Cravenroad7

Fino ad ora, i principali meriti dell'altalenante gestione Recchioni sono quattro:
1) il ritorno di Sclavi, che ci ha regalato l'ottima Dopo un lungo silenzio, partecipa attivamente alla supervisione della serie e ha ritrovato interesse verso Dylan e verso la scrittura;
2) il forte coinvolgimento di tre pesi massimi come Ambrosini (se Gualdoni lo aveva allontanato, Recchioni gli ha affidato la prima storia del nuovo corso e un celebrativo a colori), Bilotta e Accatino;
3) l'ambizione. In realtà ce n'è persino troppa, ma è comunque preferibile rispetto alla sciatteria e alla mediocrità che stavano appiattendo il personaggio sotto le gestioni precedenti;
4) la liberazione delle famose "ergastolane".
Ecco, proprio il punto 4) mi riporta in topic.

[qualche piccolo SPOILER]

Dopo ben 24 anni di carcere, finalmente Il gioco del dolore vede la luce.
Se la prigionia di Per amore del diavolo (l'altra ergastolana liberata) era forse giustificata da qualche incertezza nella sceneggiatura e nei disegni, il crimine commesso dal Il gioco del dolore ha a che fare con il politicamente scorretto.
La storia, infatti, pur meno violenta ed esplicita rispetto a molti dei Dylan pubblicati da Chiaverotti nei primi '90, non solo tocca un tema tabù come lo stupro, ma ha un finale che, agli occhi dei benpensanti di ieri e di oggi, potrebbe apparire sessista.
A RRobe e agli attuali vertici della Bonelli va dato atto di aver dimostrato un coraggio che a suo tempo Bonelli e Canzio non ebbero.
Ad ogni modo, leggere oggi un Dylan inedito di Chiaverotti & Pennacchioli risalente al 1993 è un piacere che vale molto più del prezzo di questo Maxi e che va al di là della (comunque discreta) qualità della storia.
Storia che è un tipico giallo-horror chiaverottiano, con tutte le peculiarità del genere: un po' di splatter compiaciuto, un antagonista memorabile (caratterizzato solo con un'espressione del viso e qualche battuta ricorrente), una breve sequenza surreale (il sogno di Carol), dialoghi naif, tanta suspence, uno spiegone sgangherato e il classico controfinale.
Le tavole di Pennacchioli, limpide e leggerissime, sono una vera goduria per gli occhi e mostrano una personalità e una riconoscibilità che le nuove leve dylaniate dovrebbero invidiare.

L'ergastolana rende questo Maxi un acquisto obbligato per ogni dylaniato doc e lascia alle altre due storie un ruolo di mero riempitivo.
Il sorriso dell'assassino merita la lettura solo per una breve sequenza - quella sulla vita della povera Emma Jones (pagine 24-29) - che è un capolavoro di sarcasmo e sembra uscita dalla penna del migliore Sclavi. Peccato che, per le restanti 90 pagine, la storia sia la solita gualdonata all'acqua di rose, salvata da qualche sprazzo di ironia e di splatter. Piccatto, con l'aiuto di Riccio e Santaniello, è tornato in gran forma.
Il burattinaio è un horror con poche pretese e senza infamia né lode, penalizzato dai disegni anonimi e discontinui di Caretta.

Inutile girarci attorno: questo OB va preso unicamente per la Chiaverotti/Pennacchioli (e dico subito che da sola vale il prezzo di copertina). Le altre due storie sono le tipiche uscite da Maxi (e sarebbe bene "ergastolare" quelle, definitivamente ).
Il gioco del dolore è deliziosamente e tipicamente chiaverottiana. Come la precedente ergastolana non si può gridare allo scandalo per aver tenuto in archivio un ipotetico "capolavoro ritrovato". è una buona storia, con meravigliosi disegni e tante belle suggestioni visive (l'aggressione contro un muro mentre passa un treno, e il suo rumore a cancellare le grida, il museo di arte contemporanea). Qualche sbavatura qua e là, come appunto Chiaverotti (o Argento) insegna . Non credo ci siano stati problemi grafici o di struttura a confinarla nello pseudo dimenticatoio ma solamente lampanti "problemi" di sostanza: come già accennato da altri utenti è una storia non proprio leggera, sesso e violenza (ciao Diaframma) la fanno da padroni e forse all'epoca qualcuno disse "ma anche no". Un ringraziamento enorme al Rrobe per aver reso possibile la pubblicazione di questa bella storia. A fine lettura viene da chiedersi: ma se fosse uscita all'epoca (1993) oggi come ne parleremmo? la useremo come metro di paragone (di un certo Dylan, di un certo tipo di storie?) o sarebbe passata come una storia tra le tante di quel periodo? Io, personalmente, sono per la prima. Chissà se era stata pensata per la regolare o per un almanacco...Buona lettura ragazzi!

per il momento ho letto solo l'ergastolana e onestamente ho poco da dire, perchè mi ritrovo parola per parola col commento di V.M. Quindi non sto a tediarvi oltre, quello che hai detto lui, vale anche per me

Ho letto solo "Il sorriso dell'assassino" e frettolosamente. Trovo che la sceneggiatura sia affettata e piena di luoghi comuni . Qualche trovata Piacevole che pero' non salva una trama che non ho ancora capito se sia volontariamente comica o meno.
Per me e' una storia da quattro e mi ritengo buono! Promossi invece i disegni!
Speriamo nelle prossime due. Buona lettura a me!

Copertina: ottimo l'uso dei colori piatti, scevri di sfumature, bella l'idea di Dylan appeso ai fili. Il problema fondamentale è il volto di Dylan, ovvero non è il suo volto, forse Accardi voleva "marionettizzarlo" invece ha fatto un mix fra il volto reale e quello da "pupo" e non ha funzionato.

Il sorriso dell'assasino: piacevole la lettura, la trama e l'indagine scorrono che è una meraviglia, il GRANDE problema è il finale... Voto 4

Il gioco del dolore: Chiaverotti inventa una sceneggiatura pazzesca, forte la trama, forte il tema della violenza carnale e Pennacchioli con i suoi disegni rende al meglio la crudità e la brutalità delle azioni. L'unica cosa che un po' mi ha lasciato l'amaro in bocca è il finalissimo, proprio l'ultima tavola... Resta comunque un gran bel lavoro. Voto 7,5

Il burattinaio: ho preso questo Old Boy sinceramente perchè da sempre sono attratto dal mondo delle marionette e dei pupi visti in chiave horror, mi danno un non so che di senso macabro e il lavoro di Marzano-Caretta a me piace molto. Nella trama c'è tutto, una nuova donna per Dylan, un Groucho attivo nella storia, Bloch che fornisce preziosi aiuto per l'indagine, insomma degno di una raccolta Old Boy. I disegni dei pupi sono davvero inquietanti, stilizzati con volti ben espressivi e che incutono timore. Voto 7,5

Ma porc...quindi mi tocca comprarlo per la storia del Chiave, mi pare di aver capito

Tutto sommato accettabile e sarei arrivato al buono se solo non dovessi leggere a 40 anni colpi di scena gualdonici con
comunque, la botta del volume è senz'altro l'ergastolana del duo Chiave-Penna, una storia tanto audace e disturbante quanto scorrevole e anche moralmente ambigua, insomma livello alto e visivamente fonte di nostalgia.
la storia sui burattini che poi è di ispirazione per il nuovo copertinista dei maxi (l'effetto al vivo è meno deludente che in digitale ma il viso di Dylan è un vero e proprio fail) raggiunge la sufficienza senza scuotere come vorrebbe; disegni anonimi e facilmente dimenticabili.

La chicca è la seconda storia, con dialoghi ed utilizzo del protagonista quasi inarrivabili per gli sceneggiatori attuali. Buona anche la terza, una delle più belle di Marzano, anche se un po' caotica.

Su quella di Gualdoni avete già detto tutto, forse era una storia di magazzino già pronta e da qualche parte andava pubblicata. Chi ha approvato la sinossi ed il soggetto può comunque sentirsi responsabile al cinquanta per cento di questo passo falso.

Dopo un cf insufficiente ho votato buono sia per questo maxi che per la regular.

Avendo diversi arretrati da smaltire, le storie per ora non le ho lette, anche se il Chiave post-indulto mi stuzzica oltremodo
L'unica cosa da dire è che quando ho comprato, contemporaneamente, sia questo OB che l'inedito in edicola, mi sono vergognato davanti ad una testata schizografenica che vanta, da una parte un copertinista stellare come Cavenago, e dall'altra una sempliciottata puerile emmancoironica (figuriamoci onirica) come quella spiattellata da Accardi. Non dico ispirarsi al maestro Stano sul tema marionette...

... ma almeno provare una lettura meno cartoonistica e scialbamente lineare era il minimo per dare un tantino di appetibilità ad un prodotto che parte con una ruota già forata, quindi.

Per fortuna che Piccatto da quando lavora in team sembra rinato, che Pennacchioli è sempre un bel vedere, e la storia di Claudione si presenta molto scabrosa.

ALOHA PUPARI E PUPATTOLE

Il Sorriso Dell'Assassino: leggermente inferiore per qualità al numero della regolare contemporaneamente in edicola e scritto da Secchi: Gualdoni sbrodola con i pensieri, ma il suo Dylan è un investigatore superiore a quello di Secchi, e le idee al centro delle due storie sono equamente "grottesche", anche se quella di Secchi si giova del presunto spoiler di copertina, che se, IMHO, quell'idea non fosse stata adeguatamente preparata avrebbe finito per fare la figura barbina che fa l'idea di Gualdoni. Voto: 4

La prima ergastolana pubblicata l'anno scorso mi aveva deluso. "Simon" invece ha ripagato in pieno le mie aspettative. Si respira atmosfera old school di quella buona, con gli improbabili twist chiaverottiani che tanto mi piacevano. Intuibile il motivo per cui non fu pubblicata ai tempi. Bravo il Rrobe e chi altri si è adoperato per liberarla. Pennacchioli sempre un bel vedere, peccato non sia continuato il sodalizio con la SBE. A proposito del Rrobe, io ho visto una sorta di trait d'union (l'Old Boy ci ha già abituato a questo tipo di richiami peraltro) tra la sua storia pubblicata sul recente Color Festa e questa.

Mi è piaciuta anche Il burattinaio. Come già notava qualcuno i disegni sono di qualità altalenante, ma si rivelano particolarmente efficaci nel rappresentare le marionette. Inquietante il Dottor Nebula.

Sulla prima, quella di Gualdoni, nulla da dire se non che è imbarazzante.

Votato buono, arrotondando per eccesso vista la zavorra della grave insufficienza gualdoniana.

Eccomi a recensire la copertina e la prima storia di questo Maxi Dylan Dog. Cominciamo con la copertina.

COPERTINA: Sinceramente non mi piace. Non tanto perchè sia mal fatta. Mi sembra che Accardi abbia ricercato uno stile caricaturale che a me non entusiasma. Preferisco di gran lunga lo stile di Cavenago sulla regolare. Per me la copertina ha voto 4 ma solo per il concept della copertina. PErchè in se poi è fatta bene (come ogni copertina che ho visto) dato che stiamo parlando di professionisti.

Ed ecco qualche commento sulla prima storia

IL SORRISO DELL'ASSASSINO (Eventuali Spoiler)

Pag 5-15: Situazione iniziale interessante con, come sempre, l'eccessiva verbosità del buon Giovanni. La scena in cui i "genitori" descrivono la loro storia mi pare troppo didascalica e finta. In fin dei conti ci sono informazioni che potrebbero non servire, nell'economia della storia. Bastava dire che il bambino era stato adottato per convenienza. Poi che ci importa se è asiatico o africano. Interessante invece la richiesta dell'assassino, strana il giusto per solleticare la curiosità per proseguire nella lettura.

Pag 16 - 35: Il buon Gualdoni la sta prendendo un pò alla lunga. E' passato circa un terzo della storia e ancora non è successo nulla. C'è da dire però che la curiosità mi è rimasta e in generale l'intera scena di Dylan e Bloch dal dentista e in macchina mi è piaciuta. Mi è sembrata brillante nei dialoghi. Vorrei farvi notare invece una cosa che non comprendo. Si trova a pagina 24 ed è un classico esempio di come sceneggia Gualdoni. Fermo restando che trovo assurdo far pensare un personaggio alla sua vita per 3 pagine. Mi sembra un modo disonesto di raccontarlo. Ma a pagina 24 si nota come alcuni pensieri della donna non servano proprio. In generale perchè far pensare alla ragazza che il marito non apprezza la colazione quando il marito lo sta facendo con delle azioni? Vuoi far capire che è sempre così? Ok fagli pensare dopo la scena della colazione qualcosa del tipo: "Come ogni mattina... sempre così... ma tu sorridi Emma Jones!" riprendendo anche quel sorridi detto all'inizio di pagina 24. Non è che sia un errore sia chiaro però rende la narrazione pesante e la infarcisce di dettagli piuttosto inutili.

Pag 36-51: Scena molto bella e che mi è piaciuta. Forse perchè non ha usato lo stesso stratagemma di prima. Il personaggio non ha raccontato se stesso ma è stato mostrato tramite immagini la sua vita. Molto bello anche l'alternanza presente-ricordo. Dylan arriva e probabilmente il suo mal di denti dipenderà dalla presenza o vicinanza all'assassino. Tranne qualch piccola parte che non mi è piaciuta sono soddisfatto di questa prima parte di storia.

Pag 52-61: La dentista c'entra qualcosa. Spero però non sia l'assassina, sarebbe troppo semplice. Sono felice di vedere un Dylan che indaga e un Dylan attivo nella vicenda.

Pag 62-73: Colpo di scena! Mitico Groucho che arriva a salvare Dylan. Sembra finito. La dentista è l'assassina. Ma ovviamente non può essere. Noi lo sappiamo. Inserito anche bene l'arrivo di Groucho e le coincidenze che lo portano ad arrivare lì e a salvare Dylan. Da cosa non si sa.

Pag 74-85 : Gualdoni ci mette sempre il verbo rammentare!! Oh gli piace troppo Buoni i colpi di scena anche se l'inserimento di questo personaggio che sembra avere a che fare con i delitti solo alla fine puzza un pò troppo di deus ex machina.

Pag 86-98: Il finale purtroppo non mi ha convinto. Sembrava tutto piuttosto interessante. Un serial killer mascherato da confronto generazionale come sembrava mi sarebbe piaciuta come idea. Avrei preferito una battaglia tra i due dentisti con lei che vinceva e salvava Dylan (o con Dylan che riusciva a liberarsi e salvava la dentista). Invece l'arrivo del fidanzato di Floriana mi ha lasciato l'amaro in bocca.
PEccato perchè non era un brutta storia, anzi, tranne qualche particolare tpico gualdoniano non mi è dispiaciuta.

DISEGNI: Niente di che. Mi sono sembrati un pò tirati via. Voto 6. Senza infamia e senza lode.

Non saprei bene che voto dare a questa storia. Il finale non mi è piaciuto ma comunque è stato svolto bene tutto fino a quasi la fine. Ma mi sento buono. Un 6,5 gielo dò volentieri.

1: il sorriso più che altro viene a chi la legge. O il mal di denti, a seconda dei punti di vista.

2: una vecchia storia censurata di chiaverotti, costruita scherzando sul cliché uomo-sadico / donna-masochista. Old habits die hard!

3: idea carina, ma solo a metà; l'altra metà purtroppo è la telecronaca di tutto quello che succede.

E veniamo alla seconda storia.. quella che secondo molti di voi è il piatto forte del MAXI

IL GIOCO DEL DOLORE

Pag 101-106: Wow... che inizio!! Penso che una violenza di questo tipo non si vedeva da molto su Dylan Dog... Avendolo letto subito dopo la storia di Gualdoni si vede la differenza tra la moglie della famosa scena a pagina 24 della storia di Gualdoni e questa. Forte, poche parole, tante azioni!

Pag 107-120: Ed ecco cominciare il caso. Sophie racconta il tutto e il racconto è essenziale con quello che conta. Anche nella scena precedente quello che noto è la VEROSIMIGLIANZA dei dialoghi. Nella storia precedente ho notato che i dialoghi fossero in certi contesti artefatti,finti mentre qui sembrano reali. Costruzioni delle frasi semplici, frasi non lunghe. Insomma quello che accade nella realtà (e soprattutto senza il verbo rammentare )

Pag 121-129: Ed ecco qualcosa che non mi aspettavo. Durante la lettura mi piace immaginare come può andare avanti la storia e su cosa punterà, quale tema vorrà raccontare. Pensavo che sarebbe andato avanti questa violenza di Albert su Sophie per almeno una buona parte dell'albo e invece TAC mi muore Albert-Simon.

Pag 130-135 : Fa impressione che Sophie sia in questo dialogo con Dyan più dispiaciuta del fatto che non di possa dimostrare la possessione piuttosto che della morte del marito. Mi suona strano. Sophie per me non la conta giusta. Non sarà solo una vittima... o almeno spero!! Per ora però sì. Capisco perchè non fu pubblicata questa storia. La scena dello stupro sul treno è molto bella e disturbante!!

Pag 136-145: Meno male che in questa scena lo stupro non sia andato a buon fine. Povera Sophie altrimenti. Continuo a pensare che sia troppo poco scossa per quanto accaduto.

Pag146-155:Va beh, qui il Chiave ha esagerato. Non tanto per il quarto stupro quanto per la modalità in cui questo avviene. Va bene tutto ma che il poliziotto non si accorga di lei che se ne va e che viene violentata mi pare totalmente assurdo!! Altro che mandarlo a dirigere il traffico!!!

PAg 156-168: Mmh... troppo veloce... sono passati due mesi ma che Sophie si conceda a Dylan dopo 4 stupri mi fa storcere un pò il naso. Non so sinceramente se sia possibile da un punto di vista psicologico in quanto ogni donna probabilmente potrebbe reagire in maniera diversa però non mi convince. Niente di male, ma la scena di sesso con Dylan non l'avrei fatta. A meno che Sophie non sia solo una vittima...

PAg 169-176: Mi sembra che l'assassino di Warren sia una donna... Sophie? O la sorella??

Pag 177-194: Quindi alla fine avevo intuito giusto. Era troppo tranquilla per potere essere solo una vittima la nostra Sophie. In generale tutta questa ultima parte è stata ben gestita dal buon Chiave. Non ho nulla da dire da un punto tecnico.

In generale l'ho trovata una storia dove si è OSATO molto. Nonostante sia stata scritta molto tempo fa. Una storia con delle sfumature morbose con qualche lacuna di sceneggiatura a mio parere piuttosto grossa. LA scena dello stupro al funerale mi sembra ridicola nel modo in cui è stata sviluppata come ho già detto in precedenza. Mi è però piaciuto il fatto di non lasciare Sophie come una semplice vittima ma come la vera carnefice. E senza alcuna particolare motivazione se non il semplice vedere esauditi i proprio desideri sessuali. Bella l'ultima pagine dove ci possono essere diverse interpretazioni. Sophie è pazza oppure Sophie, riconoscendo in Dylan il vecchio amante Simon, gli dice tutto il suo amore poichè non ha mai trovato nessuno come lui. Il soggetto è da 10, la sceneggiatura da 6 (senza quella scena al funerale sarebbe ben più alta). I disegni non mi sono dispiaciuti. Non sono il mio genere ma in realtà li ho trovati ben adatti alla storia.

In generale dò un bell'otto a questa storia. Ha delle pecche ma è raccontata bene e affronta un tema assolutamente non semplice da affrontare senza alcuna retorica.

Preso principalmente per i disegni di Pennacchioli... non riesco a capire perchè fu scartata sta storia..
Nel complesso voto buono