Cravenroad7

L'idea del Maxi, ogni tanto, con una sola lunga* storia mi piace, va a raccogliere l'eredità dei Giganti a storia unica.
A rendermi pessimista sono gli autori, quasi 300 pagine di Mignacco e Montanari con e senza Grassani e con altri, m'ispirano quanto un documentario in nederlandese, senza sottotitoli e della durata superiore alle 3 ore, sulla coltivazione dei tulipani, ma sarò ben contento di sbagliarmi e di leggere magari una storia almeno sufficiente con qualche spunto interessante.
Spero il gioco di rimandi con la serie regolare (riguardo il pensionamento di Bloch, ecc.) sia molto limitato.

Su Argento:
- Ho trovato diversi suoi film, tra cui gli ultimi che ho visto, deludenti.
- Lo sceneggiatore, soprattutto in virtù del curriculum televitae postato da Don, non promette bene.
- E' probabilmente un'operazione commerciale di richiamo di vecchi fan & lettori in cui il regista fa da specchietto per le allodole.
- Altre considerazioni negative possibili del caso...

Concludendo logicamente:
Dario Argento che scrive un soggetto per Dylan Dog Ma io correrò in edicola per averlo, non vedo l'ora


*Proporrei anche un Maxi (quindi un Mini) a storia singola breve, a cadenza regolare, diciamo mensile, che prenda il posto di quella in essere... senza più Rania (e annessi), Carpenter, Irma, ecc.

Copertina maxi da dimenticare...un calo inesorabile a quanto pare...e vabbè.

Incredibilmente questo maxi mi attira, nonostante gli autori coinvolti, per dirla con un eufemismo, non siano tra i miei preferiti.

quindi un maxi che è un gigante
immagino che M&G aiutati/sostituiti sia stato per un motivo di tempo



non ho capito, il maxi non ha rimandi con la serie regolare, sono due universi paralleli...

D'accordo su Mignacco, ma il fatto che collaborino altri disegnatori mi pare sacrosanto. Basta dare un'occhiata alle tavole della seconda e terza parte per notare che sono visibilmente più rifinite del solito, almeno sul livello accettabile dei tempi che furono.


Non ce ne sono di diretti, ma ce ne sono stati di metafumettistici (brrr).

Ma quelli sul Maxi non erano storie semplicemente ambientate prima del 338 ?

Per me, maxi che ha buone probabilità di essere una lettura divertente, ideale per l'Estate - dalla sinossi mi ricorda un po' lo speciale "La scelta", basato sui what if.

più che prima del 338, seguono un filone narrativo parallelo al 338, in cui le cose sono rimaste com'erano prima, quindi con Bloch e Jenkins non in pensione, ecc...

MAH...che caciara...

Piuttosto vero, ma aspetto di vederle tutte, rimanendo pessimista. Ho presente l'esempio del Piccatto a più mani che è sì un po' migliorato, ma non poi così tanto.



E' quello che intendevo. E condivido il brivido. Basti vedere ad es. la prima storia del primo Maxi Old Boy (di Mignacco) che conteneva alcune strizzate d'occhio a quanto andava sviluppandosi sulla serie regolare.

Poi qui è ovvio che siamo nel regno del Dylan a.n.c. (ante nuovo corso) e alla fine il solito equilibrio iniziale verrà ristabilito e visto (ultima delle vignette in anteprima) che ci sarà una gitarella nell'inferno burocratico...

Ormai sarebbe capace di farmi calare la libido pure in presenza della signorina Ratajkowski.

Ormai tante cose, vecchie e nuove, di Dylan fanno l'effetto di andare ad un appuntamento con la bella Emily e poi trovarvi invece la Trelkovski (ma dentro di noi già sapendolo fin da subito, salvo quell' 1% di illusione).
Ah se dell'inferno burocratico avessero l'esclusiva non trasferibile solo Sclavi ed Ambrosini.

a me l'incipit del nuovo Maxi intriga parecchio
E sono molto curioso di scoprire il perché in copertina si menziona "1 storia" mentre nel sito bonelli si parla di "3 storie"

Il perchè da una parte il maxi sia chiamato "a storia unica" sulla copertina e "a tre storie" sul sito mi sa che ha a che fare con le aspettative del rispettivo pubblico di riferimento: il vecchio pecorone da edicola che vuol leggersi un malloppone in estate e il giovane pecorone con sindrome da deficit dell'attenzione dovuto ad internet che appena si va oltre le 94 pagine sviene perchè è troppo per lui.

Io faccio parte della vecchia categoria