Cravenroad7

Beh, Emily non si risparmia di certo.

Altrove è purtroppo più invadente

Il commissario Graimet è un numero che mi lascia soddisfatto, sia da lettore di Simenon che da lettore, non fisso, di questa collana. Il commissario francese ha molta parte nella storia, dove



e il tutto, personaggi compresi, risulta avvincente. Voto: 7,5

L'omaggio oltre che letterario è, come detto, alla serie tv interpretata da Gino Cervi di cui Graimet prende fattezze e carattere (Cervi era un Maigret meno burbero e più ciarliero dell'originale, che comunque a Simenon piaceva), così come Lucas/Dumas.

P.S.
Maigret, se non ricordo male, ha avuto una figlia, morta poco dopo la nascita. Qui Graimet parla di un figlio morto già grandicello.

Già, c'è pure l'omaggio a Lucas! Sinceramente non me lo aspettavo, poi quando ho visto che lo chiamava Dumas ho colto...

Sì, Maigret e signora ebbero una figlia morta dopo pochi giorni. La vicenda ha dei riflessi nello sceneggiato della Rai, nell'episodio "Un Natale di Maigret". La ragione per cui Simenon dette questo dispiacere al suo personaggio pare sia da ricercare nella difficoltà dell'autore di gestire personaggi bambini...

Uhm, a me l'albo non è piaciuto più di tanto, l'omaggio in effetti sembra essere più allo sceneggiato televisivo che al Maigret dei libri. Gran parte del fascino della serie di Maigret deriva secondo me dallo stile asciutto e molto "visivo" di Simenon, unito al fatto che il punto di vista sulle vicende è, praticamente, costantemente quello del commissario: per questo l'inserimento nel mondo di Julia mi sembra non completamente riuscito, dopo un inizio molto promettente. Davvero troppi i personaggi in gioco rispetto ai romanzi, ma fose è inevitabile dovendo giostrare tutti i "regulars" della serie. La storia non mi ha colpito più di tanto, ordinaria amministrazione. Direi che è un 5/6 per me.

Con qualche eccezione, mi vengono in mente ad esempio La testimonianza del chierichetto, racconto con Maigret e il romanzo breve Pioggia nera (Il pleut, bergère...). Per il romanziere la presenza di un figlio sarebbe stata una presenza fastidiosa probabilmente, l'avrebbe costretto a un minimo di continuità tra un romanzo e l'altro (il figlio che cresce, dare qualche notizia in proposito, ecc.), cosa del tutto assente nella serie (c'è un caso di romanzi collegati, ma non è lo stesso), basti pensare alle storie in cui Maigret è in pensione e qualche pubblicazione dopo rieccolo al Quai des Orfèvres



Da appassionato ti posso dar ragione, lo stile di Simenon e la particolare atmosfera che sa creare in poche frasi è difficile da rendere visivamente (sembra assurdo, ma nonostante lo stile "visivo" dell'autore) sia nei film che, penso, nei fumetti, per quanto ben fatti. Questo quindi non è certo un problema solo qui. Sul contesto poi non l'ho trovato così astruso, ci sono dei Maigret più avventurosi, tra i primi soprattutto e pure d'azione (Maigret, Lognon e i gangster ad esempio), così come ci sono pure due trasferte statunitensi del commissario
Quindi, resa del Maigret letterario in questa storia, ad essere pignoli non riuscitissima, non si respira un'atmosfera alla Simenon, ma semmai quella di una trasposizione e in particolare quella italiana con Cervi insieme a quella consueta di Julia. E sicuramente questo era l'intento di Berardi: inserire il Maigret/Cervi degli sceneggiati, nostalgicamente, in una storia alla Julia. Questa volta, per me, operazione riuscita che forse finisce qui, a meno di una prossima capatina a Parigi della Kendall dove potrebbe collaborare ad un'indagine di Graimet (magari anche da pensionato). Sperando, nel caso, sia da sola (senza i soliti comprimari e i soliti canovacci), potrebbe essere interessante.

Beh anche la stoccata sulla morte dei genitori è riuscita comunque a piazzarla! la mia reazione quando l'ho letta è stata esattamente questa:

Lìidea della trasferta potrebbe essere interessante: cast ridotto a Julia e Graimet (e immagino Ettore) e magari punto di vista più sul commissario (o anche su Julia, ma con le riflessioni del diario della criminologa rese un pò più "simenoniane" e d'atmosfera...)

@bertuccia:

@Aleksandr: conosco Maigret esclusivamente per vie... televisive ma ho un contatto che ritengo il più grande esperto italiano di Simenon. In effetti le storie di Maigret hanno una cronologia editoriale che salta da un periodo all'altro della sua carriera...
Sul fatto di Maigret a fumetti, è uscito qualcosa per il mercato francese ma non so se il target di riferimento sono i lettori dei romanzi o nuovi potenziali appassionati tra i giovani.

Sul fatto delle didascalie, se l'intenzione è di riproporre di tanto in tanto Graimet, forse non sarebbe sbagliato ripetere l'esperimento fatto con alcune storie di Myrna dove, se non ricordo male (non erano albi miei e non li ho mai riletti), il diario era quello di Myrna non di Julia.

Bellina la storia del Commissario Graimet. Sono rimasto più entusiasta da altre storie, recentemente, ma rimane comunque una lettura piacevole, pacata, coinvolgente, ben disegnata.

A posteriori potevo prendere Mercurio Loi per provarlo. Ma in edicola non l'ho visto: o non salta agli occhi o era finito

Mercurio di saltare agli occhi salta, dato che la copertina del n° 1 è così orrida che fa sembrare belle quelle di Dampyr...

L'albo del mese è veramente molto bello e, se non sbaglio, è già il secondo di Lorenzo Calza che mi entusiasma.
La storia è ricca e corposa, ma incentrata sugli eventi contestuali, senza ripresentare i consueti teatrini di condimento. Qua e là affiora il canovaccio classico, ma sono una manciata di tavole che si sorvolano agilmente, senza il tempo di innervosire. Per poter dire che Calza ci legga, basterebbe un pizzico di intraprendenza investigativa in più a Webb, trovo assurdo che sia Julia a indicare la finestra dalla quale potrebbe essere passato l'assassino, lei investiga le menti criminose, la scena del crimine in più lasciamola alla polizia. Molto avvincente la storia parallela della nipote di Emily, persino efficace la vendita del simil bimby, ho provato sincero imbarazzo

Il furto del secolo, dall'accattivante copertina, è stata una lettura piuttosto gradevole fino al finale

Prima tutto ok a parte un'inutile scazzottata di Tim e la borsetta rinforzata di Julia (ormai catalogata come arma impropria dal pentagono ).
Voto: 6 +

Anche a me è piaciuto il finale degli equivoci, abbastanza simpatico.
Come te ho trovato un po' stucchevole quel "per fini estetici", come a dire che adesso oltre a decidere la linea investigativa, a svolgere l'indagine, Julia si occupi anche di presiedere il tribunale.
Il povero Webb può solo incavolarsi e prendersi dei cazziatoni.
La svolta avviene per un'intuizione più che fortuita, sulla base di una teoria più che lacunosa e campata per aria.
Peraltro dopo un'astutissima e discretissima indagine di Tim, che si presenta a casa di personaggi a vario titolo legati al mondo della ricettazione e del crimine, assieme a una Julia in completo e Burberry da maestrina.
I cattivoni tremenderrimi sono degli imbecilli totali, che si vedono capitare in casa l'arcinota criminologa protagonista di fantastilioni di trasmissioni, non la riconoscono e si mettono a contrattare la vendita di un quadro leggendario, senza nemmeno chiedere come e perchè ne sappia qualcosa.
"me l'ha detto un uccellino..." "ahhh ok allora tutto a posto, faccia entrare anche il suo sconosciuto complice"

Ancora una volta trovo buffissimo l'uso di alcune espressioni presunte giovanilistiche: "sbarbina".
L'ultima volta che è stato usato il termine "sbarbina" credo fosse il 1990.

Per me buonissima storia, evidentemente scritta adottando un tono da commedia brillante (come del resto quasi tutte quelle con Tim) anziché da dramma. Credo che proprio in quest'ottica vada letto la grottesca sequenza finale, buffonesca e sopra le righe. Il finale, per quanto buonista (sì, questa volta si può effettivamente parlare di buonismo), mi è piaciuto e trovo abbia donato spessore in primis alla coprotagonista ma anche alla stessa Julia, qui più empatica e umana che mai. Come dico sempre: avercene...

La piscina: 14 vignette per seguire uno che porta la spazzatura. 21 pagine introduttive sui dolori alla schiena, io sono basita.