in quel tipo di famiglia e giuro non ho mai picchiato o insultato nessuno che non la vedesse come me, sinceramente mi sono sentito un po' offeso. Onestamente a me quello che pensa Recchioni e la sua band a livello politico importa poco se non nulla, quello che mi interessa è che facciano storie che mi spingano a tirare fuori tutti i mesi il prezzo del biglietto e ultimamente questo, anche se per ora dal 1991 non ho mai saltato un mese, avviene sempre molto più di rado, almeno rispetto al passato. Poi ogni tanto può uscire anche il numero impegnato socialmente con DYD schierato a sinistra come sempre, ma ora mi sembra che si stia esagerando con questi cliché.
MA è proprio così che funziona la propaganda! Disegnare quelli a favore della famiglia tradizionale come brutti, sporchi e anche violenti è l'unico modo di fare passare il messaggio che la propaganda vuole. In questo modo, chiunque legga il fumetto e abbia poche se non pochissime informazioni sui reali temi che promuovono quelle persone e quelle manifestazioni, si mette subito dalla parte opposta. Quando il lettore di Dyd vede che il suo personaggio viene violentemente scaraventato per terra da un omaccio che gli agita sopra il cartello come fosse un bastone, odierà una volta e per sempre tutto ciò che ha a che fare con la famiglia naturale e chi la rappresenta. Senza pensare, senza informarsi, senza approfondire. Faccio un esempio... Dyd, ad un certo punto, dice: "Siete voi che volete togliere diritti agli altri". Togliere "diritti"? Se qualcuno chiama "diritto" la libertà della scuola di insegnare a ragazzini di 11 anni che non conoscono ancora bene se stessi che il sesso (che ora chiamano genere, gender) è una cosa che si può cambiare con la facilità con cui si cambiano un paio di calzini bucati, se qualcuno chiama "diritto" la libertà di medici alla dottor Mengele di intervenire prima farmacologicamente su bambini di 6-7 anni per bloccare loro la pubertà per poi intervenire chirurgicamente sugli stessi bambini per fargli cambiare sesso perché capita che un bambino (maschio) gioca con le bambole e la madre si è messa in testa che solo per questo suo figlio voglia essere una femmina, be', sì, io sono contro questo "diritto". La manifestazione del Family day e manifestazioni simili sono anche contro questi che io chiamo orrori, non "diritti" e non solo contro i matrimoni gay. Però questo la propaganda non può dirlo altrimenti qualcuno comincerebbe a ragionare con la propria testa e, forse, potrebbe perfino mettersi dalla parte dei "cattivoni bigotti".