Dear Boy ha scritto:
@Myskin
La deriva di Dylan Dog è iniziata proprio quando hanno cominciato a confonderlo per un fumetto di temi sociali legato all'attualità.
Il successo (enorme e trasversale) era dovuto alla forte vena esistenzialista (universale) che connotava le storie dei primi anni.
Il male è stato considerare Johnny Freak archetipo al posto, appunto, di Inferni.
Sono abbastanza d'accordo, anche se come ho scritto ci sono anche altri fattori in gioco (la tendenza a scrivere storie molto lineari e poco articolate, comunque diffusa in generale nel fumetto italiano; ecc). In generale, credo si possa dire che per una serie di fattori (a cominciare dal successo esplosivo di cui ha goduto a un certo punto e che ha cominciato a diffondere, cristallizzandola, una versione banalizzata del personaggio) Dylan è diventato maniera da "sostanza" che era. Anche la qualifica di "Indagatore dell'incubo" è stata ripresa e rilanciata nel modo più superficiale possibile: c'è stato un momento, già intorno al numero 80, in cui Dylan ha cominciato ad affrontare minacce esplicitamente soprannaturali seguendo addirittura tutte le "regole" del caso, come in un manuale di Dungeons &
Dragons (argento contro i vampiri, per esempio). L'esito non è sempre stato disprezzabile (la saga dei vampiri di Ruju per esempio mi è abbastanza piaciuta) ma secondo me è stato uno dei più grandi "tradimenti" dell'atmosfera dylandoghiana originale. Oltre che un grosso errore. I mostri originali di Sclavi (ma anche degli altri autori dei primi albi) erano sempre sui generis, si muovevano in una dimensione più allegorica che horror e le "regole" erano sempre vaghe o decisamente non rispettate (pallottole d'argento per i licantropi? Roba da film americano). Per dire, per me La governante è un albo completamente sbagliato, anche se l'ha scritto un autore che ammiro, ossia Manfredi. Oltre ad avere un'atmosfera che non c'entra niente con Dyd, il mostro appartiene a una specie, segue delle specifiche regole, la sua esistenza è esplicitamente riconosciuta dai protagonisti... Uno sbaglio madornale, appunto.
alemans123 ha scritto:
Per quanto riguarda il discorso di MySkin sono in parziale accordo. Ma non tiene in considerazione il fatto che Dylan Dog ha attraversato 30 anni di storia italiana. E in questi 30 anni sono cambiate tante cose. In primis il ruolo del fumetto. E' innegabile che qualità o non qualità è il fumetto inteso come media ad avere perso molti sostenitori. Prendi Morgan Lost. Non è un fumetto tanto diverso da DD ma non riuscirà mai a fare il botto come ha fatto DD in quanti i giovani di 30 anni fa venivano presi, attirati dai fumetti molto più di quanto sia possibile fare ora.
Secondo me Morgan Lost è una versione molto, molto semplificata e impoverita del Dylan Dog del tempo che fu. Mi dispiace per Chiaverotti, è un autore che ammiro e apprezzo, ma secondo me questo suo ultimo nato non è un prodotto riuscito. Aggiungo che sì, nessuno mette in dubbio che i fumetti siano cambiati in 30 anni (secondo me qualitativamente in peggio e con minori vendite a fronte di una maggiore popolarità anche tra i non fumettofili e un definitivo sdoganamento del fumetto come forma d'arte), ma a mio giudizio questo non c'entra molto con l'impoverimento tematico che ha subito Dylan. Anzi, secondo me non c'entra nemmeno con Carpenter e Rania. Non capisco la motivazione reale dietro la creazione di questi due personaggi, o meglio la capisco (vedi alla voce tokenism) ma non vedo cosa c'entri con il tipo di pubblico a cui Dylan si rivolge, o anche solo con il tipo di atmosfera che caratterizza le sue storie. Paradossalmente il cellulare parlante, un assurdo narrativo incredibile di cui si sono liberati in fretta, era - almeno ai miei occhi - quasi più comprensibile: non c'entrava niente con Dylan nemmeno quello, ma mi sembrava esattamente il tipo di trovata che lo Sclavi degli anni '80 avrebbe potuto proporre per le sue storie per Il Giornalino (anzi, sono quasi sicuro che è stata proprio un'idea sua). Dopodiché per me possono anche mandare Bloch in pensione, pazienza, ma il punto è che tutte queste trovate un senso lo devono avere, mentre invece mi pare quasi che prima abbiano voluto introdurre i concept e poi abbiano cercato - senza riuscirci - un modo di farli funzionare.