Cravenroad7

Caro Wolk, lo so che non resisti alla frenesia scrivente, però io parlavo solo di un'arricchimento per completezza (ad esempio la xabaras bilottiano delega tacitamente molto al contesto originale/classico per la definizione del personaggio).
Insomma, già l'ho scritto che è comunque un prodotto godibile.
Plàcati

P.s.
in realtà il drastico cambio di fisionomia di xabaras dallo speciale precedente un po' di irritazione me l'ha suscitata...

ok, delego pure io, visto che parli rimpallando di altro. Senza frenesia, considerando i tempi della burocrazia.


aloha, in calce

Che discorsi! Anche la Divina Commedia può essere pienamente apprezzata solo da chi conosce la filosofia aristotelica, la storia d'Italia del '200-'300, i miti greci e latini ecc. ecc., ma resta comunque un capolavoro. Restando in ambito comics, il Marvelman di Alan Moore, pur se fortemente derivativo del fumetto omonimo degli anni '50-'60, è una delle vette del fumetto supereroistico. E potrei continuare.
Un'opera può essere un capolavoro anche se, per essere compresa appieno, presuppone la conoscenza di altre opere.

L'etichetta di capolavoro si da con troppa leggerezza. Soprattutto nel mondo dei fumetti.

Questa saga non sara' mai un capolavoro.
Ok lo e' gia',ma importa poco...andiamo avanti.

Potra' essere apprezzata solo da chi conoscere il "vero" Dylan Dog.
Questa viaggia sul filo sottile dell'ironia involontaria.

Due sentenze in un solo messaggio.Stupore et meraviglia.

Vero,c'e' gente che non ci dorme la notte...

Oh, io non li capisco i tuoi messaggi.
Però credo che siamo pari perché a quanto pare neanche tu hai capito i miei.
Ma in fondo... stica.

Tranquillo,sempre disponibile al disegnino nel caso.
Ma potrà essere apprezzato solo da chi conosce il vero Dylan eh,precisiamolo.

Anche se tu fossi negato sarà sicuramente più comprensibile di come scrivi.

Per mero scrupolo provo a fare un ultimo tentativo.
Il Pianeta dei Morti non è un esercizio di riscrittura. È un ipotetico seguito partendo da basi già scritte e consolidate nei primi 100 numeri.
Come se il confronto fra Dylan e Xabaras del numero 100 avesse preso un'altra strada non risolutiva (e così lascia intuire questo speciale).
Beneficiando però del valore aggiunto di conoscere in partenza la valenza del protagonista, di Xabaras, Sybil, Groucho, la dipartita degli amici, il significato della ricaduta nell'alcolismo, la deriva nichilistica, ecc...
Perché da lì si è ripartiti. Non dai vampirelli di Ruju, dalle beghe della Barbato o dagli smartphone di Recchioni.
Dal Vero Dyd.
Poi il fatto che per me sia tutto troppo derivativo e in complicità con il lettore (quello vecchio) per essere considerato capolavoro, non toglie che sia un prodotto di altissima qualità e che adoro leggere.
E ognuno resta libero di mettere l'etichetta di capolavoro con la facilità e frequenza che preferisce.
A me che vuoi che me ne freghi di quello che piace a lestat?

ho i miei dubbi anch'io, ma non mi sembra tanto azzardata come affermazione; l'intera saga di Bilotta è impreziosita e talvolta imperniata su collegamenti col primo DyD di Sclavi che vanno oltre il nostalgico citazionismo.
cerco di spiegarmi meglio: il "decreto Wells", per chi non conoscesse il Lord in questione e le sue caratteristiche in termini di etica e morale oltreché delle sue attitudini intellettuali e scientifiche, risentirebbe senza dubbio di una latenza del substrato di cognizioni e memorie che al lettore più datato suggeriscono una narrazione difatti assente nella sceneggiatura.
E Sybil Brown? per chi magari difetta dell'albo d'esordio riuscirebbe a costituire un colpo di scena o anche solo un nostalgico ritorno?
E Xabaras innamorato può ribaltare un assunto che non può di fatto esistere per chi segue Dylan da qualche manciata di anni?

Perdincieancheperbacco, lo spiegone no. E' anche peggio della sentenza. Era meglio lasciare il mistero, guarda...



Se ne può parlare, e di certo...terra terra, che Bilotta segua fedelmente le tracce di Sclavi, è assodato. Ma questo è un conto. Bisogna partire dalla diabolica premessa sul "vero" Dylan, per farsi due risate.

adesso dirò una bestemmia, ma a me questo numero fa il paragone con "il ritorno del cavaliere oscuro" di Frank Miller ,
ricordate il joker , batman , superman vecchi ?
ecco , forse complice i disegni che in alcune vignette ricordano quell'albo, dylan , xabaras , alle prese con gli acciacchi , la tipa plasticosa , che è perfetta nella sua drammatica attualità , e poi invece i giovani , il figlio e la jenkins che fanno la parte della robin di frank miller , insomma un po' ci sta dai...

Mi sa che delegare porta solo altri equivoci...



A mio vedere non è certo il numero #100 l'inizio di questa biforcazione ipotetica.
E' tutta la serie che viene riconsiderata. Dalle basi, dal #1: rimangono solo Xabaras e Sybil come riferimenti di partenza a vista. E sono anche molto diversi da quelli pensati da Sclavi. La seconda avrà un ruolo chiave negli sviluppi della vicenda, non proprio una "tipa" da una botta e via. Il primo da immortale mefistofelico pseudoscienziato è passato ad un tristo e macilento biologo in bolletta, con manie di grandezza castrate e cuore di panna... transitando pure per lo smemorato santone gnosticista del numero scorso.
Il #100 - disconosciuto pure da Tiziano - non c'entra granché con tutto questo, vista l'assenza di Cagliostro, Morgana, e tutta la solfa pre-barbatiana del "sono tuo padre". Rivediamo il galeone sotto la chiesa sconsacrata, ma quello prescinde dal #100: c'era già nel #43, e qui non viene messo in luce tutto il fardello di eventi alle sue spalle, riplasmabili all'occorrenza di Bilotta se servirà.





Ci sono a grandi linee i temi sclaviani, of course, le basi, ma quella è un'eredità implicita al personaggio, in qualsiasi dimensione si dimeni, e tutta la parabola di Bilotta punta ad altre curve narrative.
Se poi compajono pedine riconoscibili, è perché in questo mondo "altro" verranno ridisposte e adoperate come figuranti per scopi differenti. Il gusto del cameo riconoscibile rimane, da strizzata d'occhio tra cultori dell'opera... ma alla fine quando uno come Wells (cit. JMZ) è stato tirato in ballo (nel Tramonto) era solo un nome messo lì per creare familiarità ed attesa allo stesso tempo, ingolosendo per gli sviluppi o i retroscena, che comunque non si sono palesati - infatti non è comparso neanche in una vignetta, e quindi capitolo morto rimase, prima di nascere.
Non mi stupirei se prima o poi risbucasse la Trelko in stracci a leggere le carte sui marciapiedi per poche pasticche di morfina...



HO FATTO TOMBOLOHA, POSSO ESSER SEPPELLITO IN PACE.

...mi sbilancio e parlo di capolavoro...
Un grande albo... sempre più incredibile come questo "filone what if", stia da tempo rendendo più della serie regolare.

Concordo. Neanche io considero la saga del pianeta dei morti un capolavoro; non nel complesso, quantomeno. Lo scorso speciale ci arriva vicino, però.