Cravenroad7

Errore mio. Mi ero segnato tutti gli albi riguardanti la saga (non avendo mai letto nulla) e il maxi per altri motivi....e l'ho segnalato per sbaglio

Una storia dell' orrore, come sempre di meno se ne vedono sulla testata. Amore, morte, il tempo che passa (interessante la spiegazione, non l' avevo mai sentita messa in questi termini). Mi è piaciuta di più la prima metà, prima che arrivasse Dylan (solo a pag. 80 !) ma che rimane piuttosto scialbo come figura rispetto a Xabaras, vero mattatore dell' albo. E anche lei, personaggio da ricordare (io non la dimenticherò ...)

Nuovo copertinista e (a parte le braccine), ma che espressione ha Dylan, cosa mi dovrebbe rappresentare quel sorrisetto in uno scenario simile ? Completamente fuori sintonia rispetto alla storia contenuta.

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Forse le braccine corte in copertina sono un modo per rinnovarsi guardando al passato:
un omaggio alle gambine corte di Villa.

Confesso che invecchiare , ringiovanire, allargarsi in fatti privati e collaterali dei "caracters" di una mitologia ( anche fumettistica) si presta a clamorosi fallimenti se non gestiti dall'autore. Ma capisco che siano espedienti editoriali per sfruttare il richiamo commerciale del marchio. Legittimo, sì, ma certo non entusiasmante. Parlare di un Dylan cinquantenne , o di uno xabaras settantacinquenne significa assumersi l'onere e il rischio di riscrivere il personaggio e i personaggi e il contesto. E' quello che Bilotta fa in questa storia. Devo dire che in questo caso la commedia amara che mette in scena è piuttosto ben orchestrata : un malandato signore di 75 anni la sua decrepitezza e l' improbabile pietoso innamoramento nei confronti di una paziente compulsivamente ossessionata dalla chirurgia plastica .; tutto con un apprezzabile registro narrativo realistico. Senonche il medico curante che fa una puntuale diagnosi al vecchio , non si rende conto che l'uomo è preda di una acutissima forma di demenza senile , e cerca il siero dell'immortalità. Tutto ben strutturato ripeto , forse fra le cose migliori di Bilotta. Una storia che avrebbe "funzionato" comunque e forse meglio , se il vecchio disabile non si chiamasse Xabaras e la serie fosse stata quelle de "le Storie". . La chiave realistica mette in scena un coupe de théatre che la vanifica. Bilotta si è innamorato della sua scrittura e si è dimenticato di avere fra le mani un icona. Maltrattandola piuttosto immodestamente. Trovo sbagliata la chiave e l'approccio con la poetica Sclaviana. Comunque può anche non importarcene se non importa a Sclavi e al pubblico che lo ha apprezzato.

Io ho deciso di credere che l'invecchiamento di Xabaras sia iniziato dopo la morte di Nessuno, quando ha smesso di credere a ciò che stava facendo.

Gran bella storia! forse la migliore del pianeta dei morti e di quest'anno. L'unica pecca è che dylan è stato poco protagonista.

Marco Mastrazzo esordisce con una copertina riuscita a metà: il suo Dylan è poco espressivo e poco adatto alla serie speciale curata da Bilotta. Belli gli zombie, ma Dylan non pare abbastanza vecchio come è nella serie e il suo sguardo è troppo rigido di fronte alla scena. Ci sarà tempo forse.

Compensano le ottime tavole di Sergio Gerasi. Dopo Dario Argento, molto meglio il suo Xabaras settantenne. E' proprio l'arcinemico di Dylan il vero protagonista. Dylan appare a pagina 80, forse un record. Interessantissimi i personaggi di Marlene e dell'ispettore tossico. La Jenkins sembra una versione triste e wasp di Rania, anche se magari nei prossimi speciali ci riserverà sorprese.

Bilotta abbandona alcuni personaggio della sua serie parallela e si concentra su Xabaras. Non mette troppa carne al fuoco e la storia si legge davvero bene. Il suo Dylan è sempre più disilluso e freddo, i tempi dell'indagatore dell'incubo sono lontani.

Si esagera un po' sulla resistenza di Xabaras, specie dopo che la ritornante gli spacca la testa contro il muro. Finale a sorpresa: non ci resta che attendere un anno per capire come è andata veramente.

Terminata la rilettura degli episodi precedenti in vista della nuova uscita della saga. Spero che la nuova storia riprenda il binario delle storie precedenti (su questo numero, per quanto riuscito, la vicenda del pianeta di morti viventi è marginale).
Speriamo che qualcosa venga ripreso

Ho acquistato questo albo in edicola, non sapendo che in realtá si tratta di una serie post apocalittica che vede i morti viventi invadere la terra e un dylan dog invecchiato.
Le tavole sono disegnate con un tratto sottile e leggero direi molto gradevole che in alcuni punti lascia spazio ad un tratto scuro e sfumato che fa effetto.
Riguardo alla trama l'albo scorre veloce, ci sono pochi dialoghi e seppur le pagine siano 150 dura quanto uno da 100. Il futuro qui proposto cade purtroppo nei solito luoghi comuni a tema zombi. La trama, tuttavia, si incentra a seguire le orme di uno Xabaras che ha ormai quasi gettato all'aria i suoi sogni di immortalitá.
Abbastanza incalzante, ma il tema supersfruttato tuttavia fa si di adagiarsi su svolte narrative prevedibili e inoltre si conoscono giá gli intenti e la mentalitá di Xabaras, quindi si ripete il giá sentito.
Dylan Dog appare in ritardo, un estetica che non mi a convinto ma con un curioso approccio "sociale".

Ma poi l'hai recuperata il resto della serie ? A giudicare dall'avatar direi di si, ma magari no.

Ti consiglio caldamente di recuperare gli altri capitoli del pianeta dei morti, visto che si tratta di una saga in stretta continuity. Forse apprezzerai maggiormente anche quest'albo, una volta inquadrato nella macrotrama.

No sinceramente no, ho letto questo albo leggendo il sunto sulle prime pagine.
Non mi ha affascinato molto l'atmosfera di questa storia e non credo di cercare di recuperare i precedenti, anche per gusti personali il post apocalittico è un tema talmente ipersfruttato in questo periodo (seppur la nascita di questa saga credo sia molto indietro negli anni) che mi annoia a dismisura con le solite trovate più o meno varie....e poi perché odio le storie a puntate..
Comunque non avendo letto la saga completa non faccio giudizio sulla qualità globale de"Il pianeta dei morti", e non metto in dubbio che magari qualcosa posso essermi perso leggendo questo albo senza i precedenti, come per esempio il percorso di Dylan fino a questo punto.

A già, l'Avatar l'ho messo perché mi è piaciuto cercando per puro caso su Google Immagini, non pensavo fosse tratto da questa serie!
Bellissimo disegno.

L'avatar che hai scelto è la copertina dello speciale 30, "La fine è il mio inizio", ovvero il secondo speciale dedicato a questa saga.
Mi dispiace molto che non hai intenzione di recuperare le precedenti, anche perché considero le due storie pubblicate sul color fest dei veri gioielli (in generale, la "trilogia originale" a me piace davvero molto) e penso che questo speciale sia davvero la scelta più sbagliata per avvicinarsi alla saga. Questa saga non è solo di zombi, ma riprende elementi che Sclavi aveva messo nella serie tempo prima (come gli "immemori" e le zone dove essi vanno a nascondersi). Però penso che, per comprenderla al meglio, bisogna leggere tutte le storie dedicate, perché il coinvolgimento emotivo è un elemento molto importante qua.
(Infatti la parte finale di questa storia mi ha reso davvero triste )

Beh se ne parlate così bene penso che un buon motivo ci sia, mi state convincendo

Vediamo un po, se mi capita l'occasione darò una seconda possibilità a questa serie, ammesso di trovarli!

La BAO ha fatto un cartonato con le prime tre storie (due del color fest, una del gigante) "Cronache dal Pianeta dei morti", se magari becchi una libreria che fa degli sconti, ti consiglio di prenderlo in considerazione! (Non ti voglio obbligare, eh, però a mio parere è davvero uno spin off interessante )