Cravenroad7

Concordo con quando scritto da Rimatt (che ha una pazienza enorme a rispondere in tutte le discussioni alle "critiche" sulla gestione del nostro Old Boy), ricordiamo che siamo una percentuale esigua di lettori e le nostre idee e i nostri gusti non sono quelli GIUSTI ma sono solo gusti personali! Credo che per fare il lavoro di Recchioni e Co sia necessario avere una certa preparazione e cultura...poi i risultati possono piacere o non piacere, ma di certo non possiamo dire che non stiano provando a movimentare la situazione!

POSSIBILI SPOILER

Albo interessante più per i contenuti che per i disegni: salvo solo quelli di Mari: la copertina non mi attira (che naso ha Dylan?), i disegni di Di Giandomenico stonano con la storia, sembrano troppo adulti e muscolosi..tutto poco poetico, i disegni di Celoni invece li trovò un po' confusi (forse la carta non aiuta la colorazione).

Voto globale 6 1/2

Infatti lo faccio.
E visto che arriva di tutto si fa la tara tra le cose sensate e le assurdità.

Mi piacerebbe recuperarlo (nonostante la copertina) non fosse altro per Carmine di giandomenico, artista che seguo da sempre, sia in Marvel che in DC...anche se per il lungo addio non lo trovo azzeccato...ma tant'è.
Mari mi incuriosisce assai con quei colori e con un daryl zed hellboy style.
L'unico di cui non ho interesse è Celoni...i cui colori sembrano solo un pastrocchio informe...meglio il bianco e nero per lui, terreno in cui si muove magistralmente.

Ma solo io ho notato che questa volta la carta ha fortemente penalizzato sia le tavole di Di Giandomenico che quelle di Celoni? Dei tre Mari ne è uscito meglio.

Che ci sia da aggiustare il tiro lo si capisce dai cali di vendite. Come comportarsi sarà difficile ma al tempo stesso ci si dovrebbe porre il problema, cercarne le cause e avviarne le necessarie contromisure. Non leggo mai di un autore che, in risposta a lamentele diffuse (quindi non individuali), spegne il proprio ego e si mette in discussione. Non si tratta di insegnare il mestiere ma cercare un punto di incontro che non sia limitato all'andare in edicola a scambiare qualche euro per un po' di carta stampata.

Un autore di fumetti non lo farà mai .
Non è mica un regista, uno scrittore, un pittore, etc.

Lui crede che tutti i suoi lettori siano una specie di "fan-odromo" amiconevole da compiacere/da cui essere compiaciuto. Adesso che si ci sono i social poi, credono solo nel barricadismo manicheo tra haters e sostenitori della causa, appunto .
Ammettere di aver preso scelte sbagliate - anche in senso editoriale €€€ - o di aver semplicemente toppato una storia non glielo sentirai dire mai... tanto se ne usciranno sempre con la scusa "tanto è solo un fumetto... e voi siete una manica di maniaci perditempo maliziosi puzzalnaso talebani incontentabili". A differenza di illustri registi, scrittori, pittori... che non hanno fatto fatica a ricredersi di una strada sbagliata intrapresa o ad ammettere che certi loro lavori erano di basso profilo, se non da disconoscere completamente, col senno del poi, grazie anche alla lucidità imparziale della critica o al riscontro avverso del pubblico .

ALOHA BACK(ASS) IN TIME

Non lo fa nessun artista. Se non in circostanze eccezionali, o quando grazie a una serie di fattori (incluso il tempo) si trova in una situazione in cui possa prendere la distanza dalle proprie opere.
Francamente mi fa rabbrividire l'idea che Recchioni (o chi per lui) possa prendere indirettamente o meno da degli appassionati indicazioni (almeno: indicazioni relativamente alle direzioni creative). Di tutte le cose che si possono rimproverare a Recchioni, questa proprio non mi sento di rinfacciargliela. Anzi, se non ascolta i fan a questo riguardo fa bene. E lo dico io che certo non mi risparmio in perplessità sull'attuale gestione del personaggio (almeno per quello che ho potuto vedere). Personalmente cerco sempre di far convergere i miei dubbi o critiche su questioni abbastanza generali o facilmente constatabili (mancanza di spessore/densità nelle storie; inflazione delle uscite, ecc), di certo non mi sognerei di dare consigli sulle direzioni narrative che Recchioni deve prendere. Mi sembra contrario allo spirito dell'arte, e quindi del fumetto, in generale, e di Dylan Dog - almeno quello storico - in particolare. Cioè un fumetto che turbava, sorprendeva e sottostava poco a regole prestabilite. Io non voglio imporre la mia idea a uno scrittore o a un curatore, voglio che sia lui a convincermi della sua. La SUA, non la mia filtrata dalla sua. Se poi Dylan Dog non piace si deve votare col "proprio portafoglio" e non comprarlo (io non lo compro: rubacchio ad altri qualche lettura quando posso). Se a ogni mese si criticano aspramente le storie ma lo si continua a comprare vuol dire che tanto schifo non fa. A dir la verità secondo me la direzione del corso attuale tutto mi sembra tranne che provocatoria e spiazzante, anzi. Cosa sono la molteplicità di testate tipo Old Boy e remake se non un modo di continuare a corteggiare il pubblico storico rassicurandolo che sì, le storie che hanno letto continuano a contare e anzi possono essere reinterpretate mille volte senza tradirle? Oppure che Bloch può andare in pensione ma anche non andarci (vedi le due continuity)?

Considerata l'emorragia di lettori, direi che una buona parte del (ex) pubblico è ormai passata nella schiera di chi non lo compra più. Resta lo zoccolo duro, quello in cui la motivazione collezionistica resta ancora forte (se compri da trent'anni, autoconvincersi a smettere non è facile, nemmeno davanti ad episodi come questo albo o "Il terrore"), che critica - pur continuando ad acquistare - perché vorrebbe un prodotto migliore.

Invece alla fine questo zoccolo duro viene spremuto con un florilegio di uscite dalla qualità media in calo costante, e il giocattolo continua a funzionare, dal punto di vista economico, almeno per ora. Più che arte, mi sembra ottimo business al momento. Io continuo a pensare che si tratti di una strategia molto miope, ma questa è una mia opinione, vedremo nei fatti dove sarà DYD tra 2, 5 o 10 anni, continuando in questo modo.

Francamente: tanto peggio per lo zoccolo duro. Nessuno obbliga i lettori appartenenti allo zoccolo duro a comprare l'albo regolarmente, tanto più che - a differenza di certi comics americani - qui non c'è nemmeno la giustificazione di una continuity da seguire a tutti i costi per riuscire capire le vicende, visto che sostanzialmente si rimane nell'ambito degli episodi autoconclusivi (a quanto ho capito la continuity serrata inizialmente promessa è rimasta un po' un miraggio ed episodi come i crossover con altre testate sono, e mi auguro resteranno, molto rari). Ho capito che il completismo e la smania collezionistica sono un po' una dipendenza - anche io ci sono caduto, con altre serie, parecchie anni fa - ma in fin della fiera è un problema dei lettori, non di Recchioni e nemmeno della Bonelli. Anzi, se tu lettore continui a comprare nonostante le storie ti facciano schifo, secondo me l'editore ha tutte le ragioni (commerciali) di marciarci. Nel breve termine almeno, per il futuro chissà.

Si sono d'accordo, tranne che sulla conclusione, che non è tanto peggio per lo zoccolo duro, ma tanto peggio per Dylan Dog, perché va bene il collezionismo, ma a forza di storie pessime si finirà per scontentare tutti. Collezionisti si, pirla no.

A differenza dell'altro remake, di questo non c'ho capito praticamente un cazzo

Non avro trovato il 209 di dampyr, ma per il viaggio di ritorno dall'aereoporto di ciampino mi sono accattato questo color fest.
Ultimo cadeau di questo mio piccolo ritorno in italia estivo prima di ritornare tra i prussiani.
Che dire? come accennato nelle anteprime, trovo lo stile di giandomenico poco azzeccato per una storia del genere...il suo tratto (che io amo assai in quanto fruitore di flash, x factor e altri suoi cicli made in usa) stride assai...dylan e marina sono troppo adulti e x men...anche la sua tipica colorazione non ne esce bene sulla carta di questo color. la patinata evidentemente era piu idonea per la sua resa finale. qui i colori mi sono parsi davvero scuri e annacquati...nel complesso però la storia in se risulta un gradito omaggio che regala quel sapore in piu alla storia originale (capolavoro intoccabile...ma tant'è). in finale, promossa con piccole riserve.
La seconda storia, la mia preferita del lotto, mi ha divertito e piacevolmente intrattenuto...mi è quasi dispiaciuto che finisse cosi presto;
sono d'accordo su questo con il buon rkc, le 32 pagine non mi garbano assai. comunque, tra una cosa e l'altra, mi ha abbastanza incuriosito questo esperimento metafumettistico con il suo protagonista sorta di hellboy de noantri, che quasi quasi mi rimangio le mie perplessità sull'operazione di faraci, e una piccola miniserie sul mondo pieno di alieni e mostri di daryl non mi dispiacerebbe rivederla..la sua auto mi piace assai. a proposito di alieni, chi ha notato a pagina 43 nei corridoi di scotland yard il sig. Brad Barron?!? personaggio non a caso dello stesso faraci...e appare proprio mentre una specie di alieno viene scortato in gattabuia da due agenti...non a caso poco prima l'ispettore tomphson accennava proprio ad un invasione aliena su londra...forse si profila un team up daryl zed/brad barron sulle pagine della possibile miniserie su daryl zed?!? chissà....
Passando all'ultima storia non ho nulla da dire...perche proprio nulla mi ha trasmesso. pagine sprecate, se non fosse una gioia per gli occhi. ma è e rimane un esercizio di stile (grafico) e nulla piu da parte del buon celoni, che continuo a preferire comunque in bianco e nero. voto finale complessivo per questo remake senza infamia e senza lode un 6. Do zobaczenia w przyszłym amici dylaniati del forum!

Voto ottimo, ho atteso per mesi questa uscita perché stravedo per i remake.

Portano nuove idee, nonostante la vecchia base. E sono molto particolari a livello di disegni, vedere Celoni e la sua esplosione oscura di colori.

Mah... Non sottovaluterei il livello di ossessività a cui un collezionista può arrivare. I fumetti supereroistici USA da almeno 20 anni vivono quasi esclusivamente sulla smania di completismo dei lettori, e anche se il bacino di pubblico si è ridotto parecchio c'è chi continua a comprarli, e secondo me li comprerà fino alla morte. E tanto per parlare di qualcosa che conosco personalmente, credo di avere acquistato un buon 100 - 150 numeri di Dylan Dog (praticamente tutti successivi al 100 inclusi i vari speciali, Maxi ecc) praticamente per inerzia. Alla fine sono ben dieci anni di storie, delle quali (con qualche eccezione, comunque parziale: Ambrosini, Barbato, un po' Ruju e Medda ecc) non ricordo non dico i dettagli ma nemmeno trama, titolo e copertina. E di sicuro c'è chi sta peggio di me. Non ho problemi a dire che per me il collezionismo è una compulsione, intendo proprio una patologia,

Caccia agli inquisitori be almeno sono onesti. Facciamo politica anche se sappiamo che perdiamo lettori. Contenti loro.