Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 12:07 pm 
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alemans123 ha scritto:
Molto meglio sempre secondo i miei gusti di un cattivo che ha come obiettivo quello di creare il siero della vita eterna (un po' banalotta per me come missione).
Premesso che nella (fu) grandezza di Dylan Dog la presenza di un villain ricorrente è stata irrilevante (il 25 e il 43 sono grandissimi albi a prescindere dalla presenza di Xabaras), è verissimo che la sua caratterizzazione è al limite della banalità. Ma lo è volutamente nell'ottica di una storia apripista che doveva essere rassicurante nella fruizione del lettore medio Bonelli.

Io proprio non capisco cosa abbia fatto di particolarmente malvagio sto John Ghost che già non facciano tutti i grandi imprenditori del mondo.
Oppure lui è più cattivo perché ha insultato una cicciottella? O perché sta perseguitando Dylan offrendogli prima un falso lavoro (poteva chiamare direttamente lui il progettista per capire il "difetto" dello smartphone) e poi comprandogli casa (GLI HA COMPRATO CASA! CAPITO CHE CRUDELTÀ?!)?

Il vero villain di Dylan Dog è quello che gli sta scrivendo le storie del rilancio. Ecco spiegato tutto sto metafumetto.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 12:33 pm 
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Ma anche nell'ottica di oggi un villain è irrilevante. Fino ad ora concordo con te, non è che ha fatto molto (anche perchè - che pretendi faccia?? ). Quel (poco) che ha fatto lo ha fatto in segno di un'obiettivo superiore che NOI (e manco Recchioni probabilmente) non conosciamo. John Ghost è a mio parere un buon villain proprio per questo. Perchè fa delle piccole cose ma ti fa pensare che ne possa fare altre e che tutte queste piccole cose possano essere un piccolo tassello di un disegno più grande. E' questa la "grandezza" del personaggio. Perchè non è tanto quello che FA un cattivo ricorrente che ne determina la statura ma quello che PUO' fare.

Per il resto assolutamente d'accordo con te che la bellezza del numero 25 e 43 non sta nel cattivo ma nel contorno (l'intera storia).

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 12:44 pm 
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alemans123 ha scritto:
E' questa la "grandezza" del personaggio
No. quella è la "grandezza" dell'hype.
Non deliriamo. Si giudica ciò che un personaggio FA. Ora. Nelle pagine che leggiamo.

E Ghost non ha fatto una sola azione cattiva ancora.

alemans123 ha scritto:
Ma anche nell'ottica di oggi un villain è irrilevante.
Eh no, il nuovo villain è stato presentato (con tanto di albetto speciale introduttivo a suo nome) come uno dei cardini per il rilancio. Quindi deve essere rilevante. Eccome.

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 1:27 pm 
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Dear Boy ha scritto:
Il vero villain di Dylan Dog è quello che gli sta scrivendo le storie del rilancio.


La voglio su una maglietta :g:

Recchioni ha ribadito più volte che Giòn Gòst non è una villain, e anche che è ispirato a (o una diretta emanazione di) John Doe, che era un antieroe.
Quest'è alla fine. I dati ci portano a questa conclusione: non abbiamo ancora visto niente di malvagio perché non è malvagio.

P.s. siccome con questo caldo la mia memoria non è proprio al massimo, queste dichiarazioni di Recchioni potrei anche essermele sognate.


Ultima modifica di Don Cristo il gio ago 03, 2017 1:30 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 1:29 pm 
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Comunque, ora che ci penso, una cosa che se non ha proprio ucciso Dylan quantomeno ha messo in seria difficoltà tutti gli autori delle ere postsclaviane è stata il momento in cui le sue caratteristiche tipiche hanno cominciato a essere formalizzate. Mi riferisco con questo a numerose operazioni svolte sul personaggio (incluso ovviamente il tentativo assurdo di dargli una continuity coerente) e in particolare alla sua caratterizzazione. Credo che in tutto ciò abbiano giocato un ruolo sia la fama di cui ha goduto Dylan durante il suo boom tra gli anni '80 e i '90, sia l'attenzione che gli hanno cominciato a riservare intellettuali "seri" sul genere di Umberto Eco da un certo momento in poi. Si è creata una certa immagine di Dylan e del suo universo, una "bible" che tutti gli autori (persino lo stesso Sclavi!) hanno cominciato a coltivare anche se il personaggio che ne risultava era molto meno vitale di quanto non lo fosse nel suo momento d'oro.

Faccio un esempio banale: a un certo momento si è cominciato a dire che Dylan era "il personaggio Bonelli di sinistra" per antonomasia (mentre quello "di destra", se non sbaglio, era Tex). è vero che Dylan negli anni d'oro (direi i primi 50-60 numeri) osservava comportamenti abbastanza "progressisti", ma questo avveniva unicamente perché rifletteva il carattere di Sclavi e quindi un certo tipo di atteggiamenti. Però in quegli albi si trattava di comportamenti perlopiù spontanei (con qualche eccezione, il - per me terribile - albo sul Goblin per esempio, in cui Dylan si mette a fare il predicatore), o comunque ben integrati nel carattere del personaggio, che poteva anche permettersi di essere incoerente (vedi Orrore Nero). Solo che a un certo momento, da quando cioè Dylan è diventato "ufficialmente" di sinistra, molti se non tutti i suoi atteggiamenti hanno cominciato a essere direzionati in modo tale da rispettare questa sua caratteristica "formale". La sostanza è diventata la forma. Non si spiegano altrimenti scene assurde come il tentativo di dialogo con il naziskin in Doktor Terror o il fatto che a un certo punto tutti i freak hanno cominciato a essere dei santi contrapposti a ricchi belli e stronzi (non che mancassero scherzi di natura verso cui si poteva anche provare un po' di simpatia nei primi numeri, vedi il mostro di Dal Profondo, o anche Damien, ma erano spesso personaggi ambigui, imperfetti caratterialmente o anche pericolosi: alla fine Johnny Freak è un Ghor trasformato nell'arcangelo Gabriele...). Mi chiedo se non siano discese da qui anche molte discussioni sul rapporto di Dylan con le donne, compreso il tentativo di nobilitare la sua fama di dongiovanni con tante, vacue discussioni sull'amore, quando alla fine la sua promiscuità sessuale era semplicemente un'esigenza fumettistica o il sogno un po' adolescenziale (e tutto maschile) di avere tante fidanzate bellissime. Anche l'arrivo di Carpenter e Rania, una vera americanata secondo me (nel senso che sembra discendere dalla moda tutta americana del Tokenism) può essere una conseguenza sulla lunga distanza di questa tendenza.

Alcuni cliché sono stati creati proprio in albi interni alla serie. Per esempio, a un certo punto si sono inventati che ci sono milioni di inferni e in particolare esiste un inferno burocratico, dotato di un computer che ogni tanto commette un errore e causa disastri, come morti che ritornano eccetera. Al di là delle trovate visive (i diavoli con le teste tutte diverse di elettrodomestici, pupazzi ecc), la trovata funziona perché sottintende un certo desolato nichilismo nell'universo di Dylan: non importa se sei stato buono o cattivo, nell'aldilà puoi soffrire in eterno o essere soddisfatto, e quello che ti tocca è completamente casuale; anzi, persino la tua personalità può essere alterata da un semplice problema tecnico (il morto che non si ricorda se si è suicidato oppure no, per esempio). Niente di nuovo, intendiamoci, altri autori hanno sfruttato trovate molto simili, solo che in questa serie a fumetti in particolare sono riusciti a darle un tono unico. Il problema però è che anziché sfruttare le conseguenze di questa trovata in termini di tono (il nichilismo appunto) e lavorare su quella, si sono limitati a porre una regola, appunto squisitamente formale: nel mondo di Dylan le entità soprannaturali (la morte, il diavolo) possono sbagliarsi e questi errori hanno conseguenze sulla realtà. Punto. E quante storie si sono avute da allora che hanno sfruttato allo sfinimento quella trovata? A me sembra che di Dylan e del suo mondo si sia preservato soprattutto il guscio, non il cuore. Un altro esempio è Bloch. E' vero che per Dylan è una figura paterna, ma questa cosa è emersa spontaneamente nell'arco di tanti, tantissimi numeri che lo vedevano protagonista: per molti anni è stato semplicemente un amico molto caro di Dylan, scorbutico ma in fondo bonario. Solo che, trattandosi di un personaggio molto simpatico, è cresciuto ed è diventato parte integrante del mondo dylaniato. Costruirgli un passato con un figlio morto, e di fatto idealmente sostituito affettivamente da Dylan, ha esplicitato, banalizzandolo, qualcosa che era già implicito, e molto efficace, già all'interno delle storie.


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 1:48 pm 
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alemans123 ha scritto:
Le premesse su John Ghost invece sono di una lotta non a senso unico (Dylan contro Ghost ma anche e soprattutto Ghost contro Dylan).

A me sembra più che altro che Ghost voglia utilizzare Dylan per i suoi fini. Si capisce che Dylan avrà un ruolo determinante in un evento di proporzioni universali (vedi Mater Dolorosa), quindi lo spietato agente del Caos tenta di volgere la situazione a proprio favore proteggendolo. Ghost non è il classico cattivo che vuole annientare il suo nemico, bensì un manipolatore senza scrupoli che cerca di servirsene.

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"Si può dire allora che la storia possiede un'architettura, Hinton? È un'ipotesi grandiosa e terribile."


Ultima modifica di julius94 il gio ago 03, 2017 1:56 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 1:48 pm 
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@Myskin

La deriva di Dylan Dog è iniziata proprio quando hanno cominciato a confonderlo per un fumetto di temi sociali legato all'attualità.
Il successo (enorme e trasversale) era dovuto alla forte vena esistenzialista (universale) che connotava le storie dei primi anni.
Il male è stato considerare Johnny Freak archetipo al posto, appunto, di Inferni.

julius94 ha scritto:
Si capisce che Dylan avrà un ruolo determinante in un evento di proporzioni universali (vedi Mater Dolorosa)
Io non farei troppo affidamento sugli eventi raccontati in Mater Dolores...

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Cito testualmente: "Un giorno non lontano, l'Universo avrà bisogno del tuo sacrificio, Dylan. Ma quel giorno non è ancora arrivato e, fino ad allora, io devo vegliare su di te...". Ora, mi sembra strano che una premessa del genere non venga sviluppata. Non mi stupirei se la famosa "annata in stretta continuity" vertesse proprio su questa fantomatica avventura universale.

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MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 2:15 pm 
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Sono talmente incasinati e in contraddizione gli eventi in quell'albo che per me tutta la storia è solo la proiezione delirante di un ipocondriaco.

Comunque invidio i lettori abbastanza giovani che potranno leggere l' "annata in stretta continuity".

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MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 2:35 pm 
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Quanti spunti interessanti!

Cita:
No. quella è la "grandezza" dell'hype.
Non deliriamo. Si giudica ciò che un personaggio FA. Ora. Nelle pagine che leggiamo.


Qui mi trovi in totale disaccordo. Sarei d'accordo con te se parlassimo di un romanzo (o in generale una storia autoconclusiva) con un inizio e una fine. Allora lì non posso fare altro che giudicare un personaggio per quello che FA. Ma in un contesto come quello di DD sarebbe riduttivo definirlo solo per quello che FA. Devi giudicarlo anche per l'aspettativa che il personaggio suscita. E non parlo di aspettativa determinata dall'autore. E' chiaro che se l'autore dicesse: "Ah ne vedrete delle belle con questo nuovo personaggio" mi sta creando hype (esaltazione, attesa del personaggio).
Se invece il personaggio mediante le sue azioni mi crea delle aspettative (che è quanto ha creato in me durante le sole prime 15 pagine circa di "Al servizio del Caos") allora è il personaggio che è costruito bene perché desta interesse. E non desta interesse solo perché poco sappiamo di lui. Lo fa perché è interessante. Ha un macroobiettivo, ha delle debolezze, ha dei tic, dei modi di fare,...

Per quanto riguarda il discorso di MySkin sono in parziale accordo. Ma non tiene in considerazione il fatto che Dylan Dog ha attraversato 30 anni di storia italiana. E in questi 30 anni sono cambiate tante cose. In primis il ruolo del fumetto. E' innegabile che qualità o non qualità è il fumetto inteso come media ad avere perso molti sostenitori. Prendi Morgan Lost. Non è un fumetto tanto diverso da DD ma non riuscirà mai a fare il botto come ha fatto DD in quanti i giovani di 30 anni fa venivano presi, attirati dai fumetti molto più di quanto sia possibile fare ora. E poi sono cambiati i gusti, i modi di scrivere e raccontare storie. Anche il modo di presentare e caratterizzare i personaggi (in questo concordo con te MySkin che Carpenter e Rania siano figli di questo tempo) è cambiato. Poi sono cambiati gli autori. Sclavi non era bravo solo perché sapeva scrivere ma perché era in grado di mettere le sue paure in quel fumetto. Oggi anche perché si fanno più storie l'anno e perché si assoldano scrittori bravi ma non proprio in linea con il personaggio sono molto più rare le storie "belle"!

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MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 3:04 pm 
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alemans123 ha scritto:
Sarei d'accordo con te se parlassimo di un romanzo (o in generale una storia autoconclusiva) con un inizio e una fine.
Già, peccato che Dylan Dog nasca e sia a tutt'oggi una serie fatta di albi autoconclusivi. Non a caso stanno sbandierando da anni l'arrivo di storie in continuity come un evento.

alemans123 ha scritto:
mi crea delle aspettative (che è quanto ha creato in me durante le sole prime 15 pagine circa di "Al servizio del Caos") allora è il personaggio che è costruito bene perché desta interesse. E non desta interesse solo perché poco sappiamo di lui. Lo fa perché è interessante. Ha un macroobiettivo
...che sarebbe?

Mi riquoto per ricordare ciò che Ghost finora avrebbe fatto per destare interesse.
Dear Boy ha scritto:
è più cattivo perché ha insultato una cicciottella? O perché sta perseguitando Dylan offrendogli prima un falso lavoro (poteva chiamare direttamente lui il progettista per capire il "difetto" dello smartphone) e poi comprandogli casa?



alemans123 ha scritto:
Prendi Morgan Lost. Non è un fumetto tanto diverso da DD
Seh, je piacerebbe.

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 3:58 pm 
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julius94 ha scritto:
Dylan avrà un ruolo determinante in un evento di proporzioni universali (vedi Mater Dolorosa), quindi lo spietato agente del Caos tenta di volgere la situazione a proprio favore proteggendolo. Ghost non è il classico cattivo che vuole annientare il suo nemico, bensì un manipolatore senza scrupoli che cerca di servirsene.


Esatto, non è il classico villain da annientare o che ti vuole annientare. Ha una finalità tutta sua in mente - probabilmente in nome di "Albione" o di un ordine superiore massonico-grandantico-alieno-metafisico. Non lavoro né per se stesso né per la gloria/brama di qualcosa. Ha un progggetto in mente - forse il rilancio di Dylan? :lol: - ma per ora fa il mysterioso angelo custode maligno, sottuttoio, calibrotuttoio, supervisionotuttotio. Un po' troppo per renderlo intrigante a dire il vero, ma a qualcosa andrà a parare tutto questo.

E poi non mi sembra tanto un agente pro-Caos. Anzi, nel numero dedicato a lui si adopera in più modi per arginare le variabili impazzite del Caos - v. ingegnere fricchettone - e ritornare alla sua scacchiera predefinita. Se un po' di casino avviene - v. storia dampyriana - è per impedirne altri più grandi e non perdere il controllo del megaprogggettone :o :o :o .

AL SERVIZIO DI ALOHA, TI FARA' UN BEL SERVIZIO PRIMA O POI

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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 4:43 pm 
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Dear Boy ha scritto:
Sono talmente incasinati e in contraddizione gli eventi in quell'albo che per me tutta la storia è solo la proiezione delirante di un ipocondriaco.

Comunque invidio i lettori abbastanza giovani che potranno leggere l' "annata in stretta continuity".


Seh vabbè, Mater Dolorosa dovrebbe essere uno dei capisaldi della nuova continuity e ora non dovremmo prenderlo in considerazione, nonostante colleghi
Spoiler!
storie come Il Cuore Degli Uomini e "Cenere Tornerai", dove a luce dell'ultima pagina di quest'ultimo si capisce che Groucho si è messo "al servizio" di Ghost dopo che gli ha dato la soffiata al telefono per salvarlo dalla ragazza pazza.
Senza contare che appunto li viene teasato un po' di quello che vuole fare Ghost con Dylan e della fase 3 (che ora in molti millantino non esista, una cosa assurda, quando confermato da Recchioni che dovrebbe partire verso l'inizio di Novembre 2018) dove si capisce a quanto pare lui non è cattivo, ma diciamo neutro, lui vuole proteggere Dylan perché lo vede come un investimento, un qualcosa che vuole proteggere per suoi guadagni che non devono essere per forza malvagissimi (almeno per il momento e quello che sappiamo) :roll:

Comunque credo che per il momento non vogliono usare Ghost sia per non sovrasfruttato che per quando presenti evidenziare momenti importanti per la nuova continuity.
Credo invece che nella fase 3 sarà presente quasi in ogni albo o almeno sperò, quindi per il momento lo si tiene buono, nonostante ci sia in molte storie la sua diciamo "ombra", in molte storie nonostante non sia presente stanno sfruttando il suo nome o la società, non sempre ma molte volte sta succedendo, ed è una cosa molto interessante, cioè la sua presenza nella serie si sente molto più di Xabaras (cosa alla fine anche voluta per carità per quanto inizialmente Sclavi ci ha provato nelle sue storie ad inserirlo ogni tanto per poi perderci proprio l'interesse).

A me Ghost piace alla fine, proprio perché per il momento non è il cattivissimo, ma per il momento più neutro come personaggio e sono curioso di vederlo nella fase 3, speriamo bene :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 5:00 pm 
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Dear Boy ha scritto:
@Myskin

La deriva di Dylan Dog è iniziata proprio quando hanno cominciato a confonderlo per un fumetto di temi sociali legato all'attualità.
Il successo (enorme e trasversale) era dovuto alla forte vena esistenzialista (universale) che connotava le storie dei primi anni.
Il male è stato considerare Johnny Freak archetipo al posto, appunto, di Inferni.


Sono abbastanza d'accordo, anche se come ho scritto ci sono anche altri fattori in gioco (la tendenza a scrivere storie molto lineari e poco articolate, comunque diffusa in generale nel fumetto italiano; ecc). In generale, credo si possa dire che per una serie di fattori (a cominciare dal successo esplosivo di cui ha goduto a un certo punto e che ha cominciato a diffondere, cristallizzandola, una versione banalizzata del personaggio) Dylan è diventato maniera da "sostanza" che era. Anche la qualifica di "Indagatore dell'incubo" è stata ripresa e rilanciata nel modo più superficiale possibile: c'è stato un momento, già intorno al numero 80, in cui Dylan ha cominciato ad affrontare minacce esplicitamente soprannaturali seguendo addirittura tutte le "regole" del caso, come in un manuale di Dungeons &
Dragons (argento contro i vampiri, per esempio). L'esito non è sempre stato disprezzabile (la saga dei vampiri di Ruju per esempio mi è abbastanza piaciuta) ma secondo me è stato uno dei più grandi "tradimenti" dell'atmosfera dylandoghiana originale. Oltre che un grosso errore. I mostri originali di Sclavi (ma anche degli altri autori dei primi albi) erano sempre sui generis, si muovevano in una dimensione più allegorica che horror e le "regole" erano sempre vaghe o decisamente non rispettate (pallottole d'argento per i licantropi? Roba da film americano). Per dire, per me La governante è un albo completamente sbagliato, anche se l'ha scritto un autore che ammiro, ossia Manfredi. Oltre ad avere un'atmosfera che non c'entra niente con Dyd, il mostro appartiene a una specie, segue delle specifiche regole, la sua esistenza è esplicitamente riconosciuta dai protagonisti... Uno sbaglio madornale, appunto.


alemans123 ha scritto:
Per quanto riguarda il discorso di MySkin sono in parziale accordo. Ma non tiene in considerazione il fatto che Dylan Dog ha attraversato 30 anni di storia italiana. E in questi 30 anni sono cambiate tante cose. In primis il ruolo del fumetto. E' innegabile che qualità o non qualità è il fumetto inteso come media ad avere perso molti sostenitori. Prendi Morgan Lost. Non è un fumetto tanto diverso da DD ma non riuscirà mai a fare il botto come ha fatto DD in quanti i giovani di 30 anni fa venivano presi, attirati dai fumetti molto più di quanto sia possibile fare ora.

Secondo me Morgan Lost è una versione molto, molto semplificata e impoverita del Dylan Dog del tempo che fu. Mi dispiace per Chiaverotti, è un autore che ammiro e apprezzo, ma secondo me questo suo ultimo nato non è un prodotto riuscito. Aggiungo che sì, nessuno mette in dubbio che i fumetti siano cambiati in 30 anni (secondo me qualitativamente in peggio e con minori vendite a fronte di una maggiore popolarità anche tra i non fumettofili e un definitivo sdoganamento del fumetto come forma d'arte), ma a mio giudizio questo non c'entra molto con l'impoverimento tematico che ha subito Dylan. Anzi, secondo me non c'entra nemmeno con Carpenter e Rania. Non capisco la motivazione reale dietro la creazione di questi due personaggi, o meglio la capisco (vedi alla voce tokenism) ma non vedo cosa c'entri con il tipo di pubblico a cui Dylan si rivolge, o anche solo con il tipo di atmosfera che caratterizza le sue storie. Paradossalmente il cellulare parlante, un assurdo narrativo incredibile di cui si sono liberati in fretta, era - almeno ai miei occhi - quasi più comprensibile: non c'entrava niente con Dylan nemmeno quello, ma mi sembrava esattamente il tipo di trovata che lo Sclavi degli anni '80 avrebbe potuto proporre per le sue storie per Il Giornalino (anzi, sono quasi sicuro che è stata proprio un'idea sua). Dopodiché per me possono anche mandare Bloch in pensione, pazienza, ma il punto è che tutte queste trovate un senso lo devono avere, mentre invece mi pare quasi che prima abbiano voluto introdurre i concept e poi abbiano cercato - senza riuscirci - un modo di farli funzionare.


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 Oggetto del messaggio: Re: Generation Ghost
MessaggioInviato: gio ago 03, 2017 5:34 pm 
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Cita:
Già, peccato che Dylan Dog nasca e sia a tutt'oggi una serie fatta di albi autoconclusivi. Non a caso stanno sbandierando da anni l'arrivo di storie in continuity come un evento.


Ogni tanto mica le capisco le tue obiezioni. Cosa c'entra con il discorso sul villain? Se il cattivo deve essere ricorrente deve comparire su più albi, così da poterlo delineare meglio. In un albo autoconclusivo lo giudico da quello che fa. Se il nemico è ricorrente deve lasciare una sorta di mistero su quello che farà la prossima volta che comparirà.

Cita:
...che sarebbe?


Leggiti quello che ha scritto Myskin. Può non piacere ma John Ghost è un cattivo/non cattivo meglio caratterizzato di Xabaras. Posso al limite concepire un discorso che è un cattivo molto vago e quindi un pò paraculo (e posso anche darti ragione) ma ci sta in una serie come DD. Più il personaggio è vago nei suoi obiettivi più può essere usato senza farne una nuova caratterizzazione.

Cita:
è più cattivo perché ha insultato una cicciottella?


Se ragionassi come fai tu potrei dirti che invece Xabaras è quello che si fa "battere" da uno che ha una bomba nella custodia del clarinetto. Un genio che manco la controlla.

Cita:
Seh, je piacerebbe.


Per Myskin e Dear: Quello che qui volevo sottolineare è che all'atto delle uscite dei primi 5 numeri la qualità di ML è paragonabile a quella delle 5 uscite di DD (anzi io la vedo migliore la qualità di ML). Nonostante ciò quante copie ha venduto? Molte meno di quelle di DD. Quindi cosa voglio dimostrare? Non sempre è la qualità a determinare il numero di copie vendute di un fumetto. E oggi il numero di copie vendute di qualunque fumetto è minore delle vendite di 10, 20 anni fa. Ed è un fenomeno fisiologico. E non c'entra niente lo sdoganamento del fumetto come forma d'arte o almeno non solo. Oggi i ragazzi hanno dei passatempi che una volta non avevano. Sarà lo smartphone ma imputo a questo soprattutto la mancata lettura dei fumetti.

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