Cravenroad7

[...] Tornando alla storia di Mr Pummarò ho notato due accidentali analogie con la prima: anche qui una tipa si risveglia da un incubo durante una visita dentistica, e durante lo spiegone pure questo villain (alias James) dice a Dylan di non aver tempo per chiarire le cose, ed invece finirà per srotolare parola su parola antefatti/moventi in ogni dettaglio.

Comunque ad una seconda rilettura confermo il 6+ di stima mediamente soddisfatto, ma senza brillare. Non si può dare oltre perché Mr Nebula rimane succube del suo vero alter ego, i dialoghi sono fin troppo pastosi, e lo spiegone+flashback in pratica comincia a pag 253 (che sarebbe pag. 61 di un albo normale!! )... decisamente troppo come affossamento delle narrazione in cerca di rivelazioni & retroscena su cui discettare, già a metà albo.

Inoltre Caretta gioca sporco o si è perso qualcosa strada facendo nella sceneggiatura.
Il tipo che si vede nella bottega mentre lavora ai burattini, intagliando e cucendo, non è decisamente James come corporatura e taglio di capelli. Ma qualche depistaggio può anche starci, vah...
Cosa ben peggiore la tipa che si vede spiaggiata a pag. 243. Come vedremo poco dopo, la cara Corinna giovinetta in quella tragica occasione non aveva né i capelli bruni né tanto meno legati da un elastico.

Adesso sotto col Chiave

DULCIS IN FUNDO
...C'E' SEMPRE ALOHA

[...]

Continuano le analogie: anche nel Gioco del Dolore Dylan si ritrova legato in attesa di tortura durante lo spiegone del villain di turno. E siamo a tre storie su tre nello stesso volume dove succede la stessa cosa. Chiaverotti l'ha scritta nel '92 evabbeh, ma dire agli sceneggiatori più recenti di trovare qualche escamotage diverso, o perlomeno non accorparli tuttinsiemappassionatamente nello stesso giro non sarebbe male. Poveri noi...

Tornando alla storia del Maestro

S
-P
--O
---I
----L
-----E
------R

Bien, très bien.
E' questo quello che si dice un thriller senza compromessi, cattivo, not politically-correct, strisciato nel morbosamente perverso ed efferato. In fin dei conti la trama non è nulla di clamoroso, come originalità, ma nessuno degli sceneggiatori attuali avrebbe il coraggio di sfornare oggidì una cosa del genere, nonostante sulla rete circoli ogni porcheria, ed il bacchettonismo perbene di vent'anni fa non esiste più. Forse esiste più una forma di polemismo mediatico dilagante, dove ognuno fa a gara per indignarsi contro una cosa che non corrisponde ai propri schemi etici - v. rivendicazioni post-femministe, vegani allo sbaraglio, integralisti del buonismo, censori della differenza, paladini degli ultimi, etc. Gente patita di cronaca stile Del Debbio, che davanti ad una storia simile griderebbe ancora allo scandalo, tacciando il Chiave di sessismo ribaltante, perché ci mostra una donna alla prese con le sue pulsioni, che simula stalking per provare piacere vero, ed alla fine si riduce ad una povera squinternata. Un tabù in pratica, dopo le lezioni di Amore Criminale a josa, sentirsi dire che colei che grida "al lupo, al lupo" è la più (criminalmente) allupata del coro .

Comunque sia la storia è molto apprezzabile, e si vede lontano un miglio la capacità del Maestro - retrodatata, c'è da dire... - nello scrivere Dylan come si DEVE scrivere Dylan, a livello di sceneggiatura. Non si tratta di una formula magica: basta rileggersi come sono disinvolti, naturali, credibili, taglienti, efficaci, i dialoghi con poche parole, come i movimenti (anche muti) dei personaggi durante le scene sono orchestrati con una grande regia - qui molto si deve al thriller/nero italico a cavallo tra anni '70 e '80, non solo Argento - ed anche il modo distaccato ma serio con cui Dylan si fa invischiare nella vicenda, fluendo nelle indagini in prima persona.

Alcune coincidenze sono un po' esagerate a dire il vero - due amanti di fila crepati per puro caso, durante una ronda, mentre sceneggiavano il teatrino masochista di Sophie - ma nel complesso certe cose da Claudione è normale aspettarsele. Forse io avrei giocato qualcosa in più sulla parte onirica e sui sospetti di possessione multipla; inoltre non vedo proprio un controfinale beffardo come da tradizione. Comunque sia, l'escalation di violenza, libido, e follia in Sophie è resa molto bene... vedendo anche come sragiona in modo progressivo: proseguire col suo gioco pericoloso mentre è vigilata dalla polizia non ha molto senso, a conti fatti... ed infatti i suoi "Simon" rischiano sempre di esser beccati, o ancora peggio di renderla potenzialmente ricattabile. Una coltellata e non romperanno oltre.


Ottimo Pennacchioli e non aggiungo altro. Forse è più "pulito" rispetto alle due storie da Almanacco d'epoca, ma basta vedere la smorfia alla "Simon" dei vari tizi per capire come è sufficiente la maestria in un'espressione per rendere inquietante un discorso per immagini, all'interno di un fumetto (che si presume) horror.

Grazie a questo ho votato 7 al Maxi per intero.
La storia non è un capolavoro del Chiave, ma di questi tempi vale oltre l'8. Avercene .

ERGASTOLTO ALLA FOLLA, ALOHA COMES BACK

Votato Buono grazie alla storia del Chiave, davvero angosciante in alcuni punti. Un grazie a Rrobe per averla riesumata.
Quella di Marzano pensavo peggio dalle premesse, ma tutto sommato è godibile. Forse i disegni sono un po' altalenanti.
La prima di Gualdoni bocciata senza riserve. Noiosa.

Un buon Maxi, e meno male che almeno su questa testata posso leggere ancora il Dylan classico, che il nuovo corso si è dimostrato quasi sempre lontano dalla mia concezione del personaggio, purtroppo.

Mi sono piaciute tutte e tre, con Chiaverotti su tutte, anche quella di Gualdoni è dignitosa, anche se segnalo il clamoroso strafalcione mascella/mandibola (pag. 28)
Ma mi volevo soffermare su Il burattinaio, perchè ci ho trovato altri punti oscuri, oltre ai due errori/depistaggi di disegno già rimarcati da wolkoff (il burattinaio e poi Corinna) :

SPOILER
- Perchè il pubblico applaude agli spettacoli di omicidi ? (pag. 210 e 236), invece Cassie e poi Dylan non sono coinvolti in questo ?
- A pag. 211 vediamo la futura vittima (il barbone con la bottiglia), però quattro pagine dopo perchè l' assassino portato via dalla polizia ha le sue sembianze, anzichè il tizio calvo raffigurato nella marionetta ?
- L' incubo di Cassie, che motivazioni ha ? E' forse sotto l' influsso del diavolo ? Ma perchè ?
FINE SPOILER

Niente di gravissimo anche questi, però vorrei chiarirmeli prima di votare ...

Come disegni, Pennacchioli con una classe indiscutibilmente superiore, incredibile padronanza di un tratto apparentemente "semplice". Buona anche la Piccatto-equipe, mentre anche io ho trovato questo Caretta veramente troppo altalenante, diciamo che mi è piaciuto ... a metà.

@Dark

...premesso che rimangono sempre osservazioni personali, le mie, e non voglio condizionare il tuo voto:



ALOHA PUO' CONDIZIONARE IL VOTO?
E LE PROJEZIONI DI VESPA CHE DICONO?

Non ti preoccupare, che non mi hai mica convinto più di tanto.
Perchè entrambi i punti (1 e 3), mi sono sembrati più che altro funzionali a creare un' atmosfera di mistero e tensione che poi si rivela piuttosto gratuita.

Alla fine comunque il suo Buono questo Maxi se lo merita, anche se un po' a fatica (6,5 7,5 e 6,5 rispettivamente) Con quest' ultima che ha il suo fascino, sarebbe stata almeno da 7, ma a causa di errori veri e propri e incertezze stilistiche sui disegni sono costretto a penalizzare.

Maffigurati, neanche io sono tanto convinto di star a scrivere qui coscientemente.
Sono d'accordo che quell'incubo (punto#3) non sia il massimo tra quelli visti negli ultimi 15 anni, e suoni un po' pretestuoso come modus... ma a quel punto Marzano ce l'ha voluto mettere, e non mi sembra l'abbia fatta fuori dal vaso. E contrariamente a quanto dici, a me Cassie sembra centrale eccome agli sviluppi della vicenda - è la prima che vede i burattini, e l'ultima a chiudere il cerchio...
... e senza di lei Dylan kaputt

Sul punto#1 non so che dire: più che mistero & tensione, io c'ho visto un tentativo amaro - e non proprio riuscitissimo - di grottesco/denuncia sociale da parte di MrPummarò tramite gli spettatori dello spettacolo burattinesco. Un po' derelitti, un po' beoti, a differenza dei più sensibili come Cassie e Dylan, che colgono che c'è qualcosa che non va in quel teatrino, e reagiscono interdetti agli shows.

BRAVA GENTE, DIO LA FA ED ALOHA GLI ACCOPP(i)A

A proposito di chiaverottate impudiche in rifrangenza... jeri sono andato al cinema a vedere Elle con I.Huppert, e penso non sia una coincidenza se mi è tornata a mente quest'ergastolana, tra stalking, stupri, e perversioni al femminile. Com'è piccolo il mondo...se hai gli occhiali da sole per filtrarlo

ALOHA

Letto "Il sorriso dell'assassino".Tutto sommato,nemmeno una cattiva storia se penso al soggetto e alla sceneggiatura.Certo,niente di originale,di particolarmente brillante ed entusiasmante.Molto all'acqua di rose,senza infamia e senza lode.Piu' critico sullo svolgimento e sulle caratterizzazioni.Dylan pessimo davvero,a meta' strada tra un marinaio e uno uscito di galera alla ricerca di un bordello.Gli altri,figuranti per caso in cerca d'autore.E Gualdoni non fa un lavoro adeguato con loro,e non riesce a finire con la stessa quasi lodevole calma piatta fino alla fine.Finale che infatti si rivela caciarone,improvvisato e senza grande interesse.
Discreti i disegni.

Spero meglio per i prossimi.

Piaciuto?
A me molto. Non mi è venuta in mente la storia del Chiave durante la visione. A posteriori in effetti ha delle analogie, ma non più di tanto:

CIACK SI ALOHA

Letto anche "Il gioco del dolore" di Chiaverotti,e l'ho trovata una storia davvero ben riuscita.Forte,disturbante...non facile.Sorprendente trovarla in questo maxi.Mi e' sembrato di tornare indietro nel tempo.A ogni modo,storia che tratta un tema difficile,delicatissimo,e lo affronta con faccia tosta e spregiudicatezza.Ho trovato i personaggi ben caratterizzati,tutti.La narrazione gode di un ritmo adeguato.Le indagini portate avanti da Dylan,chiaramente condizionato dagli eventi e dalla cliente,scorrono in modo convincente e sebbene il finali sia un po'...frettoloso e non soddisfacente al 100%,mi sembra chiaro che ci troviamo di fronte a una storia che da sola vale l'acquisto del maxi.

Forse il miglior Dylan da questo inizio 2017.

E letto anche "Il burattinaio".Assolutamente non disprezzabile fino a 3/4.Buona atmosfera,ambientazione,personaggi interessanti e un Dylan piuttosto ben caratterizzato.Insomma,buone premesse e svolgimento gradevole con i burattini che rappresentano un potenziale mistero da risolvere.Purtroppo,nella parte finale con un flashback poco incisivo,prolisso,e con tanto di spiegazione a mio avviso poco convincente,si perde inevitabilmente.
Peccato.

Nel complesso un maxi comunque discreto,valorizzato dalla storia di Chiaverotti che merita davvero.

Ma nessuno si è accorto che nella prima storia, quando Bloch racconta a Dylan dell'aggressione a Emma Jones, Dylan esclama "Giuda ballerino! Le ha strappato via la mascella?" Peccato che la mascella non si possa strappare via, in quanto quella è la mandibola



L'anatomia, Gualdo, l'anatomia...

Hai vinto la medaglia d' argento !



(guarda qualche messaggio più in alto)