Cravenroad7

Clamoroso ritorno dallo splatter che cominciava già a far perdere le tracce già allora. Sclavi non soccombe alla facile morale sui soldi rovina dell'umanità, tirando fuori una sceneggiatura divertente e vecchio stile. Non mancano infatti richiami a mitici albi del passato come Golconda e Inferni. Il prologo ingannatore si svela nel finale, anche se l'odore di zolfo comincia a manifestarsi già prima. Fantastico il personaggio di Sir Goodman, meno caratterizzata (purtroppo) l'avvenente avvocatessa del diavolo. Commovente l'omaggio a "Inferno" di Argento e significativa la riflessione di Dylan sulla scena esplicitamente citata. Sorprendenti e gradite le trasformazioni indiavolati di Dylan e Groucho. Brindisi tanto splatter così non lo disegnava dai tempi del suo esordio con "Il male" e non si scompone davanti a schizzi di sangue e arti mozzati fornendo l'ennesima impeccabile prova.
Molto buono, tendente all'ottimo.

voto 5,5 ma bella la copertina

copertina più brutta dell'intera serie??

Oddio potrebbe essere una candidata, ma a me i colori piacciono abbastanza, secondo me Stano ha disegnato dei Dylan peggiori. Oltretutto è un albo che ho apprezzato parecchio, quindi anche solo vedere la copertina desta in me ricordi piacevoli

Votato Buono (per me è da 7).
Non è 6 perché è Sclavi.
Non è 8 perché secondo me l'ha scritta col pilota automatico.

Mi ha suscitato ben pochi entusiasmi questa storia un po' troppo pretestuosa. Salvo le gag di Dylan col commesso della banca.

Non sono amante dello splatter ma la scena al bar è spettacolare

Buona storia di Sclavi&Brindisi.

Storia 7,5
Disegni 8

Saggio di sceneggiatura di Sclavi. Impressionante come tenga le redini, sicuro, brillante. Magari il tono in apparenza scanzonato inganna qualcuno.
Se non siamo dalle parti del capolavoro, ci avviciniamo parecchio.

Capolavoro sclaviano. Dalla copertina, ai disegni fino al soggetto e alla sceneggiatura. Difficile trovare un'imprecisione in questa anarchica fiaba horror. Gran rispolvero dello splatter con un Brindisi in stato di grazia. La scena del pub è una delle migliori azioni violente mai apparse su Dylan Dog.
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Il vero protagonista è il denaro (quello per cui il cameo Valentino Rossi ha evaso il fisco ) e Sclavi riesce a costrure attorno a lui una storia con i controfiocchi.

Sto cercando di recuperare un po' di storie che avevo lasciato indietro, finora ne ho lette una decina, e questa è l'unica finora che mi sia piaciuta, non tanto per il soggetto che ricorda troppo gli uccisori e soprattutto ha una morale un po' stantia, ma per una sceneggiatura di Sclavi veramente ben scritta e divertente. Non tutto funziona, ma ho respirato un'aria che avevo quasi dimenticato, complice anche Brindisi in stato di grazia. Per quanto riguarda la copertina, che non ho apprezzato particolarmente, per quale motivo la banconota è da 20 sterline quando nell'albo le banconote sono da 50? In ogni caso, finora il più bello del lotto.

per un pugno di sterline
mentre sboccia il talento della barbato, sclavi torna con due demenziali invettive anticapitalistiche molto riuscite, vanno subito al sodo
oltre al collegamento con "inferni" e "tre per zero", qui c'è soprattutto un liberatorio ritorno allo splatter golcondiano
con mostri e invasati quasi da cartone animato (anche dylan e groucho si trasformano)
gustosa la citazione dell'inferno argentiana e ottimo come sempre brindisi: magnetica la sua hazrel
e sgradevole al punto giusto il vecchietto demoniaco
copertina epica
CLASSICO

voto 9+

QUESTO è il Dylan Dog di Sclavi, anzi, questo è Dylan Dog, punto.
Sì, magari sarà l'ennesima storia di Inferni, Demoni e Bombette varie, magari qualche trovata è esageratamente non credibile...
Però si torna dopo anni di piattume alle origini
Facevo il secondo scientifico quando lessi in diretta questo albo, e a distanza di 21 anni resta sempre molto godibile
Ottimi i personaggi
Voto 8.5 che è il mio massimo per albi simili

Quoto in pieno.
Una di quelle storie che fanno pensare: "LO sceriffo è tornato in città"

Una storia se vogliamo "facile", sulla stessa linea di Apocalisse e il Cane Infernale
Sclavi riutilizza bene il suo personaggio, evitando la stucchevolezza e puntando tutto sull'aspetto più disimpegnato e ironico.
Non sono un fan della saga di Golconda, ma qui funziona tutto abbastanza bene. La gang di rapinatori fa scompisciare.

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