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#365 - Cronodramma
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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mer feb 01, 2017 10:03 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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plotino54 ha scritto:
grande dear boy grande divertente paraculo… ho scritto bene paraculo? ah ah ah ah


Quello tra te e Dear Boy è stato lo scambio più divertente degli ultimi mesi, mi avete messo allegria. :D

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mer feb 01, 2017 11:29 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Albo orrendo! si parte dal soggetto, per finire ai disegni più brutti che io ricordi.
Ci sono 400 diverse fisionomie di Dylan, persino culturista a un certo punto e almeno 150 acconciature che non si mantengono simili nemmeno nelle vignette consecutive.
Dialoghi insopportabili, questo punzecchiarsi continuo e addirittura le urlate in faccia a Groucho.
Ma da quando Dylan è questo maleducato isterico? Posso capire il "sei licenziato" classico, ma questa insofferenza NO.


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: mer feb 01, 2017 11:37 pm 
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Messaggi: 4
bertuccia ha scritto:
e addirittura le urlate in faccia a Groucho.
Ma da quando Dylan è questo maleducato isterico? Posso capire il "sei licenziato" classico, ma questa insofferenza NO.


Su questo concordo, l'ho notato anche io che leggo dylan dog da relativamente poco, ma in un'altra realta tutto è possibile, come una nave con quattro alberi... almeno io l'ho interpretata così

_________________
"Il cuore di un uomo è fatto di un terreno più duro, Louis... Come lassù nell'antico terreno di sepoltura dei Micmac. La roccia affiora prima. Un uomo ci coltiva quello che può... E ne ha cura." Pet Sematary - Stephen King


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: gio feb 02, 2017 12:20 am 
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Iscritto il: mar mag 05, 2015 11:31 pm
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Sviscerare una storia del genere va al di là delle mie capacità, ma come per ogni storia di Ambrosini ci sarebbe da parlare di un'infinità di cose.
Mi limito a un paio di cosette, che mi hanno colpito.
I nomi dei personaggi sono tutto un programma (come già detto): Starling, Groddeck, Aida, Melampo ecc non c'è un nome che non rimandi a qualcuno o a qualcosa (persino una signora Bridger buttata li, ha rimandi).
I dialoghi sono fluidi e calati nel reale con naturalezza (sembra di leggere Berardi, zero frasi ad effetto, il mio nome è bond james bond et similia)
cotti a puntino insomma (l'accenno ai fanta fantasmi, bah etica professionale dylandoghiana, l'avrà detto milioni di volte, è lui)
I disegni...sempre inappuntabili,i punti di forza di Dylan, se a tratti le storie presentate possono non piacere o far discutere, sono i disegni...e le rinnovate copertine. Un'ovvietà, ma per me è importante.
Per la storia: Ambrosini rimescola e gioca con le sue tematiche e i suoi luoghi simbolo in maniera divertente e appasionante...
con accenni a sue storie, pre 100, pre 200 e pre 350 (l'unica che non ho inquadrato, la piu moscia direi) e sta storia puo sembrare puro gioco ma per la prossima sarà già un bel sedimento.
Un'autore in sintesi...e si contano sulle dita di una mano colpita da un'accetta...

Scusate le minchiate, non rileggo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: gio feb 02, 2017 8:13 am 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
Messaggi: 2764
Merone ha scritto:
bertuccia ha scritto:
e addirittura le urlate in faccia a Groucho.
Ma da quando Dylan è questo maleducato isterico? Posso capire il "sei licenziato" classico, ma questa insofferenza NO.


Su questo concordo, l'ho notato anche io che leggo dylan dog da relativamente poco, ma in un'altra realta tutto è possibile, come una nave con quattro alberi... almeno io l'ho interpretata così



È un atteggiamento del personaggio che sta riproponendosi sempre più spesso, come dire "ehi vedete? Sono sempre io Dylan, quello che fa le baruffe col suo assistente intempestivo".
Ma baruffa è una cosa, un'altra è questo fastidio quasi odio, che emerge qua e là.
E meno male che è il vegetariano/sindacalista/protettore dei deboli e indifesi, pluritraumatizzato dalla morte di piccoli insetti, talmente integerrimo che progetta di restituire gli anticipi per il suo lavoro ancora prima di aver ascoltato la storia... Altrimenti chissà come tratterebbe il suo migliore amico!

Sono convinta che questa storia, con una firma diversa, non avrebbe questi voti.
Con un autore diverso sarebbe "confusa", "ambiziosa ma inespressa", "inutili Rania e Carpenter", " questo non è Dylan", "Dylan non indaga".


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: gio feb 02, 2017 11:23 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
bertuccia ha scritto:
e addirittura le urlate in faccia a Groucho.
Ma da quando Dylan è questo maleducato isterico? Posso capire il "sei licenziato" classico, ma questa insofferenza NO.

Spoiler!
Immagine


Ma di quale dei due Dylan parli?

In realtà mi sembra che il problema sia che Groucho viene scritto sempre peggio.
E soprattutto un peggio diverso per ogni autore.
Se non fa lo spara citazioni esistenziali/socio/economiche, fa delle cose senza senso come in quest'albo o trama sotterfugi nell'ombra per la comodità degli autori dotati di zero ironia.
Solo Sclavi riusciva a renderlo una spalla piacevole e credibile.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: gio feb 02, 2017 1:12 pm 
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Iscritto il: mar ago 20, 2013 2:40 pm
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Località: Pianeta Terra
Letto. Ho votato... Ottimo! Nulla da aggiungere...

_________________
...M...


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: gio feb 02, 2017 1:31 pm 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
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Località: Macondo
Ad una seconda e più ragionata lettura, l'albo acquista notevole spessore e viene letto in una prospettiva completamente diversa rispetto ad una prima, svogliata lettura. Svogliata perché siamo abituati a leggere su Dylan Dog storie e che non non necessitano grande compartecipazione intellettiva del lettore.
Non per questo, di Cronodramma risulta tutto pienamente spiegabile (ma, in fondo, non è il mio interesse principale, e anche in Napoleone alcune sfaccettature venivano lasciate in un limbo al di là delle stelle).

Certamente il focus dell'albo non è la storia di fantasmi. Il punto nodale è la teoria degli infiniti mondi, della quale il Groucho "Blues Brother" ci dà un estratto a pagina 54: "hai preso una scolta sbagliata [...] e adesso sei dall'altra parte". Quindi sì, ci sono infiniti tempi, ma c'è un solo spazio in cui agiscono i personaggi, il teatro del mondo.
Il cronodramma del titolo da cosa deriva? Dalla mescolanza di tempi diversi in un solo spazio. Di chi è la colpa? A questo punto, direi che è che è chiaro che la si può attribuire all'Arlecchino bambino; chi sia, ce lo spiega in maniera criptica il direttore dell'Inferno a pp. 76-77.

Do la mia interpretazione.

In questo albo abbiamo riscontro di almeno due dimensioni temporali differenti:

- DIMENSIONE A
Disegnata da Ambrosini, con un presente nel marzo 2016 e un passato nell'ottobre 1991. È la dimensione temporale che siamo abituati a vedere su Dylan Dog: Maggiolino bianco, Groucho Marx, galeone a tre alberi, Rania e Carpenter, blablabla.
In questa dimensione Milky/Aida è figlia di due biologi e viene risparmiata dal killer che uccide i genitori, adottata da Husley, muore nel 2010 con suo padre gettandosi fuori strada in macchina. Il mercato comunale è abbandonato e villa Husley viene gestita dal un giardiniere.

- DIMENSIONE B
Disegnata da Dell'Edera, con un presente supposto nel marzo 2016, Maggiolino nuovo modello fiammato, Groucho con occhiali da sole che mangia canarini, galeone a quattro alberi, non viene esplicitata l'esistenza né di Rania né di Carpenter, non viene mai presentata villa; Milky è figlia di due venditori del mercato e muore investita da una macchina all'età di sette anni. Questa Milky di sette anni dovrebbe essere quella trasportata da Arlecchino sotto forma di fantasma sull'altalena nella dimensione A, dove infatti non viene riconosciuta da Aida, anche se è lei da bambina, perché Aida è cresciuta in un altro modo e con un altro nome rispetto a Milky.

Possiamo supporre l'esistenza di una terza dimensione, che ci verrà comoda nella spiegazione. Quindi:

- DIMENSIONE C
Non viene mai presentata. In questa dimensione Milky ha sette anni e non è chiaro se è viva e ha sette anni o se è morta a sette anni, ma sarei propenso a pensare che sia viva. Questa Milky viene portata nella dimensione B, dove va a trovare i suoi genitori al mercato, che però non la riconoscono.

Nell'ellissi della narrazione, i due fuochi sono il mercato e villa Husley. Possiamo identificarli come due propaggini dell'inferno, due luoghi dove vigono leggi diverse e particolari. Non a caso, sono due posti dai quali viene detto che non si può uscire: nella dimensione A, Aida è intrappolata a casa sua, che è un inferno e pertanto la rende visibile anche sei anni dopo la sua morte; nella dimensione B, Milky non potrebbe uscire dal mercato. La violazione a quest'ultima regola, porta il poliziotto ad impazzire e a vedere il diavolo, nel medesimo spazio, ma nella dimensione temporale A. Chiaramente, è un luogo di passaggio, dove gli spari della dimensione B vengono sentiti anche nella dimensione A.

E Dylan Dog? Dylan Dog è sempre lui ed è sempre uno ed è quello della dimensione A. Arlecchino lo fa esistere contemporaneamente anche nella dimensione B, ma non è un personaggio diverso, come Groucho, è sempre lui, col suo backgroung, che si va a sostituire momentaneamente al Dylan Dog della dimensione B (boh, forse, o forse qualche altra spiegazione, ma poco importa). Non a caso si stupisce per il galeone a quattro alberi e sente nella dimensione A di avere mal di testa (p. 35) quando era nella dimensione B ad avercelo (pp. 28-29).

Siamo davanti a una sorta di Inland Empire su Dylan Dog, dove il demiurgo lynchano è l'Arlecchino e anziché le porte, a dare il segnacolo del passaggio da una parte all'altra ci sono le macchine.

Non è ovviamente mia pretesa spiegare tutto e dare un'esegesi ad ogni singola vignetta. Ma un storia del genere merita un'analisi approfondita, perché è una storia approfondita e complicata, è una storia che va oltre la mera lettura divertente e offre diversi livelli di lettura: ad esempio il finale acquista ben poco interesse nella mia interpretazione. È un finale da un lato classico (sbadataggine di Groucho) e dall'altro mistico (l'altalena si muove ancora), ma è il finale di una storia di Dylan Dog.

I disegni sono di buon livello, ma non grido al miracolo. Dell'Edera non mi fa impazzire, ma offre una buona prova delle sue capacità e non sbaglia un colpo. Ambrosini col tempo sta inspessendo e sporcando il suo tratto. L' ho preferito su Una nuova vita, ma sicuramente non ci si può lamentare. A pagina 34 ci regala un primo piano di tre quarti di Dylan che è ancora più Rupert Everett dell'originale.

Il voto complessivo non può che essere alto, perché la storia è di alto livello per Dylan Dog. Forse sarei stato un (mezzo) voto più basso su Napoleone dell'epoca, ma qui abbiamo già una potenziale miglior storia del 2017.

Giudizio sintetico: 9.

Amen.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: gio feb 02, 2017 2:23 pm 
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@Bertuccia

Secondo me in questa storia il problema di quelle continue "punzecchiature" (specie sul lato economico) è che dopo un po' rompono e diventano ripetitive. Cosa forzosa da duo comico teatrante. In questo albo Groucho rulez! e la cosa sta anche bene perché finalmente è corposamente attivo nella storia, ma il continuo battibeccare per metter in discussione - con ostilità :x: - la sua convivenza con Dylan, mette tutti un po' a disagio.

[...]

Uno dei punti di forza dell'albo è che si presta a molteplici interpretazioni. E di questo va dato ampio merito al Conte che comunque non è nuovo a cose simili. Anzi...
Tornando alle dimensioni di Leone ed altri post volevo aggiungere qualcosa.

plotino54 ha scritto:
[...] nessuno ci garantisce che il Dylan più classico disegnato da Ambrosini sia quello reale ( ammesso appunto che ci sia un Dylan reale) se fosse veramente reale ci troverebbe, come nel finale, il guardiano a sorveglia la residenza. E quello infestato dal diavolo Arlecchino disegnato da dellEdera , è altrettanto reale!


Mah, a mio vedere il Dylan di Ambrosini - che è sempre uno dei tanti possibili ed innumerevoli, non facendo canone di per sé - è quello contestualizzato in un "oggi" storico più o meno definito. L'etichetta di pagina 12 (Londra. Marzo 2016, oggi) serve proprio a questo. Ed infatti sguazza tra Grouchi complottanti, principesse Raniocche, Carpentieri stolti, smartphone da sconfessare, etc. Non è necessariamente "reale" perché alla fine anche lui è una fantasia (del tempo) dell'autore, ma si muove in un orizzonte temporale di base rispetto al presente.

Questo Dylan fa un balzo, o meglio una piroetta, verso il tempo che non è stato quando va ad incontrare Aida morta da sei anni. Forse per un rimpianto inconscio, forse per una storia non scritta che andava completata, per un dispetto allo zolfo del Tempo, etc. Nunzesà. Entra nella dimensione del possibile che sarebbe derivato dal suo reale, se solo si fosse incrociato illo tempore con quello di Aida.
Soltanto che adesso parla con una defunta, che ricostruisce attorno a sé la visione delle cose come se quell'incontro fosse avvenuto quando di dovere, e cioè sei anni fa. Ed oltre a manifestarsi Aida, si presenta anche il contesto in cui avrebbe dovuto presentarsi, cane e maggiordomo compresi. Per questo prendono il sopravvento loro rispetto ad una magione vuota col solo giardiniere, come vedremo alla fine, una volta liberata Aida dalle incertezze carceriere, che sfonderà la fortezza illusoria del Tempo per prendere largo.
A maggior ragione il Tempo perde (paradossalmente) qualsiasi valore assiomatico in questi scambi, perché Aida dice di esser in terapia presso degli psicologi (p.26) dalla morte del padre - che poi sarebbe anche la sua - e cioè da sei anni. Adesso la sanità di sua Maestà paga l'assistenza mentale per i defunti? O si è rivolta al Mago Otelma travestito da M.me Trelkowsky per darsi pace? :mrgreen:

Il discorso sull' "altro" Dylan che vediamo disegnato da Dell'Edera è forse ancora più complesso. Specie per la bambina. Magari dopo proseguo.
Per ora, come Leone, dico più o meno che quel Dylan è sempre lo stesso ma in un altro contesto spaziotemporale, in una dimensione presa "per una piega/svolta differente dal corso normale delle cose" (p.54). Infatti si stupisce che le cose non siano "normali" secondo ciò che conosce: guarda di traverso il quarto albero del galeone, si estrania per gli occhiali da sole di Groucho, e non la prende bene che la tangenziale torni indietro su se stessa. Dopo vari depistaggi, canicodamordenti, demoni beffardi, bugie inconsce... si crea un corto circuito tra questa dimensione inverosimile ed il passato+presente, convergendo verso il mercato comunale, il luogo dove putrefaceva il cadavere dello starter dell'intera vicenda :o .

Milky lost in Dell'Ederaland piomba nel passato, quando il mercato era ancora in attività, ed arriva con dolore a capire di non essere la figlia (defunta) dei pollivendoli, altro spirito in cui si era identificata, mentendo sulla questione dell'autobus, quando la vera figlia dei tizi fu investita all'uscita da scuola.
Dylan babysitter a zonzo intercetta(ma ignora) il presente nelle figure dei due poliziotti (p. 66) che sono di piantone al mercato abbandonato dopo che il Dylan del presente "storico" aveva allertato Scotland Yard per il ritrovamento del sicario sulla grata. Non a caso uno dei due impazzirà - quello coinvolto in un lutto familiare, anche lui :!: - cause allergia alle arlecchinate diaboliche, mentre l'altro dirà di aver già visto Dylan (p.89) nel presente, proprio a causa di quell'excursus nella dimensione alternativa.
Poi Milky fuggirà con qualche cognizione di causa in più da questa nuova prigione indemoniata (il mercato) ajutata da Dylan, che a sua volta si scontrerà col Dylan che viene dal piano del presente, restituendo consapevolezza al fantasma di Aida, ponendo fine ai dubbi auto-projettati sulla sua esistenza/morte, e chiudendo la giostra dei Tempi.

Ovviamente queste sono solo mie interpretazioni personali e lasciano il tempo (perso) che trovano.
Specialmente se mi disegna Dell'Agnol al posto di M&G, e mangio paperelle con gli occhiali da sole del Chiave 8-)

IL TEMPO DI ALOHA NON E' FINITO

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
MessaggioInviato: gio feb 02, 2017 2:36 pm 
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leonearmato ha scritto:
Ad una seconda e più ragionata lettura, l'albo acquista notevole spessore e viene letto in una prospettiva completamente diversa rispetto ad una prima, svogliata lettura. Svogliata perché siamo abituati a leggere su Dylan Dog storie e che non non necessitano grande compartecipazione intellettiva del lettore.
Non per questo, di Cronodramma risulta tutto pienamente spiegabile (ma, in fondo, non è il mio interesse principale, e anche in Napoleone alcune sfaccettature venivano lasciate in un limbo al di là delle stelle).

Certamente il focus dell'albo non è la storia di fantasmi. Il punto nodale è la teoria degli infiniti mondi, della quale il Groucho "Blues Brother" ci dà un estratto a pagina 54: "hai preso una scolta sbagliata [...] e adesso sei dall'altra parte". Quindi sì, ci sono infiniti tempi, ma c'è un solo spazio in cui agiscono i personaggi, il teatro del mondo.
Il cronodramma del titolo da cosa deriva? Dalla mescolanza di tempi diversi in un solo spazio. Di chi è la colpa? A questo punto, direi che è che è chiaro che la si può attribuire all'Arlecchino bambino; chi sia, ce lo spiega in maniera criptica il direttore dell'Inferno a pp. 76-77.

Do la mia interpretazione.

In questo albo abbiamo riscontro di almeno due dimensioni temporali differenti:

- DIMENSIONE A
Disegnata da Ambrosini, con un presente nel marzo 2016 e un passato nell'ottobre 1991. È la dimensione temporale che siamo abituati a vedere su Dylan Dog: Maggiolino bianco, Groucho Marx, galeone a tre alberi, Rania e Carpenter, blablabla.
In questa dimensione Milky/Aida è figlia di due biologi e viene risparmiata dal killer che uccide i genitori, adottata da Husley, muore nel 2010 con suo padre gettandosi fuori strada in macchina. Il mercato comunale è abbandonato e villa Husley viene gestita dal un giardiniere.

- DIMENSIONE B
Disegnata da Dell'Edera, con un presente supposto nel marzo 2016, Maggiolino nuovo modello fiammato, Groucho con occhiali da sole che mangia canarini, galeone a quattro alberi, non viene esplicitata l'esistenza né di Rania né di Carpenter, non viene mai presentata villa; Milky è figlia di due venditori del mercato e muore investita da una macchina all'età di sette anni. Questa Milky di sette anni dovrebbe essere quella trasportata da Arlecchino sotto forma di fantasma sull'altalena nella dimensione A, dove infatti non viene riconosciuta da Aida, anche se è lei da bambina, perché Aida è cresciuta in un altro modo e con un altro nome rispetto a Milky.

Possiamo supporre l'esistenza di una terza dimensione, che ci verrà comoda nella spiegazione. Quindi:

- DIMENSIONE C
Non viene mai presentata. In questa dimensione Milky ha sette anni e non è chiaro se è viva e ha sette anni o se è morta a sette anni, ma sarei propenso a pensare che sia viva. Questa Milky viene portata nella dimensione B, dove va a trovare i suoi genitori al mercato, che però non la riconoscono.

Nell'ellissi della narrazione, i due fuochi sono il mercato e villa Husley. Possiamo identificarli come due propaggini dell'inferno, due luoghi dove vigono leggi diverse e particolari. Non a caso, sono due posti dai quali viene detto che non si può uscire: nella dimensione A, Aida è intrappolata a casa sua, che è un inferno e pertanto la rende visibile anche sei anni dopo la sua morte; nella dimensione B, Milky non potrebbe uscire dal mercato. La violazione a quest'ultima regola, porta il poliziotto ad impazzire e a vedere il diavolo, nel medesimo spazio, ma nella dimensione temporale A. Chiaramente, è un luogo di passaggio, dove gli spari della dimensione B vengono sentiti anche nella dimensione A.

E Dylan Dog? Dylan Dog è sempre lui ed è sempre uno ed è quello della dimensione A. Arlecchino lo fa esistere contemporaneamente anche nella dimensione B, ma non è un personaggio diverso, come Groucho, è sempre lui, col suo backgroung, che si va a sostituire momentaneamente al Dylan Dog della dimensione B (boh, forse, o forse qualche altra spiegazione, ma poco importa). Non a caso si stupisce per il galeone a quattro alberi e sente nella dimensione A di avere mal di testa (p. 35) quando era nella dimensione B ad avercelo (pp. 28-29).

Siamo davanti a una sorta di Inland Empire su Dylan Dog, dove il demiurgo lynchano è l'Arlecchino e anziché le porte, a dare il segnacolo del passaggio da una parte all'altra ci sono le macchine.

Non è ovviamente mia pretesa spiegare tutto e dare un'esegesi ad ogni singola vignetta. Ma un storia del genere merita un'analisi approfondita, perché è una storia approfondita e complicata, è una storia che va oltre la mera lettura divertente e offre diversi livelli di lettura: ad esempio il finale acquista ben poco interesse nella mia interpretazione. È un finale da un lato classico (sbadataggine di Groucho) e dall'altro mistico (l'altalena si muove ancora), ma è il finale di una storia di Dylan Dog.

I disegni sono di buon livello, ma non grido al miracolo. Dell'Edera non mi fa impazzire, ma offre una buona prova delle sue capacità e non sbaglia un colpo. Ambrosini col tempo sta inspessendo e sporcando il suo tratto. L' ho preferito su Una nuova vita, ma sicuramente non ci si può lamentare. A pagina 34 ci regala un primo piano di tre quarti di Dylan che è ancora più Rupert Everett dell'originale.

Il voto complessivo non può che essere alto, perché la storia è di alto livello per Dylan Dog. Forse sarei stato un (mezzo) voto più basso su Napoleone dell'epoca, ma qui abbiamo già una potenziale miglior storia del 2017.

Giudizio sintetico: 9.

Amen.



Bel commento (a proposito, esiste ancora il commento del mese? Nel caso candido quello di Leone :D ), mi hai fatto notare varie cose a cui non avevo fatto caso.

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"Si può dire allora che la storia possiede un'architettura, Hinton? È un'ipotesi grandiosa e terribile."


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leonearmato ha scritto:
Siamo davanti a una sorta di Inland Empire su Dylan Dog, dove il demiurgo lynchano è l'Arlecchino e anziché le porte, a dare il segnacolo del passaggio da una parte all'altra ci sono le macchine.


sai che più ci penso e più intravedo parallelismi. e dire che non ci avevo pensato affatto inizialmente.


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vai wolkoff … qui siamo tutt'altro che vecchi e pigri. Sottoscrivo tutto il tuo ragionamento.


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 Oggetto del messaggio: Re: #365 - Cronodramma
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meravigliosi i video di R K C , mi trovo sempre in accordo con lui ( o forse mi plagia la mente? :roll: )
scrivo da poco ( e poco ) qui e ho un paio di domande da fare...
1 wolkoof non puoi pretendere che qualcuno legga quei infiniti monologhi ( dall'ardua comprensione tra l'altro ) ,se scrivi meno ti leggerò,altrimenti amen.
2 secondo me pesa ( e tanto) l'assenza di Bloch ( e jenkins cazzo!!! ) ,i due nuovi li trovo deleteri nelle storie.
3 ma RROBE è davvero Roberto Recchioni? se è cosi davvero,siete davvero fighi!
4 mi verrebe da chiedergli,ma la Barbato è gnocca o no????


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MessaggioInviato: gio feb 02, 2017 6:38 pm 
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Località: IL CASTELLO DELLA PAURa-Blendings Castle
maxlrose ha scritto:
meravigliosi i video di R K C , mi trovo sempre in accordo con lui ( o forse mi plagia la mente? :roll: )
scrivo da poco ( e poco ) qui e ho un paio di domande da fare...
1 wolkoof non puoi pretendere che qualcuno legga quei infiniti monologhi ( dall'ardua comprensione tra l'altro ) ,se scrivi meno ti leggerò,altrimenti amen.
2 secondo me pesa ( e tanto) l'assenza di Bloch ( e jenkins cazzo!!! ) ,i due nuovi li trovo deleteri nelle storie.
3 ma RROBE è davvero Roberto Recchioni? se è cosi davvero,siete davvero fighi!
4 mi verrebe da chiedergli,ma la Barbato è gnocca o no????


A me ha plagiato pure i sensi.... :lol:


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MessaggioInviato: gio feb 02, 2017 7:19 pm 
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maxlrose ha scritto:
meravigliosi i video di R K C , mi trovo sempre in accordo con lui ( o forse mi plagia la mente? :roll: )
scrivo da poco ( e poco ) qui e ho un paio di domande da fare...
1 wolkoof non puoi pretendere che qualcuno legga quei infiniti monologhi ( dall'ardua comprensione tra l'altro ) ,se scrivi meno ti leggerò,altrimenti amen.
2 secondo me pesa ( e tanto) l'assenza di Bloch ( e jenkins cazzo!!! ) ,i due nuovi li trovo deleteri nelle storie.
3 ma RROBE è davvero Roberto Recchioni? se è cosi davvero,siete davvero fighi!
4 mi verrebe da chiedergli,ma la Barbato è gnocca o no????


4 Ma accontentati di quanto è figo rck! :D

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