Cravenroad7

Oppure incide l'acquisto dell'albo anche da parte dei dampyriani, che magari non frequentano il forum e quindi non votano.

Per la cronaca ho pubblicato la scheda dell'albo nel mio sito http://dampyr.altervista.org/Speciali_mostre3.html . Il riassunto della trama ha un'ovvia connotazione dampyriana (il sito è dedicato a lui...) e Dylan è introdotto come uno dei tanti comprimari occasionali (come del resto John Ghost...). Il voto @@@ ai disegni è dovuto alle troppe zone grigie utilizzate, che hanno dato alle tavole un senso di stampato male e tolto la nitidezza necessaria alle varie vignette. Chiaramente è una pagella strettamente personale che non intende e non può essere un giudizio oggettivo sull'albo, e in ogni caso riflette il voto che ho dato nel sondaggio incorporato a questa discussione.

Mi sembra che Recchioni si disimpegni bene in questo crossover, riuscendo a infilarci un po' di continuity col personaggio di John Ghost, anche se la vera azione comincia solo nella seconda parte (nelle storie doppie di Dampyr è sempre così)- Dylan esce bene dal confronto, come un personaggio "umano" e complesso, mentre Dampyr è più quadrato e macho. Unico appunto, la scena dei vampiri in discoteca mi sembra uguale all'albo Manila di Ruju, ma immagino che ormai evitare di ripetersi sia sempre più difficile...

Bisognerebbe chiederlo a chi segue fumetti più longevi tipo Tex e Zagor.

In effetti, davvero non so come facciano...

Secondo me puntano sul fatto che le generazioni di lettori cambiano, e ben pochi ricordano una scena già vista 15 o 20 anni prima.
L'imbarazzante è quando a distanza di pochi anni si rivede una scena troppo simile a un'altra, e non sai se l'autore sta facendo una citazione, sta copiando, o semplicemente non sa che quella scena si è già vista.
Personalmente, meglio una scena ripetuta rispetto a una che va in contraddizione con qualcosa: tipo che un vampiro ammetta esplicitamente di non dover respirare (dato che magari è stato qualche ora sott'acqua), e qualche albo dopo sente "l'odore" di una creatura ostile...

Eh i vampiri hanno regole un po' contradditorie...comunque volevo dirti che mi piaceva il tuo sito, ero un grande fan di Dampyr, ma negli ultimi anni me lo sono perso per strada, mi sa che non sono l'unico dato questo tentativo di rilancio...

Grazie.
Il sito è un po' cresciuto ed evoluto assieme alle mie competenze in ambito web, anzi è stato il mio laboratorio didattico.
Non mi spiego la necessità di rilanciare Dampyr, se non che il pubblico cerchi altro rispetto a quanto offre questo fumetto.
Mi fa solo strano che nel campo della televisione e del cinema si tenda a proporre storie che "continuano" e non autoconclusive, ma in campo fumettistico la cosa non trionfa rispetto ad altre serie che restano ferme in una certa epoca... Almeno, con Dampyr non trionfa, non so con Nathan Never, anche se oramai non è manco più lui...
Forse non è tra i lettori di Dylan Dog che vanno cercati nuovi lettori di Dampyr, essendo due saghe strutturare troppo diversamente, e non basta accomunarle da tematiche horror, che peraltro sono affrontate in modo differente. Ma ovviamente l'opinione da lettore di un appassionato conta ben poco, visto che questo incontro tra i due eroi è avvenuto con almeno 11 anni di ritardo.
La saga di Dampyr è intricata, non so se senza gestire il sito riuscirei a ricordare tutti i personaggi e le sottotrame.

Ma a me la continuity forte non dà fastidio, il problema è che Dampyr è diventato piuttosto noioso, nelle storie ci sono sempre troppi personaggi e i vari filoni narrativi sono intrecciati a forza, inoltre l'introduzione del tema delle dimensioni parallele ha tolto quel realismo delle ambientazioni che era il punto forte della serie. Poi bisogna ammettere che le storie non scritte da boselli sono quasi tutte dimenticabili...Comunque il punto è che le serie non devono per forza durare all'infinito, Dampyr era praticamente concluso col numero 100, e fin lì era stato un gran bel fumetto.

Ti ho risposto qui --> viewtopic.php?f=32&t=2512&p=486624#p486624

"Arriva il Dampyr" è l'ennesimo caso di deriva recchioniana della serie. Niente di originale nel formato, una semplice scopiazzatura al fumetto d'oltreoceano. Così chi colleziona tutti gli albi di Dylan o di Dampyr sarà in difficoltà nel dover inserire un volume "bastardo" alla sua serie.

Non sarebbe stato meglio un classico albo speciale come fu fatto per Martyn Mystere? Quindi via all primo evitabile crossover.

Nulla contro l'alleanza tra il mezzosangue vampiro e l'indagatore dell'incubo. In fin dei conti era una cosa che prima o poi sarebbe successa, visto anche i generi non molto dissimili tra loro.

Recensisco tutto, perché la storia va letta e giudicata nel suo insieme dei due albi.
La storia parte bene. Ottimo Bigliardo, meglio rispetto a un Brindisi un po' fuori forma. Tutto sommato ho preferito leggermente la prima parte londinese alla seconda scozzese.

Non male i cameo di Carpenter e Rania e la presenza di John Ghost. I dialoghi tra Draka, Dylan, Kurjak, Tesla e Groucho reggono alla grande. Qui il merito va sia a Recchioni e Gualtieri, sia a Boselli (già presente nella serie di Dylan Dog).

Bigliardo batte Brindisi (Il Lodbrok del primo stravince su quello del secondo); Cavenago batte Riboldi. Le copertine comunque lasciano il segno più per ragioni di affetto ai due protagonisti che altro.

Tra Harlam e Dylan potranno esserci nuovi incontri, intanto l'amo è stato gettato. Le freddure di Groucho ben si prestano ai freddi Kurjak e Tesla.

PS Com'è che i vampiri tamarri di Londra si polverizzano, mentre quelli vichinghi in Scozia restano cadaveri carbonizzati?

mah, aldilà del valore dell'albo nella mia collezione c'è entrato facile facile...

@ilMale i vampiri in questione sono quelli dampyriani che, stando a quanto visto finora, bruciano e quindi diventano dei cadaveri carbonizzati. Il "blooper" sta nel polverizzarli: il sangue di Dampyr non è un disgregatore di Star Trek.

Questo cross-over dimostra una cosa che nessuno ha compreso : Recchioni dovrebbe scrivere Dampyr, e Boselli DD.
Il primo non ha DD nelle sue corde ed è più a suo agio con personaggi sboroni e action come Arlan, mentre Boselli più colto e riflessivo, è ben più adatto alle indagini a tema horror-gotico di Dylan.
Quando alla Bonelli lo capiranno, sarà sempre tardi.

Effettivamente al momento le 2 grandi prove di Boselli su DD sono da ricordare...
Poi Boselli che scrive Tex, ha scritto Zagor ed appunto creato Dampyr sarebbe molto più a suo agio con le atmosfere di Dylan piuttosto che quelle action o del genere di questi altri personaggi, vabbè... anch'io che rispondo anche

Bah, a dire il vero l'unica effettiva storia di Boselli per Dylan (L'isola dei cani) dà la polvere all'80% degli scagnozzi assoldati sull'inedito attuale per inebriarsi di se stessi. Quella scritta su Dampyr era una storia PER Harlan, uscita su un'altra collana; Dylan fungeva solo da guest star, e Boselli l'ha adattato a quel tipo di referente. Infatti è un albo dampyriano al 99%, e per questo ha scontentato molti lettori di DD, me compreso.

Quanto a questa polemica inutile, si possono contare sulle dita di una mano monca gli albi di Recchioni su Dylan, quindi non credo costituisca un termine fisso di paragone. Purtroppo, aggiungo: perché le sue storie sono comunque superiori alla media, secondo me. La sua gestione è un altro discorso...

ALOHA CONIGLI DAL CILINDRO