Cravenroad7

Da lettore di manga ancor prima che di Bonelli faccio presente che, per quello che ho letto in questo topic, avete una percezione del fumetto giapponese errata.
a) I manga in Italia vendono, in generale, pochissimo, salvo rare eccezioni trainate dagli anime (One Piece, Naruto, DragonBall).
b) Non esiste manga che possa competere in vendite con un fumetto Bonelli, sul suolo italico.
c) Non sono eclusivamente i giovani a leggere i manga. C'è stato il boom di giovani tra 2006-2008 quando i pomeriggi di Italia 1 erano pieni di cartoni giapponesi e il martedì sera su MTV trasmettevano Anime Night. Quei giovani hanno 23-30 anni adesso.
d) Bonelli in fumetteria sono di difficilissimo piazzamento perché stravendono in anteprima in edicole e supermercati. Il mio fumettaro praticamente non tiene Bonelli in esposizione (avrà un centinaio di albi complessivi), eppure una decina di DyD in abbonamento li fa e immagino altrettanti Tex. Segno che vendono ma non c'è ritorno econimico nell'esporli. Pure la fumetteria SuperGulp a Milano, da quando ha cambiato locazione, tiene assai meno Bonelli di prima. Per i manga funziona in un altro modo: escono in contemporanea in edicola e fumetteria, salvo il fatto che gran parte delle uscite è solo da fumetteria (con sovraccoperta). In un supermercato non ho mai trovato un manga, ed esempio.

A chiosa, abbasso i "mangaka italiani" (già l'accostamento è un controsenso), abbasso Sio (ho capito che con le nuove leggi di Youtube le Disney e la Bonelli devono pagargli i viaggi in Giappone, però oramai è peggio del prezzemolo. Però sui cavoli a merenda).

Un color fest mangaka sarebbe molto interessante. Ma bisogna trovare prima autori giapponesi che leggono e apprezzano Dylan Dog, altrimenti che sensibilità ci mettono dentro?

Concordo pienamente.

A onor del vero c'è stato anche l'ottimo Enna, che per Bonelli ha scritto e continua a scrivere gran belle cose. E Faraci non ha firmato solo porcherie...

Tempo fa si parlò di questa cosa, ma venne detto che invitare i singoli autori giapponesi è un mezzo casino tra copyright, comunicazione, libertà creativa e conoscenza del Dylanmondo. Quindi la vedo dura.
Comunque Sia/o, a me sta bene tutto questo pullulamento di guest-star, purché rimangano sul lato sperimentale (v. CF o cose simili). Pensare di dare chiavi in mano a questa gente le redini della regolare, mi pare un rischio glamour evitabile, e che ripaga solo sul singolo albo di richiamo.
Alla fine conta l'orrore e non le mode (passabili) per ragazzini.

KONNICHI WALOHA

Il Dylan che è diventato un fenomeno è diventato un fenomeno lo è diventato conquistando gli adolescenti.
Il Dylan che è diventato un fenomeno era il Dylan di Scalvi.

E mi dite di "non abbassare il livello delle storie per andare incontro agli adolescenti".
Regà, ripigliatevi.

Non si tratta di "abbassare", perdonaci, ma di "adeguare" a quelle che sono le loro icone (tipo figurine) attuali. Non è una cosa per livellazione, ma per punti di contatto. Non credo che Sclavi negli anni '80s (o anche dopo) abbia mai intavolato una storia per venire incontro a quella che era una fascia di età specifica - nonostante le ramanzine censorie di SergioB - o per compiacere il loro baillame fanormonale in sconquasso verso chissacchì. Lui scriveva e poi dovevano esser gli altri a venirgli incontro, di qualunque età.
Abboccarono i giovani? Fortunelli! Bei tempi...

NON CI SONO PIU' I MEZZI ALOHA DI UNA VOLTA

E allora perché temete una cosa del genere?
Il modello che ha funzionato con gli adolescenti è quello di Sclavi, perché dovremmo fare una cosa diversa?

Parlo per me, non conosco/interpreto i timori degli altri.
La mia riserva è solo sul "momento", sul cogliere al volo il "fenomeno" di grido attuale e poi vederlo scartare dal tempo che si prende la sua fatale rivincita. Vale la candela? Dubito che Tiziano all'epoca avrebbe assoldato certi contributori per inseguire il "momento". Quando uno come lui aveva delle idee il suo credo era andare avanti e non pensare troppo a chi ti fiancheggia.
Tra vent'anni chi si rilegge Storia di Nessuno rimarrà ancora colpito, pure a 10 anni.
Chi leggerà una storia di Sio - non parlo di Dylan, per ora, ma di roba tipo J.Jaypegg - penserà che sono baloccamenti in cui si gingillava un'altra (fugace) epoca, e tanti saluti.

ALOHA IN JPG

Io li adoro. Però dai, Enna su Dylan Dog ha scritto cose veramente dimenticabili e quando pensi alle tre peggiori storie di sempre di DYD almeno due sono di Faraci. Ci siamo lamentati del disneyismo gualdoniano fino a ieri come ora ci stiamo lamentando del fatto che i nuovi autori sembrano non aver capito una mazza del personaggio e scrivono per raccontarsi i cazzi loro. Persino autori che sembravano fatti apposta per Dylan Dog come Simeoni stanno deludendo.

Quanto all'altro problema, i ragazzi degli anni '80 avevano un gusto di un certo tipo (chi guardava i film di zombie trent'anni fa li guarda ancora) mentre i ragazzini di oggi sono indecifrabili da ogni punto di vista, non esiste un'unica tendenza che puoi "furtare" per poi lavorarci sopra come Sclavi fece con l'horror e la musica metal nel 1986. L'unica cosa che puoi fare è prendere autori che già sai che piacciono ai ragazzini e sperare che si portino qui sopra un po' dei loro lettori affezionati, ma storicamente è una scelta miope. Il passo successivo potrebbe essere, per piacere ai più piccoli, commissionare una storia a Geronimo Stilton (esagero).



Esatto. Anche l'horror è passato di moda, poi è tornato di moda, fra poco sparirà di nuovo. Ma le storie in cui c'era anche qualcos'altro saranno sempre leggibili.

Mi chiedo come mai nel merchandising inaugurato dalla SBE non c'è materiale di DD
Per intenderci: t-shirt, portachiavi, tazze, polo...
Quasi tutti i personaggi tranne il nostro indagatore ?
Questione di diritti ?
I ragazzi si fidelizzano anche così..o no ?

Oddio, veramente a me sembra che ogni autore di turno imponga il proprio di modello...

anch'io ho questo timore, ma se il curatore della testata (che sarà anche antipatico ai più, ma io guardo in prima battuta l'aspetto professionale) si prende la briga di venire qui (dove non gli si perdona niente, forse anche giustamente) e dice



io mi fido.

Riassumendo:
-Ratigher reclutato per attirare gli alternativi e i fighetti hypster
-Sio per attirare i ragazzini e gli adulti ritardati
-Zerocalcare e Ortolani per attirare i sedicenti new-nerds che leggono solo Zerocalcare e Ortolani.
-Baraldi per attirare le orfanelle di Twilight ormai cresciute e i pipparoli a cui piacciono le scrittrici gotiche\rock.
-Simeoni reclutato perché prometteva bene su altre testate bonelli
-Recchioni per attirare gli hater.
(Ho dimenticato qualcuno?)
Mi auguro che con cotante oculate scelte di marketing Dylan sia tornato o perlomeno tornerà a vendere un milione e mezzo di copie al mese.

Io insisto, fate una bella mini serie, sei episodi da mettere anche sul tubo, se proprio non volete fare un film.

I soldi ce l'hai te?