Cravenroad7

Mi spiegate la questione di cui sopra? Grazie.

Ci sono inchiostratori che si limitano a ripassare i tratti a matita senza alterarli ed altri che invece usano le matite come base ma imprimono il proprio stile al disegno. In quest'ultimo caso, spesso lavorano su matite poco definite, che impostano l'immagine che l'inchiostratore poi definisce meglio.

Immagino che Di Vincenzo abbia lavorato nel secondo modo.
Ricordo per esempio Bob Layton quando inchiostrava Iron Man, chiunque fosse il matitista riconoscevi lo stile di Layton.

Ok, capito. Grazie!

Letto anche questo in ritardo,dato sufficiente.Lo spunto è originale,meno la realizzazione in generale.Secchi non mi coinvolge a pieno,saranno quei dialoghi che trovo un po legnosi,boh.

Voto 6+, per il fatto che il soggetto sia interessante e tutto sommato la lettura non annoia.

Ma la scrittura, i dialoghi, sono chiaramente quelli di un autore che non ha (ancora) Dylan Dog tra le corde. Lo si palpa chiaramente leggendo la storia. In particolare i dialoghi fra Dylan e Groucho li ho trovati davvero insoliti.

Grandissimo lo spoiler della copertina. Si era gia' capito tutto. Siete dei geni.

storia a cui do 6,5 nonostante momenti un po' banalotti, il fantasma che svolazza ...
però la storia presenta la perversione che su dylan dog è poco rappresentata , di solito su dylan dog gli assassini hanno una logicità assassina anche troppo razionale , tanto che nei telegiornali spessissimo la realtà è molto più contorta che sugli albi.
In questo albo invece tra macabro , e visionari la pareggia almeno.
inoltre ci sono riflessioni sul finale tristi e un dylan riflessivo che fanno di questo albo , un albo cupo.
insomma ingredienti che spesso mancano su dylan dog.
disegni buoni.
la copertina mi piace molto.

il giorno della famiglia
un terzetto di autori neozagoriani, secchi (zagor special "la valle dell'eden"), di vincenzo e piccioni (zagor le origini), un dylan dog tradizionale, provinciale e cimiteriale, con annessa poliziotta gravida e assistente alla jenkins... una storia innocua, sfasata, strano il contrasto tra grigie beghe ereditarie e la demenza galoppante degli emuli mansoniani (ricorda la cover band di "uno strano cliente"), eccessiva la cretinetta che si fa i selfie, e appare un pò troppo ingenuo anche il deus ex machina del fantasma, comunque può arrivare ad una risicatissima sufficienza... copertina simpatica, recchioni mi pare ci tenga parecchio all'aspetto musicale

voto 6