Quando iniziai con Dampyr e lessi
Notturno in rosso, uno dei primi albi (di Colombo), non mi dispiacque, ma mi dissi "speriamo non siano tutti così, sarebbe ben limitato altrimenti": azione, sparatorie, guerra ai vampiri, scontro finale col maestro. Ma già dal numero dopo si capiva che così non sarebbe stato, anche se albi del genere non sono mancati.
Per un incontro con Dylan avrei preferito una storia senza vampiri (Dylan contro un maestro della notte è scontro improbo, può solo limitarsi ad assistere Harlan, mi dicevo), che so una storia di fantasmi, magari col solo Harlan e/o i ghost hunters (chissà se magari in futuro non appaia una storia del genere su un albo di una delle due collane). Ma questo sarebbe stato un limite propagandistico (posto che uno degli scopi del crossover sia pubblicizzare l'altra testata), qui si è voluto presentare il mondo di Dampyr nelle sue caratteristiche più essenziali, la guerra ai maestri della notte appunto e ne sono dovute venir fuori delle semplificazioni, magari sbagliando, perché se alcuni lettori che non conoscono Dampyr trovassero quest'albo un semplice picchiaduro probabilmente si terranno lontani da quella testata.
Gli autori hanno pensato ad un maestro da un albo (vabbè due
, ma non è ancora detto, anche se Lodbrok non ha questo gran potenziale) e via e a come far interagire i due universi narrativi (Dylan comprensivo col mostro, ecc.).
In una storia più profondamente dampyriana, con maggior continuity (es. Dampyr contro Lord Marsden), Dylan sarebbe stato troppo sacrificato.