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#372 - Il bianco e il nero
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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: mer ago 30, 2017 4:17 pm 
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Iscritto il: ven nov 30, 2012 9:57 pm
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Premetto che non ho ancora letto l'albo in questione (e non mi ispira nemmeno tanto, visto l'anticipo sul corriere) ma vorrei condividere con voi una riflessione.
I primi Dylan Dog, diciamo fino al 70 per esempio, mi trasmettevano la seguente sensazione: trattare un argomento, sfruttando Dylan Dog come tramite. Vedevamo e vivevamo ciò che accadeva attraverso i suoi occhi. Oggi questo non c'è più, il modo di scrivere storie si è capovolto: c'è una storia in cui si muove un personaggio di nome Dylan Dog ma che, difatto, potrebbe essere narrata lo stesso con qualsiasi altro eroe. Si parte dalla storia e si cura solo quella, precedentemente ho come l'impressione che si partisse dalla storia per narrarla attraverso Dylan Dog.
Non so se mi sono spiegato ma è come se adesso si scrive una storia in cui ci potrebbe essere chiunque, lo svolgimento cambierebbe di poco perché si punta sulla storia e non sul personaggio.
Punto secondo: gli argomenti trattati erano diversi, negli ultimi anni c'è solo metafumetto (del tutto inutile e per niente apprezzato).
Punto terzo: è mia personalissima opinione che ogni autore deve essere portato a scrivere per un determinato personaggio. Chi scrive gialli, ad esempio, se la caverebbe poco con la fantascienza. Io penso che gli attuali autori di Dylan Dog non c'entrino proprio nulla col personaggio.
Sclavi, Chiaverotti e, più tardi, Ruju: quelli erano i veri autori di Dylan Dog.
Io proporrei questo per il personaggio: chiudere la serie regolare e proseguire (finché va) solo quella speciale che mi sembra le storie di Bilotta siano molto apprezzate.


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: mer ago 30, 2017 6:49 pm 
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Iscritto il: lun giu 25, 2012 3:23 pm
Messaggi: 924
Località: Galluzzo
Non sono sicuro di aver capito bene quello che intendi, comunque, secondo me (e molti altri qui sul forum) ultimamente gli autori scrivono molte storie SU Dylan, ovvero si concentrano sulla sua personalità, le sue motivazioni, contraddizioni, debolezze ecc. All'interno della fase due gli albi che bene o male fanno parte di questa categoria sono: Al servizio del Caos, Il cuore degli uomini, ... e cenere tornerai, Mater Dolorosa, Dopo un lungo silenzio, Cose perdute, Gli anni selvaggi e questo Il bianco e il nero. Non so se ne ho dimenticato qualcuno, comunque la frequenza di storie di questo tipo è impressionante. Non che questo sia un male, però anch'io lamento la mancanza di storie più tradizionali (il classico schema mistero-cliente-indagine senza troppi fronzoli). Per dire, ho riletto da poco La scogliera degli spettri e cavolo, nonostante non sia certo uno di quei numeri che si ricordano tra i migliori della serie, fatico a trovare un albo di qualità paragonabile uscito negli ultimi anni.

Ah, Il bianco e nero mi è piaciucchiato, 7 pieno. Magari più in là farò una recensione.

_________________
"Si può dire allora che la storia possiede un'architettura, Hinton? È un'ipotesi grandiosa e terribile."


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: mer ago 30, 2017 7:01 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
Messaggi: 3868
c'è una parolina che mi ha convinto a cambiare idea e leggerlo , ovvero UT ,
la miniserie mi era piaciuta per le atmosfere , e dai commenti ho capito che poteva ricordarlo.

In effetti dopo la lettura un lavoro di Roi stupefacente (o orrido , chi leggerà l'albo capisce la battuta :) ) , e i cambi di scena dovuti alla sceneggiatura della Barbato lo hanno ricordato.
Non mi ha dato fastidio un altro viaggio nelle paure di Dylan perché trattasi di un uso diverso dalle altre volte .
Inoltre la Barbato si conferma maestra nella scrittura e nell'uso dei dialoghi.
Insomma un ottimo albo per me.

STORIA 7,5
DISEGNI 8,5

P.S. Ah dimenticavo due cose , copertina stupenda , ma per la sua unicità, adesso non vorrei che diventassero tutte così.

una piccola polemica ci rimane , le prime 24 pagg già lette sull'albetto non le ho digerite , si poteva trovare un'altra formula , non so rifarle da un altro punto di vista , ma non riproporle paro paro , l'ho trovato una caduta di stile per un albo che deve essere inedito.


Ultima modifica di Goblin il mer ago 30, 2017 7:05 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: mer ago 30, 2017 7:02 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
Messaggi: 2764
Nemmeno io, che ho bocciato il bocciabile e criticato albi su albi, vedo tutta questa nefandezza in questa storia.
Messa da parte la sensazione di leggere una cosa stupidotta, non appena viene presentato il figliolo degenere (si, riconosco che questo sforzo vada fatto) il resto è accattivante e ci vedo dello sforzo, della caparbietà... questa volta la Barbato ha lavorato d'ingegno.
E in fondo, non sarà un'indagine, ma l'incubo c'è.


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: mer ago 30, 2017 8:41 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
Messaggi: 3406
Località: Valsesia
Nel mio caso non ho parlato di nefandezza. Alla fine non ho neppure espresso un giudizio vero sull'albo. Semplicemente non è quello che mi interessa leggere. Che abbia deciso di smettere con quest'albo e non con un altro dello stesso genere è una pura casualità. Poteva succedere tra x mesi oppure avrebbe potuto essere già successo da tempo (se non avessi avuto un amore incondizionato per il personaggio). Non è una reazione "vendicativa" nei confronti di Barbato&Roi ma la naturale conseguenza di una tendenza preponderante, una scelta narrativa che proprio non riesco a farmi piacere.

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https://lastoriadidylandog.blogspot.com


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: mer ago 30, 2017 8:51 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
Messaggi: 2764
Altair ha scritto:
Nel mio caso non ho parlato di nefandezza. Alla fine non ho neppure espresso un giudizio vero sull'albo. Semplicemente non è quello che mi interessa leggere. Che abbia deciso di smettere con quest'albo e non con un altro dello stesso genere è una pura casualità. Poteva succedere tra x mesi oppure avrebbe potuto essere già successo da tempo (se non avessi avuto un amore incondizionato per il personaggio). Non è una reazione "vendicativa" nei confronti di Barbato&Roi ma la naturale conseguenza di una tendenza preponderante, una scelta narrativa che proprio non riesco a farmi piacere.



Mi dispiace però :cry:


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: gio ago 31, 2017 4:41 pm 
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Iscritto il: mar mag 05, 2015 11:31 pm
Messaggi: 586
Spoiler forse

Simpatica storia estiva,a me è sembrata un mix tra monster&co, i mago di oz e... mater morbi. Si, perchè dopo la personificazione della malattia, qui abbiamo una nuova eroina, una nuova madre.
La potrei vedere anche come una variante di Oltre quella porta, ma ce ne corre.
Arrivo al 6 per la copertina, per Roi e per alcune scene da manuale, ma nel complesso non mi è piaciuta.
A memoria, l'ultima storia della Barbato sul mensile, che ho veramente apprezzato è: La seconda occasione.
Altre uscite dopo da tiepidezza fino a moderato gradimento.


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: gio ago 31, 2017 5:50 pm 
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Iscritto il: gio mag 22, 2014 11:07 am
Messaggi: 156
bertuccia ha scritto:
A memoria, l'ultima storia della Barbato sul mensile, che ho veramente apprezzato è: La seconda occasione.
Altre uscite dopo da tiepidezza fino a moderato gradimento.


Purtroppo devo concordare, la Barbato degli ultimi anni fa fatica ad interessarmi.
Peccato, è un'altra storia che scivola via senza lasciare strascichi di inquietudine.


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: gio ago 31, 2017 6:45 pm 
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Iscritto il: lun dic 21, 2015 5:31 pm
Messaggi: 258
Mah, negli ultimi tre anni circa non è che ci siano stati tutti sti episodi di dylan dog capaci di far spaventare, eh.
Almeno per me.
Per voi quali episodi hanno fatto realmente paura? (sottintendendo che l'horror non è l'unico elemento di dyd)

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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: gio ago 31, 2017 6:58 pm 
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Iscritto il: ven feb 23, 2007 2:58 pm
Messaggi: 5368
Località: Inland Empire
Altair ha scritto:
Nel mio caso non ho parlato di nefandezza. Alla fine non ho neppure espresso un giudizio vero sull'albo. Semplicemente non è quello che mi interessa leggere. Che abbia deciso di smettere con quest'albo e non con un altro dello stesso genere è una pura casualità. Poteva succedere tra x mesi oppure avrebbe potuto essere già successo da tempo (se non avessi avuto un amore incondizionato per il personaggio). Non è una reazione "vendicativa" nei confronti di Barbato&Roi ma la naturale conseguenza di una tendenza preponderante, una scelta narrativa che proprio non riesco a farmi piacere.


Ti capisco. Ci siamo passati tutti, noi "vecchi". Ma poi t'accorgi che si vive lo stesso, e meglio, con qualche incazzatura in meno. :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: ven set 01, 2017 12:01 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
Messaggi: 2764
R.E.M. ha scritto:
bertuccia ha scritto:
A memoria, l'ultima storia della Barbato sul mensile, che ho veramente apprezzato è: La seconda occasione.
Altre uscite dopo da tiepidezza fino a moderato gradimento.


Purtroppo devo concordare, la Barbato degli ultimi anni fa fatica ad interessarmi.
Peccato, è un'altra storia che scivola via senza lasciare strascichi di inquietudine.



Io non ho scritto quello che hai quotato, peraltro ricordo a stento le storie del mese passato, figurarsi quelle ancora precedenti :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: ven set 01, 2017 11:40 pm 
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Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
Messaggi: 2921
Drake 2.0 ha scritto:
Mah, negli ultimi tre anni circa non è che ci siano stati tutti sti episodi di dylan dog capaci di far spaventare, eh.
Almeno per me.
Per voi quali episodi hanno fatto realmente paura? (sottintendendo che l'horror non è l'unico elemento di dyd)

Intendi paura all'interno della storia o paura delle storie concepite in questi ultimi tre anni?!? :wink:

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Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: ven set 01, 2017 11:42 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6991
Località: Inverary 2.0
Ennesimo meta-pippone pseudoautoriale da parte della Barbato sui perché di Dylan, il suo “essere”, i suoi mali di vivere, etc., condito dalla (di)sgraziata aggravante di un villain iconico sfornato alla carlona per l’occasione, a favore del neo-revisionismo posticcio del pantheon dylaniato ripensato alla bisogna, e di cui nessuno sentiva la mancanza :( .

Votato 6 perché il comparto grafico è di altissima fattura, e questo non si discute, mentre per due terzi la storia non mi ha irritato particolarmente – diciamo fino a pagina 63 – sprofondando in discutibilissime scelte al limite del patetico nella parte finale che farebbero perdere la pazienza anche al più santo dei miei alter(native) ego :evil: .

Mi è sembrato di leggere per certi versi un mix abbastanza indigeribile tra Ut (vedi scelte grafiche di Roi, ma anche per i “mondi ribaltati”, concettualmente) ed il solito torture-porn intimista di sadicamente Barbatiana memoria nei confronti dello sviscerabile Dylan– v. Oltre quella porta, Il giardino delle illusioni … ma in pompa bastakessemagna, nel senso di una realizzazione molto più dozzinale e facilona. Anche l’ironia che poteva farla da padrona (in senso di mistress col frustino? Noooo vveprego, nantra amante archetopica così no! :oops: :tc: ), specialmente nel lato giocoso-onirico della storia, alla fine si spegne in una serie di freddure sarcastiche o poco più, che rinacidiscono a vuoto nella parte finale, invece di virare in un goticismo fumettoso alla Nightmare Before Christmas come sembrano suggerire alcune tavole de Le Roi.

Qualche dettaglio sparso:


**** **** ****


SPOILER SPOILER


**** **** ****



Cavenago superlativo e non c’è bisogno che lo ripeta anche io. Preferisco comunque le pittoriche copertine di Cronodramma e La ninnananna, anche perché per le scelte cromatiche fatte qui Dylan è praticamente condannato a sparire sommerso dal rosso. Cambiare la camicia ogni tanto può tornare utile, e Villa ne sapeva qualcosa.

Roi dopo Ut ormai si è orientato verso uno stile evoluto e definito. Qui ne dà ottima prova, anche se ogni tanto si perde in qualche spazio bianco di troppo o al contrario indugia in gigioneggiamenti vacui – v. la roccia Fabergé di p.85 che proprio non mi dice nulla. In linea di massima direi comunque che è in gran spolvero; il suo talento visionario sembra rinato. E ritorna anche ad atterrire il lettore con il ghigno di Dylan à la Ti ho visto Morire (p.60) :o .

[…]

Passando alla storia, le prime 15 pagine (5-19) sono le migliori, nonostante conoscessi l’anteprima sul Nero della Paura e non mi avessero impressionato granché. Perché in fondo sono quelle più spigliate, nette, ed anche inquietanti, con la sindrome delle macchie nere che si profila solo agli occhi del solo Dylan fino ad offuscare l’intera Londra, a suo vedere. Forse più che un proseguimento questa parte meritava un approfondimento, invece di rivedere soltanto la vignetta ficcata di straforo pro-Rania mon amour, che sinceramente farebbe scendere le balle anche al Redentore in cima al Corcovado :mad: .
Capisco omaggiare la presunta continuity, ma trasformare il donnajolo incallito Dylan, in uno che continua a rimorchiare tipe a casaccio come un muflone allupato mentre rimugina sull’unica che non gliela dà & che ha colonizzato il suo fragile cuoricino da liceale sfigatello, mi pare una delle castronerie più grosse che abbia mai letto su questa testata, vista la gestione del suo protagonista :? :? :? :? :? :? .

Simpatica nella sua antipatia l’altezzosa Chelsea – dimmi da dove provieni e ti dirò chi sei – a cui va sinceramente il mio apprezzamento per la questione antivegana sulle piante che soffrono, come in un preistorico topic di scambi qui sul forum tra me ed EvaLuna. Groucho e Bloch tornano in modalità crocerossini dello svalvolato Dylan tipo …e cenere tornerai, e qui di cenere loro non ne vedono affatto, anche se la fuliggine della china prende il sopravvento su tutto. In questo senso è interessante il gioco metaforico sui preconcetti che offuscano la visione del Nostro, lo sporco/nero “negli occhi di chi guarda” (p.7), per quanto un Carpenter prossimamente candeggiato per contrappasso possa essere soltanto una trovata complottesca di J.Ghost :dito: .

Si arriva con una certa rapidità nella dimensione dell’Uomo Nero, che introduce il refrain del ribaltamento delle prospettive lì dove lo spauracchio è l’uomo bianco-giustiziere-paladino-senza macchia, e dove la gentilezza terrorizza, i buoni sentimenti avvelenano, etc – metacriticando tra le righe anche chi accusa di buonismo eccessivo questo fumetto. Come tintinna di ennesima sbrodolata meta-pipponante il fatto che Babau Jr sia incapace di interessarsi ai bambini, annojato dalla paura, ed inetto ad applicarsi negli incubi (p.27), perifrasando molto dei problemi attuali del New Boy, per come viene scritto. Resta tuttavia alquanto pedestre il modo didascalico in cui Babbo Babau spiegonizza in dettaglio come funziona il suo mondo, per circa una quindicina di pagine… “e non finisce qui”. [cit. Corrado. Partano gli spot dello sponsor dopo cotanto dilettantismo sbaragliato] :| .

Tremenda la corrida di pezzi da novanta buttati lì per creare clamore, come la profezia sui figli “tremendi” che avrà Dylan in un nonspecificato futuro (p.26) e l’introduzione di una nuova divinità cosmologicamente abusiva nell’immaginario Dylaniato… la Grande Madre (p.32) di tutte le paure, in pratica Nonna Fifa, che dovrebbe essere anche una pocodibuonomabbona, dato che è incestuosamente madre di suo nipote (p.91) in una dimensione in cui è dato di conoscere solo l’origine materna, ma sono tutti potenzialmente padri… compreso il misterioso cognato libertino che ha scritto un libro sulla detenzione :?: (p.81) .
Bah, nel dubbio ho davvero paura – e questa sì che fa aprire gli occhi (v. p.35), complimentandomi per l’esito con gli autori - che dopo Mater Morbi, Sora Morte, e Nonna Fifa si profili prossimamente qualche altra divinità nello spaventevole album di figurine dei villains-allegorici dalle simbologie occulte, quale la terrifichesca Suocera Tremens, uno degli incubi più conclamati nell'immaginario represso di Dylan, e che se continua così si rivelerà la comare rediviva di Abdul Alhazred, colei che ha dato alla luce Rania tra una tentacolata e l’altra, mentre Saddam gongolava :D .

Seguono un numero eccessivo di sequenze rigorosamente in bianco (da p.36)... come Dylan, che se non altro una mezza limonata astringente se la farà più avanti, con Nonna Fifa di poco vestita. Il meccanismo del bujo delle paure evocate, per poi essere dissolte dalla luminosità del buonismo lesivo, è un po’ ripetitivo di per sé, ma funziona, nei vari tentativi di acchiappare il mancato bricconcello Babau Jr. Il bimbo però non si applica, è un caso perso: se ci dobbiamo affidare alla filastrocca (p.48) a sto’ punto meglio darlo all’uomo bianco per raccoglier cotone fino a stancarsi, con gli altri neri :x: .
Carino Dylan che si aggrappa ad una risata per far sanguinare l’orco (p.60), anche se mi sembra davvero inquietante l’idea che Dylan rida in modo sincero ad una battuta del genere da parte di Groucho. Meno inquietante di sicuro il fatto che si professi ammiratore di mostri e mostruosità varie, ma a questo ormai ci abbiamo fatto il callo un po’ tutti. E come collezionista di obbrobri negli ultimi inediti pare essersi portato molto avanti con la collezione… :g:

Da qui in poi (p.63) è un’impennata di pataccate di taglia epocale, nella peggiore tradizione Ut-tesca, a partire dal frasone ad effetto strombazzante da incidersi sul biglietto da visita “è scritto che rimanga fedele all’incubo che mi sono scelto”. Scegliersi un incubo migliore mettendo le corna all’altro no? La seconda che hai detto: non basta il cameo ( :wink: ) di Quelo-Guzzanti ( https://www.youtube.com/watch?v=WGQ7JZRZ65M ) per salvare quando stiamo andando, e c’è grossa crisi se la risposta dentro di te è sempre sbagliata, mentre miagoli nel bujo :lol: .

Dalla new entry come dark lady di Nonna Fifa ho già parlato abbastanza, come del suo taroccatissimo auto-assurgersi a presenza essenziale nelle affezioni libidinose di Dylan, infliggendoci pure l’ennesima barb(at)osa appendice per meta-spiegare lo stato delle paure del Nostro, con nantra decina di pagine all’insegna del peggior didascalismo psicologorante. Capisco che Dylan possa corteggiare ed essere attratto da una arche-topa del genere, ma tutto il discorso che lui la perseguita come uno stalker sbavante è al limite del pagliaccesco, parlando di metafore sentimentali. Va bene affezionarsi alla proprie fisime… ma da qui a dire di essere “drogato” delle proprie paure (pp.70-73), aumentando morbosamente dosi, eccessi, ed assuefazioni tossiche ce ne passa… fino a professare una soglia disumana di tolleranza verso le paure stesse. Certo che il mio livello di tolleranza di fronte a cialtronate simili deve esser salito a livelli mostruosamente inumani, se davanti a roba del genere non ho ricoperto tali pagine con litri di pernacchie, fino a stingere tanto bianco & nero di fesserie chiazzati :cry: .

Si prosegue col solito Dylan barbatiano in auto-analisi che si chiagne addosso afflitto (p.75-78) o prova a trovarsi una spauracchio su misura (pp.79-83), sconfessando anche quelli più atavicamente banali (separazione, isolamento, vecchiaja) con frasi esistenzialiste da Moccia-osi della più sempreverde specie tipo “ se invecchi vuol dire che hai vissuto8-) .

Direi di stendere un velo (nero, funebre, senza candore pietista) sul sillogismo paraculo che si presume debba risolvere tutto attraverso un illuminato algoritmo di fattori convergenti [Se non hai più paura di niente, non ti fa questo ancora più paura?]. Abbastanza ignobile lo sminuire il tutto dicendo che trattavasi di una semplice messinscena a scopo di terapia ad hoc, da somministrare al sempre paziente Dylan sotto prognosi della dottoressa Paola. La mutua impallidisce, pensando al cachet ed i fondi neri per liquidarlo. Non stupisce che si giochi a palla prigioniera (di pezza, rattoppata, come il finale) con le paure di Dylan fino a restituirle di rimbalzo al legittimo proprietario :3 .

Un bacio e buonanotte alla bua. Una tac e si torna a soffrire, di strizza.


ALOHA MAMMA ME LA SONO FATTA SOTTO…
… LA FIGLIA DEI VICINI, GIU’ IN GARAGE. PAURA, EH?

_________________
Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: sab set 02, 2017 10:09 am 
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Iscritto il: ven ott 10, 2014 1:54 pm
Messaggi: 532
Albo molto interessante questo "Il bianco e il nero".Ancora una volta,ci troviamo di fronte una storia sul personaggio Dylan Dog.E quindi,lontano da uno schema piu' canonico e tradizionale,ma con la Barbato ai testi non e' nemmeno esattamente una novita'.Ecco,l'autrice e' abituata a scavare nel personaggio,a raccontarne la natura,l'intimita',pregi e difetti.Con "Il bianco e il nero" ha la capacita' di partire in un modo,diciamo pure piu' ordinario,e poi capovolgere tutto e trasformare la storia in altro.Giocando con le prospettive,e le percezioni.Dylan affronta un "mostro" piu' legato al concetto classico,e poi affronta la tematica che e' forse alla base del personaggio Dylan Dog.Che prende corpo e somiglia alla "mater",tra l'altro.Diventa cosi' un racconto giocato tra l'atmosfera surreale,come di un sogno,e una sorta di strana commedia nella quale si ribaltano concetti e significati.Si diverte l'autrice,e francamente mi sono divertito anche io.C'e' anche spazio per approcci meta testuali che un po' sono "fighetti" e tutto,spero non si esageri...e un po' dicono qualcosa,riflettono sul personaggio,sull'impatto verso il pubblico dei lettori,sulla sua storia in generale.
I disegni di Roi sono bellissimi,e particolarmente adatti al tipo di storia.C'e' poco da aggiungere.
In definitiva un albo davvero buono,con una sceneggiatura interessante e stratificata.Non un capolavoro,non memorabile...ma non per questo meno significativo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #372 - Il bianco e il nero
MessaggioInviato: sab set 02, 2017 12:06 pm 
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Iscritto il: ven nov 30, 2012 9:57 pm
Messaggi: 223
E' incommentabile. Se scrivessi ciò che penso di questo albo, verrei denunciato.
Ma davvero c'è qualcuno che promuove queste storie per il mensile? Io cominciò a pensare che qualcuno sponsorizzi le autrici femminili per... ignoti motivi ma non certamente per la bellezza delle trame.
Spoler...
Il figlio dell'uomo nero?
L'uomo bianco che fa male ai mostri facendogli del bene?
Una donna "paura"?
Non si capisce dove si trova né a cosa serva (a spaventare il bambino?).
E' incommentabile.
Fine spoler.

Dico solo che Dylan Dog ha toccato il fondo del barile e lo stanno seppellendo sotto quintali di spazzatura. Qualcuno li fermi!


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