Myskin ha scritto:
Non voglio apparire nostalgico né un sostenitore a tutti i costi del fumetto autoctono, ma secondo me la Bonelli e il fumetto italiano in generale non hanno bisogno né di un Hellboy italiano né di una Vertigo all'italiana[...] e non c'è bisogno, secondo me, di andare a imitare approcci e strategie editoriali dall'estero (fra l'altro, strategie che procedono ancora oggi ma con quale successo? La Vertigo in pratica è morta
Per dire, io non ci vedo niente di provinciale nel valorizzare il fatto che da noi, specialmente alla Bonelli, c'è una lunga tradizione di fumetti collocati in periodi storici particolari e ben documentati.. (vedi Adam Wild, che secondo me era un bel prodotto)
Non credo si tratti di provincialismi. Credo che si tratti più di capire dove andare a colpire.
Un fumetto come
Adam Wild - molto ben scritto e documentato, per carità - fedele fino all'osso all'ottica classica SBE non colpisce. Non vende. E non avrà seguito, c'è poco da fare. E non penso che i paletti glieli abbiano imposti ad uno come Manfredi: si è lui auto-impostato su quel canone editoriale.
La Bonelli ha tutto il potenziale per creare una tradizione "altra", senza scopiazzare nessuno - anche io sono profondamente avverso alla marvelizzazione auspicata da Airoldi - ma lo deve fare con le carte in regola per "colpire" un referente. Portandosi dietro delle nuove idee. Non necessariamente avverse al fumetto popolare, ma affini anche a strade nuove, che non siano una sbiadito rimestare su ciò che già sgocciola in carenza di stimoli, se non agonizzante - v. spin-off di
Daryl Zed, buttato nel mucchio, o la riesumazione di
Ut, un flop conclamato.
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