Cravenroad7

Quindi comunque parliamo di un aumento coerente. Giusto?

Anche se, sinceramente, io 4000 lire per un albo le trovavo un po' eccessive all'epoca...

Così a occhio mi pare che in questi ultimi anni, in proporzione, i prezzi Bonelli sono aumentati di più.
Secondo me c'è anche un fattore psicologico legato alle cifre. Che 3 euro danno l' impressione di essere meno rispetto a 4 (mila lire).
Ed è ciò di cui hanno approfittato in tanti (non la Bonelli) ai tempi del passaggio all' euro raddoppiando i prezzi senza che l' aumento apparisse tale. Però poi gli aumenti come detto sono stati superiori anche all' inflazione stessa, probabilmente dettati dal calo delle vendite, puntando sullo zoccolo duro.

Se non fosse che un albo di Dylan Dog o Martin Mystère del 1986 contiene molto probabilmente una storia che artisticamente vale molto di più di una che esce ora... Idem per una storia di Dampyr degli anni del passaggio lira/euro paragonata a una storia, generalmente apocrifa, che esce ora...
Ecco, se la qualità del servizio o del prodotto si sforzasse di restare proporzionale al suo prezzo, ci potrei pure stare... Invece un fumetto inizia a essere scritto esclusivamente o quasi dal suo creatore, e poi viene dato in pasto a terzi...

Però il discorso sul prezzo va rapportato più al contenuto che al contenitore, secondo me. Gli albi Bonelli sono dei brossurati piuttosto eleganti, molto solidi, di 100 pagine inedite appositamente realizzate per il mercato italiano: è questo su cui va misurato il costo, più che sulla qualità artistica di quelle 100 pagine (dando comunque per assodato, e lo specifico, che alla Bonelli lavorano fior di professionisti, più o meno il meglio di quel che il mercato italiano può offrire).

Poi è vero che a volte dopo aver letto l'albo si ha la sensazione di aver buttato soldi, ma questo era vero anche negli anni Settanta o Ottanta, visto che di ciofeche ne uscivano allora come ne escono oggi. Sta di fatto che l'oggetto rimane: lo si può tenere tra le mani, archiviare, rileggere... quel che si vuole. E quei soldi li vale tutti, a parer mio.

Se non ricordo male, nei primi anni 2000, quasi ogni anno i Bonelli aumentavano di 10 centesimi. Per il lettore era psicologicamente meglio se avessero fatto più o meno lo stesso ultimamente, invece di trovarsi di botto un aumento di circa il 10%. In pratica sarebbe stato lo stesso, in questo modo invece chi già era indeciso se abbandonare una serie (o degli extra di una serie) si troverà maggiormente incentivato a farlo, così il lettore sporadico acquisterà ancor più sporadicamente.
Penso che per serie già scricchiolanti come Le storie passare attorno ai 4 euro possa essere la mazzata definitiva. E forse anche Julia rischierà qualcosa, già ultimamente ne vedo arrivare meno numeri in edicola e in un paio di supermercati che prima la esponevano ho notato che è sparita.

C'è anche un problema di atteggiamento, comunque. Una volta alla Bonelli si SCUSAVANO e spiegavano. "Caro lettore, purtroppo abbiamo dovuto per questo questo e quest'altro motivo." Perché i soldi non crescono sugli alberi e un aumento, anche minimo, è comunque un aumento.
La spiegazione che è stata data in questo caso è: "Non alzavamo i prezzi da tre anni." Penso che sia inutile rimarcare ancora la differenza di approccio con il lettore occorsa da quando la Bonelli è stata invasa da quarantenni rampanti dai modi spicci.

Ma non funziona così.
Il prezzo mica si può fare sul valore artistico del prodotto.
Noi paghiamo il costo materiale. Perché dovrei pagare Storia di Nessuno più di Anni Selvaggi? Produrlo è costato uguale.
E lo stesso discorso vale per i dischi, i film...

Peccato che le ristampe costino come l'inedito...

Insomma a conti fatti avrò un aumento personale bonelli di circa 15€ all'anno. E chissà se a questo punto ci saranno aumenti anche in panini e starcomics, case editrici che non applicano aumenti da almeno 2 anni. In questo caso subirei un aumento annuale non indifferente.
Di certo se prima ero indeciso sull'acquisto o no dei nuovi romanzi bonelli adesso sono sicuro di lasciarli dove sono (60€ all'anno di risparmio, mica bruscolini). E così con qualsiasi altra nuova pubblicazione; mi dovrò limitare a proseguire le attuali, sperando che se ne concluda qualcuna prima o poi.
Come ricordava Don Cristo... i soldi non crescono sugli alberi.

3.50 è un prezzo discutibile. 30 centesimi in più non sono pochi. E quello che offriranno sarà sempre lo stesso, senza cambiamenti in meglio.
Mah.

Ma l'oggetto, come dicevo poco su, è lo stesso. Poi va da sé che produrre le ristampe costa meno, ma ritengo sia accettabile che in questo caso la Bonelli abbia un minor margine di guadagno (oltretutto compensato dalle tirature inferiori, in certi casi anche di molto, delle ristampe rispetto agli albi inediti).

@Don: una volta era Sergio Bonelli in persona a scusarsi sugli albi per l'aumento; peraltro, quella era la voce ufficiale della Casa editrice, non quella dei singoli autori (e non è detto che sugli albi con il nuovo prezzo non compaia un messaggio di Davide Bonelli, comunque). Non si deve confondere il messaggio di Bonelli sugli albi a quello scritto da un autore su un forum, comunque... sono cose proprio diverse.

Ma sì, certo. Volevo solo sottolineare che il fatto che sia inedito c'entra poco con il prezzo. Il compenso degli autori incide marginalmente sulla produzione di un oggetto su così larga scala.

Che dire, aspettiamo e speriamo. A me farebbe piacere.

Non ci ho mai fatto caso, ma Dylan Dog Ristampa o una delle tante ristampe di Tex costano meno dell'inedito che esce nello stesso mese?

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A volte, parlando di aumenti, viene fatto il paragone fumetto/pizza, che secondo me regge poco, dato che la pizza che mi piace posso scegliere dove mangiarla, se voglio i tovaglioli di stoffa e non di carta, se voglio anche seguire la partita sul maxischermo, se voglio ingredienti biologici...
Con la Bonelli non c'è scelta, o ti mangi la "pizza" che sei abituato a comprare tutti i mesi o niente: nessun altro pubblica Zagor, Dampyr o Julia nei paraggi...
E la pizza la compro quando dico io, non quando il pizzaiolo decide di farne per venderle...

Sul discorso ristampe ho già risposto poco fa.

Per il resto, il paragone con le pizze ci può anche stare, no? Basta ampliare il paragone all'intero mondo del fumetto, anziché limitarsi ai soli Bonelli (la Bonelli, per restare nel gioco alimentare, è paragonabile a un'unica grande pizzeria). Si può scegliere di tutto, con grandi differenze in quanto a gusti, costi, accompagnamento ecc.

Se riuscissero a diminuire i prezzi degli albi a colori, aumenterebbero le loro vendite in quel settore.
Giusto 3,5 per gli albi B/N. Cambia poco per noi affezionati.
La Bonelli dovrebbe investire un pò di più nella pubblicità, se ne interessa poco, secondo me i fumetti possono ancora appassionare i giovani di oggi.
Una volta entrò un ragazzo nell'edicola mia di fiducia che cercava proprio fumetti da leggere e non ne aveva mai letti, volevo insomma appassionarsi.