A conti fatti non mi è sembrata così tremenda come l’hanno dipinta altri. Forse anche perché non mi aspettavo granché, vista la recente trilogia di Secchi sui teppisti disadattati per
Nathan Never. Beninteso,
oltre il 5 non si va, come voto, ma alla fine è una storia che non irrita molto, non strafalciona, non la spara grossa, e una volta risposta sulla mensola si dimentica facilmente, senza riflussi gastrici ad infierire.
Il problema di Secchi è che scivola lemme lemme nel semi-anonimato, forse per non azzardare troppo, forse perché ha una scrittura “contenuta” di suo, forse per privilegiare secchiate di contenuti (?!), chillosà. Un compitino da travet senza sbavature, ma a secco di salivazione narrativa per invischiare il lettore, come le due macro-trame attaccate con lo sputo di una cimice assetata. Tempo fa ci si lamentava di
Marzano per questo tipo di storie sciacquettose, ma l’attuale Old Boy #29 dimostra come si possa arrivare persino a rimpiangere Mr. Pummarò, a confronto di scialbe(lle)zza
.
Parlando di esordienti più recenti, per me hanno sfigurato meno sulla regolare tipi come la
Baraldi e
Ratigher, che almeno hanno provato ad imprimere un loro stile alla storia. La prima esagerando nel romanzato naif (
La Mano Sbagliata), il secondo con le paraculate provinciali/sermoni allegorici … ma almeno esprimevano un “carattere” proprio, e per quanto l’abbiano sparata grossa/fuori dal vaso a più riprese, alla fine ho gradito maggiormente il loro imprinting. E se rimaniamo sui Neveriani, il debutto di
Ostini nello scorso Magazine (Il
Mostruoso Banchetto) dà la polvere da qui alla prossima stazione orbitante alle aride fatiche di Secchi
.
Ritenta, sarai più fortunatamente disinvolto: ma temo che Dylan non sia roba per lui. Se questo è l'andazzo, megghio prohvare nantra famigghia. Ossequi,
sed non sequitur.
Qualche dettaglio:
SPOILER * SPOILER * SPOILER
**** SPOILER * SPOLIER ****Partiamo dalla
copertina: ottima resa, colorazione perfetta, peccato per l’effetto spoiler… ma si capisce, non sarà il punto forte della storia “sorprenderci”.
Disegni: anche io preferivo
Di Vincenzo da solo, meno ripulito, meno compassato, meno vuoto al risparmio. Bene le mezze tinte, senza dubbio. Le sequenze nei boschi o nel casolare degli sbandati sono le migliori, ed il suo Dylan è sempre un gran vedere
…
La storia è quello che è… cioè molto clamore per (solo) poco più di un caso di necrofilia parentale collegata a tombaroli/fattoni geek dei FabFour. L’idea della ricostruzione macabra della copertina LP è di pregio, il resto non direi. La sensazione è un “
vorrei ma non posso”… scervellarmi oltre. Minimalismo essenzialista che ci può stare alla fine, ma il disinteresse progressivo mentre la si legge è inevitabile
.
L’inizio sulle quotazioni immobiliari introduce bene il personaggio di Mr Gill, ma è piuttosto nojoso di per sé con tutta la solfa a margine.
Sul fatto che Dylan dopo lo scorso numero torni a credere, calandosi braghe&tutto, nel mondo dello spiritismo e nei fantasmi, non mi esprimo oltre; basti vedere quanto da me detto a pag. 3 di questo topic, o nelle inutili polemiche puntualmente smentite di un mese fa. Se gli autori vogliono usare Madame T. e gli ajutini spettrali (v. navigatore con bacetto) è questo il prezzo da pagare, a parte il revisionismo categorico di chi crede di possedere le uniche chiavi del personaggio.
Insopportabile il marpione in pensione che ci prova con le vecchiacce soltanto dopo avergli drogato d’alcool il thé, mentre tutta la scenetta mantiene un tono di delicata educazione british abbastanza penosa
.
Le scampagnate agresti dei bontemponi strafatti sono divertenti soltanto perché non sappiamo il PERCHE’ fanno quello che fanno. Tutto il resto è abbastanza mediocre, senza suspense, semplici operazioni in corso, leggerine e poco morbose, come i loro scambi prolungati o conditi da presunto LSD che si faticano a comprendere. Non perché siano sotto effetto lisergico – mammagari, sai quante tavole psichedeliche si potevano impostare !
– ma proprio perché i dialoghi hanno un che d’inutilmente sincopato o finto-cciovane-gergale che suona posticcio lontano un miglio canadese.
Anche sull’uso/culto di Charles Manson si poteva fare qualcosa di meno innocuo di una preghierina citabonda davanti a due candele in croce, nel pentacolo. Scemotti sono e tali rimangono, per quanto l’ideologia del selfie tassativo in ogni situazione sia uno degli incubi più diffusi di questa trista epoca…
orrori reali, a proposito di binari… Il ritmo d’indagine funziona abbastanza bene in generale, come sono buone le interazioni con i poliziotti di provincia, e
Fargo docet. Anche Groucho si difende, per quanto i cammeo di Irma sono un marchio dovuto a nonsisacosa. Non capisco sinceramente tutto lo shock scandalizzato della sergentessa Dunn davanti ad una goliardata truce come questa, ma forse da quelle parti il massimo dei reati consiste nel furto dei sacchetti vuoti della spazzatura del vicino, e si sa che la gravidanza rende ipersensibili
Visto che una reunion dei Beatles è ormai impossibile – ma forse nel salotto della Trelko una mini-session si può improvvisare, tanto lo sanno tutti che anche McCartney è crepato - si pensa bene poco dopo ad una reunion dei cadaveri di famiglia, prima di tirare le cuoja. La biografia raccontata di Mr Gill di per sé non è male, però tutti i ricami retorici per portarla al pathos dopo un po’ mi hanno stufato, come il discorsone generalista sul valore della famiglia, ed inoltre non si capisce bene perché, se davvero ci tiene così tanto alle salme dei suoi cari distinti, li lascia invece tranquillamente putrefare nella tomba di famiglia aperta all’aria/pubblico - randagi, insetti e roditori compresi
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Julius/Cesare poteva esser un personaggio interessante, mutismo schizoide compreso, ma alla fine si perde in un raptus ebete come tanti, ed invece di prendersi 23 coltellate in questo Marzo, finisce senza idi(lli) per cadere goffamente sull'ennesima lama sporgente... e questo si commenta da sé
Dove non poté la balordaggine altrui poté Dylan: in un albo in cui non c’era stato nessun omicidio violento, in un colpo solo fa schiattare colposamente (e senza sensi di colpa) i due più interessati alla vicende. E poi ne mette uno a nanna per sempre. A quando un mazzo di crisantemi in quel di Crossgate, per omaggiare genitori adottivi messi in buca
FIXING A HOLE, WITH ALOHA