Cravenroad7

non ci avevo fatto caso, ma mi sembrerebbe un chiaro riferimento all'ideologia militarista stelle e strisce.

Sarebbe proprio stranissimo questo ulteriore rimando politico

Se Bilotta ci fa un pensiero, qualcuno ha già lasciato il segno in merito, zombesco.





ALOHA IVANKA

Stupenda

comunque per l'albo ho votato insufficiente, ho fatto veramente fatica ad arrivare fino alla fine, penso che una serie di 5 albi di fila così brutta come gli ultimi nella storia di questo fumetto non ci sia mai stata. tutte le volte mi dico questo è l'ultimo che compro, ma poi non ce la faccio a resistere per vedere se riescono ancora a fare peggio. il brutto è che per ora ci sono sempre riusciti.

407 "passa" in un altro poliziotto.
Il poliziotto alla fine dell'albo, se notate, ha lo stesso riflesso "volto incazzato" nella visiera del casco.

Letto anch'io. Fa fatica a decollare perché i dialoghi per la stragrande maggioranza di pagine sono pregni di retorica (spero siano una cosa voluta!), i quali se non si arriva alla fine appaiono inevitabilmente stucchevoli e ridondanti (da entrambe le parti). Ma a lettura conclusa tutti i nodi vengono al pettine.
Ottimo soggetto che avrebbe dovuto avere però una sceneggiatura più accattivante e “violenta”, che avrebbe esaltato il messaggio finale. Bellissima comunque la pagina conclusiva, con quell’ultima vignetta che non lascia dubbi sulla fine che farà l'umanità se non si dà una scossa. Perno portante di tutto l’albo.
Ma c’è anche il tema dello scontro generazionale (la palese “distanza” tra Alev e Dylan serve secondo me a marcare questo, con tutto il discorso della “fiamma”. A Dylan mi sento solo di dire: “There's always someone younger, someone with more hunger, don't let them take the fight outta you”!), la differenza della prospettiva dell’attivismo e del proprio posto al mondo. La mancanza a questo proposito di un equilibrio atto a raggiungere ad una conclusione più equa e giusta possibile. Ricerca utopistica?

A livello grafico mi sono piaciuti molto le incursioni dell’agente anti sommossa numero 407 e tutte le situazioni in cui è presente: la sua dirompenza dà la sensazione di essere veramente una macchina senza debolezze ne punti deboli. Simboleggiante tutta la violenza senza controllo di chi ha il potere e ne abusa. Una spiegazione per quanto riguarda il numero 407 può essere che fa parte delle terne pitagoriche e queste terne sono infinite, come sembra infinito il suo “fisico” (può sembrare una spiegazione tirata, ma quella più vicina alla figura è questa secondo me).
Sempre riguardo all’agente 407 mi sono saltati agli occhi le immagini che riflette il suo casco, una sorta di rappresentazione della sua versione distorta del “cittadino”, sorta di pecora senza pastore deformata dalla paura e dall’impotenza difronte al potere.

Non ho trovato molto curata la parte delle espressioni facciali dei protagonisti: in alcuni momenti la ragazza ha la tipica espressione di chi sta sbraitando con tutta la foga e il trasporto possibili, mentre nei balloon le parole sono come se stesse parlando normalmente. Piccoli dettagli che però avrebbero fatto e fanno la differenza.

Vi ho colto varie citazione fra le quali quella ai Pink Floyd, a Kurt Cobain, il tizio del bar mi sembra abbia le fattezze di John Lithgow, Nietzsche e ovviamente all’idea geniale che ebbe Boncompagni dell’introduzione del barattolo dei fagioli in Pronto Raffaella di “qualche anno fa”. Quest’ultimo viene usato come esca per fare abboccare il pesce videoludico (come del resto all’epoca), che non farà altro che spremersi quelle poche meningi che gli sono rimaste per indovinare il numero esatto del contenuto.

E al demone assimilatore di menti e di coscienze non resta che ghignare poiché sicuro del suo ascendente su quei zombi che lasceranno che la loro fiamma si spenga definitivamente.

Nietzsche, Kurt Cobain, Blade Runner, Pasolini, De Andrè, etc. "La Fiamma" gioca col fuoco delle citazioni e si scotta: TROPPE.
Uno legge sceneggiatura di Emiliano Pagani e disegni di Daniele Caluri e si aspetta un lavoro degno di Don Zauker. Invece siamo alla banalità adolescenziale trasportata dagli anni '90 ai giorni nostri. Dialoghi all'eccesso di citazioni per una storia che era partita bene. E avrebbe potuto davvero essere una chicca. Il mostro politico-repressivo impersonato dal celerino gigante meritava sorte migliore. Anche Carpenter muta aspetto e nei dialoghi del primo incontro con Dylan non sembra lui. Poi Dylan ammanettato al calorifero? Carpenter era a Bolzaneto o alla Diaz? Dai, su. E la dottoressa che dà del pedofilo a Dylan rasenta il ridicolo.
Ottima la copertina di Cavenago: il ragazzo sta davvero dando la sua impronta agli albi di Dylan Dog.
Caluri è molto bravo, ma alcune tavole mi sembrano siano state realizzate con troppa fretta. Tipo pag. 49, con il menefreghista ricoverato in ospedale la cui faccia ingrassa e dimagrisce da vignetta a vignetta.
Peccato, perchè anche la rissa al pub ci stava tutta, ma poi si è finiti nell'ovvio.

Questa è l'unica storia politica/sociale fatta bene perchè non è unilaterale. Quelli dei centri sociali sono visti come vandali ladri che usano i disordini delle proteste solo per rubare, i poliziotti sono dei picchiatori, ma è un lavoro duro e qualcuno deve pur farlo, come dice carpenter a dylan"Questi ragazzi hanno le palle e tu hai mollato la polizia perchè sei un vigliacco)la ragazza di dylan ha qualche ideale buono ma è dipinta come una pazza isterica violenta e finisce male. Strano che Recchioni l'abbia approvata.

La borra

la fiamma
"effetto ratigher", ratigher e palmeri si approcciano al fumetto nazional popolare forse pensando che a noialtri basti la lezioncina mensile...
qualcosa mi è piaciuta: i disegni, il parallelo tra l'ospedale e la scuola diaz, le continue citazioni musicali, i clash, the wall e ian anderson
ma la pillola non va giù... è vero, anche lillie era un'odiosa psicopatica, la retorica c'è sempre stata, però adesso si fa un pò troppo militante...
e quanto sono ridicoli tutti 'sti selfie, sti messaggini, e tutta sta tiritera sul finto imborghesimento di dylan con finale trash
mò tocca a carpenter citare pasolini, mentre bloch e groucho sono ormai marionette nelle mani di ghost e recchioni
meglio l'anarchia del bistrattatissimo simeoni, che almeno citava distretto 13
copertina che ricorda quella di "possessione diabolica"

voto 5