Cravenroad7

E vi dico che anche io, notoriamente severo con la roba bonelli, ho apprezzato il primo numero di Mercurio Lol.
Non so se possa reggere una ventina di episodi e il colore serve a poco, ma per ora è interessante, più per i personaggi che per la storia in sé.

impressione positiva ma mi è sembrata un b-side dell'episodio de "Le Storie"; insomma, è un albo di presentazione (il secondo) con molte caratterizzazioni e poca narrativa; diciamo che da Bilotta ci si può aspettare che er mejo ha dda veni'.
detto questo, il tratto di Mosca non è molto nelle mie corde (a differenza del Casertano venturo) e credo sia ulteriormente penalizzato dalla colorazione che trovo del tutto inadeguata alla serie.

Questo Roma dei pazzi l'ho preferito all'albo de Le Storie, a parte il b/n di quello che rendeva anche più suggestiva la Roma d'epoca.
Bilotta fa un buon lavoro, la storia si legge con una certa curiosità e non annoia mai, però... non mi prende. Né l'ambientazione, né il protagonista, né gli altri personaggi, non l'assistente Ottone, pure molto stimolante anche per sviluppi futuri, assolutamente non il Moriarty della serie (ormai stereotipato), non l'associazione segreta di cui fa parte Mercurio, né i carbonari. Bilotta in genere mi piace, la sua qualità qui si nota, ma come dissi già col precedente, Mercurio Loi non è particolarmente di mio interesse.

Scusate se è già stato chiesto, è necessario rileggersi il numero de Le Storie o sta in piedi da solo questo primo numero?

Se rileggi il numero delle Storie è decisamente meglio.

Conclusa la lettura. Sono abbastanza perplessa.
Per prima cosa penso che il colore sia decisamente inutile e forse penalizzante, perché aumenta il prezzo dell'albo in modo eccessivo, senza apportare alcunché alla storia.
La vicenda è a tratti confusa, con salti di ambientazione e personaggi che lasciano spiazzati. C'è moltissima carne al fuoco, entrambi i personaggi (Mercurio e Ottone) fanno parte di due confraternite, che ci vengono presentate assieme ad un villain che sembra più dotato di super poteri, che di un'intelligenza superiore alla media.
In gioco ci sono vicende personali e un astio personale che, senza aver letto Le Storie, non trova ragione di esistere.

Quoto La Berta (non mi ricordo più in che fumetto "La Berta" era come uno dei personaggi chiamava il suo revolver ).

Non saprei. Forse Jacovitti, milanese d'adozione per CoccoBill, visto che tra i bauscioni biscianti circola la definizione 'berta' per pistola, come compagna di tasca fidata.

ALOHA BERETTUCCIA

al 90% è proprio Cocco Bill, thanks.

Quello che non ho capito è perché Tarcisio avendo in potere due volte Mercurio, dopo aver escogitato macchiavellici e complessi tranelli, non lo uccida.

Mi chiedo perché queste stravaganze a colori non vengano proposte come versione alternativa accanto a quella in bianco e nero. Poi il lettore sceglie come spendere e che tipo di albo leggersi. Insomma, se tu editore credi negli albi a colori, mettili in gioco accanto agli stessi albi ma in bianco e nero e a prezzo inferiore.

Certo, e poi la serie come la chiamano? "Il fu Mercurio Loi"?

Ma no è chiaro però è assurdo che per due volte abbia Mercurio legato a trappoloni mortali, addirittura da giorni e giorni, poi si perda a cianciare o attiri Ottone fino a lui.
Lo scopo ultimo è sfidarlo e vincerlo in intelligenza
e acume o ucciderlo? Inizia un albo con lui appeso, finisce l'albo con lui legato a una colonna (con tutta la manfrina per estorcere la confessione a Ottone) e poi in due pagine liberi tutti senza un perché. La trovo una forzatura ecco, non che voglia davvero la morte di Mercurio, trovo assurda tutta questa vicenda contorta e cervellotica che si risolve col classico stereotipo del cattivone idiota.

Cattivone idiota anche no, dai. Bilotta è molto asciutto nel raccontare lo sviluppo e la fine nella storia, ma si capisce comunque che tra Mercurio e Tarcisio c'è una sorta di malsano affetto. Diciamo che il rapporto tra i due è ambiguo.

Dici? Allora vuole solo ingaggiare una gara di intelligenza?

Mercurio e Tarcisio sono come Batman e Joker: eterni nemici che trovano la loro ragione di vita nello scontro perpetuo. E proprio per questo Tarcisio non arriva mai a uccidere Mercurio, anche se ne ha l'occasione.