Ambé, quasi non ci credo: sono il primo a commentare. Tutti al mare, vero? Io, code permettendo ci andrò domani, anche se onestamente questo CF meritava più una lettura da spiaggia, mentre mi tuffavo accanto alla mia "Marina"
Ancora un lungo addioTesti 7 1/2 Disegni 5 + Già commentato tempo or sono, quando uscì nella collana
I Colori della Pauraviewtopic.php?f=8&t=9392&start=30Dal momento che nun me garba fare il remake di quanto detto in precedenza - anche perché non mi pagano i © - mi limito a dire per chi non vuole usare il sopra-link che come all'epoca mi è piaciuta parecchio, per quanto Paola esageri col drammonismo e tolga quella leggerezza adolescenziale inimitabile che possedevano i personaggi di Sclavi/Marcheselli. La storia è più dal punto di vista femminile di Marina - la mia
tsundere dylaniata preferita
- e lascia una suggestione sognante sul finale per cui molti rimasero allibiti.
Disegni fuoriscala: non potevano scegliere disegnatore più sbagliato. Personaggi figaccioni muscolosi & muscolari come non si addice al romanticismo di fondo, tagli squadranti e poco morbidi... effetto Marvel in pratica. Sembra di leggere
Orfani. Ed inoltre è arduo distinguere Dylan/Marina 15enni dalle loro controparti con più del doppio degli anni.
La grande baraondaTesti 6 - Disegni 6 1/2 Una baraonda per gli occhi e poco più
.
Celoni ci mette del suo a tributare un albo icona, ma dal caos infernale che fu intimo a Golconda, (appunto) ne esce soltanto un vago omaggio turbinante ai vari demonietti e mostronzi della storia, in parata carnevalesca - con l'aggiunta dei clown tanto cari all'autore. Lo spirito fedele al grottesco rimane, ma nello scalcagnamento complessivo non colpisce, se per esempio il pezzo forte del tutto deve essere un triplice furto di tandem.
Non succede eh, ma se per caso ci si avvicina qualcuno che non ha letto il
#41, penserà che trattavasi di semivaccata, a giudicare dal suo epigono. Del surrealismo ora truce ora poetico sclaviano tracce residue e malmesse.
I disegni sono abbastanza buoni, ma rendere a colori l'estro sofferto di Celoni non è cosa semplice. E dopo un po' le dense zaffate pittoriche stufano, a differenza del Cavenago di
Mater Dolorosa.
Caccia agli Inquisitori Testi 6 1/2 Disegni 8Questo me lo sono lasciato per ultimo, stravolgendo l'ordine, per della considerazioni a margine "in prospettiva",
date certe recenti news.Partiamo dalla cosa migliore, cioè Mari, che grazie a Saponti a colori non ci perde nulla quanto a qualità, stupendo anche uno come me che di solito è piuttosto diffidente verso i maestri del b/n convertiti al technicolor per accontentare l'occhiolino della plebe. La cripta e gli inquisitori sono stilizzati in modo superbo, come la tensione sul viso dei protagonisti, abbastanza
cool di per sé.
La storia in sé è una
full immersion nel meta- . Vi mancava, eh?
Preparate le bombole d'ossigeno, perché si va a fondo con una sfilza di giochi di meta-prospettive a matrioska, con Daryl che legge Dylan, che legge a sua volta Daryl, che parla di Dylan, della censura, etc. Forse anche un po' inevitabile, a causa delle riflessioni alla base del
#69. Se la cosa non fosse abbastanza smaccata/imboccata, compare pure Sclavi che ci spiega di rimando a cosa debba puntare un fumetto "ironico, intimista, surrealista & intimista". Insomma, pur aggiungendo qualche solita bordata ai lettori-critici (sempre sullo spiegone, tra l'altro), i livelli di scrittura accavallati non sono gestiti male, ed è interessante assistere (nella seconda metà, da p.49) a come Daryl legga il
#69 immedesimandosi e commentando le scelte di Dylan o del suo autore.
Come tributo direi abbastanza riuscito, e fedele all'originale.
[...]
Come alludevo all'inizio, questa storia non sembra però destinata a rimanere lettera morta, a sé stante.
Faraci ha detto - o minacciato? - di esser ispiratissimo in materia e la SBE sembra avergli dato corda (scorsoja?
) libera per lanciare una appetibilissima miniserie tutta dedicata a Daryl Zed.
Ora, se questo è l'antipasto direi che non ci siamo, e penso che molti preferiranno proseguire a digiuno. E non per le oziose polemiche che campeggiano abusivamente nel topic linkato sopra sulle anteprime, dove ci si accusa di pregiudizio aprioristico contro il Tito delle foibe dylaniate - vale a dire certe storie innominabili da sotterrare, di cui molte in complicità con Cossu
.
Questa storiella da
CF Remake, come detto, è carina... ma solo nell'ottica del tributaggio.
Per il resto io ne faccio volentieri a meno di un altro cacciatore di mostri cupo e riflessivo, che si piagnucola addosso, esibisce le sue debolezze, ricorre a Scoltand Yard (ed i suoi esorcisti
) etc, come qui viene dipinto Daryl.
Se vogliono lanciare qualcosa di parallelo - appunto, //, senza punti di convergenza - secondo me devono puntare sul lato guascone & sensazionalista del VERO Daryl Zed che si vede nel
#69, per quel poco. Un personaggio tamarro, chiassoso, semi-parodico, nato come controparte kitsch ed iperfumettosa del più posato/intimista Dylan. Un personaggio dichiaratamente contro-sclaviano in pratica, non la sua meta-ombra che vediamo qui rimuginare sull'esser divenuto zimbello espiatorio dei media bacchettoni.
Per questo bastano decenni del Dylan attuale, con Gualdoni in testa.
A cui molti darebbero le fiamme, senza chiamare gli inquisitori in campo
ALOHA I NAZISTI BRUCIAVANO I LIBRI,
I COMUNISTI SE LI FUMAVANO